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RAI TGR – Blitz al casello

Posted by Opzione Zero in Filmati, Rassegna stampa | 0 Comments

21

feb

2014

 

 

 

A Villabola, aperte le sbarre e oscurate le telecamere. Cartelli con la scritta “Gratis” per far passare i pendolari. «Siamo contro la Venezia-Orte e i concessionari che fanno cassa con i nostri soldi»

MARGHERA. Circa 150 persone, con pettorina gialla, hanno dato vita a una protesta al casello “Villabona” a Marghera, della Venezia-Padova, contro le grandi opere. I manifestanti, aderenti a una serie di associazioni e da gruppi di antagonisti, hanno ‘sbloccato’ almeno tre barriere: sono state oscurate le telecamere, alzate le sbarre e sostituita la cartellonistica con la scritta “Gratis”.

Secondo fonti dei manifestanti, sarebbero già centinaia le vetture transitate senza pagare il pedaggio.

«La nostra iniziativa – ha detto Tommaso Cacciari, uno dei manifestanti – è, per quanto ci riguarda, contro la Venezia-Orte già finanziata dal Cipe perché siamo contrari ad una ulteriore cementificazione del territorio».

«Non siamo contro le infrastrutture – ha aggiunto – ma chiediamo un’azione diversa che punti ad una mobilità sostenibile che non intacchi più il territorio». La scelta del casello della A4 di Venezia è stata determinata dal costo del pedaggio salito in modo esponenziale negli ultimi anni.

«Non è giusto – ha rilevato Cacciari – che la Cav, società pubblica che gestisce l’autostrada, prima abbia pagato opere con soldi dei cittadini, per poi infierire per fare cassa con pedaggi insostenibili».

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In Provincia la Lega Nord ha appoggiato la variante con casello a Crea di Spinea

La rabbia di tutte le forze cittadine: «Dopo il Passante è un’idea insostenibile»

SPINEA – In Provincia si parla di un possibile innesto della Romea commerciale a Spinea e in città divampano le polemiche. «Abbiamo già dato», sembrano dire tutti e il riferimento al Passante è fin troppo chiaro. La scorsa settimana in terza commissione provinciale è arrivata la proposta della Lega Nord, intenzionata a forzare la mano per salvare la Riviera dal tracciato della Mestre-Orte.

Un giuoco dei bussolotti. La Lega, in realtà, governa la Regione, la cui giunta ha in mano la partita. Nell’ipotesi specifica, tuttavia, a essere penalizzate sarebbero, ancora una volta, Spinea e il Miranese. Secondo la Lega le modifiche contenute nella “variante B1” del tracciato della Nuova Romea eviterebbero l’attraversamento della Riviera, non aggravando il nodo viario di Roncoduro: l’ipotesi prevede che all’altezza di Lughetto, la nuova autostrada, anziché piegare verso Camponogara e Dolo, segua il tracciato della statale fino a Malcontenta. Qui, superato in tunnel il Naviglio Brenta, sono previsti due svincoli, ma poi il tracciato proseguirebbe verso est e, all’altezza di Villabona, ci sarebbe un innesto in direzione ovest (direzione Padova-Milano), mentre il traffico verso Trieste proseguirebbe fino al casello di Spinea, innestandosi sul Passante.

Non ci sono progetti, tanto meno finanziamenti. Eppure la proposta ha fatto balzare dalla sedia più di qualcuno in città. I consiglieri Edmondo Piazzi e Giovanni Da Lio si sono affrettati a presentare un’interpellanza urgente in cui chiedono al sindaco di sapere quali fondamenti abbia la proposta: «Ancora una volta il Comune di Spinea pagherebbe un tributo al riordino della viabilità che non sarebbe più capito dai cittadini e certamente non più sostenibile» sostengono.

Anche il Movimento 5 stelle ha da tempo detto no all’ipotesi. «Né a Spinea, né da nessun’altra parte è una strada dal costo esorbitante e insostenibile, persino per i privati ed è un’opera inutile che finiranno per pagare gli utenti e i cittadini».

Dell’ipotesi non vuole nemmeno sentir parlare il sindaco Silvano Checchin, che ricorda che per questo ha anche rifiutato un incontro a Dolo già nell’estate 2012, dove si discuteva proprio di nuove soluzioni progettuali che coinvolgessero Spinea. «Possono presentare tutte le proposte che vogliono», chiude il discorso Checchin, « è aria fritta, il nome di Spinea non è contemplato da nessuna parte».

Filippo De Gaspari

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Televenezia – Una parodia per l’autostrada troppo cara

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

18

feb

2014

PIANIGA «È ovvio che la Regione non vuole finanziare il casello di Albarea. Alla Regione e all’assessore Renato Chisso interessa solo l’innesto del Passante a Roncoduro. Il casello di Albarea sarà fatto eventualmente solo solo dopo Veneto City».

Dura replica dei comitati Opzione Zero al sindaco di Pianiga Massimiliano Calzavara, che si era detto meravigliato per la mancanza del casello nei progetti.

«Il sindaco Calzavara», dicono con le portavoce del Comitato, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin, «afferma di sentirsi preso in giro dai suoi colleghi di partito presenti in Regione perché non ci sono finanziamenti per costruire il casello di Albarea? Poi si dice sorpreso di scoprire che il casello di Roncoduro sarà forse riaperto parzialmente (solo in direzione Mestre)?

O il sindaco di Pianiga è in malafede o è incapace di guardare i progetti e di ascoltare quello che da anni espongono comitati e cittadini.

I piani del suo collega di partito Renato Chisso sono chiari: innesto della Romea Commerciale a Roncoduro.

Il casello di Albarea ci sarà solo se andrà in porto Veneto City.

In tal caso, oltre ad impedire la riapertura totale del casello di Roncoduro potrebbe anche “saltare” l’apertura parziale dell’ex casello di Dolo per evitare che il “tornello” si trasferisca tra il casello di Albarea e Roncoduro».

Duro l’affondo. «Se il sindaco Calzavara- conclude Opzione Zero – avesse avuto a cuore, di aiutare le imprese a restare competitive ed evitare che chiudano i battenti, avrebbe bocciato il devastante progetto di Veneto City e chiesto il rispetto degli accordi sul Passante: spostamento della barriera a Roncoduro con accesso all’autostrada in ambo le direzioni.

Ciò comporterebbe minor consumo di suolo, l’integrità dell’abitato di Albarea e della sua villa e metterebbe a frutto infrastrutture già realizzate con milioni di euro».

(a.ab.)

 

L’ira di Calzavara «Il casello di Albarea non è finanziato» 

PIANIGA «Ci sentiamo presi in giro dalla Regione. Per il casello autostradale di Albarea sulla A4 non sono ancora stati stanziati dei finanziamenti ad hoc nonostante questa opera sia prevista da tempo a servizio dell’area industriale di Dolo – Pianiga che è la terza della nostra provincia».

La bordata del sindaco di Pianiga Massimo Calzavara è diretta contro i suoi compagni di partito in Regione.

Calzavara spiega che recentemente si è tenuta una conferenza dei servizi in cui si è scoperto che i finanziamenti per la realizzazione del casello autostradale non ci sono e di fatto non ci sono mai stati.

«Con enorme sorpresa», spiega Calzavara, «abbiamo scoperto che il casello è un’opera che non è stata finanziata, quando invece sarebbe di vitale importanza a servizio dell’area industriale di Pianiga e potrebbe servire anche il polo della calzatura della Riviera del Brenta».

Ma le sorprese negative non sono finite qui. Altra brutta scoperta è stata quella relativa al casello di Roncoduro chiuso anni fa. «Si era parlato di una riapertura imminente», spiega Calzavara, «e ora scopriamo invece che sarà riaperto solo fra qualche anno e in forma ridotta, mentre per quello di Albarea come minimo, anche se si trovassero i finanziamenti, ci vorranno altri 7-8 anni prima che veda la luce. Non è questo il modo di aiutare le imprese a restare competitive e ad evitare che chiudano i battenti.

Dovremo continuare a servirci del casello di Marano- Vetrego che è distante chilometri dalla nostra area industriale».

(a.ab.)

 

«Il sindaco di Pianiga Calzavara getta la maschera sul casello». È quanto afferma il comitato Opzione Zero che aggiunge…”Il sindaco di Pianiga Calzavara afferma di sentirsi preso in giro dai suoi colleghi di partito presenti in Regione perchè non ci sono finanziamenti per costruire il casello di Albarea? Poi si dice sorpreso di scoprire che il casello di Roncoduro sarà forse riaperto parzialmente (solo in direzione Mestre?).

I piani del collega di partito Renato Chisso sono chiarissimi: innesto della Romea Commerciale a Roncoduro.

Il casello di Albarea sarà realizzato solo se andrà in porto Veneto City. In tal caso, oltre ad impedire la riapertura totale del casello di Roncoduro potrebbe anche saltare l’apertura parziale dell’ex casello di Dolo per evitare che il tornello si trasferisca tra il casello di Albarea e Roncoduro”.

Le portavoce del comitato Rebecca Rovoletto e Lisa Causin osservano: “Se il sindaco Calzavara avesse avuto veramente a cuore, come afferma, di aiutare le imprese a restare competitive ed evitare che chiudano i battenti, avrebbe bocciato il devastante progetto di Veneto City e chiesto il rispetto degli accordi sul Passante: spostamento della barriera a Roncoduro con accesso all’autostrada in ambo le direzioni.

Questa operazione oltre ad essere molto meno costosa, comporterebbe un minor consumo di suolo, garantirebbe l’integrità dell’abitato di Albarea e metterebbe a frutto le infrastrutture già realizzate con milioni di euro dei cittadini come il sottopasso nei pressi di Ballò, la bretella est di Dolo e la bretella da Fiesso”.

(l.per.)

 

 

Il nuovo clip da “Die hard (Duri a morire)” diventa “Pay hard (Duri a pagare)”

Migliaia di condivisioni per protesta contro i 2,80 euro per arrivare a Padova

MIRANO – L’autostrada è troppo cara? Puoi sempre fare come Bruce Willis. Dopo “Un casello di ordinaria follia”, Doliwood colpisce ancora: doppiata, naturalmente in dialetto veneto stretto, una delle famose scene d’azione di “Die Hard (duri a morire)”, il film cult con Bruce Willis e Samuel L. Jackson, diventato per l’occasione “Pay Hard (duri a pagare)”. L’ultimo lavoro del collettivo di doppiatori di Dolo, per la regia del mitico Giorgio “Ciano” Brugnone, guarda direttamente ai problemi di casa e offre ancora una volta la spalla alla battaglia di migliaia di pendolari, dopo il salasso d’inizio anno ai caselli autostradali di A57 e A4. Se dopo che i vecchi 80 centesimi pagati al casello di Vetrego per raggiungere Padova est sono diventati 2,80 euro dall’oggi al domani, la soluzione di molti è stata la viabilità ordinaria. Lo sanno bene i sindaci che hanno visto aumentare giorno dopo giorno le auto nei loro centri storici. Ecco allora che l’alternativa diventa un film: Willis e Jackson sono due amici che per evitare la “rapina” del casello, escogitano, come alternativa per andare al lavoro, una rocambolesca e folle corsa sulle strade urbane della Riviera. Bruciando semafori e precedenze, attraversando parchi e saltando rampe, in perfetto stile d’azione americano, tutto traffico e stridore di pneumatici. Obiettivo: arrivare al lavoro comunque in tempo ma senza sbancarsi, non importa come. «Te fasso vedare mi come che se va a Padova sensa pagare l’autostrada» avverte un risoluto John McClane, al secolo Bruce Willis, ma con la voce di Eugenio Moro: ruba un taxi e giù di acceleratore. Peccato che Vetrego sia dall’altra parte. Niente casello oggi: «Passo par Scaltenigo, tajo par Fiesso, ecco: semo in zona Stanga». Certo il viaggio non è dei più confortevoli: come dire che all’autostrada non ci sarebbe poi tutta questa alternativa. Zeus Carver, il Samuel L. Jackson di Die Hard (la voce è di Giuseppe Menegazzo) ci prova pure a riaccendere nell’indomito Willis il lume della ragione: «Ma se domandassimo el sconto pendoeari?» «Te domandarìa do euro o’stesso», è l’amara risposta di McClane, inseguito dai “controllori”, che vogliono riportarli sulla retta (auto)strada. Una parodia ben riuscita di un film, ma soprattutto di quello che da un mese e mezzo a questa parte si trovano costretti a fare tutti o quasi i pendolari di Miranese e Riviera. E le soluzioni tardano ad arrivare.

Il video-parodia ha già collezionato migliaia di visualizzazioni e condivisioni in rete, rilanciato anche dal comitato Opzione Zero, da sempre impegnato nella campagna “Un euro può bastare” e che, per l’occasione, è partner ufficiale.

Filippo De Gaspari

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COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO – 17 FEBBRAIO 2014

Il sindaco di Pianiga Calzavara afferma di sentirsi preso in giro dai suoi colleghi di partito presenti in Regione perchè non ci sono finanziamenti per costruire il casello di Albarea? Poi si dice sorpreso di scoprire che il casello di Roncoduro sarà forse riaperto parzialmente (solo in direzione Mestre)?

O il sindaco di Pianiga è in malafede o è incapace di guardare i progetti e di ascoltare quello che da anni espongono comitati e cittadini.

I piani del suo collega di partito Renato Chisso sono chiarissimi: innesto della Romea Commerciale a Roncoduro. Il casello di Albarea sarà realizzato solo se andrà in porto Veneto City. In tal caso, oltre ad impedire la riapertura totale del casello di Roncoduro potrebbe anche “saltare” l’apertura parziale dell’ex casello di Dolo per evitare che il “tornello” si trasferisca tra il casello di Albarea e Roncoduro.

Se il sindaco Calzavara avesse avuto veramente a cuore, come afferma, di aiutare le imprese a restare competitive ed evitare che chiudano i battenti, avrebbe bocciato il devastante progetto di Veneto City e chiesto il rispetto degli accordi sul Passante: spostamento della barriera a Roncoduro con accesso all’autostrada in ambo le direzioni.

Questa operazione oltre ad essere molto meno costosa, comporterebbe un minor consumo di suolo, garantirebbe l’integrità dell’abitato di Albarea e della sua villa e metterebbe a frutto le infrastrutture già realizzate con milioni di euro dei cittadini (vedi sottopasso nei pressi di Balla, bretella est di Dolo e bretella da Fiesso).

Ancora una volta assistiamo a un penoso scaricabarile, ma la realtà è che le responsabilità delle scelte che hanno ridotto il territorio in queste condizioni prosciugando tra l’altro le casse pubbliche, è di tutta la classe politica e amministrativa che ha governato in questi anni Regione, Provincia e Comuni.

 

Pay Hard – Duri a pagare

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14

feb

2014

Nuove autostrade, aumento pedaggi,  ecco gli effetti oltre alla cementificazione del territorio …

 

 

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A Mirano esplode la rabbia dei residenti per l’inquinamento e i disagi in centro «Qui passano 15 mila veicoli al giorno quando la Romea arriva a 18 mila»

MIRANO – Dalle proteste alla proposta, ma con la preghiera di fare presto. Il Coordinamento spontaneo per la salvaguardia del territorio del quartiere via Dante-via Villafranca lancia l’allarme traffico: «Situazione allarmante, esasperante e invivibile», tuona il comitato, che elenca una lunga serie di disagi patiti ogni giorno dai residenti: smog, inquinamento acustico, stress e danni agli edifici provocati dalle continue vibrazioni. Torna insomma a salire la tensione nei quartieri, in un anno cominciato davvero male sul fronte traffico in città, complice anche l’aumento tariffario ai caselli. L’insofferenza è palpabile soprattutto in via Dante Sud, anche perché collega il centro di Mirano con i comuni a nord. Gli abitanti tornano a lamentare volumi di traffico fuori ogni limite di tolleranza e stavolta però avanzano anche una proposta: un anello tra il quartiere Dante e la Fossa, dove sta per arrivare una rotatoria tra via Miranese e via Vittoria, nel contesto della lottizzazione ex Iveco: una soluzione che permetterà la svolta a sinistra per chi arriva dal centro di Mirano. In pratica il comitato di quartiere Dante sud chiede al Comune di allargare la zona dei sensi unici attorno all’ospedale, fino alla Fossa, coinvolgendo via Dante sud, via della Vittoria e via Miranese. Secondo il comitato si potrebbe in questo modo creare una rete di sensi unici sulle strade interne del quartiere, evitando possibili scorciatoie dal traffico di attraversamento e nel contempo creare corsie preferenziali per i bus di linea e piste ciclabili. Una, ovviamente, proprio in via Dante sud, collegando così la ciclabile lungo il canale Taglio con la zona ospedale e il Muson a nord.

«Ipotesi da valutare», secondo il portavoce del comitato Stefano Bonato, «con una preghiera: quella di non aspettare il morto per trovare delle soluzioni. Per ben due volte l’Arpav ha segnalato un forte inquinamento acustico derivato dall’intenso traffico dei mezzi, valori fuori norma anche per quanto riguarda il piano acustico comunale».

Per il comitato la situazione di via Dante sud è “drammatica”: «Quindicimila veicoli al giorno, quando in Romea ne transitano 18 mila e per il 90% sono traffico di attraversamento, senza contare i 223 autobus che passano ogni giorno.

L’apertura del casello di Crea e quello di Vetrego hanno trasformato questa strada residenziale in centro storico in una tangenziale».

Filippo De Gaspari

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