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DOLO – Da villa Massari all’edificio che ospitava Neurologia. L’Ulss ribatte: «Sede funzionale»

DOLO – Da dieci giorni 3 ambulatori (dermatologia, oculistica, fisiopatologia respiratoria, a cui si aggiungerà a breve anche otorino) sono stati trasferiti all’interno dell’ex edificio che ospitava Neurologia. Trasferimento che il direttore generale aveva anticipato mesi fa.

Alcuni, però, hanno manifestato perplessità relative all’edificio e l’Asl 13 replica. «L’edificio ad “H” che un tempo ospitava Neurologia non era adeguato ad ospitare delle degenze, ma è stato oggetto di rivisitazione strutturale ed è perfettamente funzionale per gli ambulatori, prima ubicati in villa Massari. Un edificio così capiente e grande ha risolto il problema della dislocazione in più sedi degli ambulatori rendendo funzionale e pratico il servizio. Negli ospedali solitamente gli ambulatori sono raccolti in un poliambulatorio: questo per fornire all’utenza dei servizi più efficaci e mirati. È superata l’idea che gli ambulatori siano all’interno dei reparti, lì il servizio è specifico per le degenze. La riorganizzazione ha previsto la realizzazione di tre sportelli che rispondono alla cosiddetta “presa in carico” del paziente. Il paziente arriva, viene registrato, alla fine della visita se ha bisogno di controlli successivi è lo sportello che si preoccupa di fissargli le date».

Ma il consigliere Giovanni Fattoretto della lista “Dolo del fare” rimane perplesso. «Gli ambulatori di Villa Massari sono stati trasferiti nei locali che un tempo ospitavano la Neurologia, lasciando ancora più inutilizzata la struttura del vecchio ospedale. È una struttura, quella che ora ospiterà gli ambulatori, nata con carattere di provvisorietà negli anni settanta e mostra evidenti segni del tempo anche se oggetto di recenti veloci rattoppi. Mi chiedo ora: gli spazi resi liberi nella struttura di villa Massari a cosa saranno destinati? Ciò anche in considerazione del possibile utilizzo di strutture pubbliche in dismissione per ospitare profughi».

Lino Perini

 

MIRANO. Tapparelle rotte nel reparto di Cardiologia.

L’Ulss 13: «Sostituzione già in programma»

MIRANO – Tapparelle rotte al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Mirano, una paziente protesta ferocemente ma l’Ulss 13 stoppa le critiche: «Conosciamo il problema, l’ufficio tecnico si è già attivato per risolverlo».

Ad alzare la voce è una donna ricoverata proprio in questi giorni: «I danni causati dall’usura non vengono riparati. Nonostante le ripetute segnalazioni numerose tapparelle sono rotte e i disagi per i pazienti sono notevoli – scrive -. Il sole entra in modo prepotente già all’alba provocando una sveglia forzata, e le finestre non si possono nemmeno aprire perché per schermarle sono state utilizzate delle lenzuola».

La donna ha scritto una lettera alla direzione: «È un reparto straordinario, con medici e infermieri di grande professionalità e umanità. L’ottima e meritata fama della vostra Cardiologia non merita questi disagi».

L’Ulss 13 replica: «La procedura amministrativa è stata subito avviata e il 3 giugno ci sarà l’intervento di una ditta specializzata, visto che si tratta di tapparelle particolari, specifiche per il reparto. L’ufficio tecnico è al lavoro per trovare soluzioni provvisorie».

(g.pip.)

 

Della new town tra Dolo e Pianiga nessuno parla. Ma vale 2 miliardi di euro. E di cementificazione

«Stop al consumo di suolo» e «tutela del nostro territorio» sono stati gli slogan più usati rispettivamente da Alessandra Moretti e Luca Zaia per comunicare all’opinione pubblica la loro intenzione di dare un taglio netto al passato rispetto alle politiche urbanistiche che hanno negli anni consegnato al Veneto in cima alle classifiche italiane per la cementificazione.

Quando poi alcuni giorni fa i media nazionali e regionali hanno puntato l’indice sulla crisi dei centri commerciali il livello della discussione è tornato a salire. Una crisi sì dovuta alla domanda interna ancora asfittica in una Italia, e in un Veneto, con un potere d’acquisto calato di molto.

Ma la regione della laguna, del Garda e delle Dolomiti vanta un altro primato poco edificante: quello della maggior superficie di shopping centre per abitante. Il proliferare dei centri acquisti, fino a poco tempo fa considerati la panacea per occupazione e sviluppo, ha mandato in tilt il sistema tanto che non mancano le strutture che debbono affrontare gravi cali negli introiti, che poi sono il preludio dei licenziamenti. Il caso Auchan è emblematico in tal senso.

Ridotti così, ci si sarebbe aspettato che una delle operazioni più contestate, quella di Veneto city, che per altro non prevede solo aree commerciali, finisse dritta nel carnet della campagna elettorale. Invece non è stato così, ad eccezione delle prese di posizione dei comitati locali e di alcuni esponenti del M5S.

E questi silenzi in parte possono essere spiegati in ragione del pedigree della committenza. Tra i proprietari o promotori c’è, o c’è stato, un pezzo del gotha dell’imprenditoria veneta: da Stefanel a Benetton passando per Pittarello fino all’onnipresente Piergiorgio Baita, ex dominus della Mantovani. Soggetti che presso la politica di rango godono di appoggi e legami di primissimo livello.

Ad ogni buon conto quei 500mila metri quadri di edilizia commerciale, direzionale e civile (715mila è la superficie totale del piano) che dovrebbero trovar vita nel Veneziano tra Dolo e Pianiga, ma che sul piano delle ricadute lambirebbero anche il Padovano, potrebbero assestare «un colpo terribile» alla campagna veneta già martoriata dal Passante di Mestre. Così sostiene per esempio Mattia Donadel, storico esponente dei gruppi ambientalisti locali raccolti attorno al portale OpzioneZero, che ha legato il suo nome proprio alle battaglie contro Veneto city. Ovviamente di parere avverso è il progettista, l’archistar Mario Cucinella, noto a Vicenza per la lottizzazione Laghetto bis, il quale invece ritiene che l’intervento, su un comparto già pensato per un insediamento industriale, ricucirà il territorio migliorando la qualità intrinseca di quei luoghi.

Su tale maxi-lottizzazione, che per certi versi è figlia del Passante di Mestre, da anni piovono le critiche di una parte dell’opinione pubblica padovana che chiede la realizzazione della cosiddetta idrovia commerciale. Un’opera da 600 milioni di euro, che la Regione tiene in un cassetto. E che oltre a fornire una valida alternativa al traffico merci su gomma avrebbe il vantaggio di deviare verso l’Adriatico le piene dei fiumi che sistematicamente si abbattono sul Padovano orientale.

Appurato che il tracciato dell’idrovia è ancora oggetto di dibattito, una delle questioni più discusse dagli esperti è se debba o non debba sfociare il laguna per gli effetti che potrebbe avere su quest’ultima. Da mesi i comitati padovani hanno maturato un convincimento preciso: l’idrovia rimane in standby perché il suo tracciato ostacolerebbe la nascita di Venetocity. La new town porterebbe in pancia infatti un business da 2000 milioni di euro ed è in quest’ottica miliardaria che si devono leggere le divisioni trasversali nonché i silenzi eccellenti che si sono registrati pure in seno al singolo partito o alla singola associazione (Confcommercio docet) dove favorevoli contrari e neutrali stanno giocando un match tattico che potrebbe risolversi proprio dopo le regionali.

Sullo sfondo rimane un nodo irrisolto. Il Pd con i sui candidati al consiglio regionale chiede a forza lo stop al consumo di suolo. Ma sono i Comuni, d’intesa con la Regione, ad avere negli anni garantito i loro bilanci, nonché la soddisfazione dei grandi portatori d’interesse, proprio con i proventi dei cambi d’uso delle aree agricole, nonché con le trasformazioni medesime.

E il centrosinistra in tal senso non è stato una eccezione. Di più: i candidati non hanno ancora spiegato se lo stop vale per ogni piano o se da questo eventuale blocco saranno escluse le aree già oggetto di trasformazione.

Se a tutto ciò si aggiungono i recenti dati pubblicati dall’Ispra che parlano di un Veneto in cima alla classifica della cementificazione, allora risulta chiaro che la questione deve essere affrontata non solo da tutta la politica, ma dalla intera classe dirigente della regione. Da questo punto di vista infatti lobby come costruttori, cavatori, immobiliaristi e cementieri, in una con la Federdistribuzione, hanno avuto gioco facile – al netto delle condotte penali, che con le infiltrazioni mafiose spesso costituiscono il retrobottega del business – nel piegare politica ed amministrazione regionale e locale verso una deregulation urbanistica della quale il Veneto sta ancora pagando le conseguenze. Non solo in termini di snaturamento del territorio, ma pure di dissesto idrogeologico.

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Gazzettino – Ulss 13. Assedio al Pronto soccorso.

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19

mag

2015

MIRANO – Le chiamate al 118 aumentate in un anno del 40 per cento: troppi codici bianchi

Medici e infermieri: «Valutate bene a chi rivolgervi, così si creano solo disagi»

MIRANO – Pronto soccorso “assediato” dai codici bianchi

CAOS – Le chiamate al 118 in un anno sono aumentate del 40 per cento soprattutto per codici bianchi

Bastano una congiuntivite di tre giorni, un dolore all’orecchio, una dermatite o un fastidioso mal di denti, per decidere di correre in pronto soccorso. E allo stesso modo bastano un piccolo trauma, o magari tre giorni di febbre alta, per spaventarsi e chiedere addirittura l’intervento dell’ambulanza.

Sempre più pazienti scelgono di rivolgersi all’equipe del 118 anziché alla guardia medica o al medico di base, anche per quei problemi di salute che per anni sono stati una competenza proprio del medico di famiglia.

La conseguenza è un netto aumento dei tempi d’attesa in pronto soccorso. L’eccesso di codici bianchi e l’abuso di chiamate al 118 sono un problema serio, che comporta un inevitabile dispersione di tempi e risorse.

Per sensibilizzare l’utenza su un corretto uso del pronto soccorso e del servizio 118, medici e infermieri dell’Ulss 13 ieri mattina hanno incontrato i cittadini in piazza a Mirano: l’interesse è stato notevole e, con la collaborazione di «Cittadinanzattiva», l’esperienza sarà ripetuta venerdì dalle 8 alle 13 davanti al municipio di Dolo.

«Al pronto soccorso notiamo una notevole affluenza per patologie improprie – ha sottolineato il primario Pietro Pacelli – È il posto più comodo dove andare perché è una struttura aperta h24, ma l’85% sono codici bianchi e verdi». I numeri relativi agli interventi con le ambulanze parlano chiaro: nel 2014 si contano 16mila uscite, il dato è aumentato quasi del 40% rispetto a cinque anni fa. L’ambulanza risponde sempre alla chiamata, mediamente tra uscita, intervento e rientrata viene impiegata un’ora di tempo.

«Molti bypassano guardie mediche e medico di base, ma bisogna valutare con attenzione a chi rivolgersi: in molti di questi casi i pazienti troverebbero proprio da loro risposte adeguate alle loro esigenze» aggiunge Biagio Epifani, responsabile del pronto soccorso di Dolo.

Pacelli e Epifani sono d’accordo sull’importanza del servizio Utap, dove più medici di base lavorano in sinergia per garantire un servizio d’assistenza da mattina a sera: «Due strutture sono già attive a Noale e Mira, vanno implementate».

Gabriele Pipia

 

Gazzettino – Dolo. Col Pedibus bambini piu’ sani.

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19

mag

2015

DOLO – L’Asl: calo dell’obesità infantile ma vi sono ancora abitudini da correggere

Da oggi per 750 alunni una serie di passeggiate con merenda

Passeggiate per concludere in bellezza l’esperienza del Pedibus. Primo appuntamento, oggi, martedì, alle 14, con gli alunni della “San Giovanni Bosco” di Arino con l’iniziativa “Pedibus: per un giorno si può”, organizzata dall’Asl 13 per concludere il progetto Pedibus a Dolo e sensibilizzare genitori e insegnanti sull’importanza di questa esperienza, che mette al centro salute, ambiente e sicurezza.

Quest’anno il progetto ha visto l’attivazione a Dolo di diverse “linee” che portano gli alunni a piedi verso la scuola, lungo percorsi sicuri, guidati da “autisti” e sorvegliati da “controllori”, con partenze e fermate prestabilite. Un modo per iniziare la mattinata in movimento e amicizia, a zero emissioni, e tutelando la salute.

«Nel Veneto si è registrato un calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile – fanno notare dall’Asl 13 – Ma ci sono abitudini da cambiare: dall’indagine effettuata lo scorso anno è emerso che il 16% dei bambini non aveva svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine; il 18% praticava sport per non più di un’ora a settimana; il 42% aveva nella propria camera la tv; il 35% guardava l’apparecchio o stava ai videogiochi più di 2 ore al giorno; e solo uno su quattro si recava a scuola a piedi o in bicicletta.

Per questo motivo l’Asl 13 ha organizzato a Dolo una serie di passeggiate con merenda coinvolgendo 750 bambini tra i 6 e gli 11 anni delle scuole primarie dell’Istituto comprensivo, diretto da Brigida Farese: coinvolte la “De Amicis” (228 allievi) e la “Giotto” (213) di Dolo, la citata “San Giovanni Bosco” di Arino (106) e la “Manin” di Sambruson (215). Le prossime sgambate si svolgeranno: mercoledì 27 per la “Manin” di Sambruson; mercoledì 3 giugno per la “Giotto” di Dolo; lunedì 8 giugno per la “De Amicis” di Dolo.

Luisa Giantin

 

dolo verso le elezioni. valentina peruzzo (m5s)

DOLO – Valentina Peruzzo è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Perché si è candidata? «Perché finora ho visto la politica come qualcosa che bussa alla porta solo quando ci sono le elezioni e che crede, perché ha vinto le elezioni, di avere la verità in mano e imporre alla collettività le proprie scelte. Nel M5S non è così, noi siamo i portavoce dei cittadini e siamo lì per loro, per costruire assieme qualcosa di diverso. Credo che la cosa più sbagliata sia smettere di ascoltare e di dar voce alle persone. Essere trasparenti e dimostrare con i fatti non a parole, aver rispetto delle persone e del loro denaro perché i soldi non sono del Comune e di chi lo amministra ma dei dolesi. Costruire un ambiente più vivibile per i nostri bimbi che porti la ricchezza dell’esperienza e il rispetto di chi ti circonda». Qual è la sua posizione sulle grandi opere? «Il M5S è sempre stato contrario: sono opere che non hanno tenuto in minima considerazione gli abitanti, né fatto un’analisi effetti/benefici. Il M5S in Parlamento ha presentato una mozione per la messa in sicurezza della Romea e l’archiviazione della Romea Commerciale e il Pd ha votato contro. La scomparsa della Orte- Mestre dal Def non ci basta perché non esclude la possibilità che l’opera venga reinserita in futuro». Come intende agire per la salvaguardia dell’ospedale? «Abbiamo partecipato all’interno del comitato per la sua difesa. Il nostro programma regionale prevede il mantenimento e il miglioramento dei servizi sul territorio, la riduzione sulla parte burocratica e sui costi inutili». Quali sono le sue politiche per il lavoro e per i giovani? «Le politiche del lavoro nazionali hanno portato allo svilimento del lavoro. Un Comune può cercare di mettere in rete i propri giovani o le imprese locali. Il reddito di cittadinanza aziona la ripresa dei consumi e consente dignità alla persona con un percorso per l’inserimento nel mondo del lavoro». Il commercio ha visto scomparire molti storici negozi. Quali sono le sue ricette per rivitalizzarlo? «Puntare sulla perla turistica che è Dolo e far rivitalizzare il centro dai giovani e dalle associazioni, mettendole in coesione con i commercianti». Qual è il ruolo di Dolo e della Riviera nell’asse Padova e Venezia e nella Città Metropolitana? «Ritengo che la Città Metropolitana sia l’ennesimo modo di togliere voce e potere ai cittadini e non sopprimere le province».

Giacomo Piran

 

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DOLO – In occasione della settimana dedicata all’emergenza-urgenza

DOLO – I sanitari del Pronto Soccorso in piazza a Dolo e Mirano per parlare di emergenza, ascoltare le esigenze,spiegando come funziona la struttura.

Stamane a Mirano in Piazza Martiri, dalle 8 alle 13 e venerdì prossimo a Dolo, via Cairoli, spazio fronte Comune, stesso orario, in occasione della “Settimana Nazionale del Pronto Soccorso” promossa dalla Simeu (Società italiana medicina d’emergenza-urgenza) in collaborazione con Cittadinanzattiva, gli operatori sanitari – medici e infermieri – dei Pronto Soccorso di Dolo e Mirano incontreranno i cittadini.

In un anno, nei due Pronto Soccorso della Ulss 13 si sono presentati circa 80mila cittadini (dei quali 10mila ricoverati).

Tra le 50mila consulenze effettuate solo 11mila casi avevano un codice giallo e rosso, ossia erano i più gravi, mentre gli altri, i codici bianchi (casi non critici, pazienti non urgenti) e i codici verdi (casi poco critici, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili) provocano solo code e dovrebbero essere ridotti.

Nei punti di incontro oltre alla presenza di un’ambulanza attrezzata, sarà allestito un gazebo per la proiezione di video mentre i sanitari racconteranno le dinamiche dell’emergenza sanitaria anche attraverso la distribuzione di opuscoli educativi.

Durante la settimana, il mercoledì e il giovedì all’interno del Pronto Soccorso di Dolo e Mirano, un rappresentante di Cittadinanzattiva diffonderà dei questionari.

Luisa Giantin

 

Iniziativa pubblico-privata per incentivare il turismo grazie alle dimore storiche lungo il Naviglio Brenta

MIRA – Nasce Ville Card, il passepartout che apre al pubblico le porte di alcune delle più belle dimore storiche della Riviera del Brenta. Il progetto è nato dall’iniziativa di alcuni proprietari e gestori di ville venete della Riviera, pubbliche e private, ed è coordinato da Coopculture e La Piccionaia (Polo culturale Villa dei Leoni), in sinergia con gli enti pubblici del territorio e con l’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta.

Ville Card è un collettore che ha messo in rete spazi a gestione pubblica e privata, dislocati lungo il Naviglio che lega Padova a Venezia, e si pone sul territorio con l’obiettivo di incentivare il turismo e promuovere le bellezze storico-architettoniche e paesaggistiche del territorio.

«Con Ville Card si spalanca una porta su antiche dimore, eleganti saloni affrescati, maestose e storiche architetture – spiegano gli ideatori del progetto – È un personale invito, lungo tutta una stagione, a scoprire perché generazioni di nobili veneziani scelsero queste terre come luogo di soggiorno e di residenza».

Con Ville Card si può accedere a prezzo ridotto a quattro ville a scelta tra le otto che, ad oggi, sono entrate nel progetto: villa Allegri von Ghega a Oriago, villa Badoer Fattoretto a Dolo, villa Contarini dei Leoni a Mira, villa Foscarini Rossi a Stra, Villa Tito a Sambruson, villa Valmarana, villa Valier e villa Widmann a Mira. Ville Card è già in vendita nella maggior parte delle biglietterie delle ville aderenti al circuito, in alcuni punti vendita facilmente accessibili in Riviera e negli hotel che hanno preso parte all’iniziativa.

 

“Itinerari della Riviera” in dono agli studenti

DOLO – Nei giorni scorsi è stato presentato il 4. volume della collana “Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del Miranese” agli studenti degli istituti superiori dolesi. La collana è stata promossa dall’Associazione Cavalieri della Repubblica – Riviera del Brenta, in collaborazione con La Specola. Il sodalizio guidato da Pasquale Di Gennaro ha donato delle copie agli studenti del Liceo “Galilei” e degli istituti “Lazzari” e “Musatti”.

(L.Gia)

 

DOLO – Una passeggiata con merenda finale per concludere il Progetto Pedibus realizzato dalle scuole e dai genitori con la collaborazione del Comune di Dolo e del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 13. L’iniziativa, che partirà domani, vedrà coinvolti i 762 alunni delle scuole elementari dolesi: la De Amicis e la Giotto di Dolo, la San Giovanni Bosco di Arino e la Manin di Sambruson. Durante l’anno scolastico diverse linee del Pedibus hanno portato gli alunni a piedi verso la scuola, lungo percorsi sicuri. La manifestazione di fine anno si svolgerà in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 13 che promuoverà l’iniziativa con incontri informativi per le classi quarte e la distribuzione di volantini per le famiglie.

Le passeggiate con la merenda finale si terranno: domani per la San Giovanni Bosco, il 27 maggio per la Manin di Sambruson, il 3 giugno per la Giotto e l’8 giugno per la De Amicis. L’Asl 13 collabora con l’iniziativa, anche in ottemperanza del sistema di sorveglianza Okkio alla salute, promosso dal Ministero della Salute.

I risultati della raccolta dati Okkio nel 2014 confermano nel Veneto un leggero calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile. Ma ci sono abitudini da cambiare: il 16% dei bambini non aveva svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine; il 18% praticava sport per non più di un’ora la settimana; il 42% aveva la televisione in camera, il 35% guardava la televisione o i videogiochi più di due ore al giorno e infine solo uno su quattro si recava a scuola a piedi o in bicicletta.

Giacomo Piran

 

DOLO – In vista delle elezioni numerose iniziative. Stasera alle 20.30 nella Barchessa di Villa Concina, sede della Biblioteca comunale, si presenta la lista “Dolo Democratica – Alberto Polo sindaco”.

Domani alle 20.45 sotto lo Squero Monumentale, il Coordinamento pro-ospedale incontrerà alcuni dei candidati al Consiglio Regionale sul tema “Sanità e ospedale”, introdurrà Emilio Zen.

Venerdì 22 maggio alle 20.30 nella sala polivalente della parrocchia di Arino l’associazione “Arino per il futuro” organizza un incontro pubblico con i sette candidati sindaci dolesi che illustreranno i loro programmi elettorali.

Antonio Di Luzio e la Lega Nord promuovono tre incontri pubblici alle 20.30, il primo domani in piazza Don Gazzotti ad Arino, quindi mercoledì in via Brusaura a Sambruson e giovedì nella Barchessa di Villa Concina di via Comunetto.

(L. Per.)

 

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