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Gazzettino – L’ira dei sindaci sale sui treni

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1

nov

2014

I primi cittadini della Portogruaro-Venezia in Regione, ma l’assessore non c’è

C’erano tutti, tecnici regionali e dirigenti di Trenitalia, con i Comitati pendolari e i sindaci di tutti i Comuni interessati, per discutere i problemi dei treni dei pendolari. Mancava l’assessore regionale, Elena Donazzan. E così ai sindaci non è rimasto che protestare.

 

IL VERTICE – Fronte compatto: «I problemi dell’orario cadenzato si aggiustano solo investendo»

Treni, domande senza risposte

Sindaci e assessori della linea Portogruaro-Venezia all’incontro in Regione. Ma la Donazzan non c’è

Ormai è una corsa contro il tempo quella dei sindaci della tratta Venezia-Portogruaro per riuscire a portare a casa, prima delle prossime elezioni regionali, qualche soluzione ai problemi che affliggono i pendolari dall’entrata in vigore dell’orario cadenzato.

Quasi due ore di incontro ieri mattina a Palazzo Linetti tra i tecnici regionali della direzione Mobilità e un dirigente di Trenitalia. Comitati pendolari, sindaci e assessori ai Trasporti dei comuni coinvolti (Quarto D’Altino, Marcon, Roncade, Casale sul Sile, Meolo, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro) se ne sono usciti con i dati delle frequentazioni ferroviarie sotto il braccio scuotendo la testa: all’incontro mancava quel tanto richiesto interlocutore politico nonostante la recente assegnazione delle deleghe ai Trasporti all’assessore Elena Donazzan.

I dati resi pubblici ai primi cittadini sono quelli delle linee ferroviarie del 2013 e 2014, il rapporto della puntualità e le rilevazioni grafiche delle frequentazioni, prima e dopo le modifiche dell’orario cadenzato. «Il problema è puramente politico – spiega il sindaco di Marcon Andrea Follini – ma la politica non era presente all’incontro. I disagi annunciati dai pendolari continuano, le corse che saltano al mattino e alla sera, quelle cancellate al sabato e alla domenica mettendo in difficoltà i lavoratori pendolari del week-end».

«I dati delle frequentazioni li avevamo richiesti mesi fa – ribadisce Silvia Conte, sindaco di Quarto D’Altino – per poter fare dei confronti con quanto affermato dai pendolari. La scelta di investire oltre il fondo nazionale deve esser assunta dalla politica, come avviene in altre regioni.» Un finanziamento regionale al servizio pubblico ferroviario potrebbe presto arrivare, se inserito nel prossimo assestamento del bilancio. Al confronto ieri, c’era anche il consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd). «Ho intenzione di richiedere la quantificazione economica delle risorse disponibili – spiega il consigliere – così che si possa inserire nell’assestamento qualche risorsa in più, una promessa che già aveva fatto Chisso». Ad oggi però, i sindaci sono ben lontani dall’aver risposte rassicuranti ai disagi. «Nei dati mancano le frequentazioni estive del 2014, attendiamo di vedere anche quelli -. aggiunge l’assessore ai Trasporti di Portogruaro Patrizia Daneluzzo – Per quanto ci riguarda i disagi li sentiamo meno nella linea “Portogruaro-Venezia” ma sono più critici in quella “Treviso-Portogruaro”».

Nessuno cita la «carta di intenti» annunciata alcuni giorni fa dopo l’incontro tra Zaia e l’Ad di Trenitalia Vincenzo Soprano che dovrebbe «aggiustare» molte delle variazioni problematiche dell’orario cadenzato. Il pensiero dei primi cittadini di «Venezia-Portogruaro» è che gli «aggiustamenti tecnici» ventilati ieri (dalla Regione) e verificati (da Trenitalia) siano solo una toppa ad uno strappo talmente ampio che solo un cospicuo contributo può ricucire. «Se c’è l’interesse della Regione ad un investimento sul servizio – aggiunge Francesca Zotti, assessore ai Trasporti e Mobilità del Comune di San Donà – lo scopriremo tra un mese, con l’assestamento di bilancio».

 

FOLLINI (MARCON) – I disagi continuano e le corse saltano

I PENDOLARI «Alla mattina presto e di sera i problemi restano rilevanti»

Ritardi, tagli notturni, al sabato, nei giorni festivi ed estivi. Tra i disagi che i pendolari della tratta Venezia-Portogruaro continuano a segnalare, c’è il problema dei due autobus notturni che hanno sostituito i treni che partivano da Venezia alle 23.05 e 00.20. «Gli utenti continuano a segnalarci che gli autobus da Venezia a Portogruaro non sono sufficienti a contenerli tutti – racconta l’assessore ai Trasporti di Portogruaro Patrizia Daneluzzo – sarebbe quindi importante reintegrare quel servizio ferroviario». Ad una prima occhiata, ai dati delle frequentazioni delle linee ferroviarie 2013 e 2014, i Comitati di Quarto D’Altino e Veneto Orientale storcono il naso. «I dati regionali sono attendibili – spiega Nicola Nucera, incaricato del confronto tra i dati segnalati dagli utenti e quelli forniti dalla Regione – però poco conta che i treni in ritardo di oltre quindici minuti siano pochi, se poi si tratta di treni di punta che contengono centinaia di lavoratori».

I comitati hanno guardato con attenzione le linee cancellate. «Quelle estive e festive, ritenute non scolastiche – aggiungono Marco Natella e Gianni Foffano – ma non per questo il lavoro e i lavoratori si fermano!» «Un esempio – aggiunge Nucera – riportato dai dati regionali, è quello del treno 11102 che da Portogruaro arriva a Mestre alle 6.04 e trasporta, in media, 200 persone. Questo treno dopo l’entrata in vigore del cadenzato è stato soppresso da giugno a settembre, al sabato e durante tutte le festività, ma prima, tra sabato e domenica, veniva preso stabilmente da una sessantina di lavoratori. Ora come fanno?» Tra le preoccupazioni e disagi dei lavoratori pendolari ci sarebbero infatti quelle linee che da Portogruaro giungono a Venezia e Mestre prima delle 7.30 ma, dopo l’orario cadenzato, sono sparite nei fine settimana e nei giorni festivi. Tagli che hanno conseguentemente portato un sovraffollamento nelle altre corse, soprattutto nelle giornate turisticamente più appetibili in laguna.

 

Nuova Venezia – Treni. Pendolari, la rabbia in Regione

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1

nov

2014

Incontro di comitati, sindaci e tecnici. Ma mancava l’assessore. «Treni, il servizio è peggiorato»

QUARTO D’ALTINO – Sono rimasti con l’amaro in bocca i sindaci della tratta Venezia-Portogruaro che ieri mattina a palazzo Linetti, hanno incontrato i tecnici regionali per l’avvio del tavolo permanente sull’orario cadenzato. C’erano, tra gli altri, i rappresentanti dei comitati pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, diversi amministratori locali tra cui i sindaci di Marcon, Andrea Follini e di Quarto, Silvia Conte. Una rappresentanza del comune di Venezia, e pure della Provincia. Mancava però la parte politica regionale, fortemente richiesta con una lettera al Governatore Zaia.

«Quello di Palazzo Linetti per noi», spiega il sindaco Conte, «è stato un dialogo un po’ monco, perché per quanto disponibili i tecnici, manca la decisione politica su priorità e risorse: questa Regione è l’unica a non aver stanziato risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale rispetto al fondo nazionale. Il servizio lungo la tratta è peggiorato, noi chiediamo risorse, qualche piccolo passo è stato fatto, ma non basta».

Prosegue: «Una nota positiva in termini di trasparenza, è averci fornito i dati sulle frequentazioni, anche se già emerge che non sono esaustivi. Abbiamo fatto nuovamente presente che non siamo d’accordo con l’interruzione delle corse nei periodi di vacanza scolastica».

«Infine come sindaci», conclude, «abbiamo richiesto lo stanziamento di fondi già in occasione del prossimo assestamento di bilancio. Forse a questa Regione però non interessano i pendolari ma solo le grandi opere».

«Vogliamo sapere quanto la Regione intende investire, già nell’assestamento di novembre, per i pendolari veneti», ha ribadito durante l’incontro l’assessore ai trasporti del Comune di San Donà Francesca Zottis, «staremo sotto all’assessore regionale per fare sì che gli incontri siano seguiti da un impegno fattivo».

«I problemi si concentrano nella fascia notturna e nei festivi», spiega Nicola Nucera del Comitato dei pendolari del Veneto Orientale, «è necessario il ripristino del treno notturno di mezzanotte e venti da Venezia a San Donà, e dei quattro treni tagliati che andavano da San Donà a Venezia delle prime ore del mattino».

Il Comitato rileva come la Regione non abbia fornito alcun dato sulla frequentazione di questi treni, in quanto di competenza statale.

«Il treno di mezzanotte e venti», aggiunge Nicola Nucera, «impiegava 35 minuti ed è stato sostituito da un autobus che fa Venezia – San Donà in un’ora e quaranta, un tempo impossibile. Secondo un nostro monitoraggio erano 60 gli utilizzatori mentre a usare l’autobus sono poco più della metà, segno che molti oggi prendono l’auto».

Nella tratta in partenza da San Donà, invece, il problema è al mattino presto. «I quattro treni della mattina, che partivano dalle 5,30 in poi sono stati sostituiti da un unico treno in partenza alle 6,42», conclude Nucera, «anche in questo caso molte persone hanno rinunciato per l’auto».

«L’assenza dell’assessore competente Elena Donazzan è giustificabile col fatto che ha ottenuto da pochi giorni la delega», ha precisato il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo, «ma d’ora in avanti sarà necessaria una presenza costante della giunta a questi tavoli dai quali sale la richiesta di arrivare rapidamente a decisioni concrete per risolvere i problemi».

Marta Artico

 

QUARTO D’ALTINO «Il perdurare dei disservizi è oramai intollerabile». Il sindaco Silvia Conte elenca aspettative e richieste alla Regione che verranno presentate all’incontro sull’orario cadenzato in programma oggi a palazzo Linetti. «Confidiamo», spiega, «in un confronto concreto tra tutte le parti interessate, amministrazioni pubbliche, rappresentanti dei pendolari e Trenitalia S.p.A., affinché possano essere valutate possibili soluzioni alle problematiche del trasporto pubblico locale. Risulta ormai intollerabile il perdurare di disservizi nei collegamenti ferroviari quali guasti, soppressione di corse, ritardi o addirittura anticipi sull’orario, problemi vissuti quotidianamente da coloro che si avvalgono del trasporto pubblico per i loro spostamenti e che disincentivano l’uso del mezzo publico». E ancora: «Il trasporto ferroviario non è competenza dei Comuni, ma come rappresentanti della comunità continueremo a pungolare la Regione affinché si impegni a favore della pianificazione di un sistema di trasporto pubblico più efficiente, efficace ed integrato. Vista la recente delega all’assessore Elena Donazzan della materia dei trasporti, auspichiamo possa essere accolta la richiesta della presenza di un interlocutore politico al tavolo programmato». Conclude il sindaco di Quarto d’Altino: «Tra le richieste che sindaci e rappresentati dei pendolari avanzeranno, c’è la disponibilità dei dati delle frequentazioni prima e dopo l’entrata in vigore del nuovo orario e riscontro alla proposta di orario ferroviario trasmessa all’attenzione dell’allora assessore alla Mobilità ed alle Infrastrutture in data 6 agosto 2013 come base per avviare una verifica di modelli di esercizio alternativi e più efficienti».

(m.a.)

 

Gazzettino – Treni. Orario cadenzato, sindaci in Regione.

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31

ott

2014

TRASPORTI – Incontro con Trenitalia sui problemi della tratta Venezia-Portogruaro

Orario cadenzato, si torna a trattare. Riparte oggi a palazzo Linetti il tavolo tecnico sull’orario ferroviario con l’incontro tra Regione, Trenitalia e gli amministratori dei Comuni serviti dalla tratta Venezia-Portogruaro. A quasi un anno dall’avvio del nuovo sistema cadenzato, si torna quindi ad affrontare le «problematiche» segnalate giorno dopo giorno dai comitati dei pendolari. I sindaci chiederanno ancora una volta la pubblicazione dei dati sulle frequentazioni delle corse sulla tratta prima e dopo l’entrata in vigore del nuovo orario, porteranno l’elenco dei disservizi, con le cancellazioni e i ritardi e le proposte dei comitati, anche in vista della gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni.

Con molta probabilità chiederanno risposte sul problema dei «buchi» in alcuni orari, che non rendono realmente cadenzato il servizio, e sui tagli delle corse nei fine settimana e nei mesi estivi. «Siamo fiduciosi che l’incontro fissato in Regione – spiega la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte – possa dar luogo ad un confronto concreto tra tutte le parti interessate, affinché possano essere valutate possibili soluzioni alle problematiche del trasporto pubblico locale. Risulta ormai intollerabile il perdurare di disservizi nei collegamenti ferroviari quali guasti, soppressione di corse, ritardi o addirittura anticipi sull’orario, problemi vissuti quotidianamente da coloro che si avvalgono del trasporto pubblico per i loro spostamenti e che disincentivano altri ad abbandonare l’auto per orientarsi verso una tipologia di trasporto più sostenibile ma ancora troppo inefficiente. Vista la recente delega all’assessora Elena Donazzan della materia dei trasporti, programmazione dei trasporti, trasporto pubblico locale, navigazione interna e portuale, auspichiamo possa essere accolta la richiesta della presenza di un interlocutore politico al tavolo». Il Comune di Quarto presenterà anche i risultati di un’indagine sull’orario cadenzato condotta sul proprio territorio.

(m.fus.)

 

Trasporti

TRENI SOPPRESSI DISAGI AI PENDOLARI

Offrire un servizio a pagamento dovrebbe significare prendere un impegno, non solo perché si è pagati, ma anche perché una moltitudine di altre persone fanno riferimento – dietro pagamento di biglietto/abbonamento od eventuale multa per mancanza di biglietto – per organizzare i propri spostamenti, soprattutto per motivi di lavoro. Questa mattina (30 ottobre) mi reco alla stazione di Maerne per prendere il treno delle 9.08 diretto a Venezia SL, ma..treno soppresso. Come, anche oggi?! Pomeriggio dello stesso giorno, stazione di Venezia SL ore 16.56 treno per Bassano del Grappa soppresso. Ce l’hanno con me? Salgo sul primo treno disponibile per prendere la navetta delle 17.22 a Mestre: treno per Ferrara delle 16.48, poi annunciato in partenza con 15′ di ritardo. Alle 17.10 ancora immobile, senza alcuna spiegazione, sul binario. Addio navetta. Partenza direzione casa con treno per Castelfranco V.to alle 17.26, ossia un’ora dopo. Spero sia l’ultima volta che accade, poiché non è la prima. Gli inutili annunci sul divieto di aprire le porte in corsa, come se non fossero bloccate, si susseguono assieme ad altrettanto inutili annunci in cui Trenitalia si scusa per il disagio. Si scusa nel senso che si autoassolve?

Donatella Vechiet – Martellago

 

QUARTO D’ALTINO – È stato fissato domani alle 9.30 in Regione (palazzo Linetti), l’incontro dei sindaci della linea Mestre-Portogruaro, per discutere dei problemi legati all’orario cadenzato. La convocazione è stata spedita a tutti i primi cittadini, tra cui il sindaco di Quarto, Silvia Conte, che in queste settimane e mesi ha pressato il presidente regionale Luca Zaia, per poter discutere i problemi sollevati dai pendolari. All’incontro infatti saranno presenti i sindaci, che hanno esteso l’invito anche ad una rappresentanza dei pendolari. La speranza è che non sia solo un incontro tecnico, ma sia presente anche un interlocutore politico, data l’importanza della materia. «Abbiamo scritto alla Regione», dice il sindaco Conte, «proprio in questo senso e contiamo che partecipi l’assessore regionale Donazzan, visto che ha ricevuto da Zaia la delega ai Trasporti. Le osservazioni da noi avanzate finora sono fattibili, quello che è mancato è stata la volontà politica di metterle in atto, politica che deve farsi carico di priorità e scelte. Spero ci sia una forte discontinuità rispetto a quanto fatto finora dalla giunta Zaia con l’assessore Chisso, ma temo che il cambiamento sia rinviato a dopo le elezioni».

(m.a.)

 

Gli esperti dei pendolari elaborano nuove proposte: «Inattaccabili»

TRASPORTI «Corsa alle 6.20 per Treviso: così si salvano le coincidenze»

Insieme per chiedere a Trenitalia la corsa del mattino alle 6.20. Un treno che consentirebbe di arrivare a Treviso in tempo per le coincidenze verso Padova e Vicenza. I comitati dei pendolari della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro hanno deciso di unire le forze, per andare compatti al tavolo della Mobilità convocato per il 24 novembre. Presentando in tale occasione, direttamente a Trenitalia, le proposte. Calibrate tenendo conto del traffico-merci, delle coincidenze e dei costi. Fondamentale il fatto che le varie realtà che raggruppano i pendolari, dal gruppo spontaneo «Oderzo si Muove» al Comitato Pendolari collegato ai sindaci, si siano messe assieme per lavorare in modo univoco. «La proposta elaborata – spiega Andrea Princivalli, portavoce di Oderzo si Muove – si basa su quello che era stato deciso come orario unico in Regione durante l’incontro del 24 ottobre scorso. La mattina organizzare un orario ragionevole non è per nulla facile dato che la tratta è a binario unico. Nei pomeriggi il cadenzamento è più logico e razionale. I “nostri” esperti lo hanno controllato per capire se sia fattibile e sembrerebbe inattaccabile. Questi controlli non sono meri esercizi accademici, ma fatti per anticipare quelli che Trenitalia farebbe successivamente rischiando di scontentare nuovamente noi pendolari». C’è di peggio: se l’orario fosse ancor più negativo rispetto all’attuale, la tratta perderebbe altri viaggiatori. Dopo l’introduzione del cadenzamento, sono diminuiti di circa il 45%. «Per forza – ribatte Andrea Princivalli – l’orario è tale da rendere impossibile a studenti e lavoratori poter giungere in tempo a scuola e al lavoro. Per forza di cose la gente ha dovuto trovare altre soluzioni. Ora stiamo elaborando un orario condiviso da tutti per fare in modo che sia inattaccabile da Regione e soprattutto da Trenitalia. Perché se sottoporremo un orario con solo le richieste “di stomaco” Trenitalia poi lo potrà stravolgere per questioni tecniche e di mezzi e inoltre lo renderebbe attivo solo tra 3-4 mesi. I nostri “esperti” stanno lavorando giorno e notte per fare in modo che le richieste avanzate vengano accolte così come proposte e attuabili in tempi ragionevoli». Per non perdere altro tempo e altri viaggiatori.

 

BASSANO – Treni, la Cgil attacca la Regione: «Sulla linea per Venezia disastri quotidiani»

TRASPORTI La Cgil attacca la Regione: sulla Bassano Venezia servizio sempre irregolare

«Ad oltre dieci mesi dall’introduzione dell’orario cadenzato nel servizio ferroviario regionale e nonostante le richieste e i numerosi solleciti da parte delle amministrazioni locali, dei tanti comitati dei pendolari la situazione è desolatamente ferma». Ilario Simonaggio, segretario generale della Filt Cgil Veneto, suona la carica.
«L’assessore regionale ai trasporti ad interim, Luca Zaia – afferma il sindacalista – un mese fa ha incontrato l’amministratore delegato di Trenitalia Spa, Vincenzo Soprano. Come da prassi ne sono seguiti roboanti comunicati stampa sulla perfetta intesa tra i contraenti del contratto di servizio e sulle miracolanti soluzioni prossime venture. Peccato che promesse e fatti non stiano mai nello stesso asse spaziale e temporale. Il tempo stringe per le necessarie modifiche da introdurre almeno con il cambio dell’orario invernale se si vuole evitare il perpetrarsi della brutta figuraccia offerta con il nuovo orario cadenzato».
Sotto osservazione, in particolare, la Bassano Venezia: «Negli ultimi quarantacinque giorni la tratta è stata bersagliata quasi quotidianamente da problemi che hanno messo a dura prova i nervi dei passeggeri a causa della difficoltà di dare la regolarità del servizio. La linea è a semplice binario (ad eccezione del tratto da Maerne a Mestre), con velocità di percorrenza di 70 chilometri in ingresso e uscita a Castelfranco, e 80 chilometri in uscita e ingresso a Mestre, il resto da 100 a 130 chilometri orari. Purtroppo la velocità commerciale è rimasta ferma in questi anni, anche a causa della situazione dell’infrastruttura ferroviaria».
«Sono inoltre presenti – osserva Simonaggio – troppi passaggi a livello stradali con tempi di chiusura che riportano ritardi alla segnaletica in linea ferroviaria e ciò si ripercuote anche sul traffico stradale. Senza considerare che le conseguenze di ogni azione inadeguata da parte degli utenti della strada si ripercuote in modo pesante su puntualità e regolarità del servizio».
«L’orario cadenzato – continua – ha comportato che i treni fanno più servizio ferroviario sulla stessa tratta con soste a Venezia e Bassano per cui anche in questo caso il ritardo può ripercuotersi anche per tutta o parte della giornata». Altro fattore disagio il cambio con le coincidenze che è fissato a Castelfranco Veneto: «Purtroppo – evidenzia ancora Simonaggio – capita che il ritardo dei collegamenti con Vicenza produca la conseguenza de salto della coincidenza con grave perdita temporale consumata in stazione in attesa del treno successivo».
La Cgil punta il dito anche contro le soppressioni che «portano l’immediata conseguenza del sovraffollamento». «Minore offerta o variazioni «in corsa» della composizione del treno – osserva il segretario generale Filt Veneto – producono su una linea trafficata l’effetto «sardina» in scatola. L’offerta di diciotto coppie di treno al giorno nei giorni feriali, uno ogni trentacinque minuti, dalle ore 5,25 alle 20,25 è una buona condizione di servizio a patto che questo sia adeguato e regolare relativamente a qualità delle infrastrutture e del materiale rotabile. Insomma, molto resta da fare per dare treni di qualità sulla Bassano Venezia e nel resto delle linee ferroviarie del Veneto».

Gianni Trentin

 

La sentenza d’appello riconosce alla società di Monselice crediti e risarcimenti legati alla metropolitana di superficie

VENEZIA – L’estenuante braccio di ferro giudiziario tra Net Engineering e Regione Veneto si va trasformando in una Caporetto per quest’ultima, che in Corte d’Appello incassa una nuova sconfitta: l’undicesima da quando è stato avviato il contenzioso. Stavolta i giudici della prima sezione civile di Venezia hanno respinto il ricorso di Palazzo Balbi contro il lodo arbitrale che, nel febbraio 2011 riconosceva alla società di progettazione tecnologica di Monselice crediti per circa 30 milioni di euro per lavori non pagati, interessi maturati e danni patrimoniali. Oltre a bocciare l’impugnazione, la Corte ha condannato l’amministrazione presieduta da Luca Zaia anche al pagamento delle spese legali della controparte (poco più di 45 mila euro) mentre si avvicina il sequestro cautelativo di beni regionali – per un valore proporzionale alla somma milionaria contestata – già contemplato dal lodo precedente.

Una vicenda per molti versi sconcertante, che investe la distribuzione degli appalti del Sistema ferroviario metropolitano di superficie: correva il 2009 quando la Net – esclusa dal service tecnico sulla linea Mestre-Adria e sulla stazione Mira Buse nonostante le convenzioni stipulate – iniziò una battaglia legale chiedendo il risarcimento per l’«illecita sottrazione di attività» per collezionare nel tempo una serie di lodi arbitrali favorevoli, puntualmente impugnati dalla Regione – che adduce l’assenza di copertura finanziaria degli accordi in discussione – decisa a non sborsare un soldo nonostante un accordo transattivo sottoscritto l’8 agosto 2013: una strategia dilatoria che appare confermata dall’assenza, nel bilancio del Veneto, di ogni accantonamento cautelare.

Una circostanza che suscita la durissima reazione della società presieduta da Giovanni Battista Furlan. «Perché tanta cieca ostinazione della Regione in un contenzioso senza speranze? Perché, dopo l’ingloriosa caduta di Galan e Chisso, anche questa giunta e in particolare il suo presidente Zaia, che ha avocato a sé le competenze di Chisso, e il vicepresidente Zorzato, che ha la delega al contenzioso, persevera con tanta caparbietà nell’azione di Galan e Chisso contro Net? Perché si è tentato di mettere in ginocchio Net? È stato usato lo stesso accanimento in altri cinque arbitrati milionari nei quali si è ricorso ai servizi dei consulenti tecnici Balducci e Cuccioletta?», gli interrogativi sollevati da una nota dell’azienda. Che dopo aver evocato il “sistema Galan” avanza un pesante sospetto: «Sembra evidente che l’intenzione, neanche tanto sottintesa, sia stata quella di utilizzare, come un’efferata garrota, l’inesorabile trascorrere del tempo, in modo da far morire Net a poco a poco di asfissia finanziaria per il mancato incasso dei corrispettivi maturati in anni di lavoro. Non ci sono riusciti, ma questo non toglie la gravissima responsabilità politica della Regione nell’aver costretto l’Azienda a ricorrere ad ammortizzatori sociali, costringendo decine di collaboratori a mesi di umiliante inattività».

Pesanti i contraccolpi dei mancati introiti sui conti dell’impresa, che non usa mezzi termini alludendo all’«impressionante volume di fuoco dispiegato da forze, oscure e no, ostili a Net ma soprattutto all’Sfmr e ai cittadini del Veneto». Conclusione? Net Engineering auspica che dinanzi all’ennesimo pronunciamento della magistratura, Zaia «non voglia con gladiatoria e suicida determinazione, perseverare nell’impugnazione» e adempia al pagamento, ora divenuto esecutivo. Si vedrà ma il “muro contro muro” in atto non autorizza previsioni ottimiste.

Filippo Tosatto

 

CORTE D’APPELLO

VENEZIA – “Prosegue l’imbarazzante e costosa collezione di sconfitte della Regione Veneto”. Si intitola così il comunicato diffuso ieri da Net Engineering, la società di Monselice (Padova), che ha in corso un lungo contenzioso con Palazzo Balbi in merito alla metropolitana di superficie, la cosiddetta Sfmr. La nota si riferisce al pronunciamento dalla prima sezione civile della Corte di Appello di Venezia (presidente Vittorio Rossi) e riguardante un lodo arbitrale che nel febbraio 2011 riconosceva a Net Engineering crediti per circa venti milioni di euro per lavori non pagati, interessi maturati e danni patrimoniali. «L’impugnazione della Regione è stata respinta dalla Corte d’Appello, che ha condannato la Regione anche al pagamento delle spese legali della controparte, poco più di 45mila euro. Nella contabilità di questa incredibile odissea giudiziaria del Sfmr – undici cause, undici sconfitte della Regione – la sentenza di mercoledì della Corte di Appello di Venezia riguarda il secondo dei tre arbitrati avviati e vinti da Net». C’è anche un terzo lodo, dello scorso maggio, che condanna la Regione al pagamento di circa 30 milioni a Net, ma i crediti non sono stati ancora pagati.

 

Nuova Venezia – Una malattia fa cancellare quattro treni

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24

ott

2014

PENDOLARI INFURIATI

Il macchinista si ammala e quattro treni dei pendolari ieri mattina sono stati soppressi. I disagi si sono verificati tra le 6.20 e le 9.30 sulla Mestre-Noale e sulla Mestre-Salzano. Le Ferrovie non sono riuscite a sostituire il dipendente.

 

Noale. Ieri tra le 6.20 e le 9.30 sono stati soppressi i convogli dei pendolari

Le Ferrovie non sono riuscite a sostituirlo. Assalto agli altri treni regionali

Il macchinista si ammala. Quattro navette cancellate

NOALE – Alle sbarre divelte e ai guasti, aggiungiamoci l’improvvisa malattia del macchinista. I problemi subìti quest’anno dai pendolari della Venezia-Noale-Bassano sembrano davvero non finire mai. Ieri sono saltate quattro navette, tre sulla Mestre-Noale e viceversa, una sulla Mestre-Salzano, comprese tra le 6.22 e le 9.32. Così i passeggeri della tratta, che comprende mezzo Miranese, sono stati costretti a riversarsi sugli altri regionali o a muoversi con mezzi alternativi. Come ogni mattina i pendolari e gli studenti si sono recati alle stazioni di Mestre e Noale per raggiungere Salzano o la terraferma. L’amara sorpresa, però, è arrivata poco dopo, perché il tabellone ha iniziato a segnare le soppressioni, nonostante gli altri convogli fossero puntuali: il regionale 5768 delle 6.22 da Mestre a Salzano, il 5771 delle 7.09 da Noale a Mestre, il 5772 delle 8.22 da Mestre a Noale e il 5775 da Noale a Mestre delle 9.09. Il primo è un diretto e non fa soste intermedie, gli altri tre fermano anche a Spinea, Maerne e Salzano. Dalle Ferrovie fanno sapere che le corse sono saltate per una malattia improvvisa del macchinista. La notizia agli uffici è arrivata ancora a notte fonda. Troppo tardi, a quel punto, trovare un sostituto. I problemi hanno interessato le quattro navette che fanno la spola tra Mestre, Salzano e Noale. I passeggeri hanno dovuto attendere per salire sul convoglio successivo. Ma intanto i componenti del gruppo Facebook avevano fotografato lo schermo con l’annuncio delle soppressioni. Non che in passato non ci siano stati disagi, ma l’anno che a breve si chiuderà ha creato più di un problema ai passeggeri. Delle sbarre divelte si è detto e scritto anche prima, con camion e auto che hanno abbattuto i passaggi a livello di via Mestrina e Tempesta a Noale. Lo stesso si può dire dei guasti. Si sta parlando di una linea a binario unico, da Maerne a Bassano, tra le più trafficate d’Italia. In questo 2014, quasi ogni mese i pendolari hanno subìto ritardi per gli intoppi che via via capitavano e colpivano a effetto domino.

Alessandro Ragazzo

 

Simonaggio (Filt Cgil): “Venezia-Bassano, un 2014 da dimenticare”

NOALE. «Tante promesse ma la situazione sulla Venezia-Bassano è desolatamente ferma. Sono rimasti i disagi». La riflessione è del segretario veneto di Filt Cgil Ilario Simonaggio, che traccia il bilancio dei primi dieci mesi di orario cadenzato. E mette fretta alla Regione. «Il tempo stringe», osserva, «per le modifiche da introdurre almeno con il cambio dell’orario a dicembre se si vuole evitare il perpetrarsi della brutta figuraccia fatta con quello cadenzato. Alcune migliorie sono difficili da attuare per l’impostazione del servizio che poggia su una maggiore offerta dal lunedì al venerdì, concentrata in 12-16 ore». Simonaggio indica anche ciò che non va. «La linea è a binario unico, ad eccezione che da Maerne a Mestre» ,spiega, «e questo fa sì che i treni si incrocino. E poi ci sono troppi passaggi a livello, i tempi di chiusura riportano ritardi alla segnaletica ferroviaria e questo si ripercuote pure sul traffico stradale. Ogni disattenzione degli automobilisti si riflette su puntualità e regolarità del servizio. Le soppressioni portano al sovraffollamento. Avere una minore offerta o cambi “in corsa” nella composizione del treno produce l’effetto “sardina”. È buona l’idea di 18 coppie di treni al giorno nei feriali, a patto che ci sia qualità delle infrastrutture e del materiale». (a.rag.)

 

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