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Comunicato stampa Opzione Zero 28 settembre 2015

52.155,22 euro la somma totale delle donazioni raccolte in favore delle vittime del tornado durante l’evento con gli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli sabato scorso nei campi di via Seriola. Massiccia la partecipazione, che nonostante il tempo incerto, ha visto l’affluenza di almeno 5000 persone, tantissime in bicicletta o a piedi, provenienti dalla Riviera del Brenta, oltre che da altre province e regioni.

Grande soddisfazione esprime il comitato Opzione Zero, che insieme ai gruppi La Fornace e Mira On Air Festival, ha supportato l’organizzazione dello spettacolo: “Questo risultato è stato possibile prima di tutto grazie all’intuizione e alla straordinaria disponibilità degli artisti Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli. Un ringraziamento speciale va poi a tutte le volontarie e i volontari che hanno lavorato duramente prima, durante e dopo lo spettacolo; e infine anche alle tante ditte, agli enti e alle associazioni che hanno voluto in forme diverse sponsorizzare l’iniziativa”.

Come indicato dal palco da Marco Paolini, i soldi sono stati raccolti al termine della manifestazione in modo differenziato, lasciando cioè a ciascuno la responsabilità di scegliere a quale via o zona far pervenire la propria donazione. Nel dettaglio il risultato è stato il seguente:

– per il Comune di Dolo: 5.026 euro per via Ettore Tito, 4317,47 euro per via Carrezioi, 4163,5 euro per via Seriola, 4147,92 per via Melloni, 2392,78 euro per la località Cesare Musatti, 2567,72 euro per via Martiri della Libertà, 1929,12 euro per via Galvani, 1770,5 euro per altre zone in Comune di Dolo, 2580,40 euro per via Fratelli Bandiera

– per il Comune di Mira: 2480,46 euro per via Brenta Bassa, 919,1 euro per via Agnesi, 1656,87 euro per altre zone di Mira;

– per il comune di Pianiga: 3511,97 euro per la zona di Cazzago

Infine, molte persone hanno scelto di delegare Paolini, Balasso e Bertelli su come meglio destinare le sottoscrizioni, rispettivamente: 7299,89 , 5318,26 e 2073,23 euro.

Nel rispetto della modalità di raccolta delle offerte, e come già annunciato, tutte le donazioni saranno distribuite nel più breve tempo possibile, con piena trasparenza e in modo diretto alle famiglie più disagiate, senza cioè ulteriori passaggi attraverso associazioni o enti pubblici.

Unica nota stonata le dichiarazioni rilasciate dalle amministrazioni di Dolo e Mira sulla gestione dei soldi raccolti dalle associazioni e sulla necessità di versare tutti i fondi nei conti correnti dedicati dai tre Comuni di Dolo. Sul punto interviene Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero:

“Come comitato troviamo quanto meno inopportune queste dichiarazioni rilasciate a ridosso di un evento di questa portata, evento tra l’altro patrocinato dai medesimi Comuni. Noi siamo stati fin da subito chiari con i Sindaci sul fatto di non accettare altre mediazioni per la distribuzione dei fondi raccolti dalla nostra organizzazione, al contempo ci siamo impegnati a rendicontare il tutto in modo trasparente. Del resto questo è quello che ci è stato chiesto dagli autori dello spettacolo, oltre che da tante persone. Il problema non sta nella mancanza di fiducia verso le amministrazioni comunali, quanto piuttosto nel fatto che ci sono difficoltà evidenti e oggettive nella erogazione delle somme raccolte nei conti correnti pubblici. Di fatto i pochi aiuti economici o materiali ricevuti dalle vittime del tornado, fino ad ora sono arrivati proprio da associazioni e gruppi spontanei, non certo dal Governo, né dalla Regione e nemmeno dai Comuni. Quindi prima di aprire inutili polemiche forse sarebbe il caso che ciascuno riflettesse sulle proprie responsabilità”.

Sabato 26 settembre dalle 17.15 un evento speciale su un palco costruito nei campi,

accanto alle macerie. Tutto il ricavato alle famiglie colpite dalla tromba d’aria

TORNADO RIVIERA DEL BRENTA: BALASSO, BERTELLI E PAOLINI ASSIEME PER NON DIMENTICARE

Ingresso libero con offerta obbligatoria.

In caso di maltempo l’evento viene spostato al 27 settembre

Sono passati più di due mesi da quell’8 luglio 2015. Il TORNADO ha spazzato via in pochi minuti case, auto, serre, fabbriche, campi. Ha spezzato vite e famiglie.

I riflettori della cronaca si sono spenti, la solidarietà c’è stata, ma per chi ha subito gravi danni è importante adesso non cadere nella solitudine. Per riportare l’attenzione sul dramma di un territorio e delle famiglie colpiti dal tornado, sabato 26 settembre dalle 17.15 NATALINO BALASSO, GUALTIERO BERTELLI e MARCO PAOLINI salgono su un palco costruito nei campi, accanto alle macerie. Non portano in scena uno spettacolo, ma con “Riviera del Brenta, 8 luglio 2015” cercano di raccontare quello che è accaduto e quello che sta accadendo dopo.

Raccontare per non dimenticare, per continuare a stringere forte il cerchio della solidarietà in una comunità che si è scoperta unita, forte, solida di fronte al disastro. “Non serve solo a loro, ai colpiti – sottolineano i tre artisti presentando l’evento – serve a tutti noi dimostrare di sentirci parte di un territorio non perché residenti, ma perché abitanti, vicini di casa, concittadini. Serve a ciascuno per comprendere quanto possano essere fragili le nostre sicurezze di fronte a eventi estremi e di quanto sia indispensabile prenderci cura l’uno dell’altro e del territorio che abitiamo”.

Ci sono state altre iniziative, tutte lodevoli. Questa non vale più delle altre, ma farla a questa distanza di tempo serve a rinnovare l’impegno reciproco, a non lasciare indietro nessuno e allargare lo sguardo”.

Riviera del Brenta, 8 luglio 2015 è dunque un pomeriggio insieme nei campi di Via Seriola – tra Dolo e Mira (Ve) – per parlare, ascoltare, suonare in compagnia.

Gli artisti hanno rinunciato al cachet e un nutrito gruppo di supporter pubblici e privati ha dedicato gratuitamente tempo, energia, risorse per rendere possibile l’evento con il minimo della spesa. L’ingresso è libero con offerta obbligatoria, il ricavato servirà a sostenere le famiglie colpite dalla terribile tromba d’aria che si è abbattuta sulla Riviera del Brenta. I fondi raccolti saranno gestiti dal Comitato Opzione Zero che si impegna a coordinarne l’utilizzo secondo le richieste e le necessità.

SI CONSIGLIA DI RAGGIUNGERE L’EVENTO IN BICI (accesso preferenziale da Via E. Tito nei pressi della Fornace)

IN CASO DI MALTEMPO L’EVENTO VIENE SPOSTATO AL 27/09

TUTTE LE INFO > www.opzionezero.org/rdb8715/
tel. 338.1678008 – 393.9795570 – 349.8711926

 

 

DOMENICA 13 SETTEMBRE

ORE 10.00 RITROVO PIAZZA IX MARTIRI (PIAZZA DEL MUNICIPIO) MIRA

ORE 10.30 PARTENZA IN BICI

ORE 11.30 RITORNO E  INTERVENTO IN PIAZZA IX MARTIRI

ORE 12.30 RISTORO IN RIVA DI FRONTE LA FORNACE DI VIA E.TITO 24 – DOLO

 

Noi forze sociali e politiche della Riviera del Brenta, che ancora crediamo nella solidarietà e nell’accoglienza come valori che demarcano il confine tra civiltà e barbarie, rispondiamo con una biciclettata festosa e colorata: “Uniti nella solidarietà – Benvenuti in Riviera”.

La storia dovrebbe essere scritta con la vita delle persone non con la tragedia di un tornado o con le morti nei viaggi della speranza. La Lega non manca invece occasione per attribuire ai migranti le cause di tutti i mali della società, incentivando una guerra fratricida fra chi ha poco e chi non ha niente. E il tentativo di mettere in contrapposizione le vittime del tornado con i richiedenti asilo suona ancora più perverso, perché, strumentalizzando le tragedie umane degli uni e degli altri, si vogliono nascondere o scaricare le responsabilità di chi dovrebbe dare risposte concrete e tempestive a queste emergenze.

Le problematiche dovute alla incapacità di garantire un’accoglienza degna ed una reale integrazione alle persone che fuggono dalla miseria e dalla guerra, non hanno nulla a che vedere con i ritardi e le mancanze del post tornado.

Siamo certi che nei bilanci pubblici le risorse per fare fronte agli oltre 100 milioni di danni subiti in  Riviera ci siano e che sia compito della politica e delle istituzioni garantire gli interessi di tutta la collettività e il pieno rispetto dei suoi diritti.

La Riviera del Brenta non ha bisogno di “guerre tra poveri”; piuttosto, forse ha bisogno di imparare qualcosa proprio dai più poveri, da quelle persone che, consapevoli di cosa significa perdere tutto, non hanno esitato un minuto a prendere la pala in mano per aiutare chi ha avuto la casa distrutta dalla furia del vento.

Si tratti di cambiamenti climatici o di migrazioni di interi popoli, stiamo attraversando trasformazioni globali epocali; di fronte a questi cambiamenti è necessario attivarsi in prima persona scegliendo da quale parte stare. Siamo consapevoli che soluzioni semplici a questi problemi non esistono; ma certamente le guerre, le persecuzioni, i disastri naturali, le tragedie, le difficoltà del vivere non ci devono dividere ma rendere più uniti e forti, poiché solo uno spirito di solidarietà senza nome e senza barriere può salvarci, può salvare l’Umanità.

Per scendere in piazza e dare una risposta di civiltà abbiamo scelto non a caso la bicicletta, un mezzo ecologico, lento ma non troppo, che consente di incontrare, conoscere e scambiare, che richiede equilibrio e responsabilità.

Domenica 13 settembre, proprio in occasione della festa di Riviera Fiorita, inforchiamo le nostre biciclette per accogliere i nuovi profughi in arrivo nel nostro territorio, ma anche per chiedere con forza:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Istituzione un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Inoltre, proprio a partire da quanto successo lo scorso 8 luglio, e in vista della conferenza internazionale sul Clima in programma il prossimo dicembre a Parigi, lanciamo dalla Riviera del Brenta un appello al Governo italiano e ai Governi degli altri Paesi affinché abbiano finalmente il coraggio di adottare misure drastiche e immediate per fermare il surriscaldamento globale, la minaccia più grave alla sopravvivenza su questo Pianeta.

L’appuntamento per tutti è domenica 13 settembre alle ore 10.00 in Piazza IX Martiri a Mira.

Si proseguirà in bici verso le zone colpite dal tornado per poi tornare al presidio di Mira.

Si invita alla massima partecipazione.

 

COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO 30 LUGLIO 2015

E’ passato quasi un mese dal terribile tornado: tante le passerelle di politici e rappresentanti delle istituzioni che si sono viste in Riviera, soprattutto tante le parole e le promesse che si sono sentite. Ma di fatti e di risposte concrete per chi è stato colpito ancora niente, o quasi.

I danni stimati ammontano ad oggi a circa 100 milioni di euro, ma tutto quello che sono riusciti a racimolare il Governo Renzi e la Giunta Zaia sono solo 6 milioni; praticamente delle elemosine che verranno distribuite chi sa quando e chi sa come.

E’ un film già visto troppe volte in Italia: di fronte a eventi disastrosi e a calamità, i cittadini vengano sistematicamente abbandonati a sé stessi.

Una situazione vergognosa e intollerabile per Opzione Zero che attacca: “Chi dice che il problema è la scarsità di risorse mente sapendo di mentire. Qualcuno del Governo, magari lo stesso Renzi o almeno uno dei suoi aiutanti come il sottosegretario Pier Paolo Baretta o il ministro Graziano Del Rio, dovrebbe spiegare ai cittadini perché ai costruttori della Orte-Mestre, la nuova autostrada che distruggerà definitivamente la Riviera del Brenta, verranno applicati sconti fiscali per quasi 2 miliardi di euro, mentre togliere le tasse a chi ha perso casa e lavoro sembra un’operazione impossibile. Basterebbero da sole queste risorse per risolvere i problemi provocati dal tornado, e anche di tutte le altre emergenze causate da alluvioni, frane e terremoti.

In un Paese a forte rischio sismico, con un territorio sfigurato dalla cementificazione, con un evidente aumento della frequenza e dell’intensità di fenomeni meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici, si continua a investire in politiche dissennate che vanno ad aggravare la situazione: sono oltre 4 i miliardi stanziati con lo Sblocca Italia per altre grandi opere inutili e devastanti (TAV e autostrade); di oltre 400 milioni l’ultima tranche per il MOSE, dopo che almeno 1 miliardo dei 5 già spesi è finito in tangenti e regalie. E sempre con lo Sblocca Italia si lascia campo libero alle multinazionali di trivellare in lungo e in largo il mare e il suolo del Belpaese per estrarre ancora petrolio e gas.

Proprio da questo punto di vista l’idea di aumentare di 5 centesimi il costo del carburante per finanziare la ricostruzione in Riviera è irricevibile. Opzione Zero rammenta a Luca Zaia l’impegno preso per fermare le trivellazioni in Adriatico, e invita il Presidente a chiedere al Governo di aumentare piuttosto le Royalties e i canoni di concessione alle compagnie petrolifere, che grazie a livelli di tassazione tra i più bassi in Europa possono godere di profitti miliardari.

Sarebbe certo una proposta più intelligente, più efficace e più equa, visto che proprio l’estrazione e il consumo di combustibili fossili sono la principale causa del surriscaldamento globale e quindi anche di tornado e alluvioni.

 

Sovvertire la “nuova normalità” meteorologica

Posted by Opzione Zero in Blog | 0 Comments

11

lug

2015

villa_fini

 

di Chiara Spadaro –  Partendo dai tragici eventi di Mira apriamo una discussione attorno all’odierno modello di sviluppo e le conseguenze che genera

Dobbiamo adattarci a una “nuova normalità”. La chiama così il meteorologo Luca Lombroso, per farci capire che i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla vita sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Si tratta di una condizione “irreversibile. Il danno è già stato fatto”, dice.

Una testimonianza concreta e tragica di quello che significa ha sconvolto ieri sera la Riviera del Brenta, tra Padova e Venezia. Una violenta tromba d’aria – classificabile EF4 secondo l’Arpav, nella scala Enhanced Fujita che va da 0 a 5 – ha distrutto case e ville venete tra Dolo, Mira e Pianiga, facendo un morto a Sambruson, un ferito grave, e circa novanta feriti. 15 milioni di euro i danni stimati dal sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara; 300 le case e una decina le ville venete danneggiate (Villa Fini di Dolo è stata letteralmente rasa al suolo). “Impatto peggiore dell’alluvione 2010” twitta il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha decretato lo stato di crisi e chiesto di accedere al fondo nazionale della Protezione civile.

Ma non si tratta di un caso isolato. Aprendo stamattina le pagine web dei quotidiani locali si leggevano tre titoli uno dopo l’altro: “Tromba aria nel veneziano, un morto e feriti”; “Frana su strada vicino Cortina”; “Romeno muore per colpo di calore”. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, quotidianamente.

Nemmeno la tromba d’aria della Riviera del Brenta è una novità, spiega Lombroso. “Questi fenomeni, tipici delle medie latitudini, si formano quando si presentano contemporaneamente alcune particolari condizioni climatiche: l’aria calda e umida, l’ingresso di aria fredda in quota (la cosiddetta “ondata di caldo”) e la confluenza di venti da nordest, la bora, con i venti caldi dall’Adriatico”. E anche la traiettoria seguita dalla tromba d’aria di ieri sera è simile a quella di altri episodi: partita dalla terraferma, si è spostata verso il mare.

Un percorso lungo il quale, però, oggi si incontrano molti più “ostacoli” di un tempo. “Sta cambiando la frequenza di questi fenomeni e il fatto che oggi trovano molte più cose da distruggere”. Edifici e strutture che non sono pronti a subire questi attacchi, continua Lombroso: “Il nostro tessuto urbano non è predisposto ad affrontare queste situazioni, come è invece negli Stati Uniti, dove la comunità si è organizzata per far fronte a un fenomeno che ci si aspetta. Questo vale sia per le case e le opere pubbliche minori, che per le grandi opere. Il progetto del Mose, per fare un esempio, non tiene conto di questi mutamenti in corso, del fatto che il clima sta cambiando e continuerà a farlo”.

E’ un dato ormai inarrestabile, davanti al quale è possibile, secondo Lombroso, intraprendere solo due strade: “Imparare a convivere con questi fenomeni, attrezzandosi, e dall’altro, evitare che peggiorino. Immaginate che tra 50 anni, continuando così, queste ondate di caldo potrebbero sembrare ondate di fresco”.

Una “normalità” che dobbiamo, tuttavia, mettere in discussione, portando una forte critica al sistema che ha prodotto questa realtà e trovando delle vie d’uscita che portino altrove. Ci uniamo all’appello della rete dei comitati della Riviera del Brenta, Opzione Zero, che chiede un’assunzione di responsabilità: “Basta parlare di tragiche fatalità”. L’uso smoderato di combustibili fossili e lo spreco delle risorse naturali, il consumo di suolo e la cementificazione della nostra Regione sono tra le cause che hanno portato all’aumento della frequenza e della violenza di questi fenomeni climatici estremi. “Il consumo di suolo e l’impermeabilizzazione delle superfici, oltre a rendere il territorio più vulnerabile dal punto di vista idraulico, favoriscono anche la formazione delle cosiddette “isole di calore urbano”, un aumento della temperatura dell’aria sopra le zone più cementificate che va ad alimentare proprio le trombe d’aria – si legge nel comunicato di Opzione Zero -. Insistere con le trivellazioni per estrarre petrolio, favorire la costruzione di nuove autostrade, dare via libera ad operazioni come Polo Logistico a Dogaletto o Veneto City significa riproporre politiche vecchie, inadeguate, e soprattutto irresponsabili”.

Si avvicina la Conferenza internazionale sul clima, COP 21, che si terrà a Parigi il prossimo dicembre, sul quale possiamo fare una facile previsione. Al nulla di fatto che viene dai Governi nazionali possiamo però contrapporre le tante esperienze già in atto che praticano un’alternativa a tutela del territorio. A partire da queste voci locali, è necessario arrivare a una mobilitazione corale e una proposta concreta che, a partire dalla messa in discussione dei nostri stili di vita e di un modello di sviluppo onnivoro, possa rovesciare questa “normalità” e aprire nuove prospettive per un’altra economia che guardi, prima di tutto, al benessere e al futuro del Pianeta.

tratto da eco-magazine.info

 

 

Il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Venezia ha deliberato un’apertura straordinaria dello sportello del Cittadino presso il Comune di Dolo, al fine di aiutare i cittadini colpiti dal tornado.
Lo sportello sarà aperto i giovedì mattina dalle 9,30 alle 12,00 e avrà il compito di fornire gratuitamente alla cittadinanza un servizio di informazione e orientamento.

 

 

 

tromba_aria

Comunicato stampa Opzione Zero 9 luglio 2015

Tornado in Riviera: Opzione Zero esprime costernazione per la vittima e per i feriti dalla furiosa tromba d’aria che ha devastato gli abitati nei Comuni di Pianiga, Dolo e Mira e forte solidarietà a tutti i cittadini colpiti.

Il comitato si sta attivando in queste ore per contribuire in modo concreto e fattivo agli aiuti, anche se è chiaro che per la gravità di quanto successo è necessario che le amministrazioni locali e la Regione richiedano al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza, mettendo a disposizione tutte le risorse economiche e i mezzi per ripristinare la situazione e ridare un tetto a chi lo ha perso.

Per Opzione Zero l’evento di ieri deve fare riflettere tutti, a cominciare dagli amministratori e dai politici di ogni livello, perchè se è vero che alluvioni e trombe d’aria sono sempre esistite, ormai è altrettanto evidente che la frequenza e la violenza dei cosiddetti eventi eccezionali sta aumentando in modo esponenziale.

Non si tratta dunque di tragiche fatalità, ma delle conseguenze del surriscaldamento globale causato da un “modello di sviluppo” insostenibile basato sull’uso di combustibili fossili e sullo spreco delle risorse naturali.

D’altra parte non è nemmeno un caso che proprio il Veneto, una delle Regioni più inquinate e cementificate d’Italia, sia diventata una delle aree maggiormente soggetta ad alluvioni e ad eventi atmosferici estremi.

Infatti, il consumo di suolo e l’impermeabilizzazione delle superfici, oltre a rendere il territorio più vulnerabile dal punto di vista idraulico, favoriscono anche la formazione delle cosiddette “isole di calore urbano”, un aumento della temperatura dell’aria sopra le zone più cementificate che va ad alimentare proprio le trombe d’aria.

Insistere con le trivellazioni per estrarre petrolio, favorire la costruzione di nuove autostrade, dare via libera ad operazioni come Polo Logistico a Dogaletto o Veneto City significa riproporre politiche vecchie, inadeguate, e soprattutto irresponsabili.

A fine anno i Governi di tutto il mondo si riuniranno a Parigi per l’ennesima conferenza internazionale sul clima (COP 21); con molta probabilità tutto si concluderà con un nulla di fatto, mentre il tempo per invertire la rotta è ormai scaduto.

E’ dunque dai territori e dalle amministrazioni locali che deve venire una risposta diversa, impedendo la realizzazione di infrastrutture inutili e dannose, e attuando una svolta nelle politiche urbanistiche che consideri tra le priorità proprio il problema dei cambiamenti climatici.

 

I 50mila euro del “Bilancio partecipato” andranno alla revisione della struttura

Mira ha scelto: i 50mila euro destinati al progetto selezionato del cosiddetto “bilancio partecipativo” andranno ad iniziative di aggregazione e informazione giovanile. Il referendum conclusosi qualche settimana fa ha visto la vittoria del progetto che prevede interventi per l’aggregazione giovanile e l’informazione istituzionale; in pratica il fondo stanziato dall’amministrazione andrà alla riqualificazione del Centro Dedalo, alla creazione di una nuova ludoteca per bambini da 0 a 3 anni in biblioteca a Oriago e all’installazione di uno schermo per le comunicazioni tra amministrazione e cittadini.

Un risultato un po’ a sorpresa, considerato che tra i sei progetti individuati dai giovani che hanno partecipato alla formulazione delle proposte c’erano anche la riqualificazione delle aree verdi e alcuni interventi nelle scuole.

«Un’esperienza certamente positiva – ha commentato il sindaco Alvise Maniero con l’assessore alla Partecipazione Francesca Spolaor che hanno seguito l’iter – che ci ha consentito di avviare un dialogo con quei giovani che hanno risposto al nostro invito e che nel corso di cinque incontri si sono confrontati tra loro e con i funzionari comunali per arrivare a proporre dei progetti concreti».

Maniero non nega qualche problema, come la scarsa partecipazione. «Ripeteremo l’esperienza con alcune migliorie – assicura – sperando in un riscontro maggiore rispetto a questo primo esperimento (198 i voti totali, di cui 122 trasmessi via e-mail e 76 espressi con schede cartacee raccolte all’Urp e in biblioteca a Oriago)».

I progetti su cui erano chiamati a esprimersi i giovani erano sei: quello vincitore ha avuto una netta maggioranza (122 voti, il 61,5%). 31 voti ha ottenuto il progetto che prevedeva la manutenzione di strade comunali, con interventi di riasfaltatura in via Sabbiona e via Valmarana; 19 gettoni sono andati alla riqualificazione del parco di Valmarana; 14 ciascuno ai progetti di scale antincendio per la scuola media “Galilei” di Gambarare e per interventi di messa in sicurezza stradale; 10 alla riqualificazione del Parco del Donatore.

 

Nuova Venezia – “Romea piena di buche coperte da ghiaino”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

21

mag

2015

Martedì l’ennesimo incidente con uno scooterista: è volato sull’asfalto rimanendo ferito

MIRA – Il tratto della statale 309 Romea a Malcontenta di Mira è completamente dissestato e anche l’altro giorno si è verificato un incidente che poteva avere conseguenze molto pesanti per uno scooterista.

Il fatto è avvenuto martedì nel primo pomeriggio: un uomo che stava percorrendo la strada, poco distante dal distributore di benzina, è scivolato con lo scooter sull’asfalto che presenta voragini e fondo dissestato ed ha battuto la testa, procurandosi anche diverse ferite giudicate guaribili in trenta giorni.

«Si è trattato», spiegano gli esercenti della zona e anche diversi residenti, «dell’ennesimo incidente causato dal fondo stradale della Romea completamente sconnesso».

Sopra alle buche è stato buttato solo del ghiaino, creando un problema in più per chi vi transita. Il fondo stradale con queste voragini provoca, oltre che incidenti, anche vibrazioni per le case circostanti».

La richiesta di messa in sicurezza dell’attuale Romea dopo lo stralcio della Romea Commerciale dal Documento di programmazione economica del Governo è stata fatta in questi giorni dai Comuni di Mira, Campagna Lupia e Codevigo.

«Prima della Romea Commerciale, opera di dubbia utilità», spiega il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, «si facciano tutti quegli interventi per rendere l’attuale tracciato più sicuro. Costerebbe sicuramente meno. Abbiamo posto ad Anas e Regione la priorità di una manutenzione costante, un allargamento delle carreggiate e l’eliminazione degli incroci a raso».

Per la messa in sicurezza dell’attuale Romea si è espresso pure lo storico comitato contro la Romea Commerciale “Opzione Zero”.

«È importante che si metta in ordine l’attuale Romea», dice il presidente Mattia Donadel, «Sarebbe il segnale che si è davvero abbandonato il progetto della Romea Commerciale».

(a.ab.)

 

MIRA – Da Mira a Codevigo fronte comune per la messa in sicurezza della “Romea”.

Stanchi degli appelli lanciati alla Regione e all’Anas per la messa in sicurezza della statale 309 e delle manifestazioni delle associazioni ambientaliste, i Comuni di Mira, Campagna Lupia e Codevigo hanno stretto un’intesa per richiedere ad Anas e Regione interventi per la messa in sicurezza della Romea nel tratto di 27 km. compreso tra Malcontenta e Conche.

Il documento non si limita a mettere in luce le criticità del tratto di strada, percorso ogni giorno da migliaia di mezzi pesanti, ma propone anche la realizzazione di una revisione sulla base delle esigenze di sicurezza e compatibilità del territorio.

Si sottolinea tra l’altro la possibilità di dare una connotazione paesaggistica con interventi che valorizzino i caratteri anche turistici dell’arteria.

Le tre amministrazioni individuano una decina di interventi da realizzare in un arco di 7-8 anni.

(L.Gia)

 

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