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PEDAGGI – Sconti sul pedaggio autostradale anche per il 2015: lo ha annunciato Cav

AUTOSTRADA – Lo ha annunciato Cav: 1.70 euro per la tratta Mirano-Padova Est

Pedaggi scontati anche nel 2015

Per i residenti nei Comuni di Pianiga, Dolo, Mira, Mirano e Spinea

Sconti sul pedaggio autostradale anche per il 2015, i pendolari tirano nuovamente fuori la calcolatrice. La concessionaria autostradale Cav ha infatti diffuso una comunicazione rivolta agli automobilisti della Mirano-Padova Est: «La richiesta di rinnovo dell’abbonamento per la tratta Padova Est-Mirano Dolo con sconto del 40% deve essere presentata presso i Centri Servizi Cav entro 30 giorni dalla data di scadenza».

L’abbonamento è rivolto ai residenti nei Comuni di Mirano, Spinea, Mira, Dolo e Pianiga e consente di pagare sulla tratta Mirano-Padova Est (e viceversa) 1.70 anziché 2.80 euro. Attenzione: lo sconto è solo per chi fa almeno 20 accessi, anche 10 andate e 10 ritorni. Chi intende fare questo tipo di abbonamento per la prima volta, deve compilare un modulo disponibile agli sportelli o sul sito di Cav.

Nel 2014 gli abbonamenti sottoscritti con questa formula sono stati 225: va considerato che dallo scorso gennaio (quando il pedaggio Mirano-Padova Est è passato da 80 cent a 2.80 euro) molti pendolari hanno deciso di abbandonare il casello di Mirano privilegiando quello di Spinea. Chi imbocca il Passante a Spinea, infatti, paga 1.60 euro nella tratta Spinea-Padova Est.

Oltre agli sconti del 40% per i pendolari di questi cinque Comuni, resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2015 anche le agevolazioni tariffarie stabilite dal Ministero dei Trasporti a livello nazionale. Questo secondo tipo di agevolazione permette di godere di sconti fino al 20% per i pendolari dotati di abbonamento Telepass che percorrono una tratta di massimo 50 chilometri tra due caselli prefissati: è possibile avere maggiori informazioni sia sul sito www.telepass.it sia agli sportelli Cav (per la Venezia-Padova) e Autovie (per la Venezia-Trieste). Gli sconti maturano progressivamente dopo aver superato i 20 viaggi: al 21esimo viaggio lo sconto su tutti i viaggi (compresi i 20 precedenti) sarà dell’1%, e così via fino al 40esimo viaggio che garantirà una riduzione del 20 percento. Per i pendolari la tratta Mestre-Padova Est può dunque arrivare a costare 2.24 e non più 2.80 euro. Per molti rimarrà comunque più conveniente imboccare il Passante a Spinea: arrivando ad ottenere uno sconto del 20% i pendolari pagano 1.28 euro anziché 1.60 sulla tratta che porta a Padova Est.

 

La posizione Uil sulla vertenza alla società autostradale Cav. Clima teso tra lettere anonime e dispetti

La controparte dovrebbe essere l’azienda ma nella società autostradale Cav – i cui dipendenti arrivano in gran parte dalla Venezia-Padova che fu il regno di Lino Brentan – i sindacati sembrano più impegnati a farsi la guerra alimentando la disaffezione di buona parte dei lavoratori.

Da un lato ci sono Ugl, Cisl e Cisal e dall’altro ci sono la Uil e la Cgil. Le posizioni sull’integrativo sono molto diverse, anche perché le sigle rappresentano settori diversi: mentre l’Ugl è più forte tra gli esattori, Cgil e Uil lo sono tra gli impiegati.

Dopo il servizio pubblicato martedì sulla Nuova in cui si dava conto della battaglia legale tra Cav e ministero sul numero minimo di esattori da tenere ai caselli e del confronto tra i sindacati, è apparsa nelle bacheche una lettera anonima – dai toni tutt’altro che concilianti – che se la prende non solo con l’Ugl ma con tutti gli esattori accusandoli di «rimanere incollati otto ore per turno davanti al televisore».

L’accordo integrativo è finito nel congelatore proprio perché non si riesce a raggiungere un accordo sul ruolo degli esattori, destinati ad essere marginali rispetto al potenziamento delle porte automatiche. Il punto di vista dell’Ugl è che «bisogna prendere coscienza del fatto che il mondo del lavoro autostradale è cambiato e che le esigenze delle aziende di oggi sono diverse dalle esigenze delle aziende di ieri», spiega Loredana Borghi della segreteria regionale Uil Trasporti secondo la quale non si può non capire che il mondo è cambiato, e la tecnologia ha rivoluzionato anche l’organizzazione delle autostrade. «La vera tutela della figura dell’esattore non sta nella difesa ad oltranza del mero servizio di presidio ai caselli», spiega la Borghi, «ma nel fatto che questo personale debba essere qualificato e arricchito anche con altre mansioni, ed eventualmente qualificato e ricollocato in azienda, solo così non si mette a rischio il posto di lavoro di nessuno».

L’esito della trattativa dipenderà molto anche dall’esito del ricorso al Tar del Lazio contro il dispositivo interpretativo del 2 luglio sui cosiddetti caselli a diamante del Dirigente del Ministero dei Trasporti secondo il quale sarebbe obbligatoria la presenza di un esattore per casello mentre oggi Cav, alle uscite di Spinea e Preganziol (dove si entra da una parte si esce dall’altra) nei turni notturni utilizza una persona per due caselli. Un principio che però la società autostradale vorrebbe estendere anche di giorno, in concomitanza con l’apertura del nuovo casello di Martellago e Scorzè, che dovrebbe essere pronto in primavera. Per ribadire il fatto che un solo esattore per Spinea, uno per Martellago e uno per Scorzè siano sufficienti c’è anche il fatto – secondo l’azienda – il fatto che il numero delle auto che esce a questi svincoli è, rispetto alla barriera di Villabona, del tutto marginale.

(f.fur.)

 

Cav vuole ridurre gli esattori alle uscite dell’autostrada, l’Ugl propone di lasciare all’azienda il premio di produzione

Ci sono la Cav contro il ministero, i sindacati contro la Cav, e una parte dei sindacati contro l’altra. Abbastanza per dire che, alla battaglia dei caselli, la sbarra resterà abbassata ancora per un bel po’. È da mesi che la società autostradale che gestisce il Passante di Mestre è intenzionata ad aumentare il numero delle stazioni automatiche incontrando come è immaginabile la resistenza degli esattori dei caselli – che nelle intenzioni iniziali dell’azienda dovrebbero essere ridotti da 84 a 76 – ma anche inciampando nelle direttive del ministero delle Infrastrutture. E l’Ugl: «Disposti a rinunciare al premio di produzione per garantire i posti di lavoro».

Il Ministero. A fronte di un confronto, anche teso, che dura da mesi, è arrivata lo scorso luglio una nota del ministero delle Infrastrutture, e in particolare della Struttura di vigilanza sulle concessioni autostradali. Poche righe, inviate a tutte le società autostradali, nelle quali si legge che «le società dovranno garantire, in ogni caso e per l’intero arco delle 24 ore, la presenza fisica di personale di esazione in ogni stazione». Insomma – è il ragionamento del ministero – le società concessionarie gestiscono un servizio, prendendo una barca di soldi, e quindi devono farlo bene garantendo l’occupazione: non è ammissibile che, in caso di necessità, un automobilista sia costretto ad aspettare a lungo. I vertici della Cav (società mista Regione-Anas) si sono messi le mani tra i capelli perché la società veneta – così come le società Brescia-Padova o la Brebemi – non rispetta questo principio nei turni notturni (dalle 22 alle 6) alle uscite di Spinea e di Preganziol. Si tratta infatti di svincoli cosiddetti a diamante con due caselli distinti per l’entrata e per l’uscita e per la società una persona in servizio – che faccia la spola con l’auto da una parte all’altra in caso di necessità – è più che sufficiente. Tanto che, nelle intenzioni di Cav, c’è la volontà di applicare per tutto il giorno quel che oggi è limitato al solo turno notturno, anche al nuovo casello di Martellago-Scorzè, che aprirà in primavera.

Il ricorso al Tar. Per questo un mese e mezzo fa Cav ha deciso di impugnare davanti al Tar del Lazio la decisione del ministero delle Infrastrutture insieme all’Aiscat (l’associazione delle società concessionarie) la quale già aveva contestato il provvedimento sostenendo che l’obbligo di avere l’esattore sia «in contrasto con il principio di autonomia gestionale d’impresa che deve essere riconosciuta ad ogni attività imprenditoriale ivi compresa quella esercitata dalle società concessionarie» e che vi siano altre soluzioni, «alternative al presidio fisico», per fornire un servizio efficace. Nel caso di Cav, come si legge anche nel bilancio di esercizio 2013 «l’eventuale assistenza all’utenza è garantita da un monitoraggio centralizzato e da un’unica persona che sovrintende a tutte le necessità della stazione».

E gli esattori? Specie in via di estinzione. Il confronto sindacale. Tanto che per difendere i posti di lavoro, quelli dell’Ugl, rappresentativi soprattutto tra gli esattori, hanno annunciato di essere pronti a rinunciare al premio di produzione, pari a 7 mila euro per il triennio 2014-2017. Cgil e Uil, che avevano sposato la proposta aziendale di accelerare con le casse self-service e sono più votati tra gli impiegati, non hanno però nessuna intenzione di rinunciare al premio. «Perché dovremmo rinunciare a un diritto dei lavoratori?» chiosa Ilario Simonaggio, Filt Cgil sostenendo il punto di vista portato avanti in trattativa da Stefano Molena, rappresentante sindacale in azienda e pure segretario comunale del Partito democratico di Campolongo. «Noi preferiamo garantire l’occupazione e nuovi posti di lavoro con l’apertura del casello di Martellago», dice Stefano Gusson dell’Ugl, «e per farlo siamo pronti a rinunciare al premio. È un gesto di responsabilità».

A complicare i rapporti c’è una petizione, firmata da 109 dipendenti su 240, in cui si chiede si chiede di uscire dallo stallo di una situazione che riguarda «solo un settore e sta prevaricando il miglioramento di tutti».

E mentre i lavoratori si interrogano su cosa sia più giusto fare, la trattativa è al palo. E Ugl, con Cisl e Cisal, hanno proclamato lo stato di agitazione. I conti della Cav. La società di cui è presidente il leghista Tiziano Bembo non sta male. Dalla lettura del bilancio 2013 emerge che l’utile al netto delle imposte è stato di 9,8 milioni di euro, più del doppio del 2012, anche se è pur vero che a pesare è il debito con Anas di 986 milioni. Oggi c’è il Cda, e si discuterà anche di questo.

Francesco Furlan

 

MARTELLAGO – Le opere del casello sono finite. Ieri mattina è stata aperta anche la rotatoria di innesto sulla Castellana della nuova tangenziale nord presso la Kelemata, i cui lavori negli ultimi giorni hanno creato inevitabili e interminabili code sulla Sr 245. Con quest’ultimo sforzo e tour de force da parte degli operai, gli interventi in capo alla Passante di Mestre Spa per la realizzazione del casello di Martellago-Scorzè e della nuova viabilità di adduzione sono stati ultimati, in perfetta linea con i tempi: la consegna era prevista per fine novembre. Restano ancora alcune finiture come l’innalzamento di qualche banchina, alcuni cartelli stradali e allacciamenti dell’Enel, ma non tali da pregiudicare la fruibilità delle opere: la nuova tangenziale nord di Martellago, che dal casello si collega alla Castellana al confine est del comune, e la bretella che dalla barriera porta a via Boschi verso ovest, si potrebbero già percorrere tranquillamente. Prima, però, bisognerà effettuare alcuni passaggi necessari, come il collaudo e la formale presa in carico delle nuove arterie. E in ogni caso non si potrebbe attraversare l’area autostradale entrando nei due caselli (e dunque nel Passante), che pure sono stati ultimati ma dove sono in corso tutte le operazioni impiantistiche e tecnologiche legate in particolare all’esazione (vedi Telepass), che richiederanno altri 2-3 mesi. L’intero «pacchetto», dunque, casello e nuova viabilità d’adduzione, entreranno in funzione e saranno aperti assieme a febbraio-marzo del 2015.

(N.Der.)

 

Sarà Veneto Strade a costruire la bretella tra il Passante e via Moglianese

A fine mese finiti i lavori della barriera autostradale, operativa in primavera

MARTELLAGO – Trovato l’accordo per la costruzione della complanarina lungo il Passante che collegherà via Moglianese al casello. Sarà Veneto Strade ad occuparsene dopo un incontro avuto nei giorni scorsi con i rappresentanti dei Comuni di Martellago e Scorzè. È il fatto nuovo, e pure atteso, del progetto, con i lavori delle tangenziali e dello stesso tornello a cavallo del fiume Dese che finiranno per fine novembre. Complanarina a parte, tutto sarà aperto per la prossima primavera.

Veneto Strade. Sarà proprio questo ente a farsi carico dell’appalto, costruzione e bando dell’arteria lunga all’incirca un chilometro che viaggerà a fianco del Passante. Dopo una serie di riunioni con i sindaci dei Comuni interessati, in settimana c’è stata la svolta con l’intesa trovata tra le parti. Ora si dovranno fare altri passaggi da qui ai prossimi mesi; infatti per procedere servirà il via libera del Ministero delle Infrastrutture e poi siglare un accordo tra Martellago e Scorzè. Solo a questo punto si potrà dare il via libera al cantiere. La futura opera sfrutterà l’attuale contro-strada di servizio, che sarà allargata da tre a dieci metri. Per questo non sarà aperta in tempi rapidi ma ci vorrà ancora un po’.

Lavori. Ormai ci siamo quasi per finire tutto il pacchetto di interventi attorno al casello. Gli operai sono da qualche giorno sulla Castellana, zona Kelemata, per costruire la rotatoria: inevitabile qualche coda specie nelle ore di punta. Il resto è praticamente fatto. Se il maltempo non dovesse intralciare, per fine novembre le ditte consegneranno il cantiere. Nei successivi due-tre mesi saranno terminate le rifiniture, vedi ad esempio la posa degli alberi, e saranno fatti i collaudi. Per primavera, forse già a marzo, il casello sarà quindi aperto a tutti i veicoli. L’entrata e l’uscita saranno collegate da un viadotto lungo circa 600 metri. Per arrivarvi, ci saranno la bretella da via Boschi, tra Martellago e Scorzè, e la tangenziale a nord di Martellago, lunga cinque chilometri e mezzo, che partirà proprio dalla Kelemata sulla Castellana. La gestione di questo tratto di Castellana passerà sotto il controllo del Comune di Martellago. Questo comporterà a una serie di trasformazioni di tutto il controllo della viabilità locale con il via a due tipi di Castellana: una vecchia e l’altra nuova (a nord del centro). Martellago e Scorzè non volevano accollarsi la manutenzione delle bretelle d’accesso, a inizio autunno si è trovata una soluzione che soddisfa.

Alessandro Ragazzo

 

OPERE – Raggiunto l’accordo tra Veneto Strade, Anas e i sindaci di Martellago e Scorzè

Collegherà la Moglianese al casello correndo parallela al Passante

La complanare sarà fatta, la realizzerà Veneto Strade e la finanzierà Anas. Dopo l’incontro di martedì alla sede Anas di Mestre, presenti i sindaci di Martellago, Monica Barbiero, e Scorzè, Giovanni Battista Mestriner, è stata raggiunta un’intesa per sbloccare la bretella che collegherà la Sp Moglianese al casello costeggiando il Passante, al confine tra i due comuni. Concertata in un protocollo sulla viabilità di adduzione della nuova barriera tra l’ex commissario Silvano Vernizzi e le due Amministrazioni, l’opera era stata aggiunta a progetto del casello già chiuso, rendendo necessario l’avvio di una procedura a sè che, per problemi tecnici, si è arenata al Ministero delle Infrastrutture. E si temeva passasse tutto in cavalleria. Ma adesso si è trovata la soluzione. L’intesa, che sarà sancita da un accordo di programma quando arriverà, tra un paio di mesi, il via libera del Ministero, prevede che l’Anas metta i fondi (4 milioni) e Veneto Strade si occupi di tutto l’iter realizzativo, che così dovrebbe risultare accelerato: progettazione definitiva ed esecutiva, appalto per i lavori, espropri, etc.

Non è stato ancora deciso chi poi si prenderà in carico la nuova bretella, ma è molto probabile che a gestirla sia sempre Veneto Strade. Se tutto va secondo i piani, i cantieri della complanare apriranno tra 8-9 mesi. Si stanno invece chiudendo quelli del casello e del resto della nuova viabilità: gli operai stanno ultimando la rotonda d’innesto della tangenziale nord in Castellana, il 24 novembre collegheranno gli asfalti del Passante a quelli delle rampe di entrata e uscita dalle stazioni e poi andrà aggiunto su tutto l’ultimo strato di asfaltatura. Maltempo permettendo, e salvo alcune finiture, per fine mese sarà ultimato tutto, anche se poi l’effettiva apertura del casello e della nuova viabilità slitterà in primavera (febbraio-marzo), per via dei tempi di cui Cav avrà bisogno per gli interventi impiantistici e di omologazione (computer, telepass, etc) delle stazioni.

 

Non sono decollati i contratti “Telepass Family” da stipulare con Cav per poter usufruire delle tariffe agevolate per i residenti dopo i forti rincari

MIRANO. Lo sconto in autostrada? Sono appena 12 i nuovi contratti Telepass Family sottoscritti da gennaio a giugno per usufruire dell’agevolazione che riguarda i residenti di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga. Lo rivela lo stesso ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato 5 Stelle miranese Emanuele Cozzolino.

«L’agevolazione», spiega Lupi, «ha determinato nei primi sei mesi dodici nuovi abbonamenti Telepass Family per la tratta Padova Est-Mirano Dolo. L’adesione allo sconto rispetto al numero dei transiti totali sulla stessa tratta è stata pari all’8,53% ad aprile, all’8,27% a maggio e all’8,27% a giugno».

Sconto snobbato dunque. Era stato previsto a inizio anno, nel vortice delle polemiche per gli aumenti sulla tratta Padova-Mestre. Ma subito erano anche state trovate le alternative: uscire al casello di Spinea sul Passante, invece che da quello di Mirano Dolo sulla A57 o riversarsi sulla rete ordinaria. Cosa, quest’ultima, che i comuni hanno subito visto a occhio nudo. Il beneficio per i residenti proposto da Cav-Concessioni autostradali venete dopo gli aumenti è del 40%, ma riguarda un numero minimo di 20 transiti mensili. In pratica oggi per percorrere la tratta Mirano Dolo-Padova est e viceversa si pagano 2,80 euro. Fino all’anno scorso erano 90 cent. Risultato: anche con lo sconto è comunque più che in passato e dunque a molti conviene scegliere altre vie. Come dire: i pendolari alla fine preferiscono il risparmio reale allo sconto di Cav.

Cozzolino non usa mezzi termini: «Lupi non solo ammette le criticità, ma dichiara pure di non volerle risolvere», afferma il deputato, «conferma una realtà evidente a tutti: il progetto originario del Passante non è stato realizzato e l’arretramento della barriera di Venezia-Mestre neppure. Abbiamo contestato la mancata liberalizzazione della tratta Mestre-Mirano Dolo, con contestuale realizzazione del casello a Dolo e gli aumenti tariffari sulla Mestre-Padova: la risposta del Ministero prova a giustificarli con il tentativo di ridurli e non di eliminarli, attraverso le agevolazioni. Preoccupa che il ministro Lupi si limiti a fotografare la realtà e non dia invece alcuna risposta in merito alla domanda su cosa intenda fare per eliminare i disagi. Un silenzio eloquente che equivale a dire: non intendo fare nulla, se la risolvano i pendolari».

Filippo De Gaspari

 

MIRANO – A Mirano asfaltano via Porara. Non tutta, a pezzi, ma è già un evento. L’annuncio scuote la città, che sulla manutenzione del tratto di strada compresa tra la rotatoria del casello di Vetrego e quella con viale Venezia aveva ingaggiato una guerra con il mondo. Nessuno pareva esserne proprietario, dunque nessuno provvedeva alla sua manutenzione. Di fatto la querelle non è ancora stata risolta, ma nel fine settimana sono comunque entrate in azione le macchine asfaltatrici. Nelle scorsi notti infatti la strada è stata asfaltata a tratti, quelli più dissestati, proprio nel tratto incriminato, cioè tra l’ingresso dell’autostrada a Vetrego e la rotatoria con la provinciale 81, viale Venezia. Per farlo è stato istituito un senso unico alternato, ma non si sono verificati disagi a causa dell’orario in cui sono stati effettuati i lavori.

A effettuare l’intervento è stata Cav-Concessioni autostradali venete, dopo le ripetute segnalazioni del Comune di Mirano relative a dissesti e avvallamenti sulla sede stradale, che in alcuni casi avevano creato vere e proprie situazioni di pericolo per la circolazione. Nei giorni e nelle settimane scorse altre strade colabrodo di Mirano erano state interessate da interventi di asfaltatura, come in via Scortegara a Zianigo, ai limiti della percorribilità e alcuni tratti di via Cavin di Sala. Fuori comune risolti alcuni problemi anche in via Desman, soprattutto tra Veternigo e Sant’Angelo di Sala e a Salzano, dove è stata finalmente risolta la vergognosa situazione di via Circonvallazione. Infine una curiosità: tra le strade asfaltate, dopo anni di denunce di incuria e presenza di buche, c’è anche il percorso che il prossimo 22 maggio sarà interessato dal passaggio del Giro d’Italia: via Desman, Noalese, via Cavin di Sala, via Vittoria, Miranese e via Roma a Spinea.

(f.d.g.)

 

MEOLO – «Sindaco, non ci sono soldi». Niente opere complementari al casello autostradale, neppure temporanee. Questo il risultato della Conferenza di servizi, convocata dal sindaco Loretta Aliprandi con Autovie, Veneto strade, Regione, provincia di Treviso (assente quella di Venezia) e Atvo. Tutti concordi sulle situazioni di pericolosità della viabilità in seguito ai lavori del nuovo casello della A4, ma nessuno è disposto a realizzare gli interventi, neppure minimi, per mettere in sicurezza le strade. Non ci sono risorse. Così il sindaco si è arrabbiata. «Ho richiamato tutti al senso di responsabilità e agli impegni assunti con la sottoscrizione degli accordi del 2003 e del 2009», riferisce.
Il fatto è che nella zona sono venuti a sovrapporsi due grandi progetti: il nuovo casello e la “Via del Mare”, ognuno con differenti soluzioni di collegamento viario. Ma i due interventi non sono proceduti di pari passo, tanto che il casello è già stato completato, mentre la “Via del Mare” è in attesa che la Regione valuti la congruità dei due project financing presentati. Così i fondi, inizialmente destinati alle opere complementari a Meolo, sono stati dirottati altrove. Restano sulla carta la bretella di collegamento della zona industriale, il completamento della pista ciclabile del sovrappasso autostradale, il collegamento ciclopedonale della rotatoria tra via Castelletto e la Treviso-mare, la pista ciclabile di via Vallio. Unica soluzione ipotizzata, la riattivazione della fermata del bus della zona industriale. «Di fronte alla situazione di pericolosità – dice il sindaco – vista l’indisponibilità degli altri enti, perseguiremo tutte le strade possibili, compresa l’attivazione di contatti politici per reperire i fondi».

Emanuela Furlan

 

Gazzettino – Meolo, stavolta apre il casello

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14

ott

2014

MEOLO – Stavolta il casello apre per davvero

AUTOSTRADA – A4 chiusa dalle 23 di stasera alle 4 di notte per gli ultimi lavori

Apre il casello autostradale. E forse questa è la volta buona, dopo la marcia indietro di una settimana fa con la notizia dell’apertura di cui il Comune era all’oscuro, poi rinviata all’ultimo momento.
Stavolta è proprio il Comune ad informare che il casello della A4 sarà aperto completamente, sia verso Venezia che in direzione di Trieste, nella notte tra oggi e domani, mercoledì. La comunicazione di Autovie è arrivata ieri in municipio. Prima del “via libera” totale del casello Meolo-Roncade, l’autostrada sarà chiusa al transito dalle 23 di stasera alle 4 di domani, dallo svincolo di Noventa-San Donà fino all’innesto con la Tangenziale di Mestre, in direzione di Venezia, per consentire gli ultimi lavori. Ma, una volta riaperto, il tratto di A4 verso Venezia sarà percorribile su tre corsie. In caso di maltempo, la chiusura della A4 e la conseguente apertura del casello slitteranno alla notte successiva. «In un incontro con i rappresentanti delle attività produttive era stata sollecitata l’apertura totale del casello, che anche noi riteniamo necessaria pur senza tralasciare i problemi di sicurezza – precisa l’assessore ai Lavori pubblici Moira De Luigi -. Il Comune ha avviato da tempo iniziative per risolvere le problematiche della viabilità lungo la Treviso-mare e via Vallio. Vogliamo rassicurare i cittadini che, nonostante l’apertura del casello, i lavori non sono ancora terminati e le imprese appaltatrici continueranno ad operare nel territorio fino al completamento di tutte le opere complementari». Il sindaco Aliprandi ha già indetto una conferenza di servizi con Regione, Veneto Strade, Province di Venezia e Treviso, Autovie ed Atvo per giovedì 23 ottobre, per verificare tempi e modi per il completamento di tutti il lavori previsti negli accordi sottoscritti nel 2003 e nel 2009.

 

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