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Gazzettino – Un nuovo presidio contro le tariffe autostradali

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30

apr

2013

Mirano. Il comitato “Opzione Zero” si sta mobilitando per manifestare davanti alla sede della Cav

I comitati scaldano i motori. I prossimi giorni saranno decisivi per pianificare le azioni di protesta contro l’aumento delle tariffe autostradali sulla tratta Mirano-Padova.
La conferma arriva dal comitato «Opzione Zero», che intende organizzare per lunedì prossimo un grande incontro pubblico nella sede delle Acli di Cazzago.
L’obbiettivo è mettere assieme le forze e trovare almeno un centinaio di persone disposte a manifestare a Marghera sotto le finestre della società autostradale Cav, verso metà maggio.
Nel frattempo sono già stati avviati i contatti con alcuni avvocati per intraprendere un’azione legale e si valuta pure la possibilità di organizzare una class action dopo che le nuove tariffe saranno entrate in vigore.
La data annunciata da Cav è quella del 1. giugno, il piano prevede l’uniformazione della Mestre-Padova e Mirano-Padova a 2.70 euro (ora la prima costa 3.20, la seconda 80 cent), con tariffa scontata a 1.60 euro per i pendolari di Mirano, Spinea, Mira, Dolo e Pianiga.

 

Gazzettino – Mirano e Spinea, duello sui camion

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26

apr

2013

VIABILITÀ – Il sindaco Pavanello chiede l’apertura ai tir del casello di Crea per l’accesso all’area industriale

Checchin non ci sta: «Non vogliamo altro traffico pesante»

«Via Porara aperta per i camion diretti nelle aziende miranesi? Mi dispiace, ma quella strada non è in grado di sopportare volumi maggiori di traffico».

Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ribadisce il proprio “no” alla richiesta di apertura dell’arteria miranese per tutti quei camion che escono al casello di Mirano-Dolo e che, per arrivare nelle due zone industriali della città, sono costretti a svoltare a sinistra verso la Riviera rientrando poi su viale Venezia allungando il proprio tragitto di una decina di chilometri.
Da anni gli imprenditori evidenziano questa manovra che fa perdere tempo e sprecare benzina, chiedendo una deroga per i mezzi pesanti diretti alle industrie di Mirano. L’appello è stato rilanciato con un’interpellanza martedì in Consiglio comunale da Marina Balleello: «A Mirano abbiamo poche attività produttive insediate e quelle poche vanno tutelate» dichiara la consigliere del Pdl. Ma il sindaco rispedisce la richiesta al mittente:

«Comprendiamo i disagi, ma su via Porara non possono gravare ulteriori volumi di traffico – afferma Maria Rosa Pavanello -. I flussi sono molto consistenti e i relativi dati Arpav sull’inquinamento sono preoccupanti. E, comunque, noi non possiamo fare alcuna ordinanza perché la competenza di quella strada è di Anas».

L’amministrazione miranese chiama quindi in causa i “vicini” di Spinea. Maria Rosa Pavanello in Consiglio l’ha detto forte e chiaro: «La situazione si sbloccherà solo se Regione e Provincia faranno pressione sul Comune di Spinea». Ma cosa c’entra Spinea?

Spinea c’entra perché il casello di Crea è chiuso ai tir e il sindaco Checchin ha sempre ribadito che l’apertura ai mezzi pesanti avverrà solo in concomitanza con l’inaugurazione del casello di Martellago-Scorzè, quindi tra almeno un anno.

«Ma la soluzione non è deviare il traffico da un Comune all’altro, perché anche noi già sopportiamo flussi molto elevati – replica Checchin -. Siamo disponibili a ragionare su altre soluzioni, ma non ad essere penalizzati». Per discutere della viabilità complessiva dell’area è stato convocato un tavolo dalla Prefettura per martedì a cui prenderanno parte Comune di Mirano, Anas, Veneto Strade e Provincia. «Mi auguro che rientri nel dialogo pure Spinea» dichiara la Pavanello.

Gabriele Pipia

 

Dal 1. giugno cambiamo le tariffe in autostrada: le tratte tra Padova Est e Mestre, Mira-Oriago e Dolo-Mirano saranno uniformate a 2,70 euro. Per i pendolari 1,60.

PEDAGGIO UNICO – Per Padova est tutti a 2,70 euro

AUTOSTRADA – Venti passaggi al mese per avere la riduzione

Saranno necessari almeno venti passaggi al mese tra il casello di Mirano e Padova est, più il Telepass family, per avere lo sconto sul pedaggio.

Vetrego, il tornello finirà l’1 giugno

Il presidente di Cav: «Sconti solo ai residenti di Mirano, Spinea, Mira, Dolo e Pianiga»

Mirano, Spinea, Mira, Dolo e Pianiga: sono questi i Comuni interessati dalle tariffe agevolate per i pendolari autostradali, in vista dei nuovi pedaggi in vigore dall’1 giugno prossimo. La conferma è arrivata dal presidente di Cav Tiziano Bembo, l’altra sera presente alla riunione mensile del comitato “Rinascita Vetrego” per illustrare nel dettaglio il progetto in attesa di approvazione dal Ministero.
Molte indiscrezioni degli ultimi mesi sono state confermate, ma emergono pure alcune importanti novità. Partiamo dalle conferme: le tratte che collegano il casello di Padova Est con Mestre, Mira-Oriago e Dolo-Mirano saranno uniformate: la prima scenderà dagli attuali 3,20 a 2,70 euro, le altre due saliranno da 80 cent a 2,70 euro. Tra Mestre, Mira e Mirano rimarrà il pedaggio gratuito. Dal 1. giugno sarà dunque resa inutile la “manovra del tornello” di Vetrego, dove i pendolari della Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano. E i pendolari? Godranno di uno sconto, esclusivamente per la tratta Mirano-Padova Est. La tariffa agevolata non sarà però di 1,50 euro, come filtrato negli ultimi mesi, ma di 1,60. Sarà applicata per gli automobilisti dotati di Telepass Family che faranno almeno 20 accessi autostradali in un mese (anche 10 andate e 10 ritorni) con veicoli leggeri classe A. I pendolari dovranno compilare un modulo ritirabile agli sportelli di Cav di Marghera e Padova, oppure sul sito Internet della società autostradale.
Le tariffe agevolate riguarderanno però solo cinque Comuni, escludendo paesi che gravitano attorno al casello come Santa Maria di Sala e Fiesso. Bembo si è presentato a Vetrego in rappresentanza della Regione, visto che il comitato aveva ufficialmente invitato il governatore Luca Zaia. «Siamo soddisfatti per l’eliminazione del tornello – commenta il presidente del comitato Emanuele Congia – ma, visti i disagi sopportati in questi anni, abbiamo chiesto a Bembo che per i vetreghesi la tariffa agevolata sia applicata indipendentemente dal numero di accessi. È sembrato possibilista, attendiamo una risposta».

LA REPLICA DI “OPZIONE ZERO”

«Inaccettabile, per i pendolari il pedaggio raddoppia»

MIRANO –

«È una proposta inaccettabile anche per i pendolari: Cav parla di sconti, ma in realtà si tratta di un raddoppio del pedaggio».

Alla riunione di Vetrego erano presenti pure alcuni rappresentanti del comitato “Opzione Zero” della Riviera del Brenta, in prima linea nella protesta contro l’imminente aumento delle tariffe. Ad alzare la voce è il portavoce Mattia Donadel:

«Questa è una vicenda nata male a cui si cerca di mettere una pezza che però fa acqua da tutte le parti – sbotta Donadel -. Pensiamo per esempio al fatto che a Mirano prendono l’autostrada molti pendolari residenti in vari comuni che sono stati esclusi dal sistema delle agevolazioni. Non ci piace nemmeno il fatto che gli sconti siano applicati a ritroso solo dopo che un pendolare ha compiuto i 20 accessi: e se uno si ammala e fa qualche viaggio in meno?».

Il comitato continua a chiedere un abbassamento dei pedaggi e l’arretramento della barriera al vecchio casello di Dolo-Roncoduro, e preannuncia una primavera infuocata:

«Ci siamo già attivati con dei legali per capire che iniziative potremo intraprendere, la settimana prossima decideremo».

Resta la ferma volontà di organizzare un presidio a metà aprile sotto la sede di Cav a Marghera. (g.pip.)

 

Nuova Venezia – Passante, mancano le barriere

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31

mar

2013

Regione e Cav non hanno ancora realizzato in diversi punti le opere contro rumore e inquinamento

MIRANO. Inquinamento acustico alle stelle e barriere fonoassorbenti che mancano. A oltre quattro anni di distanza dall’apertura al traffico del Passante, sono ancora tante le zone del Miranese senza protezione e che fanno passare notti insonni ai residenti.Già l’autostrada non era amata al tempo della sua costruzione, figurarsi ora che sentono il rumore dei camion e delle auto in tutte le ore del giorno e in gran parte di quelle della notte. In settimana l’Arpav ha fatto il punto sull’inquinamento acustico, dando un quadro tutt’altro che roseo. E tutti i sindaci del comprensorio hanno di che lamentarsi. Percorrendo il Passante, proviamo a vedere i tratti ancora scoperti.
Mirano. Tra le zone scoperte vi sono via Caltana, via Porara e pure Vetrego. Sul Canale Taglio sono state fatte le opere in progetto ma i numeri arrivati in settimana, con limiti sforati per la quasi totalità della giornata, hanno fatto capire che altro c’è ancora da fare.

«E manca tutto il Passante verde», ammonisce il sindaco Maria Rosa Pavanello, «perché erano previste delle fasce arboree ad alto fusto da trenta metri. Inoltre chiediamo la pista ciclabile sul Muson, come intervento, per altro previsto, di compensazione socio-ambientale».

Spinea. Spostandoci di qualche chilometro più avanti la situazione non è poi così diversa. Qui le barriere sono assenti in via Pacinotti e nel tratto dalla Fossa in direzione Martellago.

«Non le hanno proprio installate», precisa il sindaco Silvano Checchin, «e credo che ora Concessioni autostradali venete (Cav) debba intervenire. Credo che con i limiti usciti in settimana bisogna provvedere a fare qualcosa».

Gli altri. Altrove non si sta meglio. A Martellago, tra le zone in sofferenza, c’è via Zigaraga ma non sta bene neppure chi abita vicino a via Boschi e nella zona di via Mezzaluna, al confine con Cappella di Scorzè. Pure a Salzano c’è ancora parecchio da fare. Mancano le barriere, infatti, da via Cavino a via XXV Aprile, punti dove si sfora sia di giorno ma anche di notte.

Non se la passa meglio Scorzè, dove i tratti protetti sono davvero pochi. E il sindaco Giovanni Battista Mestriner lo fa notare:

«Un buon 50 per cento del territorio», fa sapere, «è scoperto. Le barriere ci sono solo nel sottopasso di via Moglianese, in via Spangaro, in via Verdi e in via Marco Polo. Non siamo per nulla contenti: chiediamo di rimediare quanto prima».

Alessandro Ragazzo

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Per portare via la terra, a Crea ignoti hanno scavato una duna realizzata come barriera al Passante

SPINEA. Avevano lottato mesi per avere le mitigazioni, ora i ladri gliene hanno portato via un pezzo. Incredibile storia a Crea, lungo il Passante, dove tra furti e razzie è sparita perfino una porzione di duna, appena messa a verde: una di quelle collinette che dovevano separare le case dall’autostrada, garantire ai residenti di via Rossini sonni più tranquilli e l’abbattimento di almeno una parte degli inquinanti che salgono dal tracciato. Dopo proteste, petizioni, riunioni, le dune erano finalmente arrivate, bisognava solo attendere che vi crescessero alberi e vegetazione per renderle una barriera verde vera e propria.

Non c’è stato nemmeno il tempo per vederle inverdire. Ignoti hanno scavato e portato via un pezzo di terra della collina, dove stavano crescendo erba e alberature. Se ne sono portati via una camionata e ora la terra potrebbe essere già stata sparsa in qualche bel giardino che ne aveva bisogno, pronta a fiorire per la primavera. La duna resta lì, ferita nel pendio come un grande pezzo di formaggio rosicchiato da un topo gigante. Non c’è davvero pace per i residenti di via Rossini, che dopo aver chiesto il minimo sindacale di vivibilità devono ora denunciare anche il degrado di un’area sporca e preda di vandali e ladri. C’è perfino una discarica abusiva lungo lo stradello di servizio che costeggia il Passante. Doveva essere un giardinetto transitabile solo dai residenti e dalle biciclette, è diventato luogo di scarico di ogni tipo di rifiuto: pali, erbacce, sacchi di immondizia, elettrodomestici.

«Chi gestisce il Passante si dia da fare per ripristinare i luoghi», chiede Cristina Perzolla, del locale comitato, «e magari terminare i lavori, visto che i solleciti per finire le mitigazioni non si sono mai fermati, i lavori invece sì».

Filippo De Gaspari

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Babato (Udc) dopo il “no” della Regione ai primi 4 milioni che spettano a Mirano

Il sindaco Pavanello: «Azione legale congiunta con gli altri Comuni della zona»

MIRANO «Ora stop ai Tir al casello, come a Spinea». È rabbiosa la reazione dei miranesi alla bocciatura dell’emendamento che chiedeva di inserire in bilancio solo un acconto dei 19 milioni di euro destinati alla compensazione del Passante. A farsi portavoce della protesta è ancora una volta Giorgio Babato, di Vetrego, consigliere comunale Udc e tra i promotori dell’emendamento nemmeno discusso in Consiglio regionale: «Quanto accaduto impone alla comunità miranese e soprattutto alla giunta una seria valutazione delle azioni da intraprendere per salvaguardare il territorio e i suoi cittadini», spiega Babato, «immagino, ad esempio, che anche il Comune di Mirano potrebbe prevedere già da domani mattina, con più giustificazioni di altri, divieti di accesso dei mezzi pesanti al casello di Vetrego, fino a quando non avrà ottenuto i soldi necessari per adeguare la propria viabilità». Chiara la provocazione, che per la prima volta però sale dalla strada al palazzo, portata da un consigliere di maggioranza alla sua stessa giunta. Il sindaco Maria Rosa Pavanello però è di altro avviso e ha già fatto sapere di voler puntare soprattutto al rispetto degli accordi. Dopo lo schiaffo della Regione, Pavanello ribadisce di voler perseguire la strada legale e per questo ha già in programma un nuovo incontro con gli avvocati del Comune. «La Regione sta giocando la carta del patto di stabilità», spiega Pavanello, «quando l’accordo è stato firmato, c’erano regole diverse e oggi mi sento dire “Sono cambiati i presupposti, non siamo più in grado di onorare l’accordo” ha per la Regione un valore legale. Noi però dobbiamo far rispettare quanto sancito dagli accordi e come sindaco devo farlo perché sono responsabile, per legge, della salute dei cittadini». Vie legali dunque per far valere le firme in calce all’accordo del 2010 e ottenere così i soldi che spettano alla città, ma anche fronte comune con gli altri sindaci: Pavanello pensa a un’azione congiunta con i Comuni di Miranese e Riviera, ma anche a una, più decisa, sul fronte delle mitigazioni, con tutti gli altri sindaci dei paesi attraversati dal Passante. Intanto il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò (Fds) ha presentato ieri un ordine del giorno in cui chiede alla giunta Zaia il rispetto dell’accordo di programma: «Stanziando», si legge nel documento, «adeguate somme in bilancio di assestamento 2013 e, nel caso di nuovi investimenti, per destinare prioritariamente le risorse all’accordo sottoscritto con Mirano».

Filippo De Gaspari

Ieri la festa con i bambini per piantare 2400 arbusti, ognuno avrà un nome Il presidente del Consiglio dei ragazzi: «Servono nuovi boschi, c’è troppo smog»

SPINEA. «Vogliamo crescere in questa città, ma dateci le matite colorate per riempire i troppi spazi grigi». A chiederlo sono stati ieri mattina i bambini di Spinea, presenti con i genitori alla piantumazione che ha dato vita al bosco dei nuovi nati. Spinea è una delle prime città ad applicare la legge che obbliga i Comuni a piantare un nuovo albero per ogni nuovo cittadino iscritto all’anagrafe. Ieri il Comune più densamente popolato della provincia ha dato finalmente ai suoi ragazzi la matita verde. Il bosco, in realtà, ancora non si vede, ma ora Spinea ha 2.400 nuove pianticelle, che in buona parte diventeranno alberi nel giro di cinque o sei anni. È il simbolo della Spinea che cerca il riscatto dal cemento e dallo smog, come hanno ribadito gli stessi ragazzi protagonisti della cerimonia: «Vogliamo che questo sia solo l’inizio», ha detto il presidente del Consiglio comunale dei ragazzi, Elia Bettin, «servono nuovi boschi nel futuro di questa città, che è ancora molto inquinata. Chiediamo a chi può farlo di equilibrare il consumo di territorio con aree verdi, oggi ce ne sono alcune ancora desolatamente prive di vegetazione». I nuovi alberi porteranno ognuno il nome di un nuovo nato di Spinea: sono 220 quelli registrati all’anagrafe nel 2010, 250 quelli del 2011 e 258 quelli dello scorso anno. Presto il Comune intende organizzare una nuova giornata all’aperto con tutte le famiglie, per legare un nastrino col nome dei nuovi nati all’esile fusto di queste piante. Poi bambini e alberelli cresceranno insieme, legati per sempre. Presenti alla cerimonia anche tanti genitori, oltre all’assessore provinciale Claudio Tessari, la referente del Wwf Rosa Ticozzi e quello del comitato Difesa ambiente e territorio di Spinea Vincenzo Rino Franzin. «Spinea ha bisogno di essere più vivibile», ha ribadito il sindaco Silvano Checchin, «oggi lo facciamo un po’, grazie alla collaborazione di molti, in particolare delle scuole, del comitato Difesa Ambiente territorio e del Wwf, che ci hanno stimolato a proseguire su questa strada».

Filippo De Gaspari

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Nuova Venezia – Miranese, Boom della raccolta differenziata

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24

feb

2013

Martellago e Salzano hanno superato quota 70%, la media del Miranese è 66%

MIRANO. Aumenta la raccolta differenziata nel Miranese. Bel balzo in avanti lo scorso anno per i sette Comuni del comprensorio, che hanno migliorato i dati del 2011, con la prospettiva, per l’anno in corso, di riuscire a fare ancora meglio. Vuoi per il cambio di conferimento a calotta, che da qualche parte si sta ancora attuando, vuoi perché i cittadini riescono a gettare meglio la spazzatura, nel 2012 ci sono stati degli ottimi picchi. In due casi, vedi Martellago e Salzano, si è addirittura superata quota 70%; ma se per la seconda non è una novità perché da tempo è su questi parametri grazie al “porta a porta” (unica del comprensorio a farlo), per la prima si tratta di un bel balzo in avanti, complice il sistema attivo in tutto il territorio. La media del Miranese è passata dal 58,06 registrata nel 2011 al 66,35 dello scorso anno, con un balzo in avanti di 8,29 punti percentuali. Nel 2012, due Comuni, Martellago e Salzano, hanno superato il 70%, mentre altri tre sono sopra il 65 per cento, ovvero Scorzè (65%), Spinea (67,10) e Santa Maria di Sala (69,34). Due, Mirano e Noale, hanno chiuso con almeno il 55%, rispettivamente al 59 e al 56%. Il sistema a calotta, con tanto di chiavetta elettronica per aprirla, ha fatto fare il salto di qualità sulla raccolta differenziata. Seppur con tempi diversi, tutti i Comuni si stanno adeguando a questo nuovo metodo, in accordo con Veritas. L’unica a continuare con il “porta a porta” resta Salzano. Gli altri, invece, negli ultimi mesi hanno rivoluzionato tutto, seppur un po’ alla volta. Ecco allora che Santa Maria di Sala, fino a poco tempo una delle peggiori dell’intera area, ora si è assestata su alti numeri. Basti pensare che nel primo semestre del 2009 nel Salese si raccoglieva il 42,8% di spazzatura, negli ultimi sei mesi dello scorso anno, il dato è cresciuto fino al 71,6. Insomma, un balzo quasi di 30 punti percentuali. Indietro sono Mirano e Noale ma si sono adeguate tra le ultime alla novità. A Mirano, nell’ultima parte dell’anno è diventato operativo il secondo lotto del progetto a calotta, mentre il primo era partito nel 2011 lungo tutto il perimetro del Comune che confina a Est con Mira, a Sud con Pianiga e a Ovest con Santa Maria di Sala, toccando i paesi di Scaltenigo, Ballò e Vetrego. Non a caso, già a gennaio 2013 si è già arrivati al 64%. Noale, invece, ha iniziato solo pochi giorni fa con le frazioni, per completare l’operazione in tutto il territorio entro fine 2013. (a.rag.)

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Gazzettino – Spinea, Si inaugura il bosco dei nuovi nati

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24

feb

2013

Spinea. Giovedì prossimo nell’area verde vicino all’oasi del parco Nuove Gemme

Un intero bosco dedicato ai bambini nati fra il 2009 e il 2012. Si avvicina il giorno dell’inaugurazione del Bosco dei nuovi nati a Spinea, prevista per il prossimo giovedì 28 febbraio. La città avrà un albero per ogni residente venuto alla luce negli ultimi quattro anni, come previsto dalla nuova legge (113/92) entrata in vigore lo scorso 16 febbraio e che obbliga i Comuni sopra i 15 mila abitanti a piantare un albero per ogni neonato. Ogni pianta avrà lo stesso nome del bambino a cui è dedicata e sarà strettamente legata nella sua crescita al proprio piccolo cittadino. Spinea, una delle città più densamente popolate ed edificate del Veneto, sarà dunque la prima ad applicare la norma vigente. Il bosco sorgerà nell’area verde del Piano norma 19, dietro l’oasi Nuove Gemme, tra via del Parco e via delle Rose. Un vero e proprio intervento di forestazione su una superficie di 46.350 metri quadrati, che prevede la piantumazione di 2.400 essenze, di cui 700 alberi e 1.700 arbusti, tutti di età inferiore ai due anni e un’altezza variabile dai 50 agli 80 centimetri. Alla cerimonia di piantumazione parteciperanno in massa tutti gli alunni delle scuole di Spinea, per un totale di oltre 300 bambini. «Con questa iniziativa – spiega il sindaco Silvano Checchin – il Comune vuole sensibilizzare tutti, bambini e adulti, a prendersi cura della natura e dei luoghi della città». (D.Cor.)

 

SPINEA. La Regione approva la variante nord di Spinea, presto via Roma potrà essere liberata dal traffico. Nel periodo forse di maggior difficoltà politica, con la maggioranza che perde pezzi proprio sulle questioni relative alla viabilità, Silvano Checchin incassa un personale successo ottenendo, a quasi un anno dalla scadenza del mandato, l’ok al completamento della tangenziale. Era l’ultimo, atteso atto di una procedura lunga e complessa che ora permetterà a Spinea di affrontare in modo diverso il problema del traffico in centro.

Il cantiere della tangenziale nord in realtà è già aperto, ma i lavori sono da tempo al palo, in attesa dell’approvazione della variante urbanistica dell’ultimo tratto, in comune di Venezia. In pratica il tracciato del cosiddetto “Intervento 9” si bloccava al confine. Ora il cantiere potrà riaprire e la strada potrà essere completata: sarà realizzata una bretella di 2,3 chilometri che, correndo lungo la ferrovia Venezia-Trento, permetterà di ricevere parte del traffico della Miranese, in particolare quello diretto verso nord (Maerne, Noale, Scorzè). Dalla rotonda di Asseggiano realizzata alla fine di via 11 Settembre si potrà così raggiungere la nuova rotonda della stazione di Maerne, in via della Costituzione, senza dover per forza attraversare il centro città e dunque con evidente risparmio di tempo per gli automobilisti e di traffico e smog per i cittadini.

I lavori dovrebbero chiudersi entro il 2014. In questo modo il Comune vede completarsi il pacchetto di tre opere riguardanti i bay pass esterni al centro e che comprendono anche gli interventi 8 e 8-bis, ovvero l’allargamento di via della Costituzione da Maerne alla Fossa e la realizzazione della contestata bretella sud tra via Martiri e via Capitanio.

Riguardo alla tangenziale nord, Checchin spiega che «consentirà una gestione dei flussi di traffico completamente nuova, a vantaggio del centro storico e della vivibilità urbana. Si è così evitata un’opera incompiuta che fino ad oggi si fermava in via Frassinelli. Grazie a questo accordo il tracciato proseguirà con benefici di sistema per tutta la viabilità». L’obiettivo è ora agganciare l’utilizzo della tangenziale a uno studio generale dei flussi di traffico urbano.

Filippo De Gaspari

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