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Gazzettino – Interrogazione sulla Mestrinaro

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18

lug

2012

ZERO BRANCO – (N.D.) «Non si possono autorizzare impianti di trattamento per rifiuti speciali a pochi metri da dove abitano centinaia di persone». Lo dicono i consiglieri regionali di Verso Nord (Diego Bottacin e Andrea Causin) che sulla spinosa questione della ditta Mestrinaro di Zero Branco hanno deciso di presentare un’interrogazione ad hoc al presidente della Regione Luca Zaia. A far discutere è sempre la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la delibera della Giunta regionale di autorizzazione all’impianto di trattamento di rifiuti speciali della Mestrinaro. «E’ tanto chiedere al presidente Zaia una risposta definitiva?», chiedono Bottacin e Causin.

 

Gazzettino – Rifiuti, Dolo e Mira non sono “virtuosi”

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18

lug

2012

RIVIERA – Il concorso indetto da Legambiente rileva una doppia personalità dei Comuni nella differenziata

AL LIMITE – Camponogara fuori per poco

RICICLONI – Pianiga e Fossò guidano la lista

VIDEOSORVEGLIANZA – Telecamere per evitare l’abbandono selvaggio

Una Riviera del Brenta che sul fronte rifiuti mostra una doppia personalità. È questo quanto emerge dai dati sulla raccolta differenziata forniti da Legambiente in occasione della diciannovesima edizione di «Comuni Ricicloni». Se da un lato ci sono tantissimi comuni virtuosi, dall’altro preoccupa che nella classifica finale per quanto concerne il territorio rivierasco manchino all’appello comuni del calibro di Mira e Dolo. Le due realtà più popolose e con numeri di differenziazione importanti negli anni Novanta. Segno che qualcosa deve ancora cambiare. Il «concorso» indetto da Legambiente, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65 per cento di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012 (era del 60 per cento lo scorso anno). Il risultato, secondo l’associazione ambientalista, è positivo.

Della nostra zona, la Riviera del Brenta, sono presenti nel lungo elenco di comuni virtuosi con più di 10.000 abitanti.A Pianiga è andato il podio con il 74,7 per cento di differenziata; seguita da Campolongo Maggiore (66,2 per cento). Tra i comuni con meno di 10.000 abitanti, invece, il più bravo è stato Fossò con il 71 per cento; seguito da Stra (69,4 per cento), Campagna Lupia (68,1 per cento) e Fiesso d’Artico (65,7 per cento).

Camponogara è stato sulla soglia del riconoscimento, in quanto ha superato il limite fissato per legge del 60 per cento, pur non raggiungendo il 65 per cento necessario per essere considerato «Comune Riciclone» di Legambiente. All’appello mancano però i due comuni più popolosi ed importanti: Mira e Dolo. Un dato preoccupante, specie se considerato che quest’ultimo negli anni Novanta aveva ricevuto diversi riconoscimenti proprio per la sua gestione dei rifiuti. Sempre Dolo ha infatti installato un sistema di videosorveglianza, che coinvolge anche Fiesso, teso a contrastare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti lungo le strade. Una piaga, comunque, ancora piuttosto sentita e che con i nuovi regolamenti adottati dai vari comuni della Riviera si sta cercando di contrastare. Specie a Mira, dove sono state diverse le discariche abusive di eternit scoperte da polizia locale e Rangers.

Gianluigi Dal Corso

 

Gazzettino – Siccita’, agricoltori in ginocchio

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18

lug

2012

ALLARME – A rischio circa 27mila ettari di colture estensive

I DANNI – Stimata una perdita fino al 60% dei raccolti

IRRIGAZIONI CONTINGENTATE – Salmonella individuata in alcuni canali. Non bastano i danni della siccità. A Mira come a Santa Maria di Sala i Comuni hanno emesso ordinanze contro l’uso dell’acqua di alcuni corsi.

È grave la situazione delle aziende agricole del veneziano. Il grido d’allarme della Coldiretti nasce dalla mancanza di piogge durante l’inverno e la siccità dell’ultimo mese che stanno mettendo in ginocchio molte coltivazioni. Il problema riguarda in particolare gli agricoltori che coltivano seminativo: mais, barbabietola da zucchero, soia.         Il presidente Jacopo Giraldo osserva: «La Coldiretti di Venezia, con le amministrazioni locali, si sta già attivando per aiutare i coltivatori disagiati richiedendo lo stato di calamità naturale per poi accedere al fondo di solidarietà nazionale. Prima di allora bisognerebbe che la Regione attualizzasse le tabelle delle produzioni ovvero i valori medi per singola coltura. Tabelle che vengono prese a riferimento per le varie stime in caso di calamità naturali; tali valori però si rifanno agli anni ’70 quando il rendimento delle produzioni per ettaro erano sicuramente più basse rispetto ad oggi quando tecniche agronomiche e la tecnologia consentono per fortuna, risultati migliori».         La situazione è grave. «Le piante sono in sofferenza idrica: anche se non si secca, la crescita è lentissima o quasi nulla – osserva il presidente della Cia Paolo Quaggio -. L’area colpita è molto vasta ed è il mais la coltura maggiormente in sofferenza». A lungo andare potrebbero risentirne anche le altre produzioni, quella della frutticoltura e quella viticoltura con evidenti ripercussioni anche sulla qualità, sulla quantità e di conseguenza sui prezzi».        Le aziende interessate sono soprattutto quelle che non hanno la possibilità di irrigare perché lontano da canali e scoli d’acqua. «In un momento di crisi generale questo evento naturale – prosegue Mario Quaresimin, direttore Cia Venezia – non fa che acquire problematiche molto serie per tutto il settore». Ci sono comunque anche notizie buone. Le aziende che possono attuare l’irrigazione di soccorso, ovviamente con notevoli costi dovuti agli impianti irrigui e al prezzo del gasolio agricolo, riescono a conservare una produzione soddisfacente. «Ma non sempre è possibile attuare tale irrigazione – osserva Quaggio -. Bisogna fare i conti anche con il problema del cuneo salino, in particolare nella zona del cavarzerano e nella zona del Tagliamento». A questi problemi se ne aggiungono altri perché i comuni di Mira e Santa Maria di Sala hanno emesso ordinanze con divieto di utilizzo dell’acqua in alcuni canali per la presenza di salmonella.

 

SITUAZIONE DRAMMATICA

Compromessi i raccolti di mais, soia e barbabietole

MESTRE – Circa 5700 aziende agricole per un totale di 27mila ettari coltivati a seminativo nella provincia. I territori maggiormente in difficoltà sono soprattutto localizzati nel cavarzerano, nella Riviera del Brenta , nel miranese, nel sandonatese e nel portogruarese. Aziende che stanno vedendo sfumare il raccolto di un anno di lavoro, con una perdita del 60% della produzione. È soprattutto il mais a subire il maggior disagio anche perché si tratta della coltura con la maggiore produzione. Problemi anche per barbabietola da zucchero e soia.

(l.per)

 

Gazzettino – Venezia. Grandi navi pronte a lasciare S. Marco

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17

lug

2012

IL CASO – Segnali di apertura nella trattativa per regolamentare il traffico dei grattacieli del mare

Orsoni ha incontrato le compagnie: «Non essenziale il transito delle crociere in canale della Giudecca»

«Le compagnie di crociera sono disponibili ad allontanarsi da San Marco». Lo ha annunciato il sindaco Giorgio Orsoni e lo ha confermato il presidente della Vtp, Sandro Trevisanato, al termine di un incontro a Ca’ Farsetti con i rappresentanti delle due più importanti realtà che fanno scalo alla Marittima, Msc e Costa Crociere.        L’incontro era stato promosso da tempo dal presidente della Venezia terminal passeggeri, per discutere di vari argomenti legati al settore. Tra questi doveva esserci anche la questione del ticket per Venezia; Vtp, in proposito, pensa ad un’offerta volontaria da parte dei turisti in arrivo al porto, stimolata dalle compagnie con un’azione di sensibilizzazione.        La dichiarazione di disponibilità delle compagnie ad entrare con le navi dalle bocche di porto di Malamocco e non più dal Lido ha, però, posto in secondo piano la questione ticket, anche se un accenno comunque è stato fatto e sia il Comune sia le Compagnie si sono impegnate ad approfondire la questione.        Altra novità importante uscita dall’incontro di ieri è la disponibilità a ridurre ulteriormente le emissioni usando carburanti a basso impatto ambientale sin dall’ingresso delle navi in laguna, e non solo una volta giunte in bacino. Non si tratta ancora di un annuncio ufficiale perché le due compagnie dovranno prima ottenere l’approvazione dall’European Cruise Council, e lo stesso vale anche per l’entrata da Malamocco, ma è il primo e più importante passo perché Msc e Costa (con il gruppo statunitense Carnival che la controlla) sono leader mondiali nel settore crociere. Ieri non a caso all’incontro in Municipio c’erano i due amministratori delegati, Pierfrancesco Vago per Msc e Michael Thamm per Costa Crociere.        Il sindaco aveva aperto la riunione esprimendo le sue preoccupazioni, «condivise dalla cittadinanza e dell’opinione pubblica mondiale, sull’impatto ambientale che i transiti delle grandi navi determinano sulla laguna e su Venezia».         Per rendere operativa la disponibilità annunciata dalle compagnie di crociera servirà il nuovo canale Sant’Angelo-Contorta, che dovrebbe collegare Malamocco alla Marittima. Siamo, quindi, ancora lontani da una soluzione pratica «ma è un gran passo avanti perché prima le compagnie ci dicevano di voler assolutamente passare per San Marco – commenta il presidente di Vtp, Sandro Trevisanato che ha partecipato all’incontro assieme all’amministratore delegato Roberto Perocchio -. Sono soddisfatto perché è uscita un’importante volontà comune, fra compagnie di crociera ed autorità locali di trovare le soluzioni migliori per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della città».

Vtp ora più di prima punta sulla realizzazione della Marittima 2 a Dogaletto (a poche centinaia di metri dal nascente terminal delle autostrade del mare che ospiterà tutti i traghetti che oggi arrivano alla Marittima di Venezia): «La soluzione che da tempo proponiamo per le navi oltre i 330 metri di lunghezza sarà ancora più funzionale nel momento in cui la stragrande maggioranza delle navi da crociera entrerà da Malamocco».

 

CANALE DI FUSINA

Un barcone incrocia la Divina. L’onda lo fa sbattere sulla bricola.

(p.n.d.) Di certo non deve essere stato un piacere. Già. Trovarsi quasi a tu per tu con la “Divina”, la grande nave da crociera da 330 metri, che in passato non solo ha creato più di qualche preoccupazione per il suo passaggio in Canale della Giudecca, ma che è stata anche “obiettivo” del Comitato No Grandi Navi. Così, nel pomeriggio di sabato 14, nell’imminenza del Redentore, un motobattello con a bordo una settantina di persone, noleggiato dall’associazione “Pedaliamo per la vita” di Vigonovo, una volta giunto allo sbocco del canale di Fusina, si è trovato di fronte al transito della “Divina”.        Per fortuna non vi è stata alcuna collisione, ma il motobattello dell’associazione, pur restando a distanza di sicurezza, si è trovato sull’onda della nave crociera tanto che l’imbarcazione è stata sballottata andando ad urtare una bricola lungo l’ultimo tratto del canale. «Sarebbe stato più opportuno – spiega il presidente dell’associazione, Gianluca Maggiori – che vi fosse stata almeno una barca delle forze dell’ordine pronta a segnalare il passaggio della grande nave. Così non è stato. L’unica segnalazione l’abbiamo avuta dai natanti della Guardia Costiera che stavano scortando la grande nave». Maggiori ci tiene a sottolineare che alle persone a bordo non è successo assolutamente nulla. «Qualcuno si è accorto di quello che era successo – spiega – ma solo perché si è ritrovato bagnato dall’«onda anomala» del risucchio che ha coinvolto l’ultimo tratto del canale di Fusina. Niente altro». Dal canto suo la Capitaneria di Porto conferma, al di là del transito della nave, non vi sono state segnalazioni né danni».

 

Pregiudicato almeno metà del raccolto nel Miranese e in Riviera del Brenta a causa della siccità.

Un anno buttato. Gli agricoltori della Riviera del Brenta e del Miranese possono dire addio al loro guadagno per il 2012. Se tutto sommato la mietitura del grano era andata abbastanza bene, per quanti hanno coltivato mais, soia e barbabietole, la stagione in corso si sta rivelando un vero disastro.               Tutta colpa della siccità. Se qualche tempo fa ad arrecare ingenti danni in gran parte del territorio agricolo veneziano era stata la grandine, il colpo di grazia è arrivato ora dalla persistente penuria di precipitazioni.              Una situazione davvero allarmante che secondo il segretario della Coldiretti di Dolo, Paolo Capuzzo, “ha già portato danni dal 40 al 50 per cento alle coltivazioni di mais e dal 30 al 40 per cento a quelle di barbabietole da zucchero e soia. Danni che a quanto sembra non potranno più essere recuperati neanche in caso di precipitazioni a breve termine. In tal caso solo la soia potrebbe avere qualche possibilità di recupero. La stagione della raccolta della barbabietola è stata anticipata di una quindicina di giorni perché ormai il bulbo non ha più possibilità di crescita.              Si calcola che il danno per ettaro oscilli tra i 1.000 e i 1.500 euro. I conti sono presto fatti, ossia un danno complessivo che varia tra cinque e sette milioni e mezzo di euro.              Meno gravi i danni per quanti hanno potuto innaffiare le loro coltivazioni. Ma anche in questo caso le spese per il gasolio dei mezzi di irrigazione andranno a incidere molto sulle spese.             Col risultato che i prezzi delle granaglie sono improvvisamente saliti alle stelle, con un conseguente pericolo di speculazione. Negli ultimi 15 giorni il mais è schizzato da 18 euro a 24 euro al quintale, il frumento da 20 a 25 euro e la soia da 41 a 51 euro. Per la soia è un record assoluto dei prezzi.

(V.Com.)

 

Martellago. Secca replica del “Movimento 5 Stelle” al Carroccio sulla battaglia combattuta contro il Pat

Pronta la replica dei Grillini alla Lega, che li aveva accusati di essersi aggregati dal nulla alla battaglia del Comitato pro Complanare contro il Pat. «Invitiamo a visionare il nostro documento di disapprovazione del Pat del Comune, all’indirizzo www.meetup.com/Grilli-Martellago/files dove critichiamo la politica di consumo del territorio, riferendosi poi a Martellago, e avanziamo proposte, di cui la Lega non s’è accorta» scrive il meetup del Movimento Martellago 5 Stelle, che attacca. «La Lega dice di aver apportato modifiche al Pat sostenendo le istanze locali, ma come mai allora, nell’ultima elaborazione della Superficie Agricola Utilizzata ci sono ancora 68 aree non agricole con casi clamorosi rimasti anche dopo il promo ri-calcolo chiesto dalla Provincia?». I grillini spiegano poi la sinergia col Comitato. «Il Movimento è fatto da cittadini che non si riconoscono nei partiti politici, non ha ideologie di destra o sinistra ma lo scopo di realizzare uno scambio democratico fuori dai legami partitici e senza mediazioni di organismi direttivi, riconoscendo a ogni cittadino pari dignità nel ruolo di governo, in genere attribuito a pochi. In quest’ottica il M5S Martellago controlla legittimamente l’operato della PA e ritiene, se necessario, di condividere con altri movimenti di cittadini una verifica su temi cruciali, come il Pat».

(N.Der.)

 

ROMEA COMMERCIALE  – Pigozzo: «Chisso eserciti le sue funzioni». Tiozzo: «Basta personalismi»

L’accusa: sulla definizione del tracciato l’ente non svolge il suo ruolo di coordinamento

INVITO A CHISSO  – Subito un tavolo tra gli enti locali toccati dal percorso

LA PROPOSTA – Allargare il confronto a opzioni alternative

Pioggia di polemiche sulla definizione del tracciato di collegamento della Romea Commerciale con l’innesto all’autostrada A4. Sparano a zero sulla Regione i consiglieri regionali del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Lucio Tiozzo.

«Mentre l’iter progettuale della Romea commerciale si avvia all’esame del Cipe, il governo della Regione se ne sta immobile – osservano -, lasciando i Comuni in balia degli eventi, senza rispettare gli impegni presi per la definizione completa del tracciato, in particolare il tratto di collegamento con l’autostrada A4».

Nel mirino l’operato dell’assessore a Mobilità e infrastrutture Renato Chisso che, secondo i due esponenti del PD, dovrebbe esercitare le sue funzioni per far conciliare le esigenze e i problemi di tutte le realtà esistenti nel territorio.

«Non è ammissibile che la Regione consenta che improvvisati protagonisti nei singoli comuni, come quello di Dolo, la sostituiscano nel ruolo istituzionale senza coordinamento e senza titolo formale. – evidenziano Pigozzo e Tiozzo – Esiste una precisa delibera di Giunta (la 1188/2011) che stabilisce come “per quanto attiene il tracciato dalla località Lughetto in Comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale la soluzione progettuale verrà individuata in sede di progetto definitivo. La Regione si impegna a concordare la soluzione con i Comuni interessati».

Cosa propongono per risolvere il problema, perciò, i due esponenti della sinistra democratica?

«Chiediamo che l’assessore Chisso si assuma le proprie responsabilità e si faccia promotore del tavolo di confronto tra le amministrazioni per esaminare le possibili alternative alla definizione del tracciato ancora in sospeso. Chiediamo però che questo confronto sia allargato anche ai Comuni di Venezia e di Padova, per garantire una visione d’insieme che sia la più efficace possibile».

 

MIRA-MIRANO – Convogli soppressi nelle ore di punta, ritardi e disagi sulla Padova-Venezia

UTENTI IN RIVOLTA CONTRO TRENITALIA         «Il servizio non vale l’abbonamento»        

Corre su Facebook la protesta dei pendolari di Riviera e Miranese, vessati da ritardi e soppressioni di treni. E ora arriva in Regione.

Treni soppressi ormai quotidianamente, disagi e ritardi. Gli utenti della linea Venezia-Padova sono sul piede di guerra e l’ennesimo «ci scusiamo per il disagio», trasmesso dalla voce robotica degli altoparlanti di Trenitalia, li ha portati all’esasperazione. Non ne possono più i pendolari di Miranese e Riviera, che quotidianamente hanno a che fare con ritardi e cancellazioni dei convogli sulla linea. Con l’estate Trenitalia ha tagliato ulteriormente il servizio. A farne le spese gli utenti del treno delle 8 e di quello delle 18, in pieno orario di punta, che ormai vengono quasi sistematicamente soppressi. Centinaia gli studenti e i lavoratori che frequentano la stazione di Mira-Mirano, situata nella frazione di Marano in territorio di Mira. Da anni hanno a che fare con molteplici disagi, ma ora alzano la voce. Perché nel periodo estivo, quando chiudono scuole e università, la puntualità dei treni peggiora ulteriormente. In qualsiasi momento della giornata, anche e soprattutto negli orari di punta. E invece di migliorare il servizio, Trenitalia sopprime del tutto due corse essenziali.         «Il servizio offerto non vale i 36 euro mensili che spendiamo. Andassimo al mare ci potremmo passar sopra, ma con il lavoro e lo studio come la mettiamo?» si chiede Matteo, studente di Ca’ Foscari. E non è l’unico problema: «I treni spesso sono sporchi e manca l’aria condizionata – sottolinea Laura, impiegata in una ditta di Padova -. Quando mi sono lamentata col personale mi è stato risposto che se non mi comodava avrei potuto prendere il bus».      Una situazione che non danneggia solo i pendolari. Perfino alcuni titolari di bed and breakfast di Mira e Mirano si sono dovuti sorbire le proteste dei clienti stranieri, abituati a ben altra efficienza. La questione ora è stata impugnata dal consigliere regionale Pettenò (Federazione della Sinistra), che ieri ha scritto un’interrogazione alla Giunta regionale: «Il servizio peggiora progressivamente, da Mira-Mirano passano molti treni sporchi, senza aria condizionata e in pesante ritardo – sostiene Pettenò – È divenuta una scandalosa normalità. La Giunta solleciti Trenitalia a tutelare i pendolari migliorando il servizio».         Il tam-tam ora corre vorticoso anche su Facebook, dove ogni giorno in moltissimi sfogano la propria rabbia contro questi disservizi. Quotidianamente pubblicano le proprie proteste grazie al telefonino, direttamente dal binario, aspettando l’ennesimo treno in ritardo.

 

RIVIERA – Zoggia: vantaggi per un’area estesa ben mille ettari tra Stra, Dolo, Vigonovo e Fossò

Il piano di interventi ha interessato comuni e frazioni colpiti dall’alluvione del 2009

PRESIDENTE  «Essenziale il contributo economico della Regione»

Un’area di mille ettari posta a sud della Riviera del Brenta messa in sicurezza idraulica dal Consorzio di Bonifica «Bacchiglione». «Opere – sottolinea il presidente Eugenio Zaggia – che il consorzio ha da poco ultimato grazie a un considerevole contributo economico erogato della Regione Veneto per un importo complessivo di 1.588.494 euro, somma derivata dal fondo economico per il disinquinamento della laguna di Venezia». A trarne vantaggio saranno i territori delle frazioni di San Pietro e Paluello di Stra, Galta di Vigonovo, Sambruson di Dolo e Fossò.        Paesi che nel 2008 e ancor più nel 2009 sono stati testimoni di vere inondazioni dovute a una carente portata idraulica dei canali di scolo consorziali.        I lavori sono consistiti in una risoluzione di allargamento e rinaturalizzazione di alcuni corsi d’acqua che avrà come effetto la depurazione naturale delle acque e una migliore sicurezza idraulica del territorio. Termini tecnici come «calibrazione» e «sostegni», che significano rispettivamente «aumento delle dimensioni degli scoli» e la «dotazione nei corsi d’acqua di paratoie in grado di regolarne e controllarne il deflusso». Lavori che il Consorzio di Bonifica Bacchiglione di Padova ha eseguito espropriando terreni appartenenti a 69 proprietari diversi, per una superficie complessiva di 51.100 metri quadrati.        Le operazioni hanno comportato l’escavo di 94mila metri cubi di terra, nonché la realizzazione di diversi manufatti dotati di paratoie metalliche di regolazione dell’acqua.        Tra i tanti lavori eseguiti, a Sambruson di Dolo è stato provveduto all’allargamento e rinaturalizzazione dello scolo Marinelle, con la realizzazione di una piccola area di espansione per le acque a monte dell’impianto idrovoro.        A Galta di Vigonovo, Stra e Fossò la ricalibratura e la rinaturalizzazione di un tratto dello scolo Brentoncino con la creazione di golene di espansione lungo il canale per 860 metri di lunghezza e di un’area umida di 17mila metri quadrati.

(V.Com)

 

MARTELLAGO – Il movimento dei Grillini scende a fianco del Comitato pro Complanare

Movimento Martellago 5 Stelle e Comitato pro Complanare alleati contro lo spreco di territorio. Domenica il Comitato è tornato in piazza per denunciare, con foto aerometriche, come il Comune, nel Pat appena firmato in Provincia, avrebbe gonfiato la Superficie agricola utilizzata (Sau)per prevedere maggiori quantità di nuove aree edificabili.       E, a supportarlo, c’erano i grillini di Martellago, attivi in rete da mesi ma alla prima uscita pubblica. Spiega Alberto Bressan, uno dei coordinatori: «da settembre inizieremo il lavoro tra la gente in vista delle Comunali 2013. Noi sosteniamo le iniziative dei cittadini e questo comitato è un gruppo di cittadini che si batte per la tutela del territorio: tra i nostri obiettivi c’è la revisione degli strumenti urbanistici nell’ottica del consumo zero di suolo».        I grillini hanno prodotto col Comitato e inserito su Youtube anche un video, «Scacco matto al territorio in tre mosse»,

dove si evidenziano i danni del Passante, di infrastrutture enormi rispetto a bisogno (bretella via Roma-Boschi) e della sovrastima nel Pat dei conteggi della Sau e della superficie trasformabile, fissata a 17,5 ettari, che i grillini chiedono di ridurre, aprendo un processo partecipativo sul Piano.        «Gli estensori del Pat hanno inserito nella Sau 68 aree non agricole, con casi clamorosi come la stazione e la linea ferroviaria di Maerne e dei Bivi, i laghetti sportivi di via Ca’ Bembo, giardini di case private, rimasti anche dopo il primo ricalcolo chiesto dalla Provincia»,

ripete Renato Anoè del Comitato, che ha inviato un esposto anche in Procura.

 

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