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Nuova Venezia – Romea commerciale, anche i sindaci in strada

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16

set

2014

In programma sabato una doppia manifestazione dei comitati contro il progetto

Ritrovo alle 9.30 al parcheggio di Lando, seconda tappa nel pomeriggio a Dolo

MIRA – I sindaci della Riviera del Brenta in strada con i comitati contro la Romea Commerciale. Sono in programma infatti due manifestazioni indette dal comitato Opzione Zero a Mira e Dolo. La manifestazione si svolgerà in due momenti: la mattina di sabato a Mira e il pomeriggio a Dolo. Il ritrovo è alle 9.30 nel parcheggio del supermercato Lando sulla Romea, da qui partirà una biciclettata lungo la strada che arriverà fino all’incrocio di Giare dove si terrà un’attività di informazione e di sensibilizzazione. Dalle 16.30 la manifestazione si sposterà in piazza Cantiere a Dolo dove sarà promosso un dibattito con gli amministratori locali e i cittadini a cui i sindaci del comprensorio sono invitati. «I sindaci della Riviera», spiega il presidente dei sindaci del comprensorio Giampietro Menin, «sono in larghissima parte contrari a questa opera che rischia di distruggere il territorio con una colata di cemento. In tanti saranno all’evento. Il problema principale su cui interrogarsi è: ma questa strada serve ancora?» I flussi di traffico sull’attuale Romea registrati da Anas, certificano un crollo del 35% rispetto ai periodi precrisi. In strada ci saranno sicuramente con i comitati pure il sindaco di Mira Alvise Maniero a capo di un giunta a 5 Stelle e il sindaca di Dolo Maddalena Gottardo. Hanno bocciato totalmente la Romea Commerciale anche Pianiga e Mirano con deliberazioni dei rispettivi consigli comunali. Il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto chiede come amministrazione locale di poter governare la realizzazione di infrastrutture come queste, tenendo conto dell’impatto che avranno sul territorio. Duro il comitato Opzione Zero. «Il 20-21 settembre la Rete Nazionale Stop Orte-Mestre», spiega il presidente Mattia Donadel, «ha indetto due giornate di mobilitazione nazionale contro la nuova autostrada che proprio con il Decreto Sblocca Italia ha ricevuto un ulteriore impulso. Con Opzione Zero, alla manifestazione ci saranno anche Legambiente, e Cia». Per i comitati non serve creare una nuova autostrada ma basterebbe la messa in sicurezza dell’attuale Romea che significa rallentatori, rotatorie, attraversamenti pedonali e sottopassi. «Questi interventi», ribadisce Donadel, «avrebbero nel tratto Mestre-Ravenna un costo di 150 milioni contro i 10 miliardi previsti per la Romea Commerciale. Il traffico pesante va deviato sulla A13». Anche il Pd di Mira chiede un ripensamento. «Il progetto», spiega il segretario Albino Pesce, «deve essere rivisto. Va verificato se è ancora confacente alle necessità del territorio». Uno stop era arrivato nelle scorse settimane dalla Corte dei Conti.

Alessandro Abbadir

 

Pronta la manifestazione per sabato 20 contro l’ipotesi dell’autostrada

«In 20 anni nessuna opera per la sicurezza. Pensate prima a fare quelle»

DOLO – Una manifestazione contro la Romea Commerciale, per chiedere di togliere l’ennesima e faraonica opera dal decreto “Sblocca Italia” e per sostenere invece la veloce messa in sicurezza dell’attuale strada Romea, il principale “punto nero” della viabilità italiana che non ha nemmeno i guard rail centrali. Questa è l’iniziativa promossa dal comitato Opzione Zero e da altre associazioni e gruppi per il 20 settembre a Mira e Dolo. La mobilitazione. «La manifestazione», dice Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero, «fa parte della mobilitazione nazionale di due giorni della rete “No AR” contro la Romea Commerciale. Sono infatti previsti presidi e attività anche a Ravenna, Cesena, Terni, Perugia, nel Polesine e nel ferrarese».

Le soluzioni. «La cosa principale da fare, che noi diciamo da sempre», prosegue Donadel, «è deviare il traffico pesante di attraversamento dalla Romea all’autostrada A13. C’è poi da fare un lavoro di messa in sicurezza dell’attuale Romea che significa rallentatori, rotatorie, attraversamenti pedonali e sottopassi. Tutte cose che per il tratto Mestre – Ravenna avrebbero un costo di 150 milioni di euro contro i 10 miliardi previsti per la Romea Commerciale nello stesso tratto. La Regione e l’Anas in questi anni non hanno fatto niente per la Romea. Abbiamo monitorato la strada e visto che di passaggi pedonali c’è n’è uno a Malcontenta e il successivo è a Conche di Chioggia».

Il messaggio. Viene poi lanciato un messaggio a Governo e amministratori. «Bisogna stralciare definitivamente il progetto della Romea Commerciale», dice Donadel, «toglierlo dal decreto “Sblocca Italia” e mettersi a ragionare sulle soluzioni che servono. Inoltre tutti dicono che l’opera non ha senso e l’Europa ci chiede di andare in altra direzione. Le manifestazioni avverranno in concomitanza con una mobilitazione mondiale per la questione dei cambiamenti climatici. Qui invece si punta ancora sulla gomma e sul petrolio».

Programma. La manifestazione si svolgerà in due momenti: la mattina a Mira e il pomeriggio a Dolo. Il ritrovo è alle 9.30 nel parcheggio del supermercato Lando sulla Romea, da qui partirà una biciclettata lungo la strada che arriverà fino all’incrocio di Giare dove si terrà un’attività di informazione e di sensibilizzazione. Nel pomeriggio dalle 16.30 la manifestazione si sposterà in piazza Cantiere a Dolo dove sarà promosso un dibattito con gli amministratori e i cittadini. Inoltre ci sarà la presenza di gazebi informativi delle varie associazioni e produttori locali, e il concerto del gruppo “L’osteria dei pensieri”.

Giacomo Piran

 

PICCOLO A ZAIA

DOLO – Il consigliere regionale Francesco Piccolo (gruppo misto) ha presentato un’interrogazione al governatore Luca Zaia affinchè «adoperi tutto il suo peso istituzionale per definire una strategia comune e condivisa sul tracciato finale della Romea Commerciale». «Sono preoccupato e perplesso dalle notizie che giungono dalla stampa nazionale circa la realizzazione della Orte-Mestre qualora l’iniziativa proseguisse», scrive Piccolo, «ricordo che il progetto preliminare ha lasciato appositamente aperta la definizione dell’ultimo tratto in modo che fossero gli enti locali a individuare la soluzione più adeguata e meno impattante per il territorio». Il consigliere regionale lancia una proposta. «Sono convinto che serva la massima attenzione e impegno del territorio coinvolto, e in particolare quello della Riviera, che rischia di essere fortemente trasformata da un’opera di tali dimensioni. Per questo è importante che Zaia, insieme a consiglieri regionali e amministratori locali, uniscano le loro forze e facciano fronte comune per trovare una soluzione che non cancelli la storia e il patrimonio di questo territorio».

Giacomo Piran

 

Gazzettino – Dolo “La nuova Romea? Qui no”

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28

ago

2014

DOLO – Lettera della Gottardo: «Ci sono zone protette, non è stato chiesto neanche un parere»

La sindaca chiama a raccolta i 46 comuni coinvolti dal progetto: «Fermiamolo»

IL PRIMO CITTADINO «Mai in Riviera finché sarò sindaco»

Mariamaddalena Gottardo: «Per gli ultimi 14 chilometri dovranno comunque essere presi in considerazione progetti alternativi»

DOLO – Il Sindaco di Dolo, Mariamaddalena Gottardo, ribadisce la sua contrarietà alla realizzazione della cosiddetta “Romea commerciale” e chiede a tutti i colleghi sindaci degli altri 46 Comuni nonché ai Presidenti delle Regioni e delle Province icui territori sono interessati dal passaggio dell’arteria di schierarsi apertamente contro la realizzazione dell’opera. lo ha fatto spedendo una lettera a tutti, alla quale ha allegato anche l’ordine del giorno “Sul corridoio viabilità autostradale Civitavecchia – Orte – Mestre: tratta E45 – E55 Orte – Mestre” presentato dai gruppi consiliari “Il Ponte del Dolo” e “Per Dolo, Cuore della Riviera” approvato dal Consiglio Comunale di Dolo in data 27 marzo scorso.
Nella lettera il sindaco dolese avanza espressamente la proposta di derubricazione dell’intera opera con conseguente devoluzione dei finanziamenti alla sola messa in sicurezza dell’attuale Romea. Nel caso questa soluzione non fosse percorribile la sindaca dolese suggerisce: «Rimane sempre fortunatamente la “scappatoia” concordata dalla sottoscritta in Conferenza di servizi di Adria con la Regione Veneto, rappresentata dall’allora assessore alla Viabilità e alle Infrastrutture, di concordare e condividere col territorio gli ultimi 14 chilometri del tracciato, il che significa che dovranno essere presi in considerazione progetti alternativi all’innesto a Roncoduro o Albarea perché mai è poi mai accetterò finché sarò Sindaco di Dolo, un attraversamento in qualsiasi punto della Riviera del Brenta, che ritengo inutile e devastante».
La prima cittadina conclude: «Faccio infine una modesta considerazione: sul Naviglio del Brenta esiste una fascia di rispetto di 150 metri. Il che significa che anche per installare un cartello provvisorio dobbiamo, giustamente, chiedere parere e permesso alla Soprintendenza. Per passare sopra al Naviglio e a Ville secolari con un’autostrada a sei corsie, alla Soprintendenza non si chiede nemmeno un parere? Mah! Misteri italiani».

Lino Perini

 

«Mi appello a lei che tante speranze ha suscitato nel Paese, rompa davvero con la vecchia politica lontana dai bisogni dei cittadini e dalla tutela del territorio, cancelli la Orte-Mestre e punti sul trasporto merci ferroviario e fluvio-marittimo».

Questa è la richiesta fatta da Federica Boscaro, sindaco di Fossò, che ha scritto al premier Matteo Renzi, all’interno delle consultazioni per lo “ Sblocca Italia”, chiedendo di togliere dal decreto il progetto della Romea Commerciale. Anche il Comune di Fossò, dopo il circolo di Legambiente della Riviera, si è schierato contro il progetto. «Quasi il 75 per cento delle strade-autostrade finanziate corrisponde alla autostrada Orte-Mestre», commenta il sindaco di Fossò, «opera superata e inutile, peraltro bloccata dalla Corte dei conti in questi giorni e che non sta in piedi finanziariamente».

Federica Boscaro pensa anche all’ambiente. «Quello che è ancora più grave dei calcoli economici», prosegue, «è però il danno irreversibile che subirebbe il nostro territorio, fragile e a rischio idrogeologico, per l’enorme consumo di suolo previsto. Il Governo e i parlamentari veneti si decidono a fare qualcosa di buono per questo territorio che ha l’atmosfera più inquinata d’Europa? Non solo, dal 1956 al 2010 in Veneto abbiamo consumato e perso l’11 per cento di suolo, contro una media nazionale del 6,9 per cento e una europea del 2,3 per cento».

Giacomo Piran

 

Gazzettino – “Orte-Mestre, Renzi ripensaci”

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22

ago

2014

FOSSO’ – Dura lettera del sindaco al premier: «È un danno irreversibile per il territorio»

«Signor Presidente del Consiglio ci ripensi. La realizzazione dell’autostrada Orte-Mestre sarebbe un danno irreversibile per il nostro territorio. Cancelli il progetto e punti sul trasporto merci ferroviario e fluvio marittimo». Il sindaco di Fossò, Federica Boscaro, ha scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi una missiva critica sulle proposte del cosiddetto “Sblocca Italia”, in particolare per quello che riguarda l’autostrada Orte-Mestre.
«Rilevo che per strade e autostrade ci sono molti finanziamenti e invece pochi per le ferrovie e il traffico su acqua – scrive il primo cittadino – Una somma di 10 miliardi e 400 milioni di euro è destinata alla realizzazione dell’autostrada Orte-Mestre. È l’opera più impegnativa degli ultimi 50 anni dal punto di vista finanziario, ambientale e paesaggistico. Da Mestre a Orte con l’autostrada del Sole sono 457 chilometri, mentre la nuova autostrada sarebbe lunga 453. La differenza è di soli 4 chilometri. Ne vale la pena? I dati sui volumi di traffico di tale opera non sono confortanti e il rischio è che tale opera venga a gravare sulle casse dello Stato, quindi sui cittadini».
Altro che “project financing” su cui si basa l’opera. «Quello che è ancora più grave – continua Federica Boscaro – è il danno irreversibile che subirebbe il nostro territorio, fragile e a rischio idrogeologico. Il Governo e i Parlamentari Veneti si decidano a fare qualcosa di buono per questo territorio, che ha l’atmosfera più inquinata d’Europa. Dal 1956 al 2010 in Veneto abbiamo consumato ed irrimediabilmente perso l’11% di suolo, contro una media nazionale del 6,9% ed una europea del 2,3%. Se venisse completata l’idrovia Padova-Venezia ci sarebbe la possibilità di fare transitare chiatte in grado di trasportare 100 container ciascuna, sfruttando le vie del mare Adriatico. Signor Presidente del Consiglio, rompa davvero con la vecchia politica lontana dai bisogni dei cittadini e dalla tutela del territorio».

 

DOLO «A seguito della bocciatura della Corte dei Conti della delibera del Cipe, con cui è stato approvato il progetto preliminare della Orte-Mestre, chiediamo al Governo il ritiro immediato del nuovo collegamento autostradale dall’elenco delle grandi opere ricomprese nello Sblocca Italia». A chiederlo è Arianna Spessotto, deputata del Movimento 5 Stelle, in un’interrogazione scritta ai ministri Lupi e Padoan. «Senza il visto di legittimità, negato dalla Corte dei Conti, la delibera del Cipe non ha nessun valore””, prosegue l’onorevole, “”ed è impossibile procedere con l’emanazione del bando di gara. Mi chiedo dunque come possa il Governo, nonostante il preavviso della Corte, inserire tra le opere prioritarie dello “Sblocca Italia” un’opera di fatto già bloccata». Nel frattempo il circolo di Legambiente Riviera del Brenta, da sempre contrario alla Romea commerciale, ha inviato una e-mail al premier Matteo Renzi all’interno della consultazione pubblica sulle linee guida dello “Sblocca Italia”. Nel testo vengono sollevati dubbi sulla utilità, sull’economicità e sull’impatto paesaggistico e ambientale della Romea commerciale. «Molti dei nostri iscritti e dei cittadini che hanno votato Pd alle Europee sono contrari a questo modo di procedere e di spendere», riporta la lettera, «vorrebbero che l’attenzione fosse spostata sul territorio (dissesto idrogeologico), sulle scuole, sull’istruzione, sulla ricerca».

(g.pir.)

 

“A seguito della bocciatura della Corte dei Conti della delibera del Cipe, con cui è stato approvato il progetto preliminare della Orte-Mestre, chiediamo al Governo il ritiro immediato del nuovo collegamento autostradale dall’elenco delle grandi opere ricomprese nello Sblocca Italia”.
E’ quanto afferma in una nota la deputata del M5S Arianna Spessotto, depositaria di un’interrogazione scritta ai Ministri Lupi e Padoan.
“Senza il visto di legittimità, negato dalla Corte dei Conti, la delibera del Cipe non ha nessun valore ed è impossibile procedere con l’emanazione del bando di gara. Mi chiedo dunque come possa il Governo, nonostante il preavviso della Corte, inserire tra le opere prioritarie dello “Sblocca Italia” un’opera di fatto già bloccata! L’insostenibilità economica della Orte-Mestre, da tempo denunciata dai comitati e dalle amministrazioni locali, viene inoltre ribadita dalla stessa Corte dei Conti che sottolinea espressamente l’impossibilità dell’utilizzo delle misure di defiscalizzazione previste nel Piano Finanziario dell’opera. “Il Governo non può ignorare le forti perplessità espresse dalla Corte sull’adozione del project financing per la costruzione della nuova autostrada”.

 

Gazzettino – “Nuova Romea, conti da rifare”

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8

ago

2014

GRANDI OPERE – Nel mirino di “Opzione Zero” i costi della superstrada a pedaggio

Due giorni di mobilitazione a settembre contro l’autostrada

COSTI – Nel mirino dei comitati i costi della Nuova Romea

Opzione Zero, il comitato rivierasco che da più di dieci anni si batte contro la “Romea Commerciale” esprime grande soddisfazione per l’ennesima battuta d’arresto subita dal progetto Orte-Mestre, ma non canta vittoria e preannuncia due giornate di mobilitazione. «Il rilievo della Corte dei Conti riguarda in particolare l’impossibilità di utilizzare gli 1,8 miliardi di euro di defiscalizzazioni previste nel Piano finanziario della Orte-Mestre. Inoltre nel medesimo Piano finanziario si fa riferimento all’utilizzo indebito di un surplus aggiuntivo di remunerazione del capitale investito da parte dei privati. Tanto basta per bloccare la Delibera Cipe», osservano i promotori del comitato che aggiungono: «Ma sono preoccupanti due aspetti: prima di tutto la disinvoltura con la quale il Cipe ha varato la delibera senza che ci fossero i presupposti necessari, in secondo luogo il fatto che la stessa Corte dei Conti, dopo aver denunciato pubblicamente i rischi legati al project financing, si sia limitata a una pura analisi formale e procedurale della documentazione senza mettere in evidenza il vero problema e cioè l’insostenibilità dell’intero Piano finanziario. Infatti i flussi di traffico previsti dagli stessi proponenti sono talmente bassi che le tariffe proposte andrebbero a superare di gran lunga quelle del Passante, già oggi le più care in Europa. Ed è chiaro che più care sono le tariffe e più cittadini e trasportatori si riverseranno sulle strade normali rendendo impossibile il rientro del capitale investito. A quel punto sarà lo Stato ad dover intervenire con ulteriori risorse».
Per questo Opzione Zero promuove una mobilitazione per chiedere lo stralcio del progetto. L’appuntamento è per il 20 e 21 settembre prossimi per due giornate di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati dalla nuova autostrada.

Lino Perini

 

Dopo lo stop della Corte dei Conti alla Romea commerciale i comitati terranno una manifestazione il 20 e 21 settembre

Opzione Zero «Opera insostenibile sul piano finanziario e ambientale»

MIRA – La battaglia non si ferma. Lo stop della Corte dei Conti alla Romea commerciale per i comitati non basta. Non è ancora tempo di festeggiare nonostante una grande battaglia sia stata vinta: serve lo stralcio definitivo dell’opera. La Corte dei Conti di fatto ha reso carta straccia il visto di legittimazione della delibera del Cipe dell’8 novembre 2013. Per il prossimo settembre contro la Orte-Mestre i comitati hanno indetto due giornate di mobilitazione su tutti i territori attraversati dal tracciato. Ora l’obbiettivo di tutti, una volta che sarà archiviata la Romea commerciale, è mettere in sicurezza l’attuale Romea. Opzione Zero, il comitato rivierasco che da più di dieci anni si batte contro la Romea commerciale, spiegano le portavoci Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, «esprimono grande soddisfazione per l’ennesima battuta d’arresto subìta dal progetto Orte- Mestre, ma non canta vittoria. Il rilievo della Corte dei Conti riguarda in particolare l’impossibilità, stante la normativa attuale, di utilizzare gli 1,8 miliardi di euro di defiscalizzazioni previste nel piano finanziario della Orte-Mestre. Inoltre nel medesimo piano finanziario si fa riferimento all’utilizzo indebito di un surplus aggiuntivo di remunerazione del capitale investito da parte dei privati. Tanto basta per bloccare la delibera Cipe e quindi anche la gara per la progettazione definitiva e l’assegnazione di appalti e concessione. I tempi dunque si allungano e questo è un vantaggio per i comitati e le associazioni che osteggiano l’opera». Per i comitati però «il dato vero è che questa nuova autostrada, oltre che anacronistica, risulta insostenibile e distruttiva da qualsiasi punto di vista. È inequivocabile come la nuova autostrada Orte-Mestre, del costo di almeno 10 miliardi di euro, fosse in cima agli interessi della lobby veneta del cemento e si finanziasse con un sistema che poi sarebbe stato a carico dei contribuenti ». La battaglia però non si ferma. «Tutti i comitati», concludono Causin e Rovoletto, «si danno appuntamento al 20-21 settembre per una giornata di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati. L’ obiettivo lo stralcio definitivo dell’intero progetto».

Alessandro Abbadir

 

I sindaci «Strada ideata negli anni ’90 e che oggi non ha più senso»

DOLO – Cinque Comuni – Mira, Dolo, Camponogara, Pianiga, Mirano – hanno votato degli ordini del giorno contro l’opera. Soddisfatta Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo: «Dal punto di vista pragmatico non ritengo il progect financing lo strumento idoneo per finanziare le opere pubbliche e sono d’accordo con la decisione della Corte dei Conti, dal punto di vista politico questa decisione fa sì che si ritorni a parlare dell’utilità dell’opera in un momento di crisi dove c’è poco denaro pubblico e in territori con infrastrutture che devono essere messe in sicurezza. I soldi dell’opera vengano investiti nella defiscalizzazione a sostegno delle aziende e per liberare il patto di stabilità dei Comuni». È molta la soddisfazione fra i sindaci della Riviera per la bocciatura alla Corte dei Conti della Romea Commerciale. «Questa strada», spiega il presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Camponogara Giampietro Menin, «non aveva più senso dal punto di vista trasportistico . È ora di agire per mettere in sicurezza il tragitto attuale. È un’opera datata in tutti i sensi». Sulla stessa linea il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri per il quale una sistemazione dell’attuale Romea si potrebbe fare con un raddoppio dell’opera sul lato laguna: «Certo un recupero dei flussi di traffico nell’ultimo anno c’è stato sull’attuale Romea , ma dai livelli precrisi cioè del 2006- 2007, siamo ancora lontanissimi». Esprime soddisfazione il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara: «Recentemente abbiamo fatto approvare proprio in consiglio comunale una mozione contraria al progetto della Romea Commerciale. Si tratta di una strada non più necessaria progettata con una logica del tutto superata, alla fine degli anni ’90. Certo ora è prioritaria la messa in sicurezza dell’attuale sedime della statale 309». Contrario alla Romea Commerciale si è sempre espresso anche il Comune di Mira che ha bocciato tout court le grandi opere in consiglio comunale.

(a.ab.-g.pir.)

 

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