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SPINEA – C’è preoccupazione anche a Spinea per il possibile aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali previsto dal 1 gennaio, in particolare per quanto riguarda la tratta Mirano-Padova est, che rischia di provocare lo spostamento del traffico dal casello della A57 a Vetrego a quello del Passante a Spinea. Una volta triplicata la tariffa a Vetrego, è infatti probabile che molti miranesi scelgano di cambiare ingresso, puntando al casello alle porte di Crea. Attualmente la tratta Mirano-Padova est costa al pendolare 70 centesimi ma potrebbe arrivare a toccare addirittura 2,90 euro, contro 1,30 euro della tratta Spinea-Padova est. Per Spinea potrebbero, quindi, delinearsi due prospettive: vedersi aumentare la tariffa allo stesso modo di Vetrego, con grande svantaggio per i pendolari, oppure veder aumentare pesantemente il traffico di veicoli sul territorio. «Siamo preoccupati» spiega il sindaco Silvano Checchin che a breve dovrebbe avere un incontro con Cav, incontro sollecitato anche dal consigliere del Pdl Mauro Armelao.

«Checchin chieda spiegazioni alla Cav, ma lo faccia subito – incalza Armelao -. Bisogna evitare in tutti i modi un aumento di traffico su Spinea, in zona Crea hanno già dato: il costo del pedaggio sia lo stesso per chi entra a Spinea e per chi entra a Vetrego, così ognuno si “tiene” i propri pendolari e nessuno andrà in casa di altri a prendere l’autostrada. Cav non pensi di far cassa con la scusa di risolvere un problema, quello di Vetrego, dirottandolo a Spinea».

(d.cor.)

 

Mirano. Il sindaco Pavanello va da Mucilli con l’avvocato Barriera di Vetrego: promesso lo sconto per i residenti

MIRANO – Il Comune presenta la lista degli interventi, scortato dall’avvocato. Sui temi della viabilità Mirano fa la voce grossa: di fronte agli amministratori di Veneto Strade, Silvano Vernizzi e di Cav-Anas, Eutimio Mucilli, Maria Rosa Pavanello e Giuseppe Salviato hanno presentato l’elenco dei crediti vantati dalla città verso il Passante, la Regione e l’Anas. Sindaco e assessore tornano solo con promesse, ma fanno capire che non intendono rinunciare alle opere e ai fondi approvati nero su bianco negli anni scorsi. Si preannuncia dunque una lunga battaglia per ottenere il dovuto, se necessario anche a colpi di carte bollate e in questo senso appare significativa la presenza dell’avvocato del Comune all’incontro. Mirano non è arrivata impreparata al faccia a faccia con Veneto Strade e Cav: l’Ufficio comunale Lavori pubblici ha preparato una relazione sullo stato di attuazione degli impegni presi nei confronti del territorio dagli enti sovracomunali con i tre accordi di programma sottoscritti nel 2007, nel 2008 e nel 2010. La lista delle inadempienze, purtroppo, è lunga e le prospettive di una veloce liquidazione non sono rosee, anche perché alcuni interventi sono passati di competenza ad Anas dopo la cessazione dell’incarico del commissario delegato, il 31 maggio. Si tratta in particolare della realizzazione della mitigazione ambientale lungo il Passante: 30 metri di alberature per lato o in alternativa barriere e dune. Ma ci sono anche il completamento delle opere in via Porara, via Vetrego e via San Silvestro (attraversamenti pedonali, piste ciclabili, illuminazione, guard-rail, mitigazione ambientale). A carico di Cav c’è anche il campo sportivo di Vetrego, per il quale è stato assicurato il trasferimento al Comune dei lavori e dei finanziamenti. Esaminate per esplicita richiesta del Comune anche le opere a carico dalla Regione, tramite l’assessore Renato Chisso firmatario di tutti gli accordi e che riguardano: le opere di viabilità complementare minore per l’importo di 19 milioni di euro, la pista ciclopedonale lungo il Muson, dai Molini di Sopra al Ponte Grasso a Salzano e appunto, insieme a Cav, il campo sportivo di Vetrego. Il “dossier Mirano” sarà esaminato nei prossimi giorni dall’Anas, che si è impegnata a rispettare gli accordi e ha delegato per questo una speciale struttura interna alla società, creata proprio per gestire la conclusione della gestione commissariale del Passante. «Per quanto riguarda la Regione», spiega Maria Rosa Pavanello, «siamo intenzionati ad attivare ogni legittima pressione nei confronti della giunta Zaia per far sì che nei prossimi bilanci regionali o di società controllate vengano previste le risorse necessarie per far fronte agli impegni assunti con Mirano».

Mucilli ha anche confermato al Comune di Mirano l’intenzione di praticare uno sconto al casello di Vetrego per i residenti diretti a Padova est, senza però parlare né di cifre (anche se si parla di un possibile 20% in meno sulla nuova tariffa), né di tempi di attuazione. Sono proprio le tariffe al centro delle accese contestazioni dei giorni scorsi.

Filippo De Gaspari

 

Raccolte 120 firme contro l’aumento del pedaggio

DOLO. Oltre 120 firme sono state presentate contro il prospettato aumento del pedaggio nel tratto autostradale Padova Est/Mirano-Dolo dal 1 gennaio 2013. La petizione è stata protocollata alla Regione, alle Province di Venezia e Padova, ai Comuni del territorio e alla Cav. A firmare il documento sono cittadini delle province di Padova, Venezia e Treviso.

«Apprendiamo in questi giorni», si legge, «che la Cav avrebbe deciso di aumentare il pedaggio a partire dal 1 gennaio. L’aumento sarebbe del 328,5%, il maggior esborso pro capite per un lavoratore pendolare sarebbe, nella migliore delle ipotesi, di 115 euro mensili con una spesa totale del pedaggio autostradale di 150 euro. È evidente che in questi tempi di ristrettezze economico-finanziarie si tratta di una somma di denaro che la stragrande maggioranza dei pendolari non potrà permettersi e che costringerà gli stessi ad abbandonare il percorso autostradale per riversarsi sulla viabilità locale. Proponiamo un pedaggio unico di 70 centesimi tra Padova e Venezia così da evitare l’intasamento della viabilità ordinaria e le code al casello di Mirano-Dolo».

(g.pir.)

 

Gazzettino – L’Anas al Ministero “Diminuite i pedaggi”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

12

dic

2012

MIRANO – Importante vertice sulle tariffe autostradali e sulle opere di mitigazione ambientale

«Chiediamo che ai residenti venga praticato uno sconto»

Le opere di mitigazione al Passante, ma pure il nuovo campo sportivo di Vetrego e lo sconto ai pendolari miranesi della tratta Mirano-Padova. Sono molti i temi discussi negli ultimi giorni dall’amministrazione comunale di Mirano con gli enti Veneto Strade, Cav e Anas. Da una parte il sindaco Maria Rosa Pavanello affiancata da un legale e dall’assessore Giuseppe Salviato, dall’altra l’amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi e il dirigente Anas Eutimio Mucilli. Innanzitutto si è parlato di tutte quelle opere previste negli accordi di programma ma mai realizzate: guardrail, piste ciclabili, illuminazione, attraversamenti e piantumazioni. Ad essere interessate sono soprattutto via Porara, via Vetrego e via San Silvestro. A carico di Anas c’è la mitigazione ambientale lungo il Passante: si parla di 30 metri di verde su entrambi i lati. A carico di Cav c’è invece il campo sportivo di Vetrego, per il quale il Comune ha ricevuto importanti rassicurazioni. «Gli organi preposti si sono impegnati a valutare attentamente tutti questi aspetti, descritti in una relazione tecnica, e vi è tutta l’intenzione di tener fede agli impegni presi» si legge nella nota del Comune. E i 19 milioni promessi dalla Regione per la realizzazione di altre opere legate alla viabilità? «Attiveremo ogni legittima pressione nei confronti della giunta per far si che nei prossimi bilanci della Regione o delle società controllate vengano previste le risorse necessarie per rispettare gli impegni presi» fa sapere Pavanello. Ma ora il tema che interessa maggiormente alla gente è l’aumento delle tariffe autostradali nella tratta Mirano-Padova. «Ci è stato confermato che è in fase di approvazione la nuova tariffa, e Anas ha presentato un’istanza al Ministero competente per chiedere che ai residenti venga praticato uno sconto. Noi non molliamo» dicono dal Comune.

Intanto l’iniziativa di protesta lanciata dal comitato «Opzione Zero» ha fatto registrare tremila mail inviate ai vertici regionali, e sul web spopola da due giorni la parodia del film «Un giorno di ordinaria follia»: si chiama «Un casello di ordinaria follia» e si riferisce con toni sarcastici proprio all’uscita Mirano-Dolo.

 

Nuova Venezia – Tremila mail alla Cav contro il caro pedaggi

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11

dic

2012

“Mail bombing” di Opzione Zero e delle associazioni alla Società Autostrade «Va liberalizzato il tratto Mirano-Mestre e per Padova basta un euro»

MIRANO

«Abbiamo bombardato di mail tutti i responsabili della società Cav SpA, l’assessore Renato Chisso e l’ingegner Silvano Vernizzi, che hanno fatto 17 milioni di utili con il Passante e che vogliono far pagare a residenti e pendolari tasse inaccettabili. Contro di loro sono state spedite quasi 3.000 e-mail da parte di residenti e pendolari che hanno aderito alla nostra iniziativa di mail bombing».

A dirlo per Opzione Zero è Mattia Donadel, che ribadisce i motivi della protesta dei comitati, che dopo essere stata visibile a ridosso del casello autostradale di Mirano-Dolo a Vetrego è diventata telematica fra sabato 8 dicembre e lunedì 10.

«A rafforzare la nostra azione di “mail bombing” che oltre a Cav spA e ai responsabili regionali era diretta anche ai sindaci di Dolo e Mirano», dice Donadel, «è stata anche una rete di associazioni del territorio, una decina in tutto, e attivisti e persone che semplicemente utilizzano il casello tutti i giorni dalla Riviera e dal Miranese per recarsi verso Padova o verso Venezia. Una sorta di passaparola telematico».

Le richieste di Opzione Zero sono chiarissime:

«Il pedaggio autostradale a nostro avviso può essere livellato e cioè portato dagli attuali 70 centesimi a massimo un euro su tutto il tratto tra Padova e Mestre», continua Donadel, «chiediamo poi che vengano rispettati gli accordi sottoscritti da Cav che prevedono l’arretramento della barriera e la liberalizzazione del tratto fra Mirano-Dolo e Mestre che ha subito sul territorio l’impatto della realizzazione del Passante».

Per Opzione Zero comunque la lotta continua:

«Invitiamo tutti a continuare a spedire mail di protesta a Chisso & C. seguendo con precisione le indicazioni contenute nel sito www.opzionezero.org. Sarà un bel regalo di Natale per loro», aggiunge Donadel.

Intanto sullo stesso argomento arriva una critica al sindaco grillino di Mira, Alvise Maniero, da parte di Fabio Zanchetta, esponente del movimento Mira Fuori dal Comune: «Che i furbetti siano quelli che hanno sottoscritto accordi e che non li mantengono questo è certo», dice Zanchetta, «ma credo che oltre ai Comuni di Dolo e Mirano manchi il più importante Comune della Riviera del Brenta, sottoscrittore dell’accordo sul passante largo Mira-Quarto d’Altino, appunto, il Comune di Mira. Per questo “Mira fuori del Comune” farà un’interrogazione consigliare per sapere cosa intendono fare il sindaco Maniero e la giunta che governa Mira, per fare rispettare l’accordo di programma. Ci sembra che non si siano presi molto a cuore la questione».

 

RENATO CHISSO  «Saranno tutelati residenti e pendolari»

MIRANO «L’adeguamento delle tariffe è inevitabile, ma stiamo studiando quale sia il miglior sistema per salvaguardare residenti e pendolari». Renato Chisso conferma l’aumento del pedaggio sulla tratta Mirano-Padova est, ma promette riduzioni per chi quella tratta la frequenta ogni giorno. Se ne è parlato anche ieri col sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, nel giorno in cui le caselle di posta elettronica di Regione, Cav e Anas venivano sommerse dalle e-mail di centinaia di pendolari e residenti di Miranese e Riviera. «L’adeguamento ci sarà», afferma l’assessore regionale alla Mobilità, «ma stiamo studiando un sistema per agevolare i pendolari. Ne stiamo parlando con Cav, non è una soluzione immediata, ma è il lavoro che ci tiene impegnati in questi giorni». Dunque i miranesi non pagheranno il salasso, come si temeva, anche se sono tutti da chiarire portata e tempi delle riduzioni. Soprattutto Cav, Anas e Regione devono trovare la modalità tecnico-operativa per introdurre l’agevolazione: difficile dotare ogni pendolare di un sistema telepass, per via dei costi, anche se sarebbe la soluzione tecnologicamente più facile. Possibile una tessera o un’autocertificazione. Pavanello ha ricordato che la soluzione a Mirano c’è già: la Privilege card, che molti miranesi utilizzano già per ottenere sconti nei negozi aderenti al circuito. «Ci è stata garantita l’agevolazione», ribadisce il sindaco, «ma ancora non ci è stato detto come intendono fare. Noi abbiamo chiesto di fare presto, perché non vorremo trovarci gli aumenti in vigore senza aver pronte le agevolazioni e intasare così la viabilità ordinaria da chi deciderà di non utilizzare più l’autostrada. E soprattutto non accetteremo riduzioni irrisorie».

Filippo De Gaspari

 

Il comitati “Opzione Zero” e il movimento “Mira 2030″

L’obbiettivo è quello di invadere le caselle mail dei vertici regionali e autostradali: creare una forte pressione popolare per dire no all’aumento del pedaggio sulla Mirano-Padova, previsto per gennaio.
L’idea è stata lanciata giovedì sera, in occasione del presidio organizzato dai comitati della Riviera «Opzione Zero» e «Mira 2030» vicino al casello di Mirano.
«Bombardiamoli di mail» si legge nelle migliaia di volantini distribuiti sia tra gli automobilisti che nei locali pubblici. Un modo massiccio per manifestare il loro dissenso.
Tecnicamente questo metodo di protesta si chiama appunto «mail bombing»: il comitato «Opzione Zero» ha predisposto sul proprio sito internet un modulo, un testo con le motivazioni della contestazione e le indicazioni per gli utenti.
Il «bombardamento» è partito l’altra sera, i promotori invitano a proseguire coinvolgendo più persone possibili fino a lunedì sera.
Le mail saranno indirizzate al presidente della Regione Luca Zaia, a tutta la giunta regionale, ai gruppi consigliari e poi ad Anas, Cipe e Cav. Una mobilitazione virtuale a cui nelle prossime settimane probabilmente faranno seguito nuove manifestazioni in strada, coinvolgendo altri comitati.
La tariffa della Mirano-Padova aumenterebbe dagli attuali 70 cent ad oltre due euro, ma alla fine potrebbe prevalere una soluzione intermedia. (g.pip.)

 

Un casello di ordinaria follia

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7

dic

2012

prodotto dalla Doliwood Films

 

VOLANTINO CONTRO L’AUMENTO DEL PEDAGGIO

 

 

 

 

 

Gazzettino – No agli aumenti, blitz al casello

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

7

dic

2012

DOLO L’accusa: «Stangata inaccettabile a fronte degli incassi dell’autostrada»

Manifestazione di Opzione Zero e Mira 2030: «Un euro da Mestre a Padova»

LA PROVOCAZIONE    «Bombardiamo Chisso di e-mail»

MOBILITAZIONE – E i pendolari ringraziano i comitati. Arianna De Monte accusa: «Questo casello doveva essere provvisorio, ma l’arretramento di Villabona non c’è mai stato».

STRISCIONI, FIACCOLE E VOLANTINI – La manifestazione dei comitati della Riviera sulla rotatoria di Vetrego

DOLO-MIRANO   «Basta stangate inaccettabili: Mestre-Padova, 1 euro può bastare». La mobilitazione contro l’aumento delle tariffe autostradali era nell’aria da giorni, i primi a scendere in strada sono i comitati “Opzione Zero” e “Mira 2030″ della Riviera. Un presidio quasi “a sorpresa”, scattato ieri alle 17 sulla rotonda di Vetrego, subito prima del sottopasso che porta al casello Mirano-Dolo. Una trentina di manifestanti ha scelto l’orario di punta per far sentire la propria voce. Muniti di giubbini catarifrangenti, fiaccole e striscioni, hanno stampato qualche migliaio di volantini per distribuirli agli automobilisti ma pure in molti locali pubblici. E i pendolari? Spesso e volentieri rallentavano, leggevano gli striscioni, annuivano. Molti hanno abbassato il finestrino per dire “grazie”, altri hanno suonato il clacson in segno di approvazione.
La gente è infuriata: non accetta che da gennaio il pedaggio sulla tratta Dolo-Mirano e Padova venga portato dagli attuali 70 cent ad oltre 2 euro, come trapelato nelle ultime settimane. Una decisione, quella di Cav, che servirebbe ad eliminare il problema del casello di Mirano, dove i pendolari della Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito del tratto Mestre-Mirano e risparmiando 2,10 euro. «Ma Cav nel 2011 ha fatto ben 17 milioni di utile, basta e avanza per porre la tariffa di un euro su tutta la tratta e andare incontro ai cittadini: altro che nuove opere» sbotta il consigliere comunale mirese Mattia Donadel. Lisa Causin rincara la dose: «Chi esce e rientra al casello per risparmiare viene definito “furbetto”, ma i furbetti sono i vertici regionali che pensano solo alla speculazione edilizia sulle nostre tasche». Arianna De Monte aggiunge: «Questo casello doveva essere provvisorio, ma l’arretramento di Villabona non c’è stato perché hanno preferito investire su Roncoduro, dove ci sarà un casello funzionale a Veneto City e Romea commerciale». Sul volantino capeggiano i primi piani dell’assessore regionale Chisso e dell’amministratore delegato di Veneto Strade Vernizzi, ma la mobilitazione è solo all’inizio: «Da sabato a lunedì “bombardiamoli di e-mail”» è l’invito che si legge sul volantino. Chisso e Cav hanno garantito che saranno valutati sconti per i pendolari: alla fine l’aumento dovrebbe esserci, ma forse meno pesante e con tempi più lunghi. Intanto martedì il sindaco di Mirano Pavanello incontrerà i vertici Cav per capire meglio gli scenari futuri.

Gabriele Pipia

 

MIRANO – Chi ieri dalle 17 transitava dalle parti del casello di Mirano si trovava davanti a due striscioni: “Mestre-Padova, un euro può bastare” e “Cav Spa: 17 milioni netti basta speculare”. Li hanno esposti il comitato Opzione Zero della Riviera e Mira 2030 che, per tre ore con una trentina di persone, hanno organizzato un presidio contro l’aumento del pedaggio nella tratta Padova Est-Mirano. Oggi gli automobilisti pagano 70 centesimi ma per il primo gennaio si parla di rincari fino a 2,40 o 2,70 o addirittura 2.90 euro. Dunque stesso costo per le stazioni di Mirano-Dolo, Mira-Oriago e Venezia-Mestre e questo renderà inutile il tornello a Vetrego per chi è diretto a Mestre. Resterebbe gratis il tratto Mirano-Mestre. I manifestanti, con alcuni di loro che tenevano in mano delle fiaccole e al naso indossavano delle mascherine, hanno distribuito un migliaio di volantini ai passanti con le ragioni della protesta, mentre il traffico non è stato bloccato. A vigilare carabinieri e polizia locale. L’iniziativa dovrebbe essere la prima di una lunga serie, che proseguirà pure da domani fino a lunedì, stavolta attraverso la posta elettronica, con l’invito a “bombardare” di e-mail la Regione, Cav e i sindaci del territorio.

«Una prima azione simbolica» la definisce il capogruppo di Mira Fuori del comune Mattia Donadel, «perché crediamo che mettere un euro per questa tratta sia più che sufficiente. Il progetto iniziale del Passante prevedeva l’arretramento della barriera di Villabona all’altezza del vecchio casello di Dolo e quello di Vetrego era nato, in via provvisoria, proprio per questo progetto. Invece è divenuto definitivo perché la Regione vuole l’innesto della Romea Commerciale da Mestre a Orte nei pressi del vecchio casello e la costruzione di uno nuovo, in località Albarea di Pianiga, a servizio di Veneto City. Si recuperino gli utili, invece, riattivando la metropolitana di superficie e potenziando il trasporto pubblico. Poi si stralcino i progetti come la Romea Commerciale e Veneto City». Per Donadel «l’aumento delle tariffe potrebbe consentire di costruire altre autostrade a pagamento inutili e devastanti, come la camionabile lungo l’idrovia Padova e Venezia e la Mestre-Orte». Gli fa eco Arianna De Monte: «Si rispetti l’accordo sull’arretramento e l’aumento è inaccettabile». Arrabbiata pure Lisa Causin, di Opzione Zero: «Siamo stanchi di questa situazione e i furbetti sono quelli che non sanno pianificare, che costruiscono caselli, centri commerciali e non puntano sui mezzi pubblici. Si fa speculazione edilizia e sulla viabilità».

Alessandro Ragazzo

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MESTRE – Aumento sì, aumento no, sconti sì, sconti forse. Resta caldo il fronte del possibile rincaro del pedaggio autostradale sul tratto Venezia-Padova, che dovrebbe scattare a gennaio. La scadenza si avvicina, ma la situazione si fa sempre più ingarbugliata e tanti automobilisti, pendolari in primis, temono il peggio. La storia è nota. Quando venne aperto il Passante si liberalizzò il tratto tra Mestre e Dolo-Mirano-Vetrego (che continuerà a restare a percorrenza gratuita). E così da Mestre a Padova (e viceversa) si pagano 2,90 euro. Per il tratto tra Dolo-Mirano-Vetrego e Padova (e viceversa) 70 centesimi. Da qui il fenomeno del “tornello” di Vetrego: uscita e immediata rientrata per pagare solo 70 centesimi. Da gennaio, però, la tariffa di 70 centesimi sparirà e diventerà di almeno 2,20 euro: una stangata per i “pendolari del tornello”. Presa carta e penna hanno indirizzato un lettera (con 120 firme) ai vertici della Regione, delle Province di Padova e Venezia e dei Comuni capoluogo oltre a quelli interessati, chiedendo un intervento a fronte di un aumento che rischia di costare 115 euro al mese in più a ciascun pendolare. Il suggerimento è: tariffa unica di 70 centesimi da Padova a Mestre. E se non è possibile che valga per tutti, almeno per i pendolari.
L’assessore alla Mobilità Renato Chisso assicura: «Assieme al presidente di Cav Tiziano Bembo stiamo lavorando sul problema, ma non voglio dire di più perché non è mio costume vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso». Lo stesso Bembo invita all’attesa: «Ancora non è detto che gli aumenti ci siano, ma in caso siamo già pronti a muoverci, soprattutto per salvaguardare i pendolari». (mg)

 

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