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TV7 Triveneta – Truffe autostradali?

Posted by Opzione Zero in Filmati, Rassegna stampa | 0 Comments

19

gen

2014

MIRA – Il comitato “Opzione Zero” vuole andare fino in fondo: in settimana spedirà alla Corte dei Conti e alla Procura un dossier sulla gestione finanziaria del Passante.

La documentazione mira a ricostruire i movimenti di Cav, Regione e altri enti coinvolti: «La gestione è poco trasparente – spiega il presidente Mattia Donadel – con una lievitazione dei costi poi scaricata sui cittadini. Il Passante è stato pagato coi nostri soldi e ora quel costo dobbiamo pagarlo di nuovo noi, con l’aumento dei pedaggi».

Intanto il comitato intende organizzare per il 22 febbraio una grande manifestazione al vecchio casello di Dolo Roncoduro. Per ricorsi e class action contro l’aumento delle tariffe, sono già avviati i contatti con una legale veneziana.

(g.pip.)

 

IN AUTOSTRADA – Il sindaco di Spinea: «Rischiamo il collasso della viabilità locale»

Gli automobilisti lamentano troppa rigidità sulle tariffe agevolate

PROTESTE – Il casello di Spinea e il Passante. Continuano le lamentale dopo gli aumenti delle tariffe

L’ALLARME – Checchin: «Così salta la viabilità locale»

Il sindaco di Spinea: «Abbiamo riscontrato un aumento del traffico sulla viabilità locale. Lo schema viario pensato quando è stato realizzato il Passante ora rischia di saltare».

I pendolari protestano chiedendo sconti più estesi, i sindaci evidenziano l’aumento del traffico sulle strade interne. Venti giorni dopo l’aumento delle tariffe sulla Mirano-Padova, sono queste le due questioni che tengono ancora banco. Cav ha proposto per i pendolari un abbonamento Telepass Family a tariffa agevolata: 40% di sconto per chi compie almeno 20 accessi autostradali in un mese. Il numero di abbonamenti sottoscritti non è ancora stato reso noto, l’unica cosa certa è il malumore di chi è rimasto escluso dagli sconti proposti. A protestare sono i residenti padovani che fanno la tratta inversa (gli sconti infatti sono rivolti solo a chi vive a Mirano, Spinea, Mira, Dolo, Pianiga) ma non solo: negli ultimi giorni sono emerse pure le lamentele dei pendolari della Mirano-Padova che non escono a Padova Est bensì a Padova Zona Industriale oppure a Padova Ovest. Per chi usa gli altri due caselli padovani, infatti, non è previsto alcuno sconto.

«Se volete risparmiare vi conviene prendere il casello del Passante a Spinea» si sono sentiti rispondere agli sportelli Cav.

Ricapitolando: Mirano-Padova Est è passata da 80 cent a 2.80 euro (1.70 con gli sconti), mentre Mirano-Padova Zona Industriale da 90 cent a 2.90 euro e Mirano-Padova Ovest da 1.60 a 3.60 euro. L’unica speranza è legata ad un nuovo piano di sconti esteso a tutti i pendolari: il ministro Lupi e il governatore Zaia hanno aperto a questa ipotesi, ma si preannunciano tempi lunghi.

Per risparmiare, dunque, molti automobilisti si riversano sulle strade interne: a temere una congestione della viabilità ordinaria sono soprattutto i sindaci di Mirano e Spinea, che nei giorni scorsi hanno chiesto a Cav i dati sui flussi d’accesso ai due caselli prima e dopo l’introduzione delle nuove tariffe. «Abbiamo riscontrato un aumento del traffico sulla viabilità locale, soprattutto sulla camionabile – sottolinea il sindaco di Spinea, Silvano Checchin – Lo schema viario pensato quando è stato realizzato il Passante ora rischia di saltare».

Gabriele Pipia

 

 

Il sindaco attacca il Cav dopo gli aumenti. Saranno messi rilevatori del traffico

Schierati i vigili urbani in viale Venezia per multare i transiti vietati dei camion 

MIRANO «Nessuno utilizza più l’autostrada. Con gli aumenti d’inizio anno Cav ha preso un granchio, noi invece ci stiamo subendo il traffico». Come volevasi dimostrare. Ospite in trasmissione di un’emittente locale insieme al collega di Spinea Silvano Checchin, Maria Rosa Pavanello esprime tutte le sue preoccupazioni per gli effetti già visibili del rincaro dei pedaggi in A4 e A57, tanto da spingersi a passare dalle minacce ai fatti: pronte le pattuglie dei vigili a presidio delle strade più frequentate dai pendolari.

«La gente non sta più entrando a Vetrego, ma non lo sta facendo neppure a Spinea. Se Cav aveva bisogno di recuperare l’investimento del Passante con gli introiti dei caselli, sta ottenendo l’effetto contrario: sono tutti sulle nostre strade».

L’invasione è graduale, ma già si vede. E Mirano non ha neppure le contromisure necessarie per farvi fronte.

«Non abbiamo risposte dal punto di vista delle mitigazioni e aspettiamo ancora i soldi delle compensazioni. Stileremo una lista, l’ennesima, di tutto ciò che manca e la denunceremo pubblicamente: barriere, ma anche il consolidamento dei fondi stradali, uno per tutti quello di via Porara».

Sul nuovo traffico a Mirano, però Pavanello, sa che per fare la voce grossa ci vogliono dati certi. Così, entro fine mese, il sindaco passerà all’azione. Ha già ordinato di mettere due rilevatori di flussi in viale Venezia, con i quali misurerà per un breve arco di tempo il transito dei veicoli lungo la Sp 81, la camionabile che di fatto, secondo le prime verifiche, sembra diventata l’alternativa di molti all’autostrada. Qui si riversano non solo le auto in arrivo da Spinea, ma anche tutto il traffico locale, che punta poi dritto a via Cavin di Sala e via Noalese, direzione Padova. Il Comune dispone già degli apparecchi elettronici, basterà posizionarli nei punti prestabiliti, forse già la prossima settimana: nel giro di qualche giorno avrà a disposizione numeri e grafici di passaggi veicolari alle porte del centro. Dati dei flussi alla mano, il sindaco avrà la scusa per schierare i vigili, come già minacciato una settimana fa. Già preallertato il comando della polizia locale, a febbraio i controlli saranno continui. L’obiettivo è non transigere sui passaggi vietati, in particolare dei Tir, ma anche creare una sorta di ostruzionismo che scoraggi gli automobilisti ad attraversare Mirano.

«La città non può sobbarcarsi tutti i problemi», conclude Pavanello, «siamo l’unico comune a non aver ancora visto un euro e ci tocca pure subire traffico e smog. Ci hanno imposto un Passante con la scusa di liberare i paesi dal traffico, ce lo ritroviamo deserto e con il centro città più intasato di prima».

Filippo De Gaspari

link articolo

 

RINCARI AUTOSTRADALI »DOPO IL VERTICE

Aiscat apre a riduzioni dei pedaggi del 20% ai veicoli leggeri: autostrasportatori insoddisfatti. Zaia a colloquio con il ministro

VENEZIA – Segnali concreti di apertura alla richiesta di sconti per i pendolari delle autostrade rivolta dal ministro Maurizio Lupi alle concessionarie della rete aderenti all’Aiscat. In assenza di dichiarazioni ufficiali, fonti societarie lasciano intendere che l’orientamento è quello di accogliere la proposta del titolare dei Trasporti: pedaggi abbassati del 20% per i pendolari, così da attenuare l’impatto dei rincari che tante proteste hanno sollevato. Ma il sì sarà accompagnato da una «rigida» definizione degli utenti pendolari – Lupi l’ha circoscritta a coloro che compiono almeno 40 viaggi al mese entro la distanza di 50 km – che includerà soltanto auto e moto. Al momento non si prevedono agevolazioni per il traffico pesante: l’Aiscat teme che ciò (sommato alla flessione della domanda da parte dei veicoli leggeri) comporterebbe un marcato calo di introiti ai caselli esponendola così al rischio di danno erariale nei confronti dello Stato che eroga la concessione. La risposta definitiva al ministro, in ogni caso, non sarà immediata («Sono in corso verifiche tecniche e simulazioni contabili») né l’entrata in vigore degli sconti a febbraio, caldeggiata dall’esecutivo, pare scontata. Per gli autostrasportatori – oggettivamente penalizzati dagli aumenti – è stato avviato un tavolo ad hoc, coordinato dal sottosegretario Rocco Girlanda; l’Unione europea riconosce ai camionisti riduzioni massime del 13% e le associazioni di categoria scalpitano e segnalano che il primo incontro ministeriale «non ha registrato alcun passo avanti». Sul versante politico e amministrativo, va segnalato l’incontro romano tra Lupi e Luca Zaia. Il governatore del Veneto, che nei giorni scorsi ha speso parole di apprezzamento per l’esponente del Governo, ha garantito pieno sostegno alla politica di sconti, auspicando un allungamento dei tempi di concessione che permetterebbe alle società di spalmare su un arco più campio (e quindi meno oneroso) i debiti contratti per gli investimenti: esemplare, in tal senso, il caso della Cav (50% Regione, 50% Anas) la cui concessione sul tratto Padova-Venezia è limitata 23 anni a fronte della pesante esposizione finanziaria legata alla costruzione del Passante. Anche l’altro leader del leghismo veneto, Flavio Tosi, nella veste di presidente dell’Autostrada Brescia-Padova, incontrerà a breve Lupi per discutere il sistema trariffario.

E proprio al Carroccio è diretto l’attacco di Stefano Valdegamberi: «I pedaggi potrebbero facilmente scendere del 15-20% facendo luce e pulizia nella gestione delle concessionarie, tutte in mano leghista», accusa il consigliere di Futuro popolare; che scandisce i nomi e le percentuali: «A capo della Brescia-Verona-Padova (ritocchi del +1,4%) c’è Tosi; presidente della A4, che alla Brescia-Padova sovrintende, è dal 1998 Attilio Scheck, anche lui della Lega. Autovie Venete hanno rincarato del 7% e hanno come vicepresidenti i leghisti Matteo Piasente e Ivano Faoro. Anche la Cav (da 0,80 a 2,80 euro nel tratto Mirano-Mestre) è a guida leghista, con Tiziano Bembo.

Punge anche Antonino Pipitone (Idv): «Roma ha tolto le castagne dal fuoco alla Regione Veneto ora il pallino torna a Zaia, speriamo faccia finalmente la sua parte».

Filippo Tosatto

 

Nuova Venezia – Autostrade. Sconti del 20% per i pendolari

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16

gen

2014

RINCARI AUTOSTRADali»il vertice ai trasporti

Il ministro: agevolazioni da febbraio per chi va al lavoro in autostrada

Caro-autostrade, il ministro Lupi avanza la sua proposta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 chilometri per almeno venti giorni al mese per motivi di lavoro. Ritocchi anche per le distanze minori.

Lupi: «Sconti del 20% per i pendolari»

La richiesta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 km per 20 giorni al mese. Ritocchi anche per le minori distanze

VENEZIA Nella partita dei rincari autostradali Maurizio Lupi scopre le sue carte e chiede all’associazione delle società concessionarie, l’Aiscat, di garantire una riduzione dei pedaggi del 20% ai pendolari dotati di telepass, già a partire da febbraio. Ma chi sarebbero nel concreto i destinatari dello sconto? «Chi percorre in l’autostrada un tratto fino a 50 chilometri per 20 giorni al mese e per 40 viaggi complessivi», precisa il ministro, che tuttavia non esclude dai benefici le frequenze inferiori, sollecitando per loro «una progressività nelle agevolazioni sul prezzo». E l’Aiscat? «Ho colto una disponibilità e positività nel dialogo da parte del sistema autostradale ma i tempi devono essere molto rapidi, mi auguro di ricevere risposte e proposte tra lunedì e martedì prossimo». Oltre ai pendolari, il tavolo ha discusso il disagio dell’altra categoria «che ha maggiormente risentito dell’impatto degli aumenti tariffari», ovvero gli autotrasportatori: per loro il dialogo con le concessionarie è già stato avviato dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda. In una fase di acuta crisi sociale l’obiettivo è attenuare l’impatto degli aumenti – accompagnati da un coro di proteste che trova eco nelle migliaia di adesioni alla campagna anti-rincari lanciata dal nostro giornale – ma in precedenza lo stesso ministero aveva autorizzato le concessionarie a ritoccare i pedaggi… In proposito Lupi ha assicurato il fronte imprenditoriale che intende «rispettare le regole e i patti vigenti», riconoscendo che le nuove tariffe sono state dettate dall’adeguamento del tasso di inflazione, dal recupero degli investimenti eseguiti e da un «fattore di equilibrio contabile » che tiene conto dell’andamento della domanda negli ultimi cinque anni: «L’aumento richiesto inizialmente ammontava al 4,7%, il Governo l’ha contenuto al 3,9% e ora, nell’ambito della collaborazione tra pubblico e privato, cercheremo di rendere compatibili le esigenze proprie delle imprese con le richieste legittime di cittadini e utenti che non vivono un momento felice».

Nessun cenno alla questione delle concessioni: le società auspicano da tempo un allungamento temporale che consenta loro di «spalmare» più agevolmente il debito finanziario contratto per gli investimenti, così da calmierare anche i pedaggi. Esemplare il caso della Cav, che gestisce il tratto Padova-Mestre, la cui concessione è limitata a 23 a fronte di una media quarantennale. Su questo versante Lupi non ha assunto alcun impegno, limitandosi a ribadire che si tratta di una materia delicata e complessa, condizionata com’è dalla normativa europea che vieta prolungamenti lesivi della libera concorrenza. Ora si attende la risposta ufficiale di Aiscat, che sonderà le 52 società aderenti prospettando una soluzione condivisa, magari in forma di do ut des rispetto all’esecutivo. Ai Trasporti non nascondono l’ottimismo.

Filippo Tosatto

 

I COMMENTI DELLE FORZE POLITICHE

Democratici e Udc: assordante silenzio di Zaia

Goisis: «Lega muta sugli aumenti veneti perché il presidente della Brescia-Padova è Tosi»

VENEZIA – Numerosi i commenti delle forze politiche all’iniziativa di Lupi. «L’impegno del ministro è positivo», afferma Andrea Martella, vicecapogruppo del Pd alla Camera «ma il sistema delle concessioni autostradali va ridefinito al più presto e le tariffe vanno realmente legate agli investimenti realizzati. E di questo il Parlamento si deve occupare in maniera seria». «Zaia si decida a svolgere fino in fondo il suo ruolo di presidente della Regione Veneto.

Basta scaricabarile», pungono le democratiche Simonetta Rubinato parlamentare-sindaco di Roncade e Silvia Conte, sindaco di Quarto d’Altino «Zaia è stato vicepresidente di questa Regione quando si costruiva il Passante e ministro quando il Governo Berlusconi, in cambio di tariffe sospese per quattro mesi, ha regalato alle concessionarie un sostanzioso bonus annuale. Ora non può far finta di scendere da Marte e di non aver saputo prima della decisione di aumentare i pedaggi, tanto più che da governatore provvede alla nomina del presidente della Cav».

«La risposta del ministro Lupi sulla questione pedaggi ci dà ragione: mentre Zaia sta in silenzio o, meglio, si limita solo a contestare Roma, dal Governo arrivano delle risposte concrete e non i soliti slogan della Lega», fa eco il senatore Udc Antonio De Poli che a definisce «una boutade leghista» la posizione del governatore favorevole a concedere autostrade gratis ai veneti: del Veneto Luca Zaia che, ieri, aveva detto: «È il suo gioco preferito», insiste «puntare il dito contro Roma e scegliere la linea del silenzio sulla Cav. Ma i veneti sappiano che la tariffa record di Padova-Venezia è stata decisa da Cav, società in mano alla Regione per il 50%». Anche Paola Goisis attacca: «Come mai in Veneto la Lega 2.0 di Matteo Salvini non è a fianco della gente per protestare contro questi rincari assurdi che colpiscono duro il nostro tessuto produttivo?», chiede la ribelle espulsa dal Carroccio «non sarà mica perché il presidente dell’Autostrada Brescia – Padova è Flavio Tosi , sindaco di Verona, candidato in pectore alle primarie, segretario Veneto della Lega e uomo forte di Maroni ?».

 

IL PRESIDENTE BEMBO

«Cav abbasserà i pedaggi ma tutti facciano altrettanto»

VENEZIA «Attendo di conoscere in tutti i dettagli la proposta del ministero ma se, come pare, le riduzioni dei pedaggi saranno accolte da tutte le concessionarie, noi saremo ben felici di praticare gli sconti. Ricordo che differenza di altre società autostradali, noi siamo un soggetto interamente pubblico e quindi al servizio dell’utente». È questo il primo commento di Tiziano Bembo, il presidente della Cav (50% Regione Veneto, 50% Anas) che gestisce il tratto Padova-Venezia, finita nell’occhio del ciclone per l’aumento anomalo del pedaggio (da 0,80 a 2,80 euro) nel percorso Padova est-Mirano, cui hanno fatto eco, peraltro rincari anche più elevati in altre autostrade venete. In proposito, la commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), convocherà le cinque concessionarie della rete autostradale del Veneto e l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso per approfondire il problema dei rincari e individuare le possibili alternative: «Solo con un confronto diretto con chi gestisce la rete autostradale», afferma Bassi «sarà possibile coniugare le ragioni del territorio e delle categorie economiche con i piani finanziari delle società concessionarie. «Se perfino la Filt Cgil chiede di rivedere il sistema delle concessioni autostradali e di ricorrere al mercato e alla concorrenza, significa che il funzionamento attuale è davvero distorto», fa eco Diego Bottacin, il consigliere regionale di Scelta Civica che contesta l’assenza di una vera concorrenza nella gestione delle autostrade, una situazione di oligopolio che determina il rincaro dei pedaggi: «Una vera e propria tassa occulta».

 

Gazzettino – Autostrade. Caro-pedaggi, i pendolari sperano.

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16

gen

2014

Pedaggi, il governo «Sconti ai pendolari fino al 20 per cento»

La richiesta del ministro Lupi ai concessionari: agevolazioni per le tratte fino a 50 chilometri e per almeno 40 viaggi al mese fra andata e ritorno. La risposta degli enti entro la prossima settimana

Requisito minimo: devono compiere (andata e ritorno) 20 tratte al mese

Bembo (Cav): «Bene fissare criteri oggettivi per le società»

Il ministro Lupi ha chiesto sconti del 20 per cento sulle autostrade per tratte «fino a 50 chilometri»

Fino a tarda sera per i pendolari veneti della tartassatissima, carissima Padova-Mestre, era in agguato la beffa. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha incontrato i rappresentanti delle concessionarie italiane e annunciato di avere chiesto agevolazioni per i pendolari, con un risparmio di almeno il 20 per cento sulle tariffe lievitate a inizio d’anno. Una piccola rivoluzione, una luce nel buio dei rincari e del costo-trasferimento per chi lavora. Eppure l’inganno si annidava nelle parole, sul limite dei 50 chilometri per far scattare le tariffazioni speciali per chi percorre almeno 40 tratte al mese.
A fine riunione le agenzie hanno battuto una prima dichiarazione ufficiale di Lupi. «Abbiamo chiesto fortemente alle concessionarie di istituire dall’inizio di febbraio delle agevolazioni per i pendolari». Che ha spiegato come la categoria dei «pendolari» venga definita sulla base di «dati oggettivi». Ovvero: «Quello della frequenza, cioè chi usa da punto a punto l’infrastruttura autostradale per 20 viaggi al mese (che sono cioè i giorni lavorativi), che diventano 40 considerando andata e ritorno; altro parametro è quello della distanza e il raggio che viene considerato è quello dei 50 km».
La geometria insegna che il raggio va dal centro alla circonferenza. Ma lo sconto sarà previsto entro oppure oltre i 50 chilometri? Il dilemma per i veneti, che di chilometri ne percorrono, da casello a casello della Venezia-Padova, una ventina per tratta, è rimasto ad aleggiare fino a sera. Quando da Lupi è venuta una precisazione: «Abbiamo individuato i “pendolari” in base a tre criteri: il viaggio da punto a punto (da un casello all’altro, che vanno indicati), la frequenza della percorrenza di questa tratta (chi va al lavoro 5 giorni alla settimana fa 20 viaggi di andata e ritorno al mese, 40 volte la tratta indicata), la lunghezza delle tratta percorsa (sino a un massimo di 50 km per tratta, essendo la percorrenza media sulle nostre autostrade di 40 km)». E così il mistero è chiarito. Anche i pendolari veneti più vessati avranno gli sconti. Ma il ministro attende una risposta dai signori delle autostrade per la prossima settimana. «Da parte del sistema delle concessionarie c’è stata una disponibilità e una positività nel dialogo». E ha spiegato che il governo è impegnato da una parte sulle agevolazioni alle categorie che hanno maggiormente risentito degli aumenti, ovvero pendolari e autotrasportatori, e dall’altra sul cambio del meccanismo di calcolo delle tariffe, cercando di «rendere compatibili la necessità degli investimenti con il fattore prezzi».
«Le dichiarazioni del ministro fanno piacere. Anche perché fissa criteri nuovi e oggettivi, ed è con questi che ci dobbiamo confrontare, ovvero la lunghezza della percorrenza e il numero delle tratte in un mese» commenta Tiziano Bembo, presidente della Cav che gestisce il Passante e la Padova-Venezia. «Al tavolo c’erano i nostri rappresentanti, attendiamo comunicazioni ufficiali. Ci siamo fermati nelle verifiche sulla compatibilità economica di eventuali sconti da applicare in sede locale, perché ora la soluzione viene prospettata per tutto il sistema delle concessionarie». Il che fa tirare un sospiro di sollievo alla Cav. «Se le direttive sono governative non rischiamo problemi con la Corte dei Conti che potrebbe fare delle contestazioni, visto che siamo concessionari pubblici».
«Positive le parole di Lupi, ma vogliamo che ci dica in tempi rapidi come si renderanno concreti questi sconti» ha commentato con prudenza Andrea Martella, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera. Sospettosi, invece, Federconsumatori e Adusbef. «Apprezziamo lo sforzo di Lupi per i pendolari, ma incrementi anche dell’8% e del 12% non trovano nessuna giustificazione».

Giuseppe Pietrobelli

 

Nuova Venezia – Autostrade: Lupi affronta i rincari

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15

gen

2014

Oggi il ministro incontra le concessionarie.

L’appello della Cav, la critica della Cgil

VENEZIA – Primo round governativo sul versante, sempre caldo, dei rincari autostradali. Oggi il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi incontrerà i dirigenti dell’Aiscat, l’associazione delle società concessionarie e il confronto, verosimilmente, verterà intorno a due temi principali: le misure possibili per attenuare l’aggravio tariffario introdotto ai caselli a partire dal primo gennaio, particolarmente oneroso per i lavoratori pendolari e gli autotrasportatori; e la revisione complessiva del sistema delle concessioni sulla rete, che lo stesso Lupi giudica non più in linea con le mutate condizioni del mercato.

«La nostra richiesta al ministro è quella di prolungare la concessione della Cav sul tratto Padova-Venezia dagli attuali 23 a una quarantina d’anni», conferma il presidente Tiziano Bembo «perché questo ci consentirebbe di spalmare su un arco maggiore il piano di rientro dal debito contratto per costruire il Passante, così da permettere di ragionare concretamente su sconti e abbonamenti di favore, altrimenti impossibili per ragioni di bilancio».

Il Passante (44,7 km dei quali 12,7 a pedaggio) è costato circa 1 miliardo in project financing; Cav finora ha ripianato 350 milioni, il resto attende rimborso: «Ho fiducia nella capacità di trovare una soluzione da parte di Lupi, che si è sempre dimostrato vicino ai problemi della gente», dichiara il governatore Luca Zaia «il nostro problema prioritario sono i pendolari e se il Governo decidesse di farli circolare gratis in autostrada sarebbe un bel segnale»; e il debito del Passante? «La Cav è una società interamente pubblica, se il ministero decidesse di accollarsi la tranche residua del mutuo, farebbe un’ottima cosa e ci consentirebbe di tagliare i pedaggi senza ingrassare alcun soggetto privato. Ricordo che a Roma noi versiamo 21 miliardi all’anno».

Critica e articolata, infine, la posizione di Ilario Simonaggio, il segretario veneto della Filt-Cgil: «Intorno e dentro al mondo delle autostrade ci sono affari, decisioni e responsabilità del Governo nazionale, delle Regioni, dell’Anas, dei concessionari, delle tante società di costruzioni e di servizi, tutti interessati e attenti alla conservazione delle rendite».

«Questo mondo veneto», continua il sindacalista «è stato sinonimo di molti favori politici ad amici costruttori e banchieri, al territorio con risposte localistiche ingiustificate e sprechi tra i quali la nascita di società di scopo e diversificazioni del core business perennemente in perdita. Ora non è possibile continuare come se la pesantezza della crisi non avesse colpito duro tutta l’economia regionale delle imprese e delle persone: abbiamo pedaggi troppo alti che generano ormai il calo consolidato della domanda, che è allontanata dalla crisi economica e dalla insostenibilità delle tariffe. Per uscire da questa situazione indisponibile è necessario modificare gli assetti fondamentali dei “signori delle autostrade” con determinazione e coraggio».

 

Nuova Venezia – Brenta sicuro, oltre 700 firme

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15

gen

2014

IL PROBLEMA

Va a gonfie vele l’iniziativa per arrivare al sistema anti alluvioni

CAMPOLONGO – Va a gonfie vele la raccolta di firme organizzata dal comitato Brenta Sicuro che punta ad una raccolta di firme per il completamento dell’idrovia Padova – Venezia. La raccolta di firme on-line ha quasi raggiunto le 700 sottoscrizioni.

«Abbiamo avuto – spiega il coordinatore Marino Zamboni – tante adesioni di cittadini comuni, deputati ed esponenti politici. Hanno sottoscritto la nostra petizione il deputato del Pd, Simonetta Rubinato, il consigliere regionale Piero Ruzzante, il vicesindaco di Padova Alessandro Zan (Sel), ma anche tanti attivisti del Movimento 5 Stelle del Veneziano e del Padovano. Puntiamo a raggiungere il migliaio si sottoscrizioni in poco tempo».

Il Comitato intercomunale Brenta Sicuro si occupa da oltre tre anni della sicurezza idrogeologica, ha organizzato mostre, momenti d’informazione, incontri, la manifestazione del 21 settembre sulle rive del Brenta e la conferenza del 29 novembre a Piove. Sul territorio resta il problema della tenuta del sistema complessivo, evidenziato dagli studi del professor D’Alpaos: si pensi all’alluvione del Roncajette nel 2010 dovuta a una piena del Bacchiglione prevista nel 2007.

«L’unica soluzione – dice Zamboni – è rappresentata dall’idrovia che permetterebbe una vera “via di fuga” delle acque in eccesso che non trovano, in caso di piena, sfogo con il Bacchiglione e il Brenta».

I rappresentanti dei comitati raccoglieranno firme in tutti i comuni interessati, (sia Riviera che Piovese) con banchetti via mail si potrà dare adesione a brentasicuro@libero.it.

(a.ab.)

 

Gazzettino – «Caro-pedaggi, danni anche per le autostrade»

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14

gen

2014

I comitati del Cocit scrivono a Comune e Regione: «Prezzi troppo alti le svuoteranno rendendo invivibili e inquinate le strade urbane»

Se varcare il casello delle autostrade è come passare alla cassa di una gioielleria, è chiaro che solo i ricchi lo fanno, e il resto degli automobilisti intaserà le strade urbane.

E il danno sarà triplo: per gli automobilisti, che pur di risparmiare stanno in macchina anche un’ora in più al giorno, per l’ambiente, che sarà invaso da tonnellate di gas di scarico in più, per le stesse autostrade Cav compreso. Perché dovrebbero essere danneggiate se, in realtà, con gli aumenti incassano più soldi? «Gli aumenti di questi giorni sono dettati soprattutto da mancati introiti dello scorso anno» afferma il Cocit, il Coordinamento dei comitati contro l’inquinamento da tangenziale: «Le autostrade sono meno trafficate a causa della crisi economica. È chiaro che se andare da Venezia a Padova costerà 2 euro e 80, da Venezia a Treviso 2,60 e da Venezia a San Donà 3 euro e 50, le autostrade si svuoteranno ancora di più, così saranno necessari nuovi aumenti e le manutenzioni saranno sempre più rade. E, fattore non secondario, la Cav riuscirà sempre meno a pagare le rate del Passante».

Che fare? Il Cocit una soluzione ce l’avrebbe, tutto sta a vedere se Comune e Regione lo ascolteranno. È una soluzione composta da più elementi, e che ha dalla sua alcune prese di posizione dei ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente per trovare una mediazione tra gli interessi dei gestori autostradali e quelli dei cittadini. A dire il vero non era difficile immaginare cosa sarebbe successo già prima di pensare agli aumenti, una volta entrati in vigore ad ogni modo le conseguenze sono diventate evidenti: sempre più automobilisti, soprattutto i pendolari, hanno cominciato a riversarsi su Terraglio, Riviera del Brenta, Miranese, Triestina ma anche in altre tantissime minuscole stradine nate per servire poche abitazioni e aziende agricole, non certo per fare da superstrade.

«I pendolari, oltretutto, sono costretti ad usare l’automobile perché molte zone del nostro territorio non sono servite sufficientemente, o per nulla, dai mezzi pubblici» conclude il Cocit.

Elisio Trevisan

 

AUTOSTRADE GOVERNO IMMOBILE

Non si capisce perché il governo non sia stato in grado di opporsi “congelando” almeno per quest’anno l’aumento dei pedaggi autostradali anziché permettere aumenti di 5, 10 e a volte anche di più l’indice di inflazione. Perchè questa regalia alle società che gestiscono le autostrade, che da decenni restano in mano a strutture e personaggi para-politici? Anche perché in cambio dei nuovi aumenti non si vedono realizzazioni spettacolari e le grandi arterie (come la Salerno-Reggio Calabria) sono ferme da 40 anni. Ancora una volta un governo nato per dare “segnali forti” non lo fa, non dimostra di avere una linea né una strategia eppure le autostrade italiane sono già le più care del mondo mentre sono gratuite in Germania, in Olanda, Svezia, Belgio, Usa, Canada, Australia o si usano con una modesta tassa fissa annuale come in Austria o in Svizzera. Non solo, ricordiamoci che la nostra benzina è la più cara d’Europa e credo del mondo, e che questi costi incidono duramente sulle imprese e sul sistema dei trasporti con i cittadini comunque obbligati a viaggiare su gomma visto che le ferrovie si limitano a guardare alla “alta velocità” cancellando le linee minori. Sembra esserci una vera miopia del governo su questi problemi. Intanto passano i mesi e non succede nulla, le grandi riforme attendono sempre come la promessa ripresa economica che non arriva e l’Italia sta a guardare, sempre più disperata.

Orlando Masiero – Fiesso d’Artico (Ve)

 

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