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IN AUTOSTRADA – Il sindaco di Spinea: «Rischiamo il collasso della viabilità locale»

Gli automobilisti lamentano troppa rigidità sulle tariffe agevolate

PROTESTE – Il casello di Spinea e il Passante. Continuano le lamentale dopo gli aumenti delle tariffe

L’ALLARME – Checchin: «Così salta la viabilità locale»

Il sindaco di Spinea: «Abbiamo riscontrato un aumento del traffico sulla viabilità locale. Lo schema viario pensato quando è stato realizzato il Passante ora rischia di saltare».

I pendolari protestano chiedendo sconti più estesi, i sindaci evidenziano l’aumento del traffico sulle strade interne. Venti giorni dopo l’aumento delle tariffe sulla Mirano-Padova, sono queste le due questioni che tengono ancora banco. Cav ha proposto per i pendolari un abbonamento Telepass Family a tariffa agevolata: 40% di sconto per chi compie almeno 20 accessi autostradali in un mese. Il numero di abbonamenti sottoscritti non è ancora stato reso noto, l’unica cosa certa è il malumore di chi è rimasto escluso dagli sconti proposti. A protestare sono i residenti padovani che fanno la tratta inversa (gli sconti infatti sono rivolti solo a chi vive a Mirano, Spinea, Mira, Dolo, Pianiga) ma non solo: negli ultimi giorni sono emerse pure le lamentele dei pendolari della Mirano-Padova che non escono a Padova Est bensì a Padova Zona Industriale oppure a Padova Ovest. Per chi usa gli altri due caselli padovani, infatti, non è previsto alcuno sconto.

«Se volete risparmiare vi conviene prendere il casello del Passante a Spinea» si sono sentiti rispondere agli sportelli Cav.

Ricapitolando: Mirano-Padova Est è passata da 80 cent a 2.80 euro (1.70 con gli sconti), mentre Mirano-Padova Zona Industriale da 90 cent a 2.90 euro e Mirano-Padova Ovest da 1.60 a 3.60 euro. L’unica speranza è legata ad un nuovo piano di sconti esteso a tutti i pendolari: il ministro Lupi e il governatore Zaia hanno aperto a questa ipotesi, ma si preannunciano tempi lunghi.

Per risparmiare, dunque, molti automobilisti si riversano sulle strade interne: a temere una congestione della viabilità ordinaria sono soprattutto i sindaci di Mirano e Spinea, che nei giorni scorsi hanno chiesto a Cav i dati sui flussi d’accesso ai due caselli prima e dopo l’introduzione delle nuove tariffe. «Abbiamo riscontrato un aumento del traffico sulla viabilità locale, soprattutto sulla camionabile – sottolinea il sindaco di Spinea, Silvano Checchin – Lo schema viario pensato quando è stato realizzato il Passante ora rischia di saltare».

Gabriele Pipia

 

 

Il sindaco attacca il Cav dopo gli aumenti. Saranno messi rilevatori del traffico

Schierati i vigili urbani in viale Venezia per multare i transiti vietati dei camion 

MIRANO «Nessuno utilizza più l’autostrada. Con gli aumenti d’inizio anno Cav ha preso un granchio, noi invece ci stiamo subendo il traffico». Come volevasi dimostrare. Ospite in trasmissione di un’emittente locale insieme al collega di Spinea Silvano Checchin, Maria Rosa Pavanello esprime tutte le sue preoccupazioni per gli effetti già visibili del rincaro dei pedaggi in A4 e A57, tanto da spingersi a passare dalle minacce ai fatti: pronte le pattuglie dei vigili a presidio delle strade più frequentate dai pendolari.

«La gente non sta più entrando a Vetrego, ma non lo sta facendo neppure a Spinea. Se Cav aveva bisogno di recuperare l’investimento del Passante con gli introiti dei caselli, sta ottenendo l’effetto contrario: sono tutti sulle nostre strade».

L’invasione è graduale, ma già si vede. E Mirano non ha neppure le contromisure necessarie per farvi fronte.

«Non abbiamo risposte dal punto di vista delle mitigazioni e aspettiamo ancora i soldi delle compensazioni. Stileremo una lista, l’ennesima, di tutto ciò che manca e la denunceremo pubblicamente: barriere, ma anche il consolidamento dei fondi stradali, uno per tutti quello di via Porara».

Sul nuovo traffico a Mirano, però Pavanello, sa che per fare la voce grossa ci vogliono dati certi. Così, entro fine mese, il sindaco passerà all’azione. Ha già ordinato di mettere due rilevatori di flussi in viale Venezia, con i quali misurerà per un breve arco di tempo il transito dei veicoli lungo la Sp 81, la camionabile che di fatto, secondo le prime verifiche, sembra diventata l’alternativa di molti all’autostrada. Qui si riversano non solo le auto in arrivo da Spinea, ma anche tutto il traffico locale, che punta poi dritto a via Cavin di Sala e via Noalese, direzione Padova. Il Comune dispone già degli apparecchi elettronici, basterà posizionarli nei punti prestabiliti, forse già la prossima settimana: nel giro di qualche giorno avrà a disposizione numeri e grafici di passaggi veicolari alle porte del centro. Dati dei flussi alla mano, il sindaco avrà la scusa per schierare i vigili, come già minacciato una settimana fa. Già preallertato il comando della polizia locale, a febbraio i controlli saranno continui. L’obiettivo è non transigere sui passaggi vietati, in particolare dei Tir, ma anche creare una sorta di ostruzionismo che scoraggi gli automobilisti ad attraversare Mirano.

«La città non può sobbarcarsi tutti i problemi», conclude Pavanello, «siamo l’unico comune a non aver ancora visto un euro e ci tocca pure subire traffico e smog. Ci hanno imposto un Passante con la scusa di liberare i paesi dal traffico, ce lo ritroviamo deserto e con il centro città più intasato di prima».

Filippo De Gaspari

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RINCARI AUTOSTRADALI »DOPO IL VERTICE

Aiscat apre a riduzioni dei pedaggi del 20% ai veicoli leggeri: autostrasportatori insoddisfatti. Zaia a colloquio con il ministro

VENEZIA – Segnali concreti di apertura alla richiesta di sconti per i pendolari delle autostrade rivolta dal ministro Maurizio Lupi alle concessionarie della rete aderenti all’Aiscat. In assenza di dichiarazioni ufficiali, fonti societarie lasciano intendere che l’orientamento è quello di accogliere la proposta del titolare dei Trasporti: pedaggi abbassati del 20% per i pendolari, così da attenuare l’impatto dei rincari che tante proteste hanno sollevato. Ma il sì sarà accompagnato da una «rigida» definizione degli utenti pendolari – Lupi l’ha circoscritta a coloro che compiono almeno 40 viaggi al mese entro la distanza di 50 km – che includerà soltanto auto e moto. Al momento non si prevedono agevolazioni per il traffico pesante: l’Aiscat teme che ciò (sommato alla flessione della domanda da parte dei veicoli leggeri) comporterebbe un marcato calo di introiti ai caselli esponendola così al rischio di danno erariale nei confronti dello Stato che eroga la concessione. La risposta definitiva al ministro, in ogni caso, non sarà immediata («Sono in corso verifiche tecniche e simulazioni contabili») né l’entrata in vigore degli sconti a febbraio, caldeggiata dall’esecutivo, pare scontata. Per gli autostrasportatori – oggettivamente penalizzati dagli aumenti – è stato avviato un tavolo ad hoc, coordinato dal sottosegretario Rocco Girlanda; l’Unione europea riconosce ai camionisti riduzioni massime del 13% e le associazioni di categoria scalpitano e segnalano che il primo incontro ministeriale «non ha registrato alcun passo avanti». Sul versante politico e amministrativo, va segnalato l’incontro romano tra Lupi e Luca Zaia. Il governatore del Veneto, che nei giorni scorsi ha speso parole di apprezzamento per l’esponente del Governo, ha garantito pieno sostegno alla politica di sconti, auspicando un allungamento dei tempi di concessione che permetterebbe alle società di spalmare su un arco più campio (e quindi meno oneroso) i debiti contratti per gli investimenti: esemplare, in tal senso, il caso della Cav (50% Regione, 50% Anas) la cui concessione sul tratto Padova-Venezia è limitata 23 anni a fronte della pesante esposizione finanziaria legata alla costruzione del Passante. Anche l’altro leader del leghismo veneto, Flavio Tosi, nella veste di presidente dell’Autostrada Brescia-Padova, incontrerà a breve Lupi per discutere il sistema trariffario.

E proprio al Carroccio è diretto l’attacco di Stefano Valdegamberi: «I pedaggi potrebbero facilmente scendere del 15-20% facendo luce e pulizia nella gestione delle concessionarie, tutte in mano leghista», accusa il consigliere di Futuro popolare; che scandisce i nomi e le percentuali: «A capo della Brescia-Verona-Padova (ritocchi del +1,4%) c’è Tosi; presidente della A4, che alla Brescia-Padova sovrintende, è dal 1998 Attilio Scheck, anche lui della Lega. Autovie Venete hanno rincarato del 7% e hanno come vicepresidenti i leghisti Matteo Piasente e Ivano Faoro. Anche la Cav (da 0,80 a 2,80 euro nel tratto Mirano-Mestre) è a guida leghista, con Tiziano Bembo.

Punge anche Antonino Pipitone (Idv): «Roma ha tolto le castagne dal fuoco alla Regione Veneto ora il pallino torna a Zaia, speriamo faccia finalmente la sua parte».

Filippo Tosatto

 

Nuova Venezia – Autostrade. Sconti del 20% per i pendolari

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16

gen

2014

RINCARI AUTOSTRADali»il vertice ai trasporti

Il ministro: agevolazioni da febbraio per chi va al lavoro in autostrada

Caro-autostrade, il ministro Lupi avanza la sua proposta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 chilometri per almeno venti giorni al mese per motivi di lavoro. Ritocchi anche per le distanze minori.

Lupi: «Sconti del 20% per i pendolari»

La richiesta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 km per 20 giorni al mese. Ritocchi anche per le minori distanze

VENEZIA Nella partita dei rincari autostradali Maurizio Lupi scopre le sue carte e chiede all’associazione delle società concessionarie, l’Aiscat, di garantire una riduzione dei pedaggi del 20% ai pendolari dotati di telepass, già a partire da febbraio. Ma chi sarebbero nel concreto i destinatari dello sconto? «Chi percorre in l’autostrada un tratto fino a 50 chilometri per 20 giorni al mese e per 40 viaggi complessivi», precisa il ministro, che tuttavia non esclude dai benefici le frequenze inferiori, sollecitando per loro «una progressività nelle agevolazioni sul prezzo». E l’Aiscat? «Ho colto una disponibilità e positività nel dialogo da parte del sistema autostradale ma i tempi devono essere molto rapidi, mi auguro di ricevere risposte e proposte tra lunedì e martedì prossimo». Oltre ai pendolari, il tavolo ha discusso il disagio dell’altra categoria «che ha maggiormente risentito dell’impatto degli aumenti tariffari», ovvero gli autotrasportatori: per loro il dialogo con le concessionarie è già stato avviato dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda. In una fase di acuta crisi sociale l’obiettivo è attenuare l’impatto degli aumenti – accompagnati da un coro di proteste che trova eco nelle migliaia di adesioni alla campagna anti-rincari lanciata dal nostro giornale – ma in precedenza lo stesso ministero aveva autorizzato le concessionarie a ritoccare i pedaggi… In proposito Lupi ha assicurato il fronte imprenditoriale che intende «rispettare le regole e i patti vigenti», riconoscendo che le nuove tariffe sono state dettate dall’adeguamento del tasso di inflazione, dal recupero degli investimenti eseguiti e da un «fattore di equilibrio contabile » che tiene conto dell’andamento della domanda negli ultimi cinque anni: «L’aumento richiesto inizialmente ammontava al 4,7%, il Governo l’ha contenuto al 3,9% e ora, nell’ambito della collaborazione tra pubblico e privato, cercheremo di rendere compatibili le esigenze proprie delle imprese con le richieste legittime di cittadini e utenti che non vivono un momento felice».

Nessun cenno alla questione delle concessioni: le società auspicano da tempo un allungamento temporale che consenta loro di «spalmare» più agevolmente il debito finanziario contratto per gli investimenti, così da calmierare anche i pedaggi. Esemplare il caso della Cav, che gestisce il tratto Padova-Mestre, la cui concessione è limitata a 23 a fronte di una media quarantennale. Su questo versante Lupi non ha assunto alcun impegno, limitandosi a ribadire che si tratta di una materia delicata e complessa, condizionata com’è dalla normativa europea che vieta prolungamenti lesivi della libera concorrenza. Ora si attende la risposta ufficiale di Aiscat, che sonderà le 52 società aderenti prospettando una soluzione condivisa, magari in forma di do ut des rispetto all’esecutivo. Ai Trasporti non nascondono l’ottimismo.

Filippo Tosatto

 

I COMMENTI DELLE FORZE POLITICHE

Democratici e Udc: assordante silenzio di Zaia

Goisis: «Lega muta sugli aumenti veneti perché il presidente della Brescia-Padova è Tosi»

VENEZIA – Numerosi i commenti delle forze politiche all’iniziativa di Lupi. «L’impegno del ministro è positivo», afferma Andrea Martella, vicecapogruppo del Pd alla Camera «ma il sistema delle concessioni autostradali va ridefinito al più presto e le tariffe vanno realmente legate agli investimenti realizzati. E di questo il Parlamento si deve occupare in maniera seria». «Zaia si decida a svolgere fino in fondo il suo ruolo di presidente della Regione Veneto.

Basta scaricabarile», pungono le democratiche Simonetta Rubinato parlamentare-sindaco di Roncade e Silvia Conte, sindaco di Quarto d’Altino «Zaia è stato vicepresidente di questa Regione quando si costruiva il Passante e ministro quando il Governo Berlusconi, in cambio di tariffe sospese per quattro mesi, ha regalato alle concessionarie un sostanzioso bonus annuale. Ora non può far finta di scendere da Marte e di non aver saputo prima della decisione di aumentare i pedaggi, tanto più che da governatore provvede alla nomina del presidente della Cav».

«La risposta del ministro Lupi sulla questione pedaggi ci dà ragione: mentre Zaia sta in silenzio o, meglio, si limita solo a contestare Roma, dal Governo arrivano delle risposte concrete e non i soliti slogan della Lega», fa eco il senatore Udc Antonio De Poli che a definisce «una boutade leghista» la posizione del governatore favorevole a concedere autostrade gratis ai veneti: del Veneto Luca Zaia che, ieri, aveva detto: «È il suo gioco preferito», insiste «puntare il dito contro Roma e scegliere la linea del silenzio sulla Cav. Ma i veneti sappiano che la tariffa record di Padova-Venezia è stata decisa da Cav, società in mano alla Regione per il 50%». Anche Paola Goisis attacca: «Come mai in Veneto la Lega 2.0 di Matteo Salvini non è a fianco della gente per protestare contro questi rincari assurdi che colpiscono duro il nostro tessuto produttivo?», chiede la ribelle espulsa dal Carroccio «non sarà mica perché il presidente dell’Autostrada Brescia – Padova è Flavio Tosi , sindaco di Verona, candidato in pectore alle primarie, segretario Veneto della Lega e uomo forte di Maroni ?».

 

IL PRESIDENTE BEMBO

«Cav abbasserà i pedaggi ma tutti facciano altrettanto»

VENEZIA «Attendo di conoscere in tutti i dettagli la proposta del ministero ma se, come pare, le riduzioni dei pedaggi saranno accolte da tutte le concessionarie, noi saremo ben felici di praticare gli sconti. Ricordo che differenza di altre società autostradali, noi siamo un soggetto interamente pubblico e quindi al servizio dell’utente». È questo il primo commento di Tiziano Bembo, il presidente della Cav (50% Regione Veneto, 50% Anas) che gestisce il tratto Padova-Venezia, finita nell’occhio del ciclone per l’aumento anomalo del pedaggio (da 0,80 a 2,80 euro) nel percorso Padova est-Mirano, cui hanno fatto eco, peraltro rincari anche più elevati in altre autostrade venete. In proposito, la commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), convocherà le cinque concessionarie della rete autostradale del Veneto e l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso per approfondire il problema dei rincari e individuare le possibili alternative: «Solo con un confronto diretto con chi gestisce la rete autostradale», afferma Bassi «sarà possibile coniugare le ragioni del territorio e delle categorie economiche con i piani finanziari delle società concessionarie. «Se perfino la Filt Cgil chiede di rivedere il sistema delle concessioni autostradali e di ricorrere al mercato e alla concorrenza, significa che il funzionamento attuale è davvero distorto», fa eco Diego Bottacin, il consigliere regionale di Scelta Civica che contesta l’assenza di una vera concorrenza nella gestione delle autostrade, una situazione di oligopolio che determina il rincaro dei pedaggi: «Una vera e propria tassa occulta».

 

Gazzettino – Autostrade. Caro-pedaggi, i pendolari sperano.

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16

gen

2014

Pedaggi, il governo «Sconti ai pendolari fino al 20 per cento»

La richiesta del ministro Lupi ai concessionari: agevolazioni per le tratte fino a 50 chilometri e per almeno 40 viaggi al mese fra andata e ritorno. La risposta degli enti entro la prossima settimana

Requisito minimo: devono compiere (andata e ritorno) 20 tratte al mese

Bembo (Cav): «Bene fissare criteri oggettivi per le società»

Il ministro Lupi ha chiesto sconti del 20 per cento sulle autostrade per tratte «fino a 50 chilometri»

Fino a tarda sera per i pendolari veneti della tartassatissima, carissima Padova-Mestre, era in agguato la beffa. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha incontrato i rappresentanti delle concessionarie italiane e annunciato di avere chiesto agevolazioni per i pendolari, con un risparmio di almeno il 20 per cento sulle tariffe lievitate a inizio d’anno. Una piccola rivoluzione, una luce nel buio dei rincari e del costo-trasferimento per chi lavora. Eppure l’inganno si annidava nelle parole, sul limite dei 50 chilometri per far scattare le tariffazioni speciali per chi percorre almeno 40 tratte al mese.
A fine riunione le agenzie hanno battuto una prima dichiarazione ufficiale di Lupi. «Abbiamo chiesto fortemente alle concessionarie di istituire dall’inizio di febbraio delle agevolazioni per i pendolari». Che ha spiegato come la categoria dei «pendolari» venga definita sulla base di «dati oggettivi». Ovvero: «Quello della frequenza, cioè chi usa da punto a punto l’infrastruttura autostradale per 20 viaggi al mese (che sono cioè i giorni lavorativi), che diventano 40 considerando andata e ritorno; altro parametro è quello della distanza e il raggio che viene considerato è quello dei 50 km».
La geometria insegna che il raggio va dal centro alla circonferenza. Ma lo sconto sarà previsto entro oppure oltre i 50 chilometri? Il dilemma per i veneti, che di chilometri ne percorrono, da casello a casello della Venezia-Padova, una ventina per tratta, è rimasto ad aleggiare fino a sera. Quando da Lupi è venuta una precisazione: «Abbiamo individuato i “pendolari” in base a tre criteri: il viaggio da punto a punto (da un casello all’altro, che vanno indicati), la frequenza della percorrenza di questa tratta (chi va al lavoro 5 giorni alla settimana fa 20 viaggi di andata e ritorno al mese, 40 volte la tratta indicata), la lunghezza delle tratta percorsa (sino a un massimo di 50 km per tratta, essendo la percorrenza media sulle nostre autostrade di 40 km)». E così il mistero è chiarito. Anche i pendolari veneti più vessati avranno gli sconti. Ma il ministro attende una risposta dai signori delle autostrade per la prossima settimana. «Da parte del sistema delle concessionarie c’è stata una disponibilità e una positività nel dialogo». E ha spiegato che il governo è impegnato da una parte sulle agevolazioni alle categorie che hanno maggiormente risentito degli aumenti, ovvero pendolari e autotrasportatori, e dall’altra sul cambio del meccanismo di calcolo delle tariffe, cercando di «rendere compatibili la necessità degli investimenti con il fattore prezzi».
«Le dichiarazioni del ministro fanno piacere. Anche perché fissa criteri nuovi e oggettivi, ed è con questi che ci dobbiamo confrontare, ovvero la lunghezza della percorrenza e il numero delle tratte in un mese» commenta Tiziano Bembo, presidente della Cav che gestisce il Passante e la Padova-Venezia. «Al tavolo c’erano i nostri rappresentanti, attendiamo comunicazioni ufficiali. Ci siamo fermati nelle verifiche sulla compatibilità economica di eventuali sconti da applicare in sede locale, perché ora la soluzione viene prospettata per tutto il sistema delle concessionarie». Il che fa tirare un sospiro di sollievo alla Cav. «Se le direttive sono governative non rischiamo problemi con la Corte dei Conti che potrebbe fare delle contestazioni, visto che siamo concessionari pubblici».
«Positive le parole di Lupi, ma vogliamo che ci dica in tempi rapidi come si renderanno concreti questi sconti» ha commentato con prudenza Andrea Martella, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera. Sospettosi, invece, Federconsumatori e Adusbef. «Apprezziamo lo sforzo di Lupi per i pendolari, ma incrementi anche dell’8% e del 12% non trovano nessuna giustificazione».

Giuseppe Pietrobelli

 

Gazzettino – «Caro-pedaggi, danni anche per le autostrade»

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14

gen

2014

I comitati del Cocit scrivono a Comune e Regione: «Prezzi troppo alti le svuoteranno rendendo invivibili e inquinate le strade urbane»

Se varcare il casello delle autostrade è come passare alla cassa di una gioielleria, è chiaro che solo i ricchi lo fanno, e il resto degli automobilisti intaserà le strade urbane.

E il danno sarà triplo: per gli automobilisti, che pur di risparmiare stanno in macchina anche un’ora in più al giorno, per l’ambiente, che sarà invaso da tonnellate di gas di scarico in più, per le stesse autostrade Cav compreso. Perché dovrebbero essere danneggiate se, in realtà, con gli aumenti incassano più soldi? «Gli aumenti di questi giorni sono dettati soprattutto da mancati introiti dello scorso anno» afferma il Cocit, il Coordinamento dei comitati contro l’inquinamento da tangenziale: «Le autostrade sono meno trafficate a causa della crisi economica. È chiaro che se andare da Venezia a Padova costerà 2 euro e 80, da Venezia a Treviso 2,60 e da Venezia a San Donà 3 euro e 50, le autostrade si svuoteranno ancora di più, così saranno necessari nuovi aumenti e le manutenzioni saranno sempre più rade. E, fattore non secondario, la Cav riuscirà sempre meno a pagare le rate del Passante».

Che fare? Il Cocit una soluzione ce l’avrebbe, tutto sta a vedere se Comune e Regione lo ascolteranno. È una soluzione composta da più elementi, e che ha dalla sua alcune prese di posizione dei ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente per trovare una mediazione tra gli interessi dei gestori autostradali e quelli dei cittadini. A dire il vero non era difficile immaginare cosa sarebbe successo già prima di pensare agli aumenti, una volta entrati in vigore ad ogni modo le conseguenze sono diventate evidenti: sempre più automobilisti, soprattutto i pendolari, hanno cominciato a riversarsi su Terraglio, Riviera del Brenta, Miranese, Triestina ma anche in altre tantissime minuscole stradine nate per servire poche abitazioni e aziende agricole, non certo per fare da superstrade.

«I pendolari, oltretutto, sono costretti ad usare l’automobile perché molte zone del nostro territorio non sono servite sufficientemente, o per nulla, dai mezzi pubblici» conclude il Cocit.

Elisio Trevisan

 

AUTOSTRADE GOVERNO IMMOBILE

Non si capisce perché il governo non sia stato in grado di opporsi “congelando” almeno per quest’anno l’aumento dei pedaggi autostradali anziché permettere aumenti di 5, 10 e a volte anche di più l’indice di inflazione. Perchè questa regalia alle società che gestiscono le autostrade, che da decenni restano in mano a strutture e personaggi para-politici? Anche perché in cambio dei nuovi aumenti non si vedono realizzazioni spettacolari e le grandi arterie (come la Salerno-Reggio Calabria) sono ferme da 40 anni. Ancora una volta un governo nato per dare “segnali forti” non lo fa, non dimostra di avere una linea né una strategia eppure le autostrade italiane sono già le più care del mondo mentre sono gratuite in Germania, in Olanda, Svezia, Belgio, Usa, Canada, Australia o si usano con una modesta tassa fissa annuale come in Austria o in Svizzera. Non solo, ricordiamoci che la nostra benzina è la più cara d’Europa e credo del mondo, e che questi costi incidono duramente sulle imprese e sul sistema dei trasporti con i cittadini comunque obbligati a viaggiare su gomma visto che le ferrovie si limitano a guardare alla “alta velocità” cancellando le linee minori. Sembra esserci una vera miopia del governo su questi problemi. Intanto passano i mesi e non succede nulla, le grandi riforme attendono sempre come la promessa ripresa economica che non arriva e l’Italia sta a guardare, sempre più disperata.

Orlando Masiero – Fiesso d’Artico (Ve)

 

 

RINCARI AUTOSTRADALI, LA PROPOSTA

Il Cocit: accordo per usare gli incassi della tangenziale per la mitigazione ambientale

«Gli aumenti di questi giorni dettati soprattutto da mancati introiti dello scorso anno, rischiano di peggiorare, e di molto, la qualità della mobilità nella nostra area, con ripercussioni immaginabili sulla qualità dell’ambiente la vita dei residenti».

Il Cocit, coordinamento contro l’inquinamento della tangenziale di Mestre, interviene nel dibattito sui rincari imposti da Cav per autostrada e Passante con delle proprie proposte che formula con una lettera inviata pochi giorni fa al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. La preoccupazione è che l’aumento delle tariffe per le percorrenze autostradali (Venezia-Padova 2.80 euro, Venezia-San Donà 3.50 euro, Venezia-Treviso Sud che è salito a 2,60 euro) porterà molti ad abbandonare l’autostrada e preferire le strade statali e urbane di Terraglio, Miranese, Triestina e Riviera del Brenta anche se questo comporta dei tempi di percorrenza più lunghi.

Con un aumento di traffico e smog che va a scapito dei territori che il progetto Passante doveva svuotare dal traffico di attraversamento.

«I centri abitati lungo queste direttrici ringrazieranno, Passante e autostrade saranno sempre più vuote, il prossimo anno ci saranno di conseguenza nuovi rincari e in alternativa, manutenzione delle stesse trascurata», sostiene il Cocit di Mestre. E quindi in una lettera inviata al sindaco di Venezia e all’assessore regionale, il coordinamento dei comitati sollecitano che «sia il Comune di Venezia che l’assessorato alle Infrastrutture della Regione Veneto si impegnino politicamente per rivedere i termini delle concessioni autostradali e del piano economico finanziario del Passante».

Il Cocit chiede di «allungare i termini della concessione alla Cav, e di utilizzare gli incassi dei transiti di attraversamento in tangenziale per la mitigazione dell’impatto ambientale e la riqualificazione del territorio».

Altra occasione da cogliere è, invece, quella della fine del 2017 quando scadrà la concessione di Autovie Venete per il tratto finale della tangenziale di Mestre, in zona Terraglio.

«Una occasione per avere finalmente la tangenziale sotto un unico concessionario e garantirsi interventi che finora Autovie non ha realizzato», avvisa per il movimento Angelo Pistilli.

E ancora, dice il Cocit, «tariffe in abbonamento per i pendolari residenti nel territorio della Pa-Tre-Ve. Oltre ovviamente al lavoro di potenziamento del sistema del trasporto pubblico, a partire dal metrò regionale».

(m.ch.)

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Mirano. Il sindaco Pavanello non ha ancora avuto risposte sui flussi di traffico «Li misuriamo noi, poi faremo controlli a tappeto e vieteremo il transito ai Tir»

MIRANO – Mancano ancora i dati precisi, ma i primi flussi anomali di traffico, dopo l’aumento del pedaggio in A4 applicato dal primo gennaio, già si vedono. A Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano, basta e avanza per minacciare di schierare i vigili e forse anche qualche divieto.

«Poi vediamo», chiosa il sindaco, «se di fronte al vero caos si prende qualche provvedimento».

È una Pavanello che non ci sta a fare la parte del sindaco che “subisce”, i rincari prima e il traffico che questi produrranno nelle strade miranesi poi. Alcuni giorni fa il primo cittadino di Mirano ha scritto una dura lettera a Cav, ha portato dalla sua parte anche il collega di Spinea Silvano Checchin, poi ha fatto i primi conti in tasca ai miranesi, per dimostrare che il salasso è abnorme e non risolverà i problemi di traffico, anzi li aggraverà (Vetrego, finalmente libero dal tornello, è solo un versante della novità).

«I miranesi hanno la memoria lunga, perché con l’autostrada ci convivevano anche prima del Passante: fino al 2008, con l’entrata a Roncoduro, un viaggio a Padova Est ci costava 60 cent. Con la realizzazione del casello a Vetrego sono diventati 70 cent, il primo gennaio 2013 è scattato l’aumento a 0,80 euro. Va bene, normali aumenti, niente da dire. Com’è che ora, tutto d’un tratto, la tariffa schizza a 2,80? Non abbiamo capito, o meglio non ci hanno ancora spiegato, da dove arriva questo importo, com’è calcolato, quali sono i flussi di traffico e il costo al chilometro».

Ma a parte le domande, per Mirano comunque non finisce qui.

«Non accetteremo nemmeno che fra un po’ alzino anche i costi a Spinea. Perché se è vero che adesso conviene uscire a Crea, tra un po’ Cav si accorgerà che i problemi sono lì e alzerà le tariffe. Hanno bisogno di soldi».

Mirano però non starà a guardare: «Intanto piazzeremo i rilevatori di flussi in viale Venezia: ne abbiamo acquistati due per misurare il traffico cittadino, attualmente si trovano in via Zinelli per raccogliere dati e risolvere la situazione in quell’area dopo le modifiche richieste dai residenti di Luneo, ma terminati quei rilevamenti li sposteremo a sud di Mirano, per vedere come stanno veramente le cose».

Se i dubbi del sindaco saranno confermati, ecco pronte contromisure, anche drastiche:

«Schiero i vigili, in viale Venezia e in via Cavin di Sala, a fare controlli a tappeto su tutti i tipi di veicoli. E se non basta valuterò anche dei divieti».

Pavanello pensa, per esempio, a un divieto di transito ai tir in via Cavin di Sala, che da un po’ di tempo è stata declassata a viabilità comunale nel primo tratto, fino al capolinea Actv: un provvedimento che rischierebbe di bloccare il traffico merci di mezzo Miranese.

Filippo De Gaspari

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Appello a Maniero da Pd e Sel di Marano

MIRA. Dopo la decisione di aumentare le tariffe autostradali da Vetrego a Padova Pd e Sel di Mira chiedono un intervento del sindaco Alvise Maniero.

«La promessa di arretrare il casello di Villabona a Dolo è stata mantenuta “virtualmente” portando non l’arretramento ma il costo del casello a Vetrego» spiega il segretario del Pd Marano Enrico Michieletto.

«Gli accordi scritti sul Passante sono diventati aria fritta. E i maranesi che benefici avranno? Dovranno abituarsi al traffico in centro lungo via Caltana con il futuro parcheggio a nord della stazione ferroviaria voluto dal sindaco e dovranno abituarsi anche a pagare di più».

Critico anche il segretario di Sel Paolo Dalla Rocca. «Sollecitiamo il sindaco Alvise Maniero ad alzare la voce e a pretendere soluzioni nell’interesse di tutti i cittadini».

(a.ab.)

 

Gazzettino – Mira. Caro pedaggi, anche Sel alza la voce

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12

gen

2014

MIRA «Alla fine a pagare sono sempre i cittadini, non è accettabile»

MIRA – Sel a Mira si associa alla denuncia dei comitati sull’aumento ingiustificato dei pedaggi sulla tratta Mirano-Padova Est. Un argomento cge continua a scatenare polemiche.

«Chiediamo al sindaco Alvise Maniero di intervenire – chiedono gli esponenti di Sel – e di attivarsi, in collaborazione con i colleghi degli altri comuni, alzando la voce e pretendendo soluzioni nell’interesse di tutti i cittadini».

Per Sel non si tratta solo dell’aumento dei pedaggi ma anche dei problemi creati alla viabilità locale e delle scelte che fanno presagire future colate di asfalto e cemento a vantaggio dei soli addetti ai lavori.

«È l’ennesima prova di un accanimento ad individuare soluzioni meramente economico/monetarie – spiega Paolo Della Rocca per Sel – che alla fin fine preservano gli interessi sempre degli stessi soggetti: i concessionari, alle prese con problemi di sostenibilità sempre maggiori che cercano soluzioni sempre più audaci che ricadono sempre sulle spalle dei cittadini».

(l.gia.)

 

Gazzettino – Dolo/Mirano. La parodia del casello su Youtube.

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11

gen

2014

«Ehi! No se passa de qua, no te vedi che semo drio lavorare?». «E cossa si drio fare?». «L’innesto dea Romea Commerciale»

Il filmato risale ad un anno fa, ma in questi giorni è tornato a spopolare. Per trovarlo, su Youtube, basta digitare «Un casello di ordinaria follia».

Il comitato «Opzione Zero» si è appoggiato ai geniali doppiatori locali della «Doliwood» per realizzare la parodia del film «Un giorno di ordinaria follia».

La pellicola narra la storia di un uomo comune sommerso da problemi quotidiani, impersonato da Michael Douglas, che semina il manico in varie zone di Los Angeles. Una scena è ambientata in un cantiere stradale: un assist perfetto per doppiare la star hollywoodiana immaginandola nel casello (chiuso) di Dolo Roncoduro.

(g.pip.)

 

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