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Gazzettino – I sindaci in Regione per i disagi dei pendolari

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14

nov

2014

TRASPORTI

SALZANO – «Non chiederemo cose mirabolanti, ma protesteremo contro i continui disagi provocati da ritardi e cancellazioni. Ci accontenteremmo di avere ogni giorno almeno i treni segnati sul tabellone». È con questo spirito che oggi i sindaci e i referenti dei pendolari del Miranese incontreranno un dirigente regionale e un referente di Trenitalia.

L’appuntamento è per le ore 9 nella sede veneziana della Regione a Palazzo Linetti in calle Priuli. Tutti i sindaci dei Comuni interessati dalla linea ferroviaria Bassano-Venezia (quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne, Spinea e Mestre) sono stati infatti convocati dalla Regione e avranno l’opportunità di portare con loro anche i referenti dei comitati locali. Tra incidenti al passaggio a livello, guasti tecnici e malattie di capo-treno o macchinista, nel Miranese è stato un ottobre da incubo. Nelle ultime due settimane la situazione è migliorata, ma i pendolari vogliono garanzie soprattutto in vista del nuovo orario che dovrebbe entrare in vigore a dicembre.

(g.pip.)

Sono stati convocati a Venezia per la mattinata di venerdì i rappresentanti delle amministrazioni bassanesi chiamati a discutere in Regione delle problematiche relative al trasporto ferroviario. L’assessore Elena Donazzan, appena delegata da Zaia pure ai Trasporti in sostituzione di Renato Chisso, incontrerà una delegazione proveniente dal Bassanese con la quale discuterà ciò che si può fare per migliorare la (precaria) situazione del trasporto su rotaia.

«Venerdì sarà importante essere uniti – spiega Dario Berti, rappresentante dei pendolari bassanesi – scopo del summit sarà quello di illustrare alla Regione le criticità attuali e proporre assieme soluzioni nuove. Mi auguro che il territorio sappia fare squadra con il sindaco Poletto in testa, così da evitare che, come già accaduto per altre questioni, le esigenze del territorio vengano calpestate».

Chiaro, anche se non esplicito, il riferimento alla questione Tribunale o ad altre vicende simili che hanno portato all’impoverimento del territorio: «So che in queste settimane i vertici regionali hanno incontrato anche altre istituzioni, come ad esempio i rappresentanti dei Comuni di Salzano e Spinea – aggiunge Berti – loro hanno chiesto che i treni in partenza da Bassano e diretti a Venezia possano fermarsi nei loro due centri; è chiaro però che questo comporterebbe un ulteriore rallentamento della linea a scapito dei bassanesi, che già hanno un solo treno all’ora per Venezia. Da Salzano e Spinea ne partono invece due ogni ora: aggiungerne un terzo andrebbe a nostro danno».

Lotta tra poveri quindi? «Assolutamente no – auspica Berti – ma capacità di rivedere il piano ferroviario in un’ottica generale. L’assessore Elena Donazzan peraltro conosce molto bene il territorio bassanese e credo che questo può essere un motivo di rassicurazione in più in vista dell’incontro di venerdì. Se saranno apportate delle modifiche, credo dovranno riguardare una velocizzazione della linea Bassano-Venezia e non un ulteriore rallentamento o, peggio, impoverimento della stessa. Nel Veneziano hanno già tutte le stazioni rinnovate e in buona parte le linee sono dotate di doppio binario».

«Ritengo che il Veneto abbia bisogno di crescere in maniera omogenea – conclude Berti – e questo vuol dire innanzitutto dare a Bassano linee ferroviarie efficienti e degne di questo nome. In queste condizioni diventa tutto molto complicato; i disagi sono sotto gli occhi di tutti. È assolutamente il momento di intervenire con serietà e tempestività».

Johnny Lazzarotto

 

LE CRITICITÀ – Bassa frequenza dei treni e altissimo affollamento “E ora arriva l’inverno…”

BASSANO – (J.L.) Treni sovraffollati, pochi convogli nelle ore di punta e disservizi che periodicamente rendono invivibili i viaggi da Bassano verso Padova e Venezia. Sono queste solo alcune delle criticità che saranno passate sotto la lente d’ingrandimento in occasione dell’incontro di venerdì: «Problemi ce ne sono sempre, e da sempre – sottolinea Dario Berti – basti pensare ad esempio che da Bassano a Castelfranco Veneto abbiamo una linea con ben 17 passaggi a livello. Lungo questa direttrice poi abbiamo un solo treno all’ora, cosa che normalmente può anche bastare ma che negli orari di punta diventa decisamente insufficiente. Ancora peggio va la situazione lungo la tratta Bassano-Padova dove il sovraffollamento dei convogli è praticamente all’ordine del giorno e con l’arrivo dell’inverno, del freddo e del ghiaccio non osiamo immaginare quali potrebbero essere le condizioni in cui ci si troverà a viaggiare nelle prossime settimane. Speriamo che l’incontro di venerdì dia i frutti sperati e che si riprenda in mano l’intera situazione del trasporto ferroviario con partenza e arrivo da Bassano. I pendolari lo chiedono da tempo – conclude Berti – ci auguriamo possa finalmente accadere nella realtà».

 

Gazzettino – Crescono i passeggeri “Ma mancano i treni”

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8

nov

2014

VITTORIO VENETO – Vertice a Venezia tra Regione, Trenitalia, amministratori e pendolari

DISAGI – La carenza di strutture penalizza gli utenti che utilizzano il treno

Gli utenti della ferrovia vittoriese crescono ma la stazione del centro, che serve 70mila residenti sparsi in 11 Comuni, non ha sottopassi né pensiline, è poco illuminata e l’unica biglietteria automatica a volte non basta. È la situazione che il vicesindaco Alessandro Turchetto ha illustrato, ieri, a Venezia nell’incontro tecnico svolto in Regione tra amministratori delle linee per Belluno e Sacile, dirigenti regionali e di Trenitalia e comitati dei pendolari. Turchetto ha ascoltato con piacere il dato che vede i viaggiatori della Conegliano – Belluno in aumento rispetto all’anno scorso, ma ha ricordato le carenze della linea sul piano gestionale e infrastrutturale. Il braccio destro del sindaco Tonon ha ribadito che «la nostra intenzione è andare verso la massima integrazione tra rotaia e gomma, un progetto che i dirigenti regionali hanno condiviso».

Il nervo scoperto, oltre alla fragilità della tratta in caso di eventi atmosferici importanti (i treni hanno ripreso a circolare ieri una volta rimossa la frana sui binari all’altezza di Negrisiola) è l’orario cadenzato avversato da molti pendolari, sul quale Turchetto ha precisato di «non avere preconcetti. Si avverte però la carenza di collegamenti diretti con Venezia e Treviso, in particolare al rientro in orario serale».

Al tavolo veneziano c’erano anche i pendolari. Il vittoriese Diego Tiozzo del comitato “Il treno dei desideri” definisce «cruciale» il percorso che dovrà portare «a una vera integrazione ferro – gomma evitando che ci siano bus che corrono parallelamente a un treno magari con gli stessi orari. Qualsiasi rimodulazione del servizio ferroviario non dovrà portare ulteriori riduzioni. Il livello attuale può essere solo potenziato e migliorato».

 

Nuova Venezia – Zaia rischia maxi pignoramento

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7

nov

2014

NET ENGINEERING vuole 30 MILIONI

PADOVA – Sempre più aspro lo scontro legale tra Net Engineering di Giovanni Battista Furlan e la Regione. La società di Monselice reclama da anni il pagamento degli studi di progettazione eseguiti nell’ambito del Sistema ferroviario metropolitano di superficie e ora (visto inutile ogni tentativo di accordo bonario) alza il tiro: «A mezzo degli ufficiali giudiziari di Venezia, Net Engineering spa ha notificato alla Regione Veneto l’atto di precetto per il pagamento della somma di 30,482 milioni di euro, così come stabilito dal lodo arbitrale depositato lo scorso 28 maggio 2014 dinnanzi alla Camera arbitrale per i lavori pubblici presso l’Autorità di Vigilanza, e notificato con formula esecutiva il 7 luglio scorso», informa una nota diramata dal quartier generale di Monselice «se la Regione non onorerà entro i dieci giorni stabiliti dalla legge, Net sarà costretta ad avviare l’esecuzione forzata; atto che porterà al pignoramento dei conti della Regione presso la Tesoreria o di beni di proprietà dell’Ente».

Toni pesanti: «In questi mesi abbiamo cercato in ogni modo di evitare che il contenzioso si concludesse con uno sfregio alla credibilità istituzionale dell’Ente e con inutile aggravio, per il dilatarsi degli interessi moratori, sulle finanze pubbliche», è la replica.

Accompagnata dalla puntualizzazione delle cinfre in ballo: «Nell’importo complessivo stabilito dal lodo di euro 30.482.944,82, pesano 3.406.724,34 euro per interessi moratori al 7 novembre 2014; 2.796.460 euro per danni, 233.120,71 euro per interessi legali sui danni e circa 160.000 euro di spese di arbitrato e lite. Si tratta di cifre importanti, destinate a crescere con il passare del tempo in quanto gli interessi moratori, calcolati fino alla data del 7 novembre, continueranno a maturare fino a quando la Regione pagherà».

Come dire, la società non mollerà l’osso nonostante l’indisponibilità dell’interlocutore: «Purtroppo le reiterate offerte di disponibilità di Net avanzate in questi mesi anche direttamente al Presidente e alla sua Giunta, sono state sistematicamente eluse».

Prospettive immediate? «Ci auguriamo che questi pochi giorni ancora a disposizione per evitare il pignoramento, siano utilizzati dalla Regione per archiviare il contenzioso e per utilizzare appieno da un lato le peculiarità dell’Sfmr e dall’altro lato la professionalità e la ostinata e non condizionabile indipendenza di Net Engineering».

Sul caso interviene il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, che cita il filosofo Lao Tzu – «Il più grande dei problemi del mondo poteva essere risolto quando era piccolo» – per sollecitare Zaia ad affrontare finalmente la questione: «Il governatore esca dall’inerzia, il contenzioso Net Engineering è come un contatore che incessantemente fa aumentare gli interessi passivi a carico della Regione e quindi della collettività. È illusorio sperare che si risolva da sola, serve un compromesso equilibrato».

Filippo Tosatto

 

SPINEA – Dopo ritardi, treni soppressi e un orario cadenzato che non ha mai soddisfatto gli utenti, il comitato pendolari di Spinea porta le sue proposte in Regione. Ai tecnici incaricati il comitato presenterà l’idea di introdurre la fermata del regionale veloce nelle stazioni di Spinea e Salzano, per avere tre treni all’ora.

«Chiederemo la fermata del regionale veloce e, se non sarà possibile, la fermata obbligatoria del convoglio in caso di cancellazione della navetta», spiegano i pendolari, «le esigenze degli utenti di Spinea sono quelle di avere tre treni per ciascuna ora e su questa base impostiamo le nostre proposte».

Inoltre il comitato chiederà anche l’anticipo dell’orario della navetta Noale-Mestre-Noale: «Questo per avere un cadenzamento il più possibile regolare per fornire un servizio efficace ed efficiente a tutti i pendolari».

Infine, l’ultima richiesta del comitato è quella di introdurre corse aggiuntive nella fascia serale e nel periodo non scolastico: «La navetta infatti non viene utilizzata solo dagli studenti», spiegano i pendolari spinetensi, «per questo non è pensabile che il servizio venga sospeso a scuole chiuse. Inoltre con l’introduzione di corse aggiuntive anche i pendolari “serali” hanno la possibilità di tornare a casa utilizzando il treno».

Il comitato ha coinvolto nella battaglia in Regione anche il Comune, che già in passato si era adoperato per appoggiare le richieste dei pendolari. Lo scorso gennaio il sindaco Silvano Checchin si era anche improvvisato pendolare per un giorno, percorrendo in treno tutta la tratta Bassano-Venezia e toccando con mano i disagi quotidiani dei cittadini. Il comitato punta ora a portare in Regione rappresentanti politici e dei pendolari, dopo che più volte nelle scorse settimane i pendolari hanno incontrato sindaco e giunta.

(f.d.g.)

 

Slitta al 14 novembre la riunione a Venezia con il comitato pendolari, Comuni e Regione

SALZANO «I tavoli tra Regione, Comuni e comitati dei pendolari dei treni, che si stanno tenendo in queste settimane sono importanti perché evidenziano i nodi critici. Ma Palazzo Balbi, oltre alla presenza dei tecnici, deve garantire anche quella della parte politica». È il parere del vicepresidente della Commissione Trasporti e consigliere del Pd, Bruno Pigozzo, presente all’incontro dedicato alla tratta Mestre-Portogruaro, che sollecita l’intervento dell’assessore Elena Donazzan, delegata da pochi giorni scelta dal governatore veneto Luca Zaia a seguire questo settore.

«La sua assenza», continua Pigozzo, «è giustificabile con il fatto che ha ottenuto la delega da poco. Ma d’ora in avanti, sarà necessaria una presenza costante della giunta regionale a questi tavoli, che si faranno sempre più caldi. E da qui, parte la richiesta dei passeggeri di arrivare presto a quelle decisioni concrete per risolvere i problemi. Mi riferisco ai sovraffollamenti e ai “buchi” di servizio che si registrano nelle prime ore della mattina e la sera».

Il prossimo incontro sarà con gli utenti della Venezia-Bassano; all’inizio la riunione era stata fissata per venerdì, ma poi è arrivata la comunicazione che sarà posticipata di sette giorni, a venerdì 14 alle 9 a palazzo Linetti a Venezia. Sarà l’occasione per discutere dei treni saltati, 425 secondo i pendolari di Salzano-Robegano da inizio anno di cui 50 nel solo ottobre, e quali interventi le ferrovie e la Regione hanno intenzione di attuare per migliorare il trasporto su rotaia. Anche perché gran parte della linea, da Maerne a Bassano, è a binario unico ed è considerata tra le più trafficate d’Italia. «Ho chiesto ai tecnici», continua Pigozzo, «di quantificare le risorse necessarie per risolvere le emergenze per inserirle già nell’assestamento di bilancio. Confido sul fatto che l’assessore Donazzan entri al più presto nel vivo della partita».

(a.rag.)

 

SALZANO – Slitta l’incontro tra sindaci, dirigente regionale e referenti di Trenitalia per discutere dei disservizi sulla Bassano-Venezia: si terrà non più venerdì 7 ma venerdì 14. Intanto dopo i 50 treni soppressi nel mese di ottobre ora interviene il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, invocando un coinvolgimento attivo della giunta Zaia: «Non basta la presenza dei tecnici: ai tavoli con i sindaci e i comitati deve sedersi anche la parte politica. L’assessore Donazzan ha la delega ai Trasporti. D’ora in avanti sarà necessaria una sua presenza costante per arrivare rapidamente a decisioni concrete».

(g.pip.)

 

Nuova Venezia – Miranese: in 10 mesi cancellati 425 treni.

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4

nov

2014

Da gennaio nel Miranese cancellati 425 convogli. Ieri nuovi disagi

Treni, boom di soppressioni

Cresce la rabbia dei pendolari dei treni. Nel Miranese uno studio ha evidenziato i problemi: da gennaio sono stati soppressi 425 convogli sulla linea Bassano-Venezia. Anche ieri si sono verificati nuovi disagi.

Pendolari esasperati sulla linea Bassano-Venezia. Ritardi accumulati pari a una settimana e mezza. Ieri altri due casi

SALZANO – La pazienza è arrivata a un limite anche per i passeggeri del Miranese, che ogni giorno salgono sui treni della linea Venezia-Bassano. Altrove l’hanno persa da un pezzo, vedi nel Veneto orientale, qui è stato un crescendo di rabbia, decollata soprattutto quest’anno. Ieri il gruppo “Pendolari Robegano-Salzano” ha reso nota una ricerca fatta dagli stessi passeggeri sui ritardi e regionali saltati di recente. I treni cancellati da gennaio, comprese le navette da Noale o Salzano e Mestre e viceversa, sono stati 425, alla media di 1,46 al giorno, mentre i minuti di ritardo accumulati sono stati 16.663, pari a 11 giorni, 13 ore e 43 minuti. Una settimana e mezza persa, comprese le ore diurne e notturne. Finito qui? No, perché gli utenti hanno pure contato quanti convogli sono stati cancellati a ottobre, dove tra incidenti e malattie del personale, hanno avuto 50 corse in meno. Nei 31 giorni di ottobre, in 14 ci sono stati dei problemi: in pratica quasi il 50 per cento. E ieri si è replicato, perché sono saltate le navette numero 5768 delle 6.22 da Mestre a Salzano e la 5771 delle 7.09 da Noale a Mestre.

«Capiamo» si legge in una nota dei pendolari «che una volta tanto possa capitare un guasto, la malattia improvvisa del capotreno, ma ci pare che le soppressioni in questo caso stiano diventando sistematiche e colpiscono una linea che, essendo a breve chilometraggio, è soggetta a penali più basse in caso di cancellazioni. Non a caso i treni di questa tratta sono i primi a essere soppressi o a subire ritardi». E a dare man forte ai pendolari arriva Damiano Dori, segretario dell’associazione Artigiani e piccole imprese del mandamento di Mirano. Dori denuncia i continui ritardi degli operai nell’arrivare ai posti di lavoro. «Ogni giorno» spiega «riceviamo proteste e lamentele delle nostre imprese. Per colpa dei ritardi e delle soppressioni, faticano a raggiungere i cantieri in tempo e questo penalizza l’ambito lavorativo. Il sistema, così come è stato studiato, è antieconomico e poco funzionale».

Alessandro Ragazzo

 

l’incontro

Venerdì tutti in Regione alla ricerca di risposte

VENEZIA – La scorsa settimana in Regione ci erano andati i rappresentanti dei comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, oltre ai sindaci di Marcon (Andrea Follini) e di Quarto (Silvia Conte). Sul piatto c’erano i disservizi della Venezia-Portogruaro, fatto di corse saltate e ritardi. Venerdì toccherà ai passeggeri della Venezia-Bassano, che andranno a esporre i loro problemi, pure in questo caso fatti di convogli cancellati, pieni e in ritardo. Per gli utenti la situazione sta diventando insostenibile, per una linea che interessa più di mezzo Miranese (Noale, Salzano, Maerne e Spinea) e dove ogni giorni viaggiano migliaia tra studenti e lavoratori. Spesso i disservizi arrivano nelle ore di punta, nei momenti dove c’è il massimo spostamento verso le scuole e gli uffici. Di più, perché questa linea, da Maerne a Bassano, è a binario unico quando c’è un inconveniente, i treni non possono essere deviati su altre rotaie e il traffico si paralizza. Già l’orario cadenzato, per come è stato stilato, aveva fatto storcere il naso a più di un passeggero. A questo si sono aggiunti le soppressioni e i ritardi, talvolta di diversi minuti. E venerdì vuoteranno il sacco.

(a.rag.)

 

Sulla Treviso-Venezia una mattinata da dimenticare per un semplice errore burocratico

Turni sbagliati: annullati altri due convogli

MOGLIANO – Trenitalia sbaglia a organizzare i turni del capotreno, pendolari appiedati sulla Treviso-Venezia. È successo ieri mattina, due i convogli soppressi con il risultato che lavoratori e studenti hanno dovuto attendere il treno successivo o trovare soluzioni alternative per raggiungere le loro destinazioni. Il tutto ovviamente condito da proteste e imprecazioni per il mancato servizio, l’ennesimo lungo la tratta. Il problema si è presentato in tutta la sua gravità a Venezia di primissima mattina: il regionale 11010 diretto a Treviso era senza capotreno. E senza capotreno, non poteva partire. Il convoglio è stato soppresso e i pendolari che lo attendevano nelle stazioni di Porto Marghera, Mestre, Mestre Ospedale, Mogliano, Preganziol e San Trovaso, oltre a quelli già saliti a Venezia, si sono dovuti rassegnare dinnanzi al disservizio. Il copione si è ripetuto poco dopo, con il regionale 11013 in partenza da Treviso alle 8.36 e arrivo previsto a Venezia alle 9.16. Proprio su questo treno doveva salire il capotreno che in realtà non c’era. E i disagi a catena sono ricaduti nuovamente sui pendolari delle stazioni intermedie, tra cui Preganziol e Mogliano. Inutilmente lavoratori e studenti diretti in laguna hanno atteso il regionale. Dagli altoparlanti, l’annuncio: “Treno soppresso per mancanza improvvisa del personale”. Interpellata sulla questione, Trenitalia ha spiegato che ieri si è verificato un errore nella distribuzione dei turni del capotreno, con il risultato che due convogli su cui doveva prendere servizio un capotreno sono rimasti scoperti. E dunque sono stati soppressi. Solo a partire dal terzo treno inserito nel turno del capotreno che non c’era, Trenitalia è riuscita a garantire la copertura con una soluzione in extremis. Inevitabili i disagi per i pendolari. Per quelli che dovevano prendere il secondo regionale saltato, oltre il danno c’è stata anche la beffa. Il treno successivo è arrivato in ritardo. A Preganziol, il regionale 11015 per Venezia Santa Lucia era atteso per le 9.15. Ma già verso le 9, sul monitor è stato segnalato un ritardo di dieci minuti. Ritardo che poi è stato cancellato e quindi è ricomparso. Risultato: il treno è arrivato e ripartito a Preganziol dieci minuti dopo. E lo stesso a Mogliano. Secondo Trenitalia, il ritardo è stato accumulato a causa dell’affollamento sui binari che ha imposto di osservare fermate più lunghe nelle stazioni, da Udine fino a Venezia, dove alla fine è arrivato con nove minuti di ritardo.

Rubina Bon

 

Gazzettino – Miranese. A ottobre soppressi 50 treni.

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4

nov

2014

MIRANESE

Solo in ottobre cancellati 50 treni

Gravi disagi: sindaci e comitati convocati in Regione per un summit con le Ferrovie

I dati dei pendolari: «Nel 2014 tagliati 468 convogli»

DISAGI – Per i pendolari del Miranese è stato un ottobre da incubo.Ora il summit in Regione

Per i pendolari del Miranese è stato un ottobre da incubo e il mese di novembre è cominciato con altri due treni cancellati ieri mattina, ma ora è arrivato il momento decisivo per ottenere i miglioramenti a lungo invocati. Tutti i sindaci dei Comuni interessati dalla linea ferroviaria Bassano-Venezia (quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne, Spinea e Mestre) sono stati convocati dalla Regione e avranno l’opportunità di portare anche i referenti dei comitati locali. L’appuntamento è per venerdì alle 9.30 nella sede della Regione in calle Priuli a Venezia, al tavolo siederanno un dirigente regionale e un referente di Trenitalia.

«Non chiederemo cose mirabolanti, ci accontenteremmo di avere ogni giorno i treni segnati sul tabellone» fa sapere il comitato di pendolari di Salzano, facendo riferimento alla lunghissima serie di disagi degli ultimi mesi. Tra incidenti al passaggio a livello, guasti tecnici e malattie di capo-treno o macchinista, la linea Bassano-Venezia ormai è settimanalmente tartassata. Le stazioni più penalizzate sono Salzano e Spinea (dove non fermano i treni Regionali Veloci), i numeri parlano chiaro: i pendolari fanno sapere che ad ottobre sono stati cancellati ben 50 treni e in tutto il 2014 il dato arriva almeno a 468. La media è di oltre un treno e mezzo cancellato ogni giorno.

Le statistiche sono state prese dal sito internet www.viaggiatreno.it e riguardano le linee Castelfranco-Venezia e Noale-Mestre: il comitato di Salzano ha calcolato anche 16.663 minuti complessivi di ritardo, pari ad oltre undici giorni. Lo stesso comitato ieri ha invitato i pendolari a riportare le proprie osservazioni alla mail pendolarisalzanorobegano@gmail.com, diffondendo anche una nota molto piccata: «Capiamo che ogni tanto può capitare un guasto o una malattia, ma qui le soppressioni stanno diventando sistematiche e colpiscono una linea che, essendo a breve chilometraggio, è soggetta a penali più basse in caso di cancellazioni. Dopo l’incontro di venerdì speriamo di ottenere un miglioramento di questa situazione che ci sta esasperando».

 

 

Vertenza in Regione

PORTOGRUARO – La Regione intende agevolare gli spostamenti dei lavoratori e degli studenti sulla tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro? È questa l’interrogazione che i consiglieri regionali Francesco Piccolo e Diego Bottacin del Gruppo misto hanno portato in Consiglio giovedì 30 ottobre. A fine 2013 era entrato in vigore l’orario cadenzato, che aveva suscitato le perplessità della Conferenza dei sindaci. Ora, a soli 40 giorni dall’entrata in vigore dell’orario per il 2015, il Gruppo misto chiede modifiche per la tratta Venezia-Portogruaro che interessa studenti e lavoratori. Tra le richieste, la partenza da Venezia tra le 21.26 e le 21.41 anziché alle 22.11; il posticipo della partenza del Regionale veloce 2219 alle 23.11 anziché alle 22.41; l’istituzione di una nuova corsa in partenza da Venezia alle 0.21 per Portogruaro che effettui tutte le fermate dopo Mestre, per permettere ai lavoratori di fare rientro anche in tarda serata. O ancora, il sabato si richiede di prolungare fino a Venezia la corsa da Portogruaro verso Mestre delle 12.06, per agevolare i lavoratori del sabato e gli studenti di Portogruaro e San Donà, che talvolta il sabato terminano prima le lezioni; come ultima richiesta un nuovo Regionale in partenza da Portogruaro o alle 4.13 o alle 5.06 durante il sabato e i festivi, utile sia ai lavoratori sia a chi deve prendere coincidenze a Mestre per Roma o Torino.

(f.spa.)

 

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