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ODERZO – Un incontro per parlare della tratta ferroviaria «maltrattata», la Treviso-Portogruaro. Avrà luogo venerdì alle 20.30 a Palazzo Foscolo, organizzato dal Partito Democratico. Con relatori, fra gli altri, Alberto Cappelletto, sindaco di San Biagio di Callalta, comune che con Motta di Livenza, Gorgo al Monticano e Ponte di Piave, è direttamente toccato dal problema. «La tratta ferroviaria Portogruaro-Treviso, che permette il collegamento casa-lavoro o casa-scuola a molti cittadini dell’opitergino-mottense, è una linea che per la nostra Regione conta proprio poco – commenta Francesco Marchese, vice segretario del circolo Pd Quattro Comuni: Motta, Cessalto, Chiarano, Gorgo – In seguito al progetto promosso l’anno scorso dall’ex assessore Chisso (ancora in carcere successivamente all’inchiesta sul Mose), il cosiddetto “orario cadenzato”, la tratta Portogruaro-Treviso ha risentito molto delle variazioni messe in atto. Molte tratte orarie sono state soppresse creando non pochi problemi all’utenza». Fino a primavera, a seguito di incontri avuti dai Comuni con Trenitalia, grazie alla mediazione della Regione, diversi punti erano stati risolti. Poi l’arresto dell’assessore Chisso ha di fatto sospeso tutto. Il nuovo orario ferroviario entrerà in vigore solo il 20 ottobre, e non già a settembre come sarebbe stato logico in concomitanza con l’inizio delle scuole. Solo dopo i veementi appelli al governatore Zaia da parte del gruppo spontaneo dei pendolari «Oderzo Si muove» e del Comune di Oderzo a firma di Francesco Montagner, la Regione ha convocato il tavolo della Mobilità per il 24 di questo mese. Sul tappeto i problemi sono tanti, prioritario da sciogliere è il nodo delle coincidenze al mattino: l’orario attuale non consente di arrivare a Padova o a Vicenza per le 8.30, creando non pochi disagi a studenti e lavoratori. Ma non c’è solo questo. «Muoversi lungo la strada Postumia sta diventando sempre più difficile» annota il segretario Marchese. A parte il traffico sostenuto, anche a volersi servire dei pullman di linea non è sempre facile, visto che in alcuni orari sono veramente affollati. Da notare tra l’altro che Mom non è stata invitata al tavolo della Mobilità che avrà luogo il 24. Venerdì si parlerà di tutto questo ed altro. E pensare che, se fosse ben organizzata, la tratta «Portogruaro-Treviso» potrebbe funzionare come una piccola metropolitana di superficie.

(an.Fr.)

 

Parte da Quarto la protesta dei primi cittadini della linea Venezia-Portogruaro

Chiedono al governatore un riscontro alle tante proposte lanciate dai comitati

QUARTO – Il tempo passa inesorabile e manca ormai sempre meno al 14 dicembre, data in cui entrerà in vigore l’orario ferroviario invernale. Per questo i sindaci dei Comuni interessati dalla tratta Venezia-Portogruaro hanno scritto al governatore Zaia, sollecitando la richiesta di un incontro per avere risposta alle tante questioni aperte riguardo all’introduzione dell’orario cadenzato. La lettera è stata sottoscritta da ben nove sindaci. Oltre a Silvia Conte di Quarto, hanno apposto la loro firma Andrea Follini (Marcon), Loretta Aliprandi (Meolo), Andrea Cereser (San Donà), Matteo Cappelletto (San Stino), Antonio Bertoncello (Portogruaro), Natale Sidran (Fossalta di Portogruaro), nonché i sindaci trevigiani di Roncade, Pieranna Zottarelli, e Casale sul Sile, Stefano Giuliato. Nella lettera i Comuni ribadiscono la richiesta di avere da Trenitalia i dati sulla frequentazione dei convogli prima e dopo l’entrata in vigore del cadenzamento. Ma, soprattutto, chiedono di avere un riscontro alla proposta di orario cadenzato trasmessa alla Regione nell’agosto dello scorso anno come base per avviare una verifica di un modello di servizio più efficiente. «A oggi l’orario cadenzato presenta diverse criticità, come segnalato in varie occasioni con i rappresentanti dei pendolari e ribadito anche dal Consiglio comunale di Quarto con un ordine del giorno approvato lo scorso 23 luglio», spiega Silvia Conte, «l’orario cadenzato, infatti, non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale. Questo emerge anche da un’indagine conoscitiva condotta dal Comune di Quarto sul proprio territorio, dalla quale risulta che più della metà degli intervistati (il 53,2% per la precisione) ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato». Nella lettera i sindaci sottolineano al governatore Zaia la necessità per i Comuni e per i comitati pendolari di avere un interlocutore politico con cui rapportarsi. All’ultimo incontro, che risale allo scorso 28 luglio, Zaia non era seduto al tavolo e a rappresentare la Regione c’erano solo i tecnici. Infine, i Comuni chiedono «l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni». Nei giorni scorsi anche il Tavolo dei Pendolari, che riunisce i vari comitati esistenti in Veneto, ha sollecitato un incontro con Zaia.

Giovanni Monforte

 

Gazzettino – Ferrovie “Orario cadenzato, troppi disagi”

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10

ott

2014

FERROVIE – I sindaci dei Comuni interessati chiedono un incontro con Zaia

PENDOLARI – Ancora disagi con l’orario cadenzato dei treni

«A quasi un anno dall’avvio dell’orario cadenzato, i disagi sono ancora troppi. Abbiamo bisogno di un interlocutore politico». Nell’ultimo tavolo di luglio si sono presentati solo i tecnici e ora i sindaci dei comuni della tratta ferroviaria Venezia Portogruaro chiedono di nuovo un incontro al presidente della Regione, Luca Zaia.
Da tempo infatti sollecitano la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta «prima» e «dopo» l’entrata in vigore del nuovo orario, avviato lo scorso 15 dicembre. I sindaci inoltre attendono un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato presentata in Regione nell’agosto del 2013. Una proposta che, a loro avviso, potrebbe rendere più efficiente il servizio.
«Ad oggi – spiega la Sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte – come segnalato in diverse occasioni con i rappresentanti dei pendolari e ribadito anche dal consiglio comunale di Quarto d’Altino con un ordine del giorno, l’orario cadenzato presenta diverse criticità: non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale. Questo emerge anche da un’indagine conoscitiva condotta dal Comune di Quarto sul proprio territorio, dalla quale risulta che più della metà degli intervistati ritiene che con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato il trasporto pubblico locale sia peggiorato.» La lettera, inviata a Zaia, è stata sottoscritta dai sindaci di Quarto d’Altino, Marcon, Roncade, Casale Sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro. Tra le richieste, anche l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei pendolari.

 

Caos in stazione

Treno cancellato corriera in ritardo: la rabbia sul web

MONTEBELLUNA – (L.Bon) Salta il treno e la corriera è in ritardo: caos in stazione. Ennesima mattinata da incubo, ieri, per i pendolari sulla linea Calalzo Padova. Il treno delle 8.16, infatti, è stato soppresso, fra le proteste di chi doveva raggiungere le stazioni di Castelfranco e Padova. Agli utenti è stato assicurato, come spesso accade, il servizio sostitutivo, rappresentato dalla corriera. Peccato che il mezzo sia arrivato a destinazione con quasi un’ora di ritardo, quando ormai i passeggeri si erano decisi a prendere il treno successivo. E se ne è andato praticamente vuoto. Ovvia la rabbia degli utenti sul web. C’è chi evidenzia le coincidenze perse a causa del ritardo e chi invita ad essere previdenti. «Dopo aver fatto 3 anni da pendolare giornaliero Montebelluna/Padova -afferma uno degli internauti del gruppo Montebelluna city- bisogna essere fatalisti o iperprevidenti. Quando hai lezioni importanti o esami devi prendere il treno prima in modo da avere un lasco e se proprio ci sono problemi puoi anche andare a Padova in auto. Il 18 settembre avevo un esame all’Università di Padova alle 11; ho preso il treno delle 7 quando avrei potuto prendere quello delle 8 e, al limite (molto rischioso) anche quello delle 9».

 

Gazzettino – Ancora caos treni: terzo giorno di fila

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9

ott

2014

NOALE. I PENDOLARI SCRIVONO A ZAIA

NOALE – Sbarre urtate e va tutto in tilt

È la sesta volta nell’ultimo mese

I COMITATI DELLA PROVINCIA «Ritardi e disservizi, chiediamo a Zaia un incontro urgente»

Auto contro le sbarre, caos treni. È il sesto incidente in un mese

Per la sesta volta nell’ultimo mese a Noale un’automobilista ha urtato le sbarre di un passaggio a livello provocando disagi al traffico ferroviario e stradale. È successo anche ieri mattina

SALZANO – L’obiettivo è chiaro: anticipare le scelte di Regione e Ferrovie per quanto riguarda l’orario invernale, esporre tutti i problemi e ottenere i tanto attesi miglioramenti d’orario. I comitati di pendolari del Veneto tornano a farsi sentire, martedì è stata inviata alla Regione una lettera con richiesta d’incontro urgente al governatore Luca Zaia. «Vista la situazione di pesantissimi ritardi e disservizi che si sono registrati ultimamente in varie tratte come la Venezia-Portogruaro, la Bassano-Venezia e la Venezia-Treviso-Udine, chiediamo di poter fare il punto della situazione e capire quali modifiche la Regione è disposta ad inserire in vista dell’orario del prossimo anno» si legge nel documento firmato da sei comitati di pendolari: Spinea, Salzano, Quarto d’Altino, Veneto Orientale, «Il treno dei desideri» e «Trenitardo». A metà dicembre entrerà in vigore il nuovo orario, studenti e lavoratori chiedono di aver voce in capitolo in modo che ogni fascia giornaliera venga coperta al meglio in base alle esigenze dell’utenza. «È passato quasi un anno dall’introduzione del nuovo orario cadenzato – si legge nel documento inviato a Zaia – ma molti problemi già più svolte sottolineati rimangono irrisolti. Queste mancanze stanno creando disagio a diverse migliaia di persone. Alcune delle modifiche da noi proposte potrebbero risolvere certe macroscopiche disfunzionalità nel sistema ferroviario veneto: il nuovo orario entrerà in vigore tra due mesi, attendiamo un incontro».

(g.pip.)

 

Ritardi di un’ora: i problemi sulla linea ferroviaria per Portogruaro

Pendolari, giorno d’inferno

Un’altra giornata d’inferno per i pendolari. Un’auto finisce contro la sbarra del passaggio a livello a Quarto d’Altino e questo basta per mandare in tilt tutta la linea ferroviaria Venezia-Portogruaro. Ritardi fino a un’ora.

 

Quarto d’Altino. L’incidente ieri mattina presto, il mezzo coinvolto ha fatto perdere le tracce

Interessata una dozzina di convogli, ritardi fino a un’ora sulla linea Venezia-Portogruaro

QUARTO D’ALTINO – Urta la sbarra di un passaggio a livello e poi si allontana, ancora una mattinata di caos per la circolazione ferroviaria. A farne le spese stavolta sono stati i viaggiatori della tratta Venezia-Portogruaro, con una dozzina di treni che hanno accumulato ritardi fino a un’ora. Un episodio simile era già accaduto lunedì mattina a Noale, sulla tratta Venezia-Castelfranco, a causa di un tamponamento a ridosso di un passaggio a livello. Ieri il bis è avvenuto invece in corrispondenza di un attraversamento in località Ca’ Tron di Roncade, appena al di là del confine con il trevigiano, ma comunque nei pressi di Quarto d’Altino. Erano circa le 7.40 del mattino. Secondo una prima ricostruzione, un veicolo avrebbe urtato una barriera del passaggio a livello, danneggiandola, per poi allontanarsi senza attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. Si è trattato di quello che, in gergo ferroviario, viene definito un “tallonamento” del passaggio a livello. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia ferroviaria di Mestre, per avviare le indagini, e una pattuglia della polizia locale di Quarto e Roncade. Dell’ignoto investitore, però, non c’era più traccia, anche se alcuni testimoni sembra abbiano riferito della presenza di un furgone. A Ca’ Tron sono arrivati anche i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, che hanno subito provveduto a riparare la sbarra. L’intervento, però, ha richiesto oltre un’ora di lavoro e, nel frattempo, tutti i macchinisti dei convogli in transito sono stati costretti a procedere con la cosiddetta «marcia a vista», con velocità ridotta e pesanti conseguenze sui treni dei pendolari. Nel complesso, sono stati coinvolti una dozzina di convogli, quasi tutti Regionali, con ritardi medi fino a 40 minuti, ma con punte anche di un’ora. È il caso del Regionale Lento 11112 Portogruaro-Venezia, atteso a Quarto alle 8.22 e arrivato invece alle 9.21. Ma anche del regionale 11117 Venezia-Portogruaro. Inevitabili le proteste dai parte dei pendolari che, al di là delle cause indipendenti dalle Ferrovie, hanno però lamentato la scarsa informazione nelle stazioni e a bordo dei convogli rimasti fermi. Nel caos sono stati coinvolti anche tre convogli a lunga percorrenza: un Frecciabianca Trieste-Torino, un Frecciargento Trieste-Roma e un Intercity Trieste-Roma. Il guasto è stato riparato attorno alle 9.05 e quindi la circolazione è potuta tornare progressivamente regolare nel corso della mattinata. Proseguono gli accertamenti della Polfer per cercare di individuare il veicolo investitore.

Giovanni Monforte

 

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1

ott

2014

PENDOLARI INFURIATI – Ritardi fino a un’ora. Soppresso un convoglio

DISAGI SULLA VENEZIA-PORTOGRUARO

Passaggio a livello abbattuto, mattina di caos per i treni

Un altro giorno di disagi per chi viaggia in treno, ancora una volta per colpa di un passaggio a livello. Lunedì era toccato ai pendolari sulla linea Bassano-Venezia, che hanno passato una mattinata da incubo per un guasto al passaggio a livello di via Tempesta e per un incidente a quello di via Mestrina a Noale; ieri è stata la volta di chi viaggiava sull’asse Venezia-Portogruaro e più in generale nel Veneto Orientale.
Origine dei disagi un incidente a Ca’ Tron di Roncade, dove un furgone ha abbattuto un passaggio a livello nella mattinata. Un incidente che ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria nella provincia di Treviso e che ha avuto pesanti ripercussioni su quella nella provincia di Venezia, con viaggiatori costretti ad arrivare a destinazione con decine di minuti di ritardo.
Secondo la ricostruzione della Polizia ferroviaria a causare l’incidente sarebbe stato l’autista di un furgone che ha tentato di violare il passaggio a livello che si stava chiudendo. Quanto è bastato per far cadere la sbarra e costringere i treni a viaggiare a passo d’uomo fino alla messa in sicurezza dell’intera linea. Il sistema di sicurezza, infatti, ha segnalato l’anomalia e il piano sicurezza della rete ferroviaria ha imposto ai macchinisti di rallentare.
Nel Veneziano il convoglio delle 7.57 da Venezia Mestre a Portogruaro è arrivato a destinazione con 16 minuti di ritardo, mentre quello delle 7.44 che effettuava l’itinerario inverso ne ha accumulati ben 59 minuti. Il regionale delle 8.11 da Venezia è arrivato con un ritardo di 25 minuti, quello delle 8.06 da Portrogruaro quasi 40. Cancellato il treno da Venezia a Portogruaro-Caorle, mentre i convogli partiti da Venezia e da Mestre alle 9.01 e alle 9.29 viaggiavano con ritardi superiori alla mezz’ora.

 

PORTOGRUARO – Otto milioni di euro per la riconversione del sito di Centa Taglio

Inaugurato ieri l’impianto fotovoltaico da un megawatt

«E adesso avanti con la copertura della discarica». Prosegue il processo di riconversione di uno dei siti più contestati di Portogruaro: la discarica di Centa Taglio. Ieri si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’impianto fotovoltaico da 1 Megawatt, realizzato su un terreno di 22mila metri quadri, inizialmente destinato ad ospitare un impianto per il trattamento del rifiuto secco e umido. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario di Stato per l’Ambiente, Barbara Degani, il presidente di Asvo, Luca Michelutto, il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello e i bambini della scuola elementare Virgilio di Giussago con le loro insegnanti, da sempre impegnate in progetti educativi sull’ambiente. Il presidente di Asvo ha evidenziato come in questi anni, grazie ad investimenti e alleanze strategiche, siano stati raggiunti brillanti risultati sia in termini di raccolta differenziata che di tutela ambientale. «Proprio nella filosofia del non buttare, ma valorizzare – spiega Michelutto – è nata l’idea di realizzare l’impianto che oggi inauguriamo. Un impianto che, assieme al riattivato impianto di cogenerazione da biogas di discarica, creerà in quest’area un polo energetico pulito da oltre 1,5 megawatt. In quest’area, che ha accolto a partire dai primi anni ’70 milioni di tonnellate di rifiuti tra poco partiranno i lavori di copertura dei vecchi lotti di discarica con la messa in sicurezza, dal punto di vista ambientale, e la valorizzazione, attraverso opere di mitigazione». La copertura del primi lotti andrà in gara entro il 2015. Complessivamente si tratta di un investimento di 8 milioni, previsti nella gestione post-mortem della discarica. «Oggi – ha commentato la senatrice Degani – ci troviamo difronte a quella che si può definire una buona pratica. È importante che amministrazioni locali e azienda abbiano creduto in un percorso di riconversione di un’area così difficile».

Teresa Infanti

 

AMBIENTE – Oggi l’inaugurazione dell’impianto

PORTOGRUARO – Ci sarà anche il sottosegretario di Stato per l’Ambiente, Barbara Degani, all’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico costruito da Asvo a Portogruaro, in programma oggi, alle 11. L’impianto, costruito all’interno della discarica esaurita di Centa Taglio, occupa una superficie complessiva di circa 22mila metri quadri, dove sorgono 4mila pannelli in silicio cristallino ad alta efficienza. L’energia prodotta in un anno si può stimare in circa 1milione 300mila KWh/year che sarà immessa nella rete pubblica e potrà fornire una potenza di 3 kw a circa 350 utenze domestiche. L’impianto è iscritto al registro del Gestore servizi energetici e rientra nel sistema incentivante del conto energia per la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare emanato dal Ministero dello Sviluppo economico. «I vantaggio ambientali che l’impianto produrrà – afferma il presidente di Asvo, Luca Michelutto – sono evidenti: risparmio di combustibile pari a circa 200 tonnellate di petrolio all’anno e riduzione di circa 500 tonnellate all’anno di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Dopo gli importanti traguardi raggiunti nella raccolta differenziata, questo impianto rappresenta la giusta continuità alle nostre politiche ambientali che da anni sono incentrate sul tema del recupero e valorizzazione dei rifiuti, sul risparmio energetico e sull’educazione agli stili di vita sostenibili».

(t.inf.)

 

I comitati vogliono che la Regione aumenti i treni nella fascia serale e nei giorni festivi

PORTOGRUARO – A tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo orario, che avverrà a metà dicembre, i comitati pendolari della tratta Venezia-Portogruaro chiedono un incontro urgente al governatore Zaia per capire quali modifiche la Regione sia disposta a introdurre per migliorare il servizio. La richiesta è stata avanzata in una lettera sottoscritta dai comitati pendolari del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino. Nella missiva gli utenti ricordano che sono passati nove mesi dall’introduzione dell’orario cadenzato e che, sia prima che dopo tale data, i comitati hanno presentato alla Regione diverse richieste di modifica e integrazione del servizio. Nodi tuttora irrisolti, nonostante ad aprile ci sia stato anche un primo incontro con Zaia. I problemi riguardano innanzitutto la fascia serale, con l’ultimo convoglio da Venezia che parte alle 22.41 («Mentre prima c’era un treno alle 0.21 utilizzato da circa cento persone», ricordano i pendolari) e nessun treno tra le 20.11 e le 22.11. L’altro nodo chiave è quello dei collegamenti di sabato e nei festivi. Di sabato il primo arrivo a Venezia è possibile solo alle 6.50, mentre prima era alle 5.25. Peggio ancora va nei festivi, con il primo arrivo possibile a Venezia alle 7.20 o addirittura alle 8.56, se si parte da una delle stazioni minori. Infine l’annoso problema dei «buchi» d’orario in tarda mattinata: tra le 10.41 e le 12.41 da Venezia, tra le 11.08 e le 13.04 da Mestre. «Inutile sottolineare che queste mancanze creano disagio a diverse centinaia di persone», scrivono i comitati, «apprendiamo con piacere dalle sue dichiarazioni che Zaia avverta l’urgenza di risolvere gli spinosi problemi causati ai pendolari dall’entrata in vigore dell’orario cadenzato e come senza la necessità di un confronto diretto con gli utenti. Dal momento che fra tre mesi entrerà in vigore l’orario per il 2015 chiediamo un incontro per capire quali modifiche la Regione sia disposta a inserire».

Giovanni Monforte

 

QUARTO D’ALTINO – Sperimentazione in sordina e pendolari infuriati

Ancora treni soppressi. Le critiche anche di Marotta (Idv)

QUARTO D’ALTINO – «Con la documentazione arretrata dei disagi e dei disservizi porteremo Trenitalia davanti al giudice di pace». Potrebbe essere proprio questo, come annunciano i portavoce del comitato di Quarto d’Altino, il prossimo passo dei pendolari, da anni in lotta con Regione e Trenitalia. Lunedì sono partiti, in sordina, i 22 nuovi collegamenti ferroviari tra Padova e Mestre, anticipazione sperimentale della metropolitana di superficie. I problemi dei pendolari, però, sono quelli di sempre. Da inizio settimana, con il ripristino dell’orario completo e quindi di alcune corse sospese a giugno (nonostante le proteste degli utenti), sono ancora decine i casi di ritardi, disagi e soppressioni segnalate giorno dopo giorno dai pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale.
Solo nella giornata di lunedì sarebbero stati soppressi tre treni della linea Venezia-Portogruaro che avrebbero fatto scattare una segnalazione del Comitato di Quarto alla direzione di Trenitalia. Ieri, stessa storia, con un’altra mattinata di passione segnata dai ritardi, disservizi e cancellazioni. Le critiche, però, arrivano da tutti i fronti. Gennaro Marotta, consigliere regionale Idv, contesta anche la scelta di far partire in sordina la sperimentazione della metropolitana di superficie. «Non sappiamo se la decisione sia stata di Trenitalia o della Regione – commenta Marotta – Ma far partire le nuove corse nell’ombra è stata una pessima idea. Alla peggio, bastava organizzarsi con qualche fotocopia nelle stazioni e gli annunci all’altoparlante. Pochi euro, quasi a costo zero. Invece i viaggiatori non sanno nulla della nuova metro… clandestina». L’anticipazione sperimentale dovrebbe andare avanti fino al 13 dicembre.
«Un altro neo – osserva Marotta – è che i nuovi treni colleghino Padova con Mestre, ma non con Venezia. In questo modo escludiamo i turisti, molti pendolari e tutti gli studenti universitari. Una scelta che dal punto organizzativo sarà anche motivata, ma che per l’utenza resta un mistero».

(m.fus.)

 

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