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Comunicato stampa congiunto 5 gennaio 2021

Depositato ricorso al TAR contro l’inceneritore di Fusina

Dopo mesi di iniziative e di appelli inascoltati alle Autorità regionali e nazionali, come promesso i comitati e le associazioni del fronte NO Inceneritore si sono rivolti alla magistratura del TAR del Veneto per chiedere l’annullamento dei provvedimenti regionali che hanno autorizzato l’avvio del nuovo e contestato impianto di Veritas – Ecoprogetto. Il ricorso è stato notificato il 28 dicembre 2020 e successivamente depositato al TAR. L’istanza è densa di motivazioni, e corredata da decine di documenti tecnici e scientifici tra cui anche quattro importanti relazioni, due delle quali firmate dall’ex Dirigente ARPAV Ing. Franco Rigosi, una dal Presidente nazionale dell’ISDE (Medici per l’Ambiente) Dr. Agostino Di Ciaula, e una dal naturalista Dott. Luca Giunti.

“L’elaborazione del ricorso è stato un processo difficile e impegnativo – affermano alcuni esponenti dei comitati – sia per la complessità dell’argomento, sia per l’incredibile confusione creata da Ecoprogetto in fase istruttoria e avvallata dalla Regione Veneto. Il lavoro è il frutto di mesi di analisi e ricerche da parte dei legali, di attivisti esperti dei comitati supportati da tecnici, anche di fuori regione, che hanno condiviso la causa e messo a disposizione la loro autorevole professionalità a titolo gratuito. Riteniamo fondate le argomentazioni esposte, e sono svariati i punti di contestazione a partire da numerose violazioni di norme nazionali ed europee in materia di tutela ambientale e di economia circolare, nonché questioni più specifiche come ad esempio il problema dell’incenerimento dei fanghi di depurazione civile contaminati da PFAS). Ora il progetto e l’operato delle Amministrazioni sarà valutato dal TAR presso il quale è stata avanzata anche la richiesta di una sospensiva in attesa del giudizio di merito”

“Gli approfondimenti svolti in questi mesi ci hanno convinto ancora di più del fatto che questo progetto è estremamente pericoloso per la salute e per l’ambiente – proseguono i comitati – ci preoccupano in particolare le reali potenzialità dell’impianto e la volontà sempre più evidente di fare di questo inceneritore uno dei più importanti centri di smaltimento dei fanghi a livello regionale, probabilmente insieme all’inceneritore di Padova oggetto anche questo di revamping. Ci preoccupano però anche l’ambiguità e il pressapochismo con cui è stato gestito tutto l’iter procedurale, perché se questi sono i presupposti, le garanzie su una futura gestione trasparente e corretta dell’impianto sono molto dubbie”.

Il ricorso vero e proprio è firmato da alcune associazioni come Medicina Democratica, il Comitato Opzione Zero, l’Associazione Progetto Nascere Meglio di Mestre, oltre che da alcuni residenti della zona di Malcontenta. Esso tuttavia è sostenuto da tutte le organizzazioni del vasto fronte che si oppone al progetto e da tantissimi cittadini che in questi mesi si sono mobilitati e hanno appoggiato le iniziative dei comitati.

Il coordinamento No Inceneritore lancia infine un appello: “Il ricorso depositato rappresenta una tappa importante nella lotta per fermare l’ecomostro di Veritas, ma questo da solo non basta, è necessario continuare con le mobilitazioni, con la elaborazione di proposte alternative, e con il lavoro di inchiesta per smascherare gli interessi e i poteri che stanno dietro a questa operazione. Le difficoltà causate dal Covid sono pesanti, ma chiediamo ugualmente ai cittadini del territorio metropolitano di continuare a seguirci anche tramite la pagina facebook e il canale instagram dedicati, perché del resto la crisi ecologica che ha scatenato la pandemia è precisamente il risultato di questo modello di “sviluppo”. Soprattutto chiediamo loro di partecipare alle iniziative e di sostenerci anche economicamente perché le spese sono ingenti. Per contribuire al ricorso è possibile fare fin da subito un versamento sul cc intestato a Opzione Zero con causale “ricorso TAR no inceneritore Fusina” (IBAN IT 64L0359901899050188525842); sarà attivata inoltre una piattaforma specifica per le donazioni”.

 

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il Rischio Chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della Cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera Libera e Pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO Onlus , Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione Progetto Nascere Meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Extinction Rebbellion Venezia

 

Inceneritore di Fusina: Veritas continua a confondere le acque

Posted by Opzione Zero in News | 1 Comment

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Comunicato Stampa congiunto 30 gennaio 2020

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Comitato contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia

 

Inceneritore di Fusina: I numeri del progetto sono chiari, Veritas invece continua a confondere le acque.

I Comitati sono pronti al confronto e invitano i cittadini alle prossime iniziative: il 4 febbraio alle ore 18.00 al teatro Kolbe di Mestre, il 10 febbraio alle ore 18.00 al Municipio di Chirignago, il 10 febbraio alle ore 19.00 al Consiglio Comunale di Mira.

E’ inaudito che la società Veritas a totale partecipazione pubblica continui fare disinformazione sul progetto di inceneritore a Fusina presentato da Ecoprogetto.

I dati diffusi nel comunicato stampa di ieri (29 gennaio) da Veritas sono privi di ogni fondamento perché non corrispondono in nessun modo a quanto riportato nella documentazione tecnica presentata in Regione ai fini del procedimento di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale; nemmeno a quanto riportato nella documentazione integrativa dello scorso 6 dicembre che pure introduce alcune modifiche rispetto a quanto inizialmente espresso.

I numeri ai quali si riferiscono i comitati sono dunque quelli depositati ufficialmente presso gli organi competenti, tutto il resto sono solo tentativi di confondere le acque da parte di Veritas che evidentemente ha qualcosa da nascondere.

Nel progetto, precisamente nello schema a blocchi richiesto dalla Regione, Ecoprogetto afferma che dalla fase di pretrattamento dei rifiuti in ingresso al Polo di Fusina si otterranno ogni anno 84.000 t di legno derivato da rifiuti urbani e speciali, 150.000t di CSS (combustibile solido secondario) a partire da 258.500t di rifiuto urbano residuo e sovvalli lavorati, materiale da destinare alla co-combustione nella sezione energia del Polo. A questo quantitativo devono poi aggiungersi le 34.000 t di fanghi e di percolati di discarica essiccati ottenuti dal trattamento di 90.000 t di fanghi e 40.000 t di percolati tal quale. Complessivamente il materiale prodotto ai fini dell’incenerimento nella fase di pretrattamento risulta pari a 268.000 t all’anno.

Nella sezione dello schema a blocchi dedicata alle linee di incenerimento L1 e L2 si afferma che il quantitativo massimo di rifiuto misto che può essere incenerito è pari a 120.000t/a, valore che scende a 74.000t/a qualora il mix di alimentazione fosse unicamente a base di CSS; un valore che tra l’altro stranamente differisce dalle 81.000t/a di CSS per le quali si chiede comunque l’autorizzazione a bruciare (pag. 15 della nuova relazione tecnica). Il riferimento al livello massimo di 68.000t/a di CSS da avviare a combustione citato da Veritas nel suo comunicato non compare da nessuna parte. Del resto è proprio questo balletto di cifre che dimostra come già oggi, in fase preliminare, Veritas stia “giocando” sul potere calorifico del CSS che produce: a parità di potenza termica nominale, abbassando il potere calorifico del rifiuto automaticamente aumenta la quantità di materiale che può essere avviata a combustione.

Quanto alla promessa di bruciare solo il CSS attualmente prodotto i dubbi dei comitati sono più che fondati: per quale astrusa ragione economica Ecoprogetto, e soprattutto i soci privati Bioman e Agrilux del gruppo FINAM della famiglia Mandato, dovrebbero accontentarsi di bruciare solo 40 tonnellate di rifiuto per ogni 100 tonnellate trattate per essere avviate ai forni smaltendo il resto non si sa dove? Un’ipotesi evidentemente non credibile.

A ciò si aggiunga che, secondo quanto dichiarato da Veritas, la Linea 3 funzionale all’essiccamento dei fanghi e dotata di forno combustore della potenza di 20 MWt, del costo di circa 25 milioni di euro, pure essendo inserita nel piano finanziario tra il 2021 e il 2029, dovrebbe rimanere ferma se non nel caso di disservizio delle linee 1 o 2.

Infine, in merito ai fanghi di depurazione civile contaminati da PFAS e da altre sostanze pericolose concordiamo con Veritas sul fatto che non debbano essere utilizzati per fare compost. Precisamente sono proprio i comitati quelli che da anni denunciano sversamenti di materiale sospetto nei territori del Veneto e del Friuli e proveniente dagli impianti di Maniago e di Este gestiti dal principale socio di Ecoprogetto, la società Bioman. Veritas sa benissimo che per produrre biometano e godere dei generosi incentivi erogati dal Governo, negli impianti di trattamento delle frazioni organiche, oltre all’umido domestico, si utilizzano fanghi civili e industriali, addirittura quelli derivati dall’industria conciaria, ceneri e scorie derivati da centrali termiche, scarti della lavorazione della carta, e molto altro.

Ora propone di “risolvere” il problema con la bacchetta magica dell’inceneritore, dimenticando di dire che la miriade di sostanze pericolose che si sprigionano dopo la combustione si disperderanno nell’ambiente sotto forma di polveri sottili e ultrasottili, mentre scorie e ceneri dovranno essere smaltiti in discariche speciali. Se si vuole affrontare davvero il problema dei fanghi è necessario agire subito e in modo deciso per rimuovere le fonti di inquinamento, e nel contempo trattare, inertizzare e poi stoccare quanto non si può recuperare.

I comitati e le associazioni invitano i cittadini a partecipare ai prossimi appuntamenti previsti:

  • martedì 4 febbraio ore 18.00 incontro pubblico al Teatro Kolbe a Mestre con il prof. Gianni Tamino; in contemporanea commissione consiliare nel Comune di Pianiga
  • lunedì 10 febbraio Consiglio Comunale straordinario a Mira alle ore 19 (orario da confermare) e lo stesso giorno alle 18 incontro pubblico al Municipio di Chirignago

 

 

OpzioneZero, Medicina Democratica, Assemblea Permanente Contro il Pericolo Chimico a Marghera, MalaCaigo – Riviera del Brenta, Laguna Ambiente Archivio AmbienteVenezia, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Eddyburg Eddyburg, COBAS Autorganizzati Comune Venezia, @Laboratorio Venezia

 

 

piantiamola_2019

 

PIANTIAMOLA – quarto intervento 2019

Domenica 8 dicembre quarto intervento di piantumazione del 2019

 

Appuntamento ore 9.00 in via Carlo Carraretto nei pressi del civico 49 a Rivale di Pianiga presso il terreno di Alessandro Tassetto ( Clicca qui per visualizzare in google maps)

Finalmente il meteo ci concede una tregua e subito approfittiamo per concludere gli interventi di riforestazione del 2019 recuperando l’evento rinviato lo scorso 10 novembre. Realizzeremo una macchia boscata di 2500mq mettendo a dimora circa 300 piantine forestali. Un azione concreta per riforestare un altro pezzo di territorio e contribuire a contrastare i cambiamenti climatici.

Per facilitare l’organizzazione vi chiediamo di comunicare la partecipazione scrivendo una mail a info@opzionezero.org

ISTRUZIONI: munirsi di abbigliamento adeguato, di vanghetto e di guanti da lavoro. Le operazioni di messa a dimora delle piantine proseguiranno ad oltranza fino al termine dell’intervento. In caso di pioggia rimanderemo alla prima data utile.

L’intervento di domenica 8 sarà inoltre il nostro modo di contribuire alla giornata di mobilitazione diffusa nei territori indetta dalla rete dei comitati italiani contro la devastazione e il saccheggio dei territori e per la giustizia climatica. Una giornata che vedrà tanti comitati dal nord al sud impegnati in manifestazioni e iniziative in concomitanza con il vertice mondiale sul clima COP 25 in corso a Madrid in questi giorni. A proposito dell’emergenza climatica consigliamo la lettura di questo articolo: https://comune-info.net/la-situazione-precipita/

 

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PIANTIAMOLA è un progetto permanente di riforestazione del nostro territorio, la Riviera del Brenta. Partito a fine 2017, oggi, grazie all’impegno di tanti sostenitori, volontari e attivisti e alla disponibilità di piccole aziende bio, abbiamo realizzato 5 interventi nei Comuni di Dolo, Vigonovo, Camponogara e Mira per un totale di 1665 piantine forestali messe a dimora, che andranno a ricostituire 12 fasce tampone e 4 macchie boscate.

PIANTIAMOLA è un’iniziativa concreta, locale, efficace per mitigare i cambiamenti climatici causati dalle emissioni antropiche di CO2 e di altri gas serra. Ripristinare queste aree significa anche contrastare gli inquinanti atmosferici, contribuire all’abbassamento delle temperature al suolo, migliorare la tenuta idrogeologica del territorio, favorire la biodiversità, proteggere la salute.

Prendersi cura della ‘casa’ in cui abitiamo, la Terra, è un dovere che spetta a ciascuno di noi. Modificare i propri comportamenti e stili di vita per renderci più sostenibili è necessario ma è davvero importante partecipare alle iniziative collettive per riunirci e costruire insieme alternative e beni comuni. Lavorare assieme significa rinsaldare i legami di comunità e ricavare spazi benefici di convivialità… perché le azioni collettive sono anche un’occasione per divertirsi!

E se desiderate contribuire potete farlo così:

– con una donazione (anche piccola) con bonifico bancario all’IBAN IT64L0359901899050188525842 specificando la causale “Sostegno al progetto Piantiamola”

– mettendo a disposizione un terreno o segnalandone a info@opzionezero.org

 

Documentazione inceneritore Fusina

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20

nov

2019

ANDRA’ TUTTO IN FUMO – IN AZIONE CONTRO L’INCENERITORE DI VERITAS 

 

CLICCA E LEGGI

 

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PETIZIONE CONTRO L’INCENERITORE

 

La petizione sta andando bene e ha ormai raggiunto le 5000 firme, ma dobbiamo fare di più!

A questo proposito ti chiediamo di fare attenzione perché la tua firma potrebbe non essere stata registrata.  Infatti, molte persone ci hanno scritto di aver firmato ma il loro nominativo non compare nella lista dei sottoscrittori! Potrebbe essere successo anche a te, dunque ti invitiamo a tenere conto delle seguenti indicazioni.

Se non hai un account su Change.org , dopo aver compilato i dati e cliccato su “firma”, per completare e validare la procedura devi cliccare anche su una mail che la piattaforma spedisce automaticamente alla tua casella di posta. Può succedere che questa mail finisca in una delle seguenti cartelle: spam, social, promozioni.

Controlla dunque se hai ricevuto la richiesta di conferma da parte di Change.org, clicca e convalida subito la tua adesione affinché la tua firma sia davvero registrata.

PETIZIONE DA FIRMARE CONTRO L’INCENERITORE

 

MODULO CARTACEO PER LA RACCOLTA FIRME

 

MODULO CARTACEO PER LA RACCOLTA FIRME

 

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DOCUMENTAZIONE

 

VOLANTINO A4

 

DEPLIANT A3

 

Link video iniziativa teatro Kolbe – Mestre 4 febbraio 2020: http://www.cobasvenezia.it/?p=1549

 

Link videconferenza Friday for Future 24 aprile https://www.facebook.com/fridaysforfutureVenice/videos/2815802795206964/UzpfSTIzMTM0OTEzMDMzMTEyMjoxOTU1ODU4MzE0NTQ2ODUz/

 

Link Kolbe 2 https://youtu.be/mkvC722koLw

 

Il parere del medico Paolo Regini   https://youtu.be/oG9csIfbIh0

 

Il parere della Dott.ssa Lucia Magagnato   https://youtu.be/mtDrnl1Erb4

 

Servizio TGR Veneto  https://www.youtube.com/watch?v=HZMoMvvF7pA

 

Servizio TGR Veneto 3 giugno  https://www.youtube.com/watch?v=HZMoMvvF7pA

 

PRESENTAZIONE_PROGETTO_INCENERITORE_FUSINA-OPZIONE_ZERO

 

PRESENTAZIONE INCENERITORE PROF. GIANNI TAMINO

 

VALUTAZIONE_DI_IMPATTO_AMBIENTALE_19V01_A_SIA_20190325

 

OSSERVAZIONI_OPZIONE_ZERO-INCENERITORE_FUSINA_DEF

 

OSSERVAZIONI INTEGRATIVE OPZIONE ZERO E ALTRI

 

Lettera Ministro Costa – Inceneritore Fusina

 

AIA Piano economico finanziario

 

ALLEGATO 3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO E4_PMC

 

ALLEGATO 7 Valutazione numerica delle dispersioni

 

INTEGRAZIONI ECOPROGETTO DICEMBRE 2019

 

ALLEGATO 2 Nuova Relazione Tecnica dei processi produttivi -C6

 

REGIONE_VENETO_prot._n.79500_del_07-11-2019-Richiesta_integrazione

 

OSSERVAZIONI_V.I.A._OPZIONE_ZERO_DATI_SINTETICI_PROGETTO_INCENERITORE_FUSINA

 

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COMUNICATI STAMPA

 

C.S. CONGIUNTO 28/04/2020 – Inceneritore Fusina: comitati chiamano in causa il garante della Privacy e il Ministro Costa

 

INCENERITORE FUSINA: AGGIORNAMENTI E RISPOSTE A VERITAS

 

C.S. CONGIUNTO 10/04/20 – Inceneritore: comitati pronti a denunciare Veritas

 

RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

 

Inceneritore Fusina: scendono in campo i Pediatri di Venezia

 

C.S. 14/03/2019 – Inceneritore Fusina: i comitati chiedono una moratoria immediata

 

C.S. 07/03/2019 – Inceneritore: calpestata la democrazia

 

C.S. CONGIUNTO 12/02/20 – INCENERITORE FUSINA – CONSIGLIO COMUNALE MIRA

 

C.S. CONGIUNTO 22/05/20 – Inceneritore: la commissione VIA non ferma i comitati

 

ASSEMBLEA STRAORDINARIA 2 GIUGNO

 

C.S. CONGIUNTO 10/06/20 – Inceneritore: parere VIA raffazzonato e da respingere

 

C.S CONGIUNTO 16/06/20 – Inceneritore: ritirare il progetto per riaprire il confronto

 

C.S. CONGIUNTO 02/07/20 – Inceneritore: il problema non è solo la terza linea

 

C.S. CONGIUNTO 18/07/20 Inceneritore: tavolo tecnico risolto in una farsa

 

C.S. CONGIUNTO 12/08/20 Inceneritore: decisione nefanda in stile prima Repubblica

 

INCENERITORE: SECONDO APPELLO DEI PEDIATRI

 

C.S. CONGIUNTO 12/08/20 Inceneritore: tavolo tecnico risolto in una farsa

 

http://www.opzionezero.org/2020/11/24/comitati-denunciano-fanghi-bruciati-subito-nellinceneritore-di-fusina/

http://www.opzionezero.org/2020/11/24/comitati-denunciano-fanghi-bruciati-subito-nellinceneritore-di-fusina/

C.S. CONGIUNTO 05/01/21 Depositato ricorso al TAR contro l’inceneritore di Fusina

 

http://www.opzionezero.org/2021/01/15/c-s-congiunto-150121-rifiuti-bollette-piu-care-per-le-scelte-sbagliate-di-veritas/

 

C.S. CONGIUNTO 30/01/2021 Inceneritore Fusina – Il TAR Veneto accoglie l’istanza cautelare nessuna sospensiva immediata dell’autorizzazione ma sentenza di merito a giugno

 

http://www.opzionezero.org/2021/03/21/c-s-no-inceneritore-biomonitoraggi-chi-ha-paura-della-verita/

 

http://www.opzionezero.org/2021/04/21/c-s-no-inceneritore-210421-i-comitati-tornano-ad-accerchiare-veritas-alla-vigilia-della-liberazione/

 

http://www.opzionezero.org/2021/05/29/inceneritore-i-comitati-denunciano-gravi-inadempienze-di-ecoprogetto-e-degli-organi-di-controllo/

 

http://www.opzionezero.org/2021/09/11/c-s-no-inceneritore-fusina-11092021-biomonitoragi-regione-veneto-e-ulss-perdono-ancora-tempo/

 

http://www.opzionezero.org/2021/10/24/nati-avvelenati-convegno-su-biomonitoraggi-e-inquinamento-sabato-30-ottobre/

 

 

 

 

30_ottobre_inceneritore

 

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Anche la società civile italiana verso il deposito di una causa climatica contro lo Stato

Prende il via oggi 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la campagna “Giudizio Universale – Invertiamo il processo” che precede il deposito, previsto in autunno, della prima causa legale intentata in Italia contro lo Stato per l’inazione di fronte ai cambiamenti climatici.

Giudizio Universale è una campagna promossa da movimenti, associazioni e centinaia di singoli cittadini, nata per preparare il terreno ad un processo senza precedenti nel nostro paese, che ha l’obiettivo di chiedere ai giudici di condannare lo Stato per la violazione del diritto umano al clima.

Il livello della minaccia rappresentata dagli stravolgimenti climatici e la debolezza delle misure messe in atto dagli Stati destano una crescente preoccupazione nell’opinione pubblica, che si organizza attraverso mobilitazioni sempre più intense a livello internazionale. Il movimento per la giustizia climatica rappresenta oggi uno dei fenomeni più rilevanti sulla scena internazionale, denunciando senza sosta l’immobilismo dei poteri pubblici nella protezione dei diritti umani connessi al clima.

Da questo punto di vista, l’Italia non fa eccezione. Il nostro Paese ha obiettivi di riduzione delle emissioni scarsamente ambiziosi e non in linea con le raccomandazioni espresse dalla comunità scientifica per centrare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro la soglia prudenziale dei +1,5 °C.

Serve un deciso cambio di passo per invertire la rotta nei prossimi 11 anni, o gli scompensi climatici porteranno enormi aree del pianeta a subire l’impatto sempre più grave e frequente di fenomeni estremi come inondazioni, ondate di caldo, alluvioni e siccità. A soffrirne maggiormente saranno le comunità più deboli ed emarginate, ma anche il mondo occidentale è destinato a fare i conti con pesanti perdite economiche e con ricadute sociali, sanitarie e ambientali. Anche in Italia, infatti, si rischia un innalzamento eccezionale delle temperature (soprattutto in estate), l’aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, siccità, episodi di precipitazioni intense) e una riduzione delle precipitazioni medie annue e dei flussi fluviali.

Di qui nasce il boom di contenziosi – ad oggi più di 1000 in tutto il mondo – che vedono la società civile in oltre 25 paesi portare alla sbarra lo Stato, le imprese o singoli progetti dal forte impatto sul clima. In Olanda, nel 2015, un migliaio di persone hanno fatto causa allo Stato per le scarse politiche climatiche, vincendo il ricorso in primo e in secondo grado con sentenze di condanna che impongono al governo di rivedere i suoi piani.

È giunto il momento di fare lo stesso in Italia.

In autunno, il deposito dell’atto di citazione sancirà l’avvio del primo climate case mai intentato nel nostro paese: la campagna Giudizio Universale è patrimonio di tutte le organizzazioni e i movimenti sociali impegnate in questi mesi contro i cambiamenti climatici, e vuole essere un ulteriore strumento di pressione per il nostro governo in vista della prossima Conferenza Mondiale sul Clima, in Cile, per fare in modo che la COP di Santiago non sia l’ennesima occasione sprecata.

 

Donazioni ad Opzione Zero

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31

ott

2014

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