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COMUNICATO STAMPA

L’incontro pubblico di venerdì 13 in Municipio a Dolo ha rappresentato un momento di svolta fondamentale nella battaglia contro la Orte-Mestre. Quella che doveva essere l’esposizione dei due attuali schieramenti (il no dei gruppi ambientalisti e il si-ma-non-qui dell’amministrazione) si è trasformata in una convergenza sul no a tutta l’opera.

Da anni comitati e associazioni stanno mettendo in evidenza, con un approfondito lavoro di analisi, tutta l’insostenibilità economica, ambientale e sociale della Nuova Romea. Finalmente e in modo sempre più consistente, anche molte amministrazioni locali iniziano a capirne la pericolosità e a sostenere le ragioni del “no”, aprendo scenari incoraggianti e cogliendo l’appello a costituire un fronte solido e radicale.

E’ il caso del sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri che è intervenuto in sala ribadendo la sua posizione contraria, ma è soprattutto il caso del Sindaco di Dolo, Maria Maddalena Gottardo, che ha aperto la serata illustrando la sua recente posizione (interruzione sulla Nogara – Mare ed entrata in A13) per poi convenire anche lei sulla effettiva inutilità della nuova autostrada, in una congiuntura che richiede ben altre priorità.

Alle amministrazioni di Mira, Camponogara, Campagna Lupia, si affianca ora anche quella di Dolo e riteniamo che le adesioni non finiranno qui. A queste vanno poi sommati tutti i Comuni già contrari delle altre Regioni interessate, rendendo già così il tracciato della Romea Commerciale un colabrodo di consenso.

A tutte questi amministratori che auspicano il sostegno dei cittadini e delle organizzazioni già impegnate sui territori, diciamo che saremo sempre presenti per garantire il necessario supporto a fronte di un reale coinvolgimento dei cittadini nelle sedi decisionali. Questo è un momento epocale in cui non si può essere uniti solo da un comune obiettivo, ma in cui devono costruirsi nuovi ed efficaci percorsi partecipativi.

La grande realtà nazionale di Rete Stop Orte-Mestre è pronta a sostenere con tutto il suo peso questo processo e questa posizione in ciascuno dei suoi nodi, qui rappresentato da Opzione Zero.

In Veneto, appare oltremodo chiaro come si debba giocare la partita definitiva e in Riviera del Brenta quella cruciale, per “tagliare la testa” a un inutile mostro di asfalto che, in questo modo, perderebbe di senso nella sua interezza.

Consapevole della portata di questa sfida, Opzione Zero metterà in campo tutta la determinazione, la preparazione e la forza di cui si è dimostrato capace sinora.

 

DOPPIO SPETTACOLO»A MIRA E MESTRE

Domani “Song N.14” con il cantautore Lorenzo Monguzzi apre Villa dei Leoni poi al Toniolo, con Mario Brunello, il “Narrar cantando” dedicato al maestro

Apre domani “Teatro quotidiano” la stagione di Villa dei Leoni, a Mira, con uno spettacolo di Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi.

Lo stesso Paolini – nell’ambito della rassegna organizzata nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi – sarà martedì, mercoledì e giovedì 17, 18 e 19 dicembre al Teatro Toniolo a Mestre, accompagnato dal violoncellista Mario Brunello.

A Mira, va in scena – alle 21 – “Song N.14”, performance musicale che vede al centro della serata, il primo album da solista di Lorenzo Monguzzi, “Portavèrta”. Già voce de “I Mercanti di Liquore”, il cantautore incrocia parole e suggestioni con Marco Paolini, tra musiche e racconti brevi. La prima parte del concerto teatrale dà spazio a nuovi racconti e nuove canzoni, nella seconda musiche e ballate tratte dal repertorio. Monguzzi e Paolini saranno accompagnati con percussioni, chitarra e cori dai fratelli Giannone, in arte Corimè, e dal violoncello di Daniela Savoldi. L’orario di apertura della biglietteria è alle 20 di domenica, info su www.teatrovilladeileoni.it o al 0414266545. Biglietto 15 euro, ridotto 13 euro.

Nel pomeriggio di domani, alle 18, l’auditorium di Villa Contarini dei Leoni, ospiterà un evento speciale dedicato ai 25 anni del Teatro a Mira. La Piccionaia I Carrara – gestore del Teatro in collaborazione con il Comune – ha organizzato un incontro per ricordare l’inizio dell’attività teatrale a Mira, con protagonisti di allora e di oggi, a partire dallo stesso Paolini, passando per coloro che nel 1988 inaugurarono il Teatro, il cantautore Gualtiero Bertelli (allora assessore alla Cultura) e Giuseppe Bovo (già capo del servizio cultura del Comune), fino all’attuale assessore Nicola Crivellaro.

Al Teatro Toniolo a Mestre Marco Paolini e Mario Brunello presentano, invece, “Verdi Narrar cantando” una nuova produzione a metà strada tra il teatro di prosa e il concerto. Festeggeranno, non solo il bicentenario della nascita di Verdi, ma anche il centenario del teatro mestrino che, ebbe il suo esordio teatrale proprio con il Rigoletto verdiano nel 1913.

«Verdi», spiega Marco Paolini, «non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l’esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito , la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi». Serate già tutte esaurite.

Alessandro Abbadir

 

VILLA DEI LEONI – Anche uno speciale “tributo” al teatro di Mira

MIRA – Marco Paolini nello straordinario ruolo di “accompagnatore teatrale” di Lorenzo Monguzzi apre domani domenica, alle 21, la rassegna teatrale in Villa dei Leoni.

Mentre nel pomeriggio, alle 18, uno speciale “tributo al teatro di Mira” ripercorrerà le tappe più importanti della sua storia dall’inaugurazione, nel 1988, con il cantautore Gualtiero Bertelli (allora assessore alla Cultura) passando per Giuseppe Bovo (già capo del servizio cultura del Comune di Mira), fino all’attuale vicesindaco e assessore alla Cultura di Mira, Nicola Crivellaro.

A traghettare spettatori e protagonisti in 26 anni di storia ci sarà Giambattista Marchetto, giornalista e critico teatrale.

I ritardi e le incertezze sull’avvio della rassegna, dopo la cessazione della convenzione tra Comune di Mira e la Piccionaia I Carrara, che gestiva da un decennio il teatro, lo scorso giugno e che ne aveva fatto temere la chiusura, ha di fatto consentito la disponibilità di alcuni posti in abbonamento oltre a carnet e biglietti singoli. Nonostante ciò il cartellone è degno di nota, oltre a Paolini e Monguzzi si alterneranno fino ad aprile attori di fama come Patricia Zanco, Giuseppe Battiston, Tindaro Granata e Filippo Nigro fino a giovani emergenti come il Collettivo Internoenki. Si inizia domenica con una serata di musica e canzoni, parole e piccole storie che nasce dalla complicità artistica che lega Paolin e Monguzzi da anni e che si risolve nello spettacolo «Song n.14» insieme ad una «piccola orchestra variabile».

Info www.teatrovilladeileoni.it.

Luisa Giantin

 

Gumirato: «Mira ha tempo fino a un anno per presentare un progetto e trovare i soldi. L’ipotesi del sindaco Gottardo è concreta, poi deciderà la Conferenza»

MIRA «Il distretto sanitario? Il comune di Mira ha da sei mesi a un anno per far partire un progetto, reperire i soldi, che la Regione non può più dare, e far partire i lavori. Se questo non succederà, le alternative sono pronte: esiste sul tavolo una proposta concreta del comune di Dolo che punta a utilizzare le strutture dell’ex Tribunale che tra l’altro non costituirebbe un costo per le casse degli enti coinvolti. L’ultima parola poi spetterà alla Conferenza dei sindaci dell’Asl 13».

Più chiaro di così il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato non avrebbe potuto essere. La soluzione proposta dal sindaco di Dolo, a questo punto, nonostante il recente interesse annunciato dal Comune di Mira di far restare il distretto nel suo territorio, appare la più praticabile.

«La questione della collocazione del distretto sanitario che ora si trova a Mira in Villa Lenzi lungo la Brentana in un sito inadatto – spiega Gumirato – è una vicenda che si trascina da anni. Si è perso tempo prezioso e ora è il momento di prendere decisioni concrete. Nel 2010 venne firmata una convenzione per la realizzazione del nuovo distretto nell’area di via Toti a Mira Taglio. Firmarono Asl 13 e Comune, ma non c’era la firma della Regione. I soldi del Fondo di rotazione che servivano per far partire il progetto non ci sono e non ci saranno più, questo deve essere chiaro. Io auspico perciò che il comune di Mira presenti qualche progetto concreto e per questo ci sia anche la copertura finanziaria. I tempi di azione che ha il comune devono essere a questo punto ristretti al massimo a 12 mesi».

Neanche una ipotesi di alienazione dell’attuale sito di Villa Lenzi per Gumirato è praticabile.

«Teoricamente – dice il direttore generale dell’Asl 13 – tutto è possibile, ma di fatto no. Mettere in vendita un immobile come Villa Lenzi in questo momento, con l’andamento attuale del mercato immobiliare, significa svendere, senza poi avere la sicurezza che si faccia avanti un acquirente».

Asl 13 e Conferenza dei sindaci saranno perciò a breve di fronte ad una scelta.

«Se Mira nei tempi indicati non troverà i soldi presenterà un progetto e conseguentemente farà partire i lavori – conclude Gumirato- resta sul tavolo l’ipotesi prospettata dal comune di Dolo che è concreta e praticabile, anche se i locali dell’ex Tribunale dovranno essere adattati alla nuova destinazione. A dire l’ultima parola alla fine dovrà essere l’assemblea dei sindaci dell’Asl 13. Quello che è importante però è che si faccia presto».

Per il Comune di Mira la strada diventa in salita.

Alessandro Abbadir

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Nuova Venezia – “Nuova Romea fuori dalla Riviera”

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12

dic

2013

Si allarga il fronte dei sindaci contrari all’opera. Menin: «Progetto superato»

CAMPONOGARA «La Romea commerciale è un progetto datato, pensato per i flussi di traffico della fine degli anni Novanta inizio Duemila, ora ridotti del 30%. Un’opera che se costruita adesso come fu pensata allora, non ha più alcun senso». A prendere posizione è Giampietro Menin, sindaco di Camponogara e presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta. Menin porterà questa linea all’attenzione della prossima conferenza dei sindaci, che si terrà entro fine dicembre. «Serve una messa in sicurezza dell’attuale Romea», dice, «e se proprio la nuova autostrada si deve fare, si faccia fermare prima del territorio della Riviera che è patrimonio inestimabile».

Con Menin si schiera anche il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri: «Sono dell’idea» chiarisce Livieri, «che realizzare una nuova autostrada non sia utile. L’idea di fermare l’opera prima che arrivi a Lova di Campagna Lupia, è condivisibile. La scelta da fare è quella di fermare l’infrastruttura a Codevigo e innestarla sull’A 13 per poi mettere in sicurezza l’attuale Romea. La messa in sicurezza dell’attuale Romea passa attraverso un raddoppio della sede stradale fino alla rotonda di Marghera e da lì un collegamento diretto sul Passante senza intasare la Tangenziale di Mestre».

Anche il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ha corretto recentemente la propria posizione, spiegando di essere favorevole al fatto che l’attuale Romea si fermi sulla Nogara Mare a Cavarzere, e da lì sull’A 13. Prima sembrava possibilista sul fatto che potesse innestarsi a Villabona.

Le posizioni del sindaco di Mira Alvise Maniero e dei comitati “Opzione Zero” sono note. Per il sindaco grillino e i comitati, l’opera non va fatta punto.

Una discussione sulla questione della Romea commerciale è in programma domani sera a Dolo in sala del consiglio comunale alle 20, organizzata dal gruppo “Il Ponte”.

(a.ab.)

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Manca la firma della Regione nell’accordo con l’Asl 13 per la realizzazione a Mira della nuova sede

MIRA – Nell’accordo sul nuovo distretto sanitario tra Asl e Comune di Mira manca la firma della Regione, il soggetto che dovrebbe finanziare i 2 milioni di euro necessari.

«Quando la precedente amministrazione ha siglato l’accordo evidentemente ha fatto i costi senza l’oste – commenta il sindaco Alvise Maniero – Comunque ho inviato l’accordo alla Conferenza dei sindaci dell’Asl 13, che non era conoscenza del documento e che dovrà valutare anche la proposta, se verrà formalizzata da Dolo. Penso che il nuovo distretto sanitario e la sua collocazione sarà argomento di discussione nella prossima riunione».

Tutto è avvenuto quasi per caso nell’ultimo incontro promosso dall’ex sindaco Roberto Marcato: Maniero ha illustrato l’accordo siglato dall’allora sindaco Carpinetti e dall’ex direttore dell’Asl 13 Orsini che prevedeva la realizzazione del nuovo distretto in via Toti con un prestito-finanziamento dalla Regione di 2 milioni di euro in attesa che l’Asl 13 alienasse villa Lenzi.

«Ma in questo accordo manca il soggetto principale – ha osservato il presidente della Conferenza dei sindaci Fabio Livieri – ossia la Regione».

Insomma la Regione non ha assunto alcun impegno formale per favorire la realizzazione del nuovo distretto.

«Chi per mesi ha urlato – commenta il sindaco Maniero – attribuendoci la responsabilità di non aver accelerato i tempi per il nuovo distretto, con il rischio che ora Dolo ne pretenda il trasferimento, aveva fatto i costi senza l’oste. Ci batteremo per tenere il distretto a Mira ma non possiamo accettare che ci vengano attribuite responsabilità altrui».

Luisa Giantin

 

MIRA «Il distretto sanitario deve restare a Mira. È deprecabile che venga spostato a Dolo».

Lo sostiene Ugo Agiollo, referente per il settore sanità della segreteria provinciale della Cgil.

Il Sindacato pensionati della Cgil di Mira, in accordo con lo Spi provinciale e la Camera del Lavoro di Venezia, ribadisce la sua posizione in merito allo scontro che si è aperto sul caso del distretto socio sanitario di Mira che si vorrebbe trasferire all’ex tribunale di Dolo.

«Fermo restando» dice «il giudizio critico sull’attuale dislocazione del distretto di Mira (in villa Lenzi sulla Brentana) , del tutto inadeguata ad offrire prestazioni tempestive e qualificate in un luogo dignitoso, riteniamo che, per il rilievo che ha il distretto socio sanitario per la medicina territoriale e per l’accordo di programma siglato tra il Comune e Asl nel 2010, il distretto deve rimanere a Mira. Inoltre deve essere collocato in posizione idonea dal punto di vista logistico e svilupparsi come punto fondamentale del nuovo sistema socio sanitario».

Una posizione precisa destinata ovviamente a scontentare i residenti di Dolo.

(a.ab.)

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Gazzettino – Mira. “Il distretto non si deve spostare”

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11

dic

2013

MIRA – Cgil contraria al trasferimento della struttura sanitaria a Dolo

MIRA – «Il nuovo distretto sanitario deve rimanere a Mira e deve essere collocato in posizione idonea dal punto di vista logistico e svilupparsi come punto fondamentale del nuovo sistema socio sanitario».

A ribadirlo con forza è la Cgil di Mira in accordo con lo Spi e la Camera del lavoro di Venezia, dopo le recenti notizie di una possibile nuova dislocazione del nuovo distretto sanitario a Dolo negli spazi dell’ex Tribunale. Una proposta formulata dal sindaco dolese Maddalena Gottardo che per i miresi è suonato come uno “scippo” di una struttura che, sebbene inadeguata come villa Lenzi, si è comunque consolidata nel tempo e nelle funzioni.

«Fermo restando il giudizio critico sull’attuale dislocazione del distretto di Mira del tutto inadeguata ad offrire prestazioni tempestive e qualificate in un luogo dignitoso – spiega la Cgil di Mira sostenuta anche dagli organi provinciali – riteniamo che il nuovo distretto debba rimanere a Mira. Questo – spiegano – per il rilievo che ha il distretto socio sanitario nello sviluppo della medicina territoriale e per l’accordo di programma precedentemente siglato tra il Comune e l’Azienda Ulss il 20 ottobre 2010 che prevede in maniera minuziosa esigenze e fattibilità del progetto».

(l.gia.)

 

Le nuove iniziative

VENEZIA – L’Associazione Ambiente Venezia continua la sua attività contro quella che definisce la devastazione della laguna e i progetti che per mantenere le grandi navi all’interno della laguna di Venezia prevedono lo scavo di nuovi canali, primo fra tutti il Contorta-Sant’Angelo che nella solita procedura della Legge Obiettivo.

Nell’ultima riunione, Ambiente Venezia ha deciso di procedere alla verifica tramite legale di fiducia per poter ricorrere contro il Decreto del 5 dicembre 2013 relativo alle grandi navi ed ottenere annullamento.

Si punta inoltre a realizzare una video/inchiesta sulla Devastazione della Laguna Centrale e dei progetti di escavo Contorta Sant’Angelo e Canale dei Petroli. Sull’argomento realizzeremo anche un nuovo e più completo Dossier.

Sarà promossa nelle prossime settimane, assieme ad altre associazioni e comitati, una assemblea contro il progetto Contorta Sant’Angelo e per realizzare subito ( in alternativa ai progetti devastanti) un avamporto a bassissimo impatto ambientale nella Bocca di Porto del Lido. Ambiente Venezia inoltre rivendicala realizzazione di un nuovo piano per il riequilibrio idrogeologico e morfologico della Laguna; un piano che deve essere redatto «da esperti indipendenti e non dal solito giro di consulenti ed esperti del Consorzio Venezia Nuova e delle lobby attualmente sotto inchiesta». Si Rivendica inoltre la realizzazione del Piano Regolatore Portuale con il coinvolgimento reale degli enti locali e delle popolazioni lagunari.

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Grillini contro il Contorta Al via una battaglia legale

«Progetto costoso, voluto dalle lobby. Lascerà segni indelebili sulla laguna»

Il Movimento 5 Stelle vorrebbe un lungo pontile alla bocca di Porto del Lido

VENEZIA «Il progetto del canale Contorta? Il meno economico, il più impattante dal punto di vista ambientale e quello con meno ricadute dal punto di vista professionale. La scelta di puntare spediti sulla realizzazione del Contorta si spiega solo in una logica di pressioni fatte da potenti lobby economiche».

A dirlo sono l’assessore all’Urbanistica del comune di Mira Luciano Claut e i parlamentari del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi ( senatore), Emanuele Cozzolino e Arianna Spessotto ( deputati).

«Non si capisce», dice l’assessore Claut, che risiede al Lido di Venezia, « la logica di questo progetto, cioè quello del canale Contorta, per il quale si stanno forzando tutte le procedure pur di renderlo l’ unico progetto realizzabile. È un progetto che distruggerà l’ambiente lagunare, costerà 150 milioni di euro e alla fine sarà concluso solo nel 2016».

Con molti meno soldi (circa la metà) e meno rischi per la laguna, si potrebbe portare avanti, per i grillini, un progetto che prevede l’attracco delle grandi navi passeggeri fuori della laguna di Venezia.

«Mutuando per linee generali quello che è stato il progetto presentato da Cesare De Piccoli nel 2005», dice Claut, «ma con una dimensione più piccola, si potrebbe creare un segmento di pontile di 450 metri anche autoaffondante, fuori dalle bocche di porto. Un pontile che potrebbe essere agganciato anche all’isola del Mose ora di fatto poco utilizzata. Qui i passeggeri potrebbero essere fatti transitare e caricati su motonavi su cui saranno portati a visitare Venezia e la laguna in un sistema chiuso. Questioni legate alla velocità delle maree e venti per gli attracchi delle navi, potranno essere affrontati con studi ad hoc».

Per il Movimento 5 Stelle questo sistema è preferibile allo scavo del canale Contorta, in quanto potrebbe essere già pronto per il 2015 e intercetterebbe senza perdite i flussi turistici.

«Il progetto del canale Contorta», spiega il senatore Endrizzi, «invece voluto fortissimamente dall’Autorità Portuale, è inutile, costa e invece di azzerare i rischi li sposta e in parte li amplifica. E’ un progetto che lascerà un segno indelebile su un ecosistema delicatissimo e unico come quello della laguna di Venezia. Se il progetto voluto dall’ Autorità Portuale è presentato come uno dei tanti progetti compatibili, in alternativa con tanti altri per risolvere il problema del transito delle grandi navi, va bene. Non va bene se invece si vuole farlo passare anche a livello ministeriale, come l’unico progetto da perseguire. Contro questa prospettiva daremo il via ad una battaglia legale per fermarlo».

Alessandro Abbadir

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Sono partiti ieri i dieci volontari di Opzione Zero appoggiati da Legambiente

A Mira la staffetta ha ricevuto il sostegno del sindaco. Domani l’arrivo a Orte

MIRA – Tanto entusiasmo e clima di festa ieri mattina a Mestre ed in Riviera del Brenta, alla partenza della staffetta ciclistica promossa dal comitato Opzione Zero per dire no all’autostrada Orte-Mestre (la Romea Commerciale recentemente approvata dal Cipe).

Una decina di ciclisti-militanti, capeggiati dal presidente dei comitati Mattia Donadel ha cominciato una tre giorni che li porterà fino ad Orte (396 chilometri) in provincia di Viterbo. Ai dieci attivisti si sono affiancati i mezzi d’appoggio per aiutarli dal punto di vista logistico, nei momenti più difficili. Ad accogliere alla partenza i volontari (fra cui una donna), c’era ieri mattina alle 7.15 in piazza Municipio di via Palazzo a Mestre, il consigliere di maggioranza Beppe Caccia che, a nome del Comune di Venezia, ha fatto elogi ai partecipanti che portano «con la loro traversata per mezza Italia le istanze di difesa dell’ambiente e dei territori da opere sempre più invasive».

Dopo essere passato per Marghera, dove il gruppo è stato accolto con entusiasmo dal gruppo “No grandi Navi”, la staffetta ciclistica si è diretta a Mira, dov’è stata accolta alle 8,20 in piazza Municipio dal sindaco. Alvise Maniero ha dato il benvenuto ai partecipanti con la fascia tricolore e ha spiegato che si tratta di una battaglia giusta “contro un’opera invasiva cementificante e devastatrice e culturalmente vecchia» .

La carovana poi ha raggiunto Campagna Lupia, Lova Rosara e Codevigo e infine, ultima tappa per la provincia di Venezia, Cavarzere. Ma poi si è fermata anche a Comacchio, Ravenna e Cesena.

«Il gruppo», spiegano gli organizzatori ha toccato tutti i comuni interessati dall’opera per consegnare un appello alle amministrazioni locali, alle quali è già stata comunicata l’iniziativa. L’arrivo della prima tappa è stato a Cesena dopo circa 200 chilometri. I militanti sono stati affiancati a Comacchio da altri manifestanti contro la Romea Commerciale in bicicletta, che li hanno accompagnati per diversi chilometri».

Nonostante la fatica, la tappa è stata portata a compimento senza gravi problemi. Oggi sarà il momento più duro con l’attraversamento degli Appennini fino a Deruta. Domani ci sarà la discesa verso Orte, con arrivo previsto alle 16. Ad appoggiare la protesta anche Legambiente Venezia.

«Legambiente e le altre organizzazioni che aderiscono alla rete nazionale “Stop Orte-Mestre”, si legge in una nota, «si battono da anni contro questa nuova autostrada perché la ritengono un’opera altamente impattante».

Alessandro Abbadir

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