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mirano. il sindaco Pavanello

MIRANO. Il sindaco in campo contro il salasso al casello di Vetrego. Maria Rosa Pavanello torna a chiedere una risposta a Cav, gestore dell’autostrada, in vista dell’introduzione delle nuove tariffe che pare possano scattare già a gennaio. In arrivo per i miranesi c’è la soluzione dell’annoso problema del “tornello” alla rotonda di accesso all’A57, ma anche un salasso per i pendolari diretti ogni giorno a Padova. Dai 70 centesimi di ticket previsti oggi l’aumento dovrebbe arrivare fino a 2,70 euro, forse 2,40, comunque troppo. Vero che il salasso sarà per tutti e scoraggerebbe gli automobilisti a fare il giro di rotonda, ma Pavanello non vuol sentir parlare di aumenti per i miranesi:

«Di questa ipotesi si parla da tempo e ci siamo opposti già a settembre, quando ho inviato a Cav una lettera che ad oggi è ancora senza risposta». Sono passati due mesi, nei giorni scorsi l’assessore regionale Renato Chisso ha ribadito che l’intenzione di Cav rimane quella di introdurre un pedaggio virtuale e aggiuntivo a Vetrego in modo da scoraggiare il tornello. «Molti continuano a chiedersi quando e in che modo la Cav, quindi l’Anas, avranno intenzione di risolvere concretamente questa difficile e scomoda realtà», scrive Pavanello all’ingegner Eutimio Mucilli di Cav, «chiediamo di farlo presto e senza aggravi economici per i residenti di Mirano, che già sopportano il disagio del casello e che quindi hanno il diritto ad avere qualche agevolazione tariffaria per il tratto Mirano-Padova».

Intanto il comitato Viabilità Sicura torna a paventare proteste al casello di Vetrego, ricordando il mancato rispetto degli accordi:

«Nel progetto del Passante vi sono una serie di prescrizioni, per la precisione 29 e, tra esse, al punto 5 si legge: prevedere in corrispondenza dei caselli aree di parcheggio per mezzi pubblici idoneamente attrezzate con un numero di posti macchina non inferiore a 200 per le stazioni sulla A4 e non inferiore a 100 sulle altre. Nello stesso documento il Passante viene considerato una continuità del corridoio europeo 5, snodo cruciale tra Barcellona e Kiev, ma chi esce al casello di Vetrego è costretto a sostare pericolosamente sulla rotonda o entrare nel cortile delle abitazioni. La rotatoria inoltre ha dimensioni del tutto inadeguate: non vi può essere concentrato tutto il traffico pesante».

(f.d.g.)

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SPINEA – Il casello di Spinea resterà chiuso ai tir fino all’apertura del nuovo casello di Martellago-Scorzè, prevista nel 2014. La conferma arriva dall’assessore ai Lavori pubblici Giampier Chinellato: «Riteniamo che con i lavori complementari attualmente in corso sul nostro territorio, il passaggio di Tir causerebbe pesantissimi riflessi sulla viabilità generale». A chiedere l’apertura per i tir erano stati prima il sindaco di Mirano e poi un comitato di cittadini, per sgravare un po’ di traffico dall’uscita miranese. Ma Spinea cita gli accordi: «Nella carte si legge che il casello di Spinea sarà esclusivamente per il transito di mezzi leggeri inferiori alle 7,5 tonnellate, fino alla conclusione degli altri interventi previsti» conclude l’assessore ai Lavori pubblici. Intanto il comitato “Viabilità Sicura” di Mirano torna all’attacco: «La legge prevede la presenza di aree di parcheggio attrezzate, ma chi esce dal casello di Mirano-Dolo e deve fermarsi, è costretto a sostare pericolosamente sulla rotonda o ad entrare nei cortili delle abitazioni. A Spinea invece il casello è definitivo e il parcheggio c’è eccome». (g.pip.)

 

È l’ipotesi di Cav e Anas, rilanciata da Chisso, per evitare il “tornello” a Vetrego.

Il rischio è che il traffico dei pendolari si riversi tutto sulla strada Noalese.

MIRANO – Soluzione pronta per il tornello di Vetrego, ma per i miranesi è una strada senza uscita: traffico o salasso? Il rimedio al giro di rotonda vetreghese, effettuato ogni giorno da migliaia di auto e camion, è stato ribadito nei giorni scorsi in Regione dall’assessore Renato Chisso, chiamato in causa da un’interrogazione di Pietrangelo Pettenò (Prc): «Cav conosce bene il problema», ha affermato Chisso, «ha perciò predisposto un’ipotesi che attende solo la valutazione definitiva dell’Anas per essere applicata».

L’ipotesi prevede l’applicazione di un pedaggio virtuale e aggiuntivo al casello di Mirano-Dolo per i veicoli provenienti da Padova. Il tratto fino a Villabona resterebbe liberalizzato in entrambe le direttrici e così non risulterebbe più conveniente uscire a Vetrego per effettuare il giro di rotonda e poi rientrare in A57. Anche perché l’ipotesi di Cav prevede una riduzione del pedaggio in uscita alle stazioni di Villabona e Oriago pari al corrispettivo del chilometraggio relativo al tratto Vetrego-Mestre. Fin qui la cosa non può che piacere ai vetreghesi, che vedrebbero ridursi drasticamente il traffico in rotonda all’ingresso dell’autostrada. Ma l’ipotesi di Cav prevede che il pedaggio aggiuntivo sia in entrambe le direzioni e questo significherebbe aumenti considerevoli del ticket per chi percorre il tratto Mirano-Padova e viceversa. Penalizzati quindi, e non poco, i pendolari. Parte del Miranese che oggi utilizza il casello di Vetrego potrebbe scegliere di evitare l’astronomico pedaggio e riversarsi sulle strade interne: è il caso ad esempio del Salese, molto più vicino a Padova e dove la città del Santo può essere raggiunta in venti minuti d’auto percorrendo la Noalese. Ma in questo modo si rischia l’intasamento della viabilità ordinaria.

Insomma decisione difficile da prendere, anche perché in un modo o nell’altro i miranesi ne verrebbero penalizzati: o il tornello o il salasso e a pagare, in termini di disagi, sarebbero pur sempre i residenti, miranesi di Vetrego o miranesi pendolari che siano. Intanto continua il braccio di ferro tra il comitato Viabilità Sicura e il sindaco di Spinea Silvano Checchin, che alle accuse dei residenti replica ancora: «Non possono usare l’incidente di mercoledì (un Tir ribaltato in rotatoria) come pretesto. Se quel camion stava effettuando il tornello vuol dire che era diretto alla barriera di Villabona, quindi non avrebbe mai transitato per il casello di Spinea, che è sul Passante, anche fosse stato accessibile ai Tir. I comitati distinguano bene i problemi, che sono diversi, prima di trovare per forza un responsabile».

di Filippo De Gaspari

Gazzettino – Dolo-Mirano, Stop ai furbetti col pedaggio unico

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17

nov

2012

AUTOSTRADA – Manca solo il parere dell’Anas

IL CASO IN REGIONE – Un pericoloso “tornello” per risparmiare – L’assessore regionale Renato Chisso ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere della Fds Pietrangelo Pettenò sul “tornello” di Vetrego.

Il risparmio dell’uscita (e rientro) al casello di Dolo-Mirano sarà annullato. Ma andare a Padova costerà di più

ROTATORIA – Uscendo e rientrando in autostrada al casello di Dolo-Mirano si risparmiano 2,10 euro

Il problema dei “furbetti” al casello sarà risolto, ma per i pendolari di Riviera e Miranese le buone notizie finiscono qui. Per uniformare le tariffe ed evitare che gli automobilisti della tratta Mestre-Padova escano e rientrino al casello di Mirano-Dolo risparmiando poco più di due euro, la Cav sta valutando l’ipotesi di alzare le tariffe di chi è diretto da Mirano-Dolo a Padova, e viceversa.
La conferma arriva dall’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal consigliere della Federazione della Sinistra, Pietrangelo Pettenò. All’accesso autostradale di Vetrego gli ingorghi sono all’ordine del giorno, per le “manovre” – singolari ma assolutamente legali – che automobilisti e camionisti conoscono bene. Il tratto Mestre-Padova costa 2,90 euro, quello Mestre-Mirano è gratuito e quello Mirano-Padova viene tariffato 70 cent. Uscendo e rientrando a Mirano, dunque, si risparmiano 2.10 euro a corsa. Non proprio bazzecole, per chi ripete il tragitto ogni giorno. Il tema è approdato in Consiglio regionale, dove Chisso ha illustrato un’ipotesi di soluzione stilata in agosto da Cav, la concessionaria dell’autostrada.

In primis c’è il mantenimento del pedaggio libero per tutte le percorrenze tra le stazioni di Venezia-Mestre, Mira-Oriago e Mirano-Dolo. Poi, però, arriva la notizia negativa: alla stazione di Mirano-Dolo è prevista l’applicazione di un pedaggio “virtuale” ed aggiuntivo per i veicoli provenienti da Padova e viceversa. “Pedaggio virtuale” che significa una tariffa standard non correlata al chilometraggio: potrebbe trattarsi di un euro come di una somma maggiore, per ora non si sa. Terzo punto: riduzione del pedaggio in uscita alle stazioni di Mestre e Oriago di una quota pari al corrispettivo del chilometraggio relativo al tratto Mirano-Mestre. Risultato: le tariffe si abbasseranno leggermente e saranno tutte uguali, annullando il risparmio dei “furbetti”. In questo modo il pedaggio sarebbe sempre lo stesso (esclusa la tratta che resta liberalizzata) indipendentemente dall’usare l’una o l’altra stazione.

Ora si attende il parere dell’Anas, dettagli più approfonditi dovrebbero arrivare entro fine anno.

 

Nuova Venezia- “Presidio alla rotonda di Vetrego”

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16

nov

2012

Dopo l’incidente di mercoledì il Comitato organizza anche una protesta a Spinea

VETREGO. La piccola Vetrego alla guerra contro il fronte dei titani: Regione, Cav e Spinea. L’incidente di mercoledì alla rotonda del casello, dove un tir è finito ruote all’aria mentre effettuava il classico “tornello”, appare come la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, per giunta all’indomani della lettera scritta dal comitato Viabilità Sicura al sindaco di Spinea Silvano Checchin, accusato di non voler riaprire ai camion il “suo” casello.

A Vetrego ora ci si prepara alla protesta: già partita la mobilitazione per organizzare un grande presidio alla rotonda e anche un’analoga azione dimostrativa sotto i balconi dell’ufficio di Checchin, in municipio a Spinea. Ivana Cagnin e Marco Bressan, del Comitato Viabilità Sicura di Scaltenigo, Ballò e Vetrego, tornano all’attacco:

«Non serve essere lungimiranti per capire che quel nodo, con una rotonda sottodimensionata per la mole di traffico che deve sopportare, può essere causa di gravi incidenti. Ringraziamo Dio che anche ieri (mercoledì, ndr) nessuno sia stato coinvolto in modo grave. Vorremmo però fare una domanda al sindaco di Spinea: se ieri sotto il tir rovesciato ci fosse stata un’auto, sarebbe ancora del parere di non dover riaprire al traffico pesante anche il casello di Crea? E visto che Checchin chiama in causa gli accordi, allora ricordiamo che Mirano aspetta ancora i 19 milioni di euro in opere di compensazione. Anche quelli sono previsti dagli accordi, eppure non arrivano. Forse le firme valgono solo per Spinea e per Mirano no?».

Checchin non ci sta ad essere tirato in ballo di nuovo e torna a ribadire la sua posizione: «Da sempre, con correttezza e assoluta trasparenza, Spinea ha ribadito che nell’accordo firmato con Silvano Vernizzi, commissario delegato per la viabilità di Mestre, la Regione, la Provincia e i sindaci di Mirano, Mira, Martellago e la Cav, il casello di Spinea era “esclusivamente per il transito di mezzi leggeri inferiori alle 7,5 tonnellate fino alla conclusione degli interventi previsti nel protocollo d’intesa”.

Solo una volta conclusi tali interventi il casello di Spinea sarà abilitato a tutti i tipi di traffico, previa verifica da parte del comitato di monitoraggio». L’assessore alla Viabilità Gianpier Chinellato sottolinea come con i lavori complementari e di mitigazione in corso sul territorio di Spinea, il passaggio di tir causerebbe pesantissimi riflessi sulla viabilità generale del comune. (f.d.g.)

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PERICOLOSA – La rotatoria fuori dal casello Dolo-Mirano

Altro autotreno fuori strada nella rotatoria di Vetrego

Ore per rimuovere il mezzo con la circolazione in tilt

Traffico impazzito e circolazione nel caos ieri mattina tra Dolo e Mirano. Il giochino è sempre lo stesso: si esce al casello di Dolo-Mirano, si percorre la rotonda di Vetrego e ci si reimmette tranquillamente in autostrada, usufruendo dunque della tariffa gratuita da Mestre a Mirano.
Ieri, però, a un camionista vicentino è andata male: facendo questa manovra il suo autoarticolato Mercedes si è rovesciato su un lato proprio fuori dal casello, mandando in tilt la viabilità di tutta la zona fino al primo pomeriggio. L’episodio è capitato attorno alle 10.30. La rotonda era molto trafficata, anche se non c’era il caos dell’ora di punta.
Il mezzo, un bestione di 200 tonnellate appartenente ad una ditta di spedizioni di Marghera, era guidato da F.B., cinquantatreenne. L’autista ha perso il controllo proprio immettendosi nella rotatoria: la cabina del guidatore è stata sfondata e lui è rimasto incastrato. Per liberarlo sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco: immediato pure l’arrivo del Suem, l’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Mirano. È stato tenuto sotto osservazione ma le sue condizioni non sono ritenute gravi.
Ben più complicato riportare il mezzo su quattro ruote: nel momento culmine, quando è arrivata una gru apposita, la Polizia locale ha chiuso tutti gli accessi all’autostrada. Il traffico è stato deviato per tutta la mattina su strade laterali ed è andato immediatamente in paralisi, scatenando i malumori di residenti e pendolari ancora una volta intrappolati in un ingorgo causato da grossi mezzi nella stessa zona. L’autoarticolato è stato finalmente rimosso attorno alle 13 e solo un’ora dopo gli agenti hanno potuto ripristinare la viabilità ordinaria. Quanto alla dinamica: possibile che il camion abbia toccando un cordolo della rotonda o che si sia immesso con una velocità troppo elevata.
Fortunatamente nell’incidente non sono state coinvolte altre vetture, ma la paura di chi ha visto il camion ribaltarsi è stata davvero tanta. (G.Pip)

LA PROTESTA DEI CITTADINI

“Situazione insostenibile, lamentarci non basta piu’ “

 

I SOCCORSI – Sono servite ore per riportare la situazione alla normalità

RONDÒ KILLER – Frequenti le fuori uscite di veicoli pesanti

 

«Saranno intraprese a breve e ad oltranza forti azioni di protesta sia sulla rotonda del casello di Vetrego che davanti al municipio di Spinea». A parlare è il consigliere comunale di Mirano Giorgio Babato (Udc), facendosi portavoce di molti cittadini infuriati dopo l’ennesimo incidente in zona casello. Pochi mesi fa a rovesciarsi in un’altra rotonda nel centro di Vetrego era stato un mezzo che trasportava materiale altamente pericoloso, con conseguente evacuazione per varie famiglie. Babato e il comitato «Pensionati e casalinghe» alzano la voce puntando il dito sia contro chi gestisce l’autostrada sia contro il Comune di Spinea, dove i tir non possono accedere al Passante perché si trovano un divieto di transito. «Irrisolta la questione della liberalizzazione dell’autostrada Dolo-Mestre – sbotta Babato -, condannando i vetreghesi a una situazione ormai inaccettabile». (g.pip.)

 

MIRANO. Martedì scorso la protesta contro il traffico pesante al casello di Vetrego, ora la conferma: un Tir si ribalta alla rotonda d’ingresso in A4. È il caos. L’incidente alle 9.30 quando il mezzo pesante, appena uscito dall’autostrada, ha affrontato la rotonda rovesciandosi in carreggiata. Stava effettuando il “tornello” per rientrare subito in autostrada e pagare meno, effettuando gratis il tratto fino a Villabona. Ferito l’autista, F.B., vicentino di 53 anni, al volante di un autoarticolato da 200 tonnellate appartenente a una ditta di spedizioni di Marghera. L’uomo non è grave, ma è rimasto incastrato nella cabina di guida, per estrarlo sono intervenuti i vigili del fuoco. Un miracolo che sotto il pesante mezzo non sia rimasta alcuna auto. Viabilità nel caos per cinque ore. La polizia locale di Mirano è stata costretta a chiudere mezza rotatoria e il casello in entrata. Si infiamma la protesta del comitato “Viabilità Sicura” di Scaltenigo, Ballò e Vetrego, che chiama in causa il sindaco di Spinea Checchin che ha vietato l’uscita dei Tir al casello di Spinea sul Passante. Il capogruppo Udc, Giorgio Babato, annuncia iniziative di protesta.

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Checchin blocca il casello sul Passante, camion dirottati allo svincolo di Vetrego Il comitato “Viabilità sicura” protesta, il sindaco replica: «Rispetto gli accordi»

MIRANO. Mirano invasa dai camion, i comitati scrivono al sindaco, ma di Spinea. I vicini di casa non vogliono aprire il loro casello sul Passante ai Tir, a Mirano così sale la protesta: il traffico pesante allo svincolo di Vetrego è in aumento e la viabilità di accesso perennemente congestionata. Ieri il comitato Viabilità Sicura di Scaltenigo, Ballò e Vetrego ha inviato una dura lettera al sindaco di Spinea Silvano Checchin, accusandolo di non voler affrontare il problema:

«Vogliono realizzare la Città metropolitana, senza campanilismi e velleità di supremazie, poi di fronte a un problema comune si chiude la porta, senza nemmeno aprire un tavolo di confronto»,

attacca la portavoce Ivana Cagnin. Già in passato Checchin aveva chiuso la questione affermando che nello svincolo di Spinea i camion non sarebbero transitati fino a quando non fosse ultimato il casello intermedio di Martellago-Scorzè, per evitare di doversi accollare tutto il traffico pesante da e per le zone industriali del Miranese Nord. A fargli cambiare idea ci aveva provato anche l’ex sindaco di Mirano Roberto Cappelletto, invano. Il comitato Viabilità Sicura non ci sta:

«L’apertura di Martellago-Scorzè è lontana, anche perché il progetto è passato ora dalle mani del commissario a quelle dell’Anas», continua Cagnin, «per i mezzi pesanti continuerà a funzionare solo il casello di Mirano-Dolo, che doveva essere provvisorio e risulta pure insufficiente a sostenere il flusso di traffico a cui è sottoposto: ha una forma a imbuto senza soste prima dell’entrata e dopo l’uscita. Quello di Spinea invece è stato costruito con tutte le caratteristiche per essere funzionale. E il sindaco di quel Comune che fa? Inibisce l’accesso all’autostrada ai camion scaricandoli su Mirano. Forse dimentica che un casello è un’opera pubblica pagata col denaro di tutti i contribuenti».

Parole scritte nero su bianco nella lettera inviata al primo cittadino di Spinea, accusato senza mezzi termini di non aver compreso il significato dell’equa distribuzione del traffico (e dei disagi) nel territorio. Da qui la richiesta di un ripensamento.

Checchin tuttavia non ci sente, anzi ribatte: «C’è un accordo scritto, firmato con l’allora commissario Vernizzi che prevede l’accesso dei camion a Spinea solo quando il sistema Passante sarà a regime. Fino a quel momento il divieto rimane. Non sono i comitati che decidono la viabilità intercomunale e comunque io rimango per il rispetto degli accordi presi».

Filippo De Gaspari

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Gazzettino – Niente Tir al casello. Spinea prende tempo.

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14

nov

2012

«Spinea apra ai tir il proprio casello autostradale, in modo da equilibrare una situazione che ora grava totalmente su Mirano». Un mese fa la richiesta era stata presentata dal sindaco miranese Maria Rosa Pavanello al collega Silvano Checchin, ora il problema viene risollevato dal comitato «Viabilità Sicura» facendosi portavoce del malcontento dei residenti di Vetrego, Ballò e Scaltenigo. La questione è semplice: quando i mezzi pesanti arrivano in prossimità del casello di Spinea si trovano davanti un bel cartello di divieto di transito, mentre a Mirano passano tranquillamente provocando traffico e inquinamento. L’amministrazione di Spinea ha risposto che il proprio casello sarà aperto ai camion solo quando aprirà pure il casello di Martellago-Scorzè (previsto per il 2014): la paura attuale è che poi molti mezzi provenienti dal Miranese nord arriverebbero proprio a Spinea intasando il casello di Crea.
«Alla faccia della Città Metropolitana, dove dovrebbero esserci amministrazioni unite e disponibili a supportare equamente i disagi del territorio – si legge nella lettera inviata alle due giunte -. Per i mezzi pesanti continuerà a funzionare solo il casello di Mirano-Dolo, che doveva essere provvisorio ed è insufficiente per sostenere l’attuale flusso di traffico».
Il documento si conclude con l’invito alla giunta Checchin a ripensarci, di sicuro la questione tornerà a far parlare e non sono esclusi nuovi colloqui tra le due amministrazioni.

Gabriele Pipia

 

APPELLO – Pavanello: «Aprite ai camion il casello di Spinea, così equilibriamo la situazione e quello di Mirano potrà finalmente respirare un pò».

SPINEA – «Aprite ai camion il casello di Spinea, così equilibriamo la situazione e quello di Mirano potrà finalmente respirare un pò». È stato questo l’invito rivolto nei giorni scorsi dal sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello al collega di Spinea Silvano Checchin. La situazione è nota: al casello autostradale di Mirano i mezzi pesanti arrivano tranquillamente, a Spinea invece si trovano davanti un bel divieto di transito.

«Perché solo noi dobbiamo sobbarcarci lo smog e gli intasamenti provocati dai tir?»

sbottano da anni i residenti della zona, chiedendo che pure il casello di Spinea venga aperto ai camion. Questa soluzione alleggerirebbe i costanti ingorghi miranesi tra via Vetrego e via Porara: tutti i mezzi pesanti provenienti dalla zona industriale di via Taglio, per esempio, potrebbero tranquillamente percorrere la camionabile viale Venezia e arrivare comunque in pochi minuti al casello di Spinea, in località Crea. La Pavanello ha così deciso di invitare Checchin a rivedere quel divieto di transito: dal collega non è arrivato il braccio teso sperato, ma solo la promessa di rivalutare la situazione tra un anno, quando sarà aperto il nuovo casello di Martellago-Scorzè.

«L’ho sempre detto e lo ribadisco – spiega Checchin -, Spinea aprirà ai mezzi pesanti quando il sistema del Passante sarà completato con il nuovo casello di Martellago-Scorzè. Oggi il sistema non è ancora a regime, quando lo sarà valuteremo i flussi di traffico comune per comune e studieremo le soluzioni migliori».

A Spinea temono che aprire ora il casello ai camion significherebbe accogliere molti di quelli che arrivano dai siti industriali di Scorzè e Noale. L’uscita di Mirano resta dunque la più penalizzata, ma il casello Martellago-Scorzè dovrebbe essere inaugurato tra poco più di un anno e chi arriverà dal Miranese nord non sarà più costretto ad andare a prendere l’autostrada a Mirano. La nuova apertura risolverà quindi molti problemi legati al traffico di attraversamento, che a Mirano rappresenta addirittura il 47% del traffico totale. (G.Pip.)

 

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