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COMUNICATO STAMPA

CAV, Regione e ANAS non hanno il coraggio delle loro azioni: attendono le elezioni politiche per aumentare da 0,80 a 2,50 euro il pedaggio per la tratta Mirano-Padova Est, perché sanno benissimo che anche con lo sconto a 1,50-1,60 euro per i pendolari, questi aumenti rimangono una vergogna.

Invece i piani sono già pronti e si tratta di aumenti ingiustificabili che vanno dal 110% al 312%, tanto più se si pensa che CAV SpA al 31 dicembre 2011 faceva registrare un utile netto di oltre 17 milioni di euro, soldi pubblici pagati dai cittadini.

Per Mira Fuori del Comune questi soldi devono essere messi a disposizione della collettività uniformando la tariffa della tratta in questione in basso e non in alto, cioè al massimo a 1 euro, e per arretrare la barriera di Villabona a Roncoduro, dando finalmente piena attuazione agli accordi siglati.

Il capogruppo Mattia Donadel aggiunge di più: “Sulla mobilità è ora di cambiare modello: le società autostradali, seppure con un calo negli ultimi anni, continuano a fare utili milionari. Sono società in gran parte partecipate da enti pubblici, se non addirittura interamente pubbliche come nel caso della CAV. Allora si utilizzino questi utili per migliorare e potenziare il disastrato trasporto pubblico locale, invece di continuare strade su strade”.

Le proteste di comitati e cittadini e le prese di posizione dei Comuni sono servite a rallentare la CAV e a mitigare i suoi propositi iniziali, ma non a bloccare gli aumenti. E’ evidente che a questo punto bisogna intensificare e aumentare il livello delle proteste, un impegno che la lista civica Mira Fuori del Comune e il Movimento Mira 2030 si assumono fin da subito insieme alle altre organizzazioni che su questo problema si sono già attivate.

Intanto il capogruppo Mattia Donadel chiede al Sindaco Alvise Maniero di ribadire con forza a CAV, ANAS e Regione di rispettare gli accordi sul Passante e di accogliere le istanze che provengono dal territorio.

 

Gazzettino – Autostrada, la “stangata Mirano”

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18

gen

2013

CAV Sulla Padova-Mestre nuova tariffa di 2,50 euro contro 3,20: è più conveniente ma nasconde la “sorpresa”

Penalizzato chi da Villabona esce per fare il “tornello”: 1,70 euro in più. Ipotesi agevolazioni per pendolari

Le nuove tariffe autostradali sono entrate in vigore dal 1. gennaio, ma in primavera i pedaggi della tratta compresa tra Mestre e Padova saranno nuovamente stravolti. L’obbiettivo di Cav, già sottolineato nei mesi scorsi in Consiglio regionale dall’assessore ai Trasporti Renato Chisso, è quello di risolvere il nodo del casello di Mirano-Dolo, dove i pendolari della tratta Mestre-Padova fanno il “tornello”, cioè escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, risparmiando così 2,40 euro. Per “fronteggiare” questa prassi, assolutamente legale perchè parte di un accordo con i sindaci, la “Concessioni Autostradali Venete” intende uniformare le due tariffe. Attualmente il pedaggio della Mirano-Padova è di 80 cent (fino al 31 dicembre erano 70), mentre il Mestre-Padova Est con l’inizio del nuovo anno è stato portato da 2.90 a 3.20 euro. Dove sarà il punto d’incontro? Indiscrezioni provenienti dalle sedi di Cav e Regione Veneto parlano di un’unica tariffa che dovrebbe essere di circa 2.50 euro.
Apparentemente una “buona notizia” per chi compie l’intera tratta Mestre-Padova. Una vera e propria stangata per chi abitualmente utilizza il casello Mirano-Dolo e in primavera vedrà la tariffa praticamente raddoppiata. Il condizionale è d’obbligo: conferme ufficiali non ce ne sono, ma pare che questo progetto stia prendendo forma e più avanti sarà illustrato agli amministratori locali. Sindaci e residenti sono in subbuglio, le zone del Veneziano interessate sono due: quella del Miranese e quella della Riviera del Brenta, per un totale di 17 Comuni.
Due comitati hanno già organizzato un presidio di protesta davanti al casello, altri sono pronti a scendere in strada e minacciano moltissime iniziative: da presidi davanti alla sede della Regione fino al blocco dell’autostrada.
La partita si giocherà dunque sul campo delle riduzioni mirate per i pendolari: Cav starebbe pensando di applicare uno sconto di circa un euro per chi dimostrerà di fare il tragitto Mirano-Padova quotidianamente per lavoro. Il piano prevedrebbe dunque che i pendolari paghino circa 1.50 euro, tariffa pari a quella applicata per chi prende il Passante a Spinea per uscire a Padova. «Stiamo studiando un piano di agevolazione per i pendolari, di sicuro una condizione indispensabile per godere delle tariffe ridotte sarà l’utilizzo di un telepass» si limita a dichiarare l’Amministratore Delegato di Cav, Eutimio Mucilli. La rivoluzione tariffaria non toccherà invece la tratta che collega la barriera di Mestre con i caselli di Mira-Oriago e Mirano-Dolo: il pedaggio rimarrà gratuito.

 

Gazzettino – Autostrada, i pendolari sono salvi.

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18

gen

2013

Prime indiscrezioni da Cav e Regione: il pedaggio ufficiale salirà da 80 cent a 2,50 euro

Unica tariffa da Mestre o Mirano per Padova. Sconti (ma con il Telepass) per chi lavora

ADDIO AL “TORNELLO” – Con le nuove tariffe verrebbe eliminato il problema del “tornello” sulla rotatoria al casello di Vetrego

L’aumento delle tariffe autostradali sulla tratta Mirano-Padova entrerà in vigore dalla prossima primavera, ma in questi giorni iniziano a circolare sottovoce cifre e indiscrezioni sulle intenzioni della società autostradale Cav. E, secondo queste voci non ancora confermate in via ufficiale, il pedaggio Mirano-Padova Est potrebbe passare dagli attuali 80 centesimi a 2,50 euro, con i pendolari di Miranese e Riviera che potrebbero godere di uno sconto di circa un euro, pagando 1,50 oppure 1,60 euro, più o meno la stessa cifra pagata attualmente da chi prende il Passante a Spinea per uscire a Padova.
Questo è il progetto che si sta delineando, anche se dai vertici di Cav non arriva alcuna conferma ufficiale: «Stiamo lavorando, stiamo studiando un sistema di agevolazioni per i pendolari: quando il piano sarà pronto convocheremo i sindaci dei Comuni interessati per illustrare il tutto» dichiara l’amministratore delegato Eutimio Mucilli, sottolineando pure che il Telepass sarà uno strumento indispensabile per godere delle tariffe agevolate.
La questione è complessa, la pressione di Comuni e comitati aumenta giorno dopo giorno e in settimana il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ha portato il tema pure in Consiglio Regionale. Ma andiamo con ordine: l’obiettivo di Cav, reso noto pubblicamente in Consiglio dall’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, è quello di risolvere il nodo del casello di Vetrego, dove i pendolari della tratta Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, risparmiando così 2,40 euro. Le due tratte saranno dunque uniformate, Mirano-Padova e Mestre-Padova costeranno lo stesso. Ma quanto? Secondo le indiscrezioni che filtrano dalle sedi di Cav e Regione, in primavera il pedaggio Mestre-Padova scenderebbe dagli attuali 3,20 a 2,50 euro, e Mirano-Padova si allineerebbe.
Un salasso che mette i pendolari di Miranese e Riviera sul piede di guerra, ecco perché nei prossimi mesi la partita si giocherà sul tavolo delle riduzioni ad hoc. Cav è intenzionata a concedere uno sconto di circa un euro agli automobilisti che dimostreranno di fare il tragitto quotidianamente per motivi di lavoro (e che dovranno dotarsi di un Telepass): un braccio teso che provocherebbe in ogni caso molti malumori, visto che la tariffa sarebbe comunque raddoppiata rispetto all’attuale. Appare molto difficile, inoltre, che le riduzioni vengano estese non solo ai pendolari ma a tutti i residenti dell’area interessata. Arrivano invece conferme sul fatto che la tratta Mestre-Mirano rimarrà gratuita.

REGIONE – Pavanello all’attacco

Opere, il Comune batte cassa «Dateci almeno 5 milioni»

MIRANO – Mirano batte cassa in Regione: nei giorni scorsi il sindaco Pavanello è stata ricevuta dalla prima commissione consiliare regionale, riunita per discutere il bilancio di previsione 2013 e quello pluriennale 2013-2015. Pavanello ha riportato l’attenzione sui 19 milioni di euro che Mirano attende ormai da anni per la realizzazione di opere di compensazione al Passante, finanziamento che rientra nell’accordo firmato da amministrazione Cappelletto e Veneto Strade anche se finora la Regione ha impegnato solo 737mila euro, non ancora erogati. «Inoltre non sono mai stati realizzati i molteplici interventi in programma – spiegano in Comune -, a partire dalla messa a dimora delle difese arboree e dell’installazione delle barriere fonoassorbenti: provvedimenti raccomandati dalla Commissione Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente». Pavanello ha chiesto al Consiglio regionale di stanziare in questo 2013 almeno la tranche di 5 milioni che il Comune, secondo gli accordi stipulati, avrebbe dovuto ricevere entro il 31 dicembre 2010. «Denaro assolutamente necessario per realizzare rotatorie, piste ciclabili e altri interventi che risolverebbero le problematiche di viabilità generate dall’avvento del Passante». Sul tema è intervenuta pure la capogruppo del Pd in Regione, Laura Puppato, chiedendo che sia messa in agenda un’apposita audizione in cui la Cav dia conto dello stato di attuazione degli accordi. (g.pip.)

 

Il sindaco di Mirano pretende cinque milioni entro il 2013 Puppato (Pd): audizione della Cav su viabilità e casello

MIRANO – Maria Rosa Pavanello batte cassa in Regione. Ora che ha pieno mandato del Consiglio comunale, che la scorsa settimana ha votato all’unanimità una mozione per chiedere il rispetto degli accordi, il sindaco ha portato il “caso Mirano” in prima commissione consiliare regionale, riunita martedì per discutere la legge finanziaria regionale, il bilancio di previsione 2013 e quello pluriennale per il triennio 2013-2015. Affrontato, tra i vari temi, quello relativo alle opere di compensazione per il Passante, con l’anomalia dei 19 milioni di euro necessari per realizzarle a Mirano, ma che il Comune non ha ancora visto. «Il Comune di Mirano non ha ancora ricevuto alcuna parte dei 19 milioni che gli spettano», ha spiegato il sindaco, «finora la Regione, su sollecitazione della giunta comunale, ha impegnato solamente 737 mila euro, di cui la metà destinati alla progettazione. Fondi, questi, non ancora materialmente erogati. Inoltre non sono mai stati realizzati gli interventi in programma, a partire dalla messa a dimora delle difese arboree e dell’installazione delle barriere fonoassorbenti. Provvedimenti raccomandati anche dalla commissione Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente». Pavanello ha chiesto al Consiglio regionale di stanziare nel 2013 almeno la prima tranche di 5 milioni di euro sui 19 pattuiti che il Comune, secondo gli accordi stipulati, avrebbe dovuto ricevere entro il 31 dicembre 2010. Soldi necessari per sbloccare rotatorie, piste ciclabili e altre opere di attenuazione degli effetti negativi generati dal Passante. Interventi che Mirano continua a mettere in programma ogni anno, ma che non può far partire a causa dei fondi bloccati in Regione.

Si è parlato ovviamente anche del tornello di Vetrego, effetto perverso del mancato arretramento della barriera di Villabona. Tra i primi effetti della “visita” del sindaco in Regione c’è stato l’intervento della capogruppo del Pd Laura Puppato, che ha chiesto l’inserimento in agenda di un’apposita audizione dei vertici di Cav per dar modo alla società di spiegare lo stato di attuazione degli accordi.

Filippo De Gaspari

 

Nuova Venezia – Passante, un mistero sul casello

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15

gen

2013

Sempre sul tema del Casello di Roncoduro arrivano le accuse del comitato Opzione Zero che nelle scorse settimane aveva protestato contro i preannunciati aumenti dei pedaggi autostradali per la tratta Mestre – Padova.

«Il progetto di ripristino del Casello di Roncoduro solo in direzione di Venezia sposterebbe il problema del “tornello” da Vetrego a Roncoduro», sostengono Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, «l’unica soluzione è lo spostamento della barriera di Villabona a Dolo che permetterà la riapertura di Roncoduro in tutte le direzioni». I comitati parlano poi di Veneto City e del progetto del Casello di Albarea. «La realizzazione di Veneto City, con relativo casello di Albarea, comporterebbero inoltre il definitivo affossamento della riapertura del casello di Dolo oltre all’innesto della Romea Commerciale».

Giacomo Piran

 

Gli attivisti di “Opzione zero” si scagliano contro l’amministrazione di Dolo: “Il sindaco dice bugie. Un solo svincolo non servirà a ridurre il traffico. Ne studieranno un secondo ad Albarea”

Torna alla carica, sul progetto Veneto City, il comitato di attivisti veneziani “Opzione Zero”. A fare da bersaglio nella loro battaglia sono ancora il sindaco di Dolo, Mariamaddalena Gottardo, e l’ex commissario Silvano Vernizzi: “Mentre – spiega una nota del comitato – all’unanimità il consiglio comunale di Mirano incarica il sindaco di chiedere l’adempimento degli obblighi a carico di Regione e CAV Spa dando attuazione all’arretramento del barriera di Villabona a Dolo liberalizzando la tratta Dolo-Mestre, il sindaco di Dolo, in collaborazione con l’ex commissario, continua da anni a propagandare la beffa della riapertura del casello di Dolo solo in direzione Mestre”.

Continua la nota: “Il sindaco Gottardo, oltre a limitarsi a leggere in consiglio comunale una generica risposta di Cav SpA, che promette vaghi sconti per i residenti, continua a presentare come soluzione un progetto del costo di 12 milioni di euro: una ‘non soluzione’ che sposterebbe il problema del tornello da Vetrego a Roncoduro“. Secondo “Opzione Zero” sarebbe “evidente che un casello solo in direzione Mestre non servirebbe a smaltire il traffico tra Veneto City e Padova: se si vuole evitare di continuare a soffocare Vetrego ci sarebbe quindi la necessità della costruzione del casello di Albarea che costerebbe altri 28 milioni di euro”. Nella cartina, diramata dal comitato, si evidenzia, in giallo, il traffico di attraversamento che ci sarebbe con i due caselli: “Un auto proveniente da Mestre, per evitare di pagare 3.20 euro del pedaggio per Padova Est, potrebbe uscire al casello “Gottardo-Vernizzi” (pedaggio gratuito), attraversare via Pionca e via Falcone, che secondo i progetti di Veneto City diventerebbero strade a 4 corsie, e quindi rientrare in autostrada tramite il casello di Albarea pagando anche meno degli attuali 80 centesimi”.

Conclude la nota: “La realizzazione di Veneto City, con relativo casello di Albarea, comporterebbero dunque il definitivo affossamento della riapertura del casello di Dolo con la beffa di veder anche realizzato al suo posto l’innesto della Romea Commerciale con buona pace dei cittadini della Riviera soffocati tra smog e cemento. Opzione Zero oltre a continuare la battaglia contro l’aumento del pedaggio ribadisce come unica soluzione, meno costosa e meno devastante per il territorio, lo spostamento della barriera di Villabona a Dolo che permetterebbe la riapertura del casello di Dolo in tutte le direzioni”.

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COMUNICATO STAMPA

Dopo il presidio e una imponente mail bombing, il Comitato “Opzione Zero” smaschera la bugia della riapertura del casello di Dolo propagandata dal sindaco di Dolo e dall’ex commissario Vernizzi.

Veneto City e Romea Commerciale le cause del traffico di Vetrego.

Mentre all’unanimità il consiglio comunale di Mirano incarica il sindaco di chiedere l’adempimento degli obblighi a carico di Regione e CAV SpA dando attuazione all’arretramento del barriera di Villabona a Dolo liberalizzando la tratta Dolo-Mestre, il sindaco di Dolo, il collaborazione con l’ex commissario Vernizzi, continua da anni a propagandare la beffa della riapertura  del casello di Dolo solo in direzione Mestre.

Il sindaco di Dolo oltre a limitarsi a leggere in consiglio comunale una generica risposta di Cav SpA, che promette vaghi sconti per i residenti, continua a presentare come soluzione un progetto del costo di 12 milioni di euro: una non soluzione che sposterebbe il problema del “tornello” da Vetrego a Roncoduro.

È infatti evidente che un casello solo in direzione Mestre non servirebbe a “smaltire” il traffico tra Veneto City e Padova: se si vuole evitare di continuare a soffocare Vetrego ci sarebbe quindi la necessità della costruzione del casello di Albarea che costerebbe altri 28 milioni di euro.

Nella cartina predisposta si evidenzia in giallo il traffico di attraversamento che ci sarebbe con i due caselli: un auto proveniente da Mestre, per evitare di pagare 3,20 euro del pedaggio per Padova Est, potrebbe uscire al casello “Gottardo-Vernizzi” (pedaggio gratuito), attraversare via Pionca e via Falcone, che secondo i progetti di Veneto City diventerebbero strade a 4 corsie, e quindi rientrare in autostrada tramite il casello di Albarea pagando anche meno degli attuali 80 centesimi.

La realizzazione di Veneto City, con relativo casello di Albarea, comporterebbero dunque il definitivo affossamento della riapertura del casello di Dolo con la beffa di veder anche realizzato al suo posto l’innesto della Romea Commerciale con buona pace dei cittadini della Riviera soffocati tra smog e cemento.

Opzione Zero oltre a continuare la battaglia contro l’aumento del pedaggio ribadisce come unica soluzione, meno costosa e meno devastante per il territorio, lo spostamento della barriera di Villabona a Dolo che permetterebbe la riapertura del casello di Dolo in tutte le direzioni.

 

Mirano. Voto unanime del consiglio comunale alla mozione dei “5 Stelle” Barriera da Villabona a Dolo e pressione per ottenere i 19 milioni del Passante

MIRANO. «Arretrare ora il casello di Villabona a Dolo, opporsi agli aumenti tariffari e battere i pugni per ottenere subito i 19 milioni che spettano a Mirano per il Passante». Il Consiglio comunale all’unanimità detta l’agenda al sindaco Maria Rosa Pavanello, approvando una mozione per fare finalmente del 2013 l’anno delle risposte. Troppe quelle attese dalla città e dai suoi residenti fino ad oggi. Giovedì sera il parlamentino locale ha deciso di trasformare in mozione unitaria un’interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle per chiedere l’adempimento degli obblighi a carico di Regione e Cav, Concessioni autostradali venete e opporsi con tutte le forze ai rincari autostradali previsti a partire dai prossimi mesi. Azioni che in verità Pavanello ha già intrapreso, ma che adesso potrà perseguire con più forza vista l’investitura decisa di tutte le forze politiche miranesi.

Nel documento centrosinistra, Pdl, Lega e grillini chiedono a una sola voce al sindaco e alla giunta di intervenire sotto tre aspetti principali. Il primo: dare attuazione, senza ulteriore ritardo, all’arretramento del casello di Villabona a Dolo e alla liberalizzazione della tratta Dolo-Villabona come per il tratto Mestre-Mogliano e Mestre-Quarto d’Altino.

Secondo: opporsi fermamente e con idonei atti agli annunciati aumenti delle tariffe autostradali. «Nelle more dell’arretramento del casello autostradale, dovranno essere salvaguardati i diritti dei cittadini senza sacrificio per gli utenti, garantendo la fruibilità a costi sostenibili del percorso autostradale tra Mestre, Mirano e Padova» si legge nel documento.

Infine, terzo: praticare tutte le strade possibili perché sia data esecuzione, senza ulteriore ritardo, agli obblighi assunti dagli enti sovracomunali con la sottoscrizione dell’accordo sul Passante, a cominciare dalla liquidazione di quei famosi 19 milioni di euro previsti nell’allegato all’accordo di programma del 23 dicembre 2009, che sbloccherebbero una serie di opere complementari al palo da ormai diversi anni.

La mozione chiede anche di valutare eventuali danni generati nel tempo dal mancato rispetto di questi obblighi.

Sul fronte aumenti Cav per ora temporeggia e adesso il salasso, previsto per gennaio, potrebbe slittare addirittura a dopo le elezioni, a marzo.

Sicuro comunque l’aumento degli attuali 80 cent sui pochi chilometri che separano l’ingresso a Vetrego dall’uscita di Padova est, resta da capire solo l’entità dell’aggravio.

Filippo De Gasperi

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Mirano. Una mozione congiunta in Consiglio comunale per impegnare la Giunta ad attivarsi sul problema

Una mozione congiunta di maggioranza e opposizione per impegnare la giunta Pavanello ad attivarsi in ogni sede scongiurando il salasso autostradale per i pendolari miranesi. Il documento è stato approvato giovedì sera in una seduta consiliare caratterizzata da un tema molto intricato: il probabile l’aumento del pedaggio sulla tratta Mirano-Padova a partire dalla prossima primavera. La questione è stata portata in consiglio con un’interpellanza del Movimento 5 Stelle, ma tutte le forze politiche hanno poi condiviso quella presa di posizione. I consiglieri chiedono al sindaco pure di continuare a sollecitare Anas, Cav e Regione per arretrare a Dolo il casello di Villabona e per ottenere gli ormai noti 19 milioni pattuiti nell’accordo di programma sul Passante per la realizzazione di opere complementari. Maria Rosa Pavanello attende di essere convocata dall’amministratore delegato di Cav, Eutimio Mucilli, per discutere di tutti questi aspetti: ai miranesi preme soprattutto la questione delle possibili agevolazioni per i pendolari. Il consiglio ha poi approvato la nomina dei revisori dei conti del Comune sorteggiati dalla Prefettura. Presidente sarà Alberto Zugno, il collegio è composto pure da Leopoldo Fogale e Alberto Tosi. I primi due arrivano dalla provincia di Treviso, il terzo dal Veronese. (g.pip.)

 

A4 Mucilli, amministratore delegato della Cav, sulla questione dei pedaggi

«Vareremo un sistema per agevolare i residenti»

MUCILLI «Stiamo studiando un sistema per agevolare i pendolari»

«Stiamo studiando un sistema per agevolare i pendolari, appena sarà pronto convocheremo gli enti locali per illustrare la nostra proposta». Eutimio Mucilli, Amministratore Delegato della concessionaria autostradale Cav, garantisce che ad un ulteriore aumento del pedaggio sulla Mirano-Padova corrisponderanno delle riduzioni mirate. La formula non è ancora stata definita, ma nelle stanze che contano della sede mestrina di Veneto Strade si intensificano le riunioni per decidere come agire. «Di sicuro sarà necessario che tutti i pendolari siano dotati di un telepass, questo è uno strumento indispensabile per rendere possibili delle agevolazioni ad hoc» aggiunge Mucilli. Dal 1 gennaio il pedaggio della tratta Mirano-Padova ha subìto un lieve balzello, da 70 ad 80 cent, mentre la Mestre-Padova è passata addirittura da 2.90 a 3.20 euro. Ma la vera stangata deve ancora arrivare: per risolvere il problema del casello di Mirano, dove moltissimi pendolari della Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, Cav progetta di uniformare le tariffe delle due tratte autostradali rendendo ininfluente uscire a Mirano o a Mestre. Si parla di un pedaggio unico superiore ai due euro, ed è per questo che nel Miranese e nella Riviera si chiedono a gran voce consistenti riduzioni almeno per i pendolari. La matassa è intricata: bisogna decidere a quali Comuni estendere le riduzioni, come classificare i pendolari e che tipo di sconto applicare. In ogni caso è probabile che nulla entri in vigore prima della prossima primavera: «Non sono aspetti semplici, serve del tempo per approfondirli e metterli a punto» conferma lo stesso Mucilli. Entro fine mese dovrebbe tenersi un nuovo incontro tra i vertici di Cav e il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello.

Fino ad ora le uniche manifestazioni di protesta contro l’eventuale stangata sono state organizzate da un comitato e da un movimento della Riviera, «Opzione Zero» e «Mira 2030», ma pure nel Miranese serpeggia il malumore e cresce l’attesa per la prossima mossa di Cav.

Gabriele Pipia

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