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DOLO «I toni entusiastici con cui il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato ha annunciato il parere favorevole della Crite sugli investimenti da fare negli ospedali dell’Asl 13 stridono non poco con la decisione del consiglio regionale». A dirlo è Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Federazione della Sinistra, che ricorda che martedì il consiglio regionale ha approvato alla unanimità una mozione che impegna la giunta regionale a intervenire alla direzione generale dell’Asl 13 affinché siano sospesi i provvedimenti relativi all’atto aziendale, prevedendo una gestione di ospedale di rete in due sedi, Mirano e Dolo.

«La decisione del Consiglio», prosegue Pettenò, «di fatto ha affossato la concezione che lo stesso direttore generale ha dell’Asl 13. Giova ricordare che la Crite ha unicamente ascoltato le proposte dell’Asl 13 e che comunque ogni decisione in merito dovrà essere adottata dalla giunta che dovrà attenersi alla suddetta mozione».

Anche il Pd, tramite il responsabile sanità Gabriele Scaramuzza, chiede che il piano investimenti per l’Asl 13 tenga conto delle scelte del consiglio regionale. «Diversamente ci troveremmo di fronte a una pericolosa distonia».

Giacomo Piran

 

Dolo. C’è il parere favorevole della commissione regionale (Crite) per i fondi

Gumirato: «Un giorno importante per i cittadini che sfruttano i servizi sanitari»

DOLO – La Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia ha dato parere favorevole a investire 28 milioni di euro negli ospedali di Dolo, Mirano e Noale, come previsto dal piano presentato dalla direzione generale dell’Asl 13. Ad annunciarlo è l’azienda ospedaliera che precisa che da gennaio partiranno gli iter per dare inizio ai lavori sui tre plessi.

La Crite ha anche avvallato l’abbandono definitivo degli affitti del Mariutto e dei locali amministrativi di Dolo per trasferire l’area direzionale a Noale.

Nell’ospedale di Dolo sono previsti investimenti pari a 14,2 milioni di euro per la messa in sicurezza del monoblocco sud (sistema antisismico, scale antincendio, nuovi ascensori e montacarichi) e per realizzare il Pronto soccorso, la piastra operatoria e radiologica su un edificio nuovo di due piani con un’estensione di duemila metri quadri.

A Mirano gli investimenti saranno 8,2 milioni di euro per la messa a norma del “De Carlo 1” e la ridefinizione logistica della sterilizzazione, la mensa, il magazzino dei farmaci.

A Noale sono destinati 5,7 milioni di euro per la ristrutturazione dei locali che ospiteranno gli uffici direzionali.

«E’ un giorno importante per l’Asl 13 e per i cittadini che utilizzano i nostri servizi», afferma Gino Gumirato, direttore generale dell’Asl 13. «Da domani finalmente si comincia a lavorare per dare risposte concrete al territorio. Un importante piano degli investimenti che certifica la volontà regionale di procedere nel percorso delineato con le schede ospedaliere, che ha come fine la realizzazione di una buona sanità fatta grazie ai professionisti e alla tecnologia al passo con i tempi, ma anche grazie a strutture, e ospedali che rispecchino standard di qualità, di sicurezza e accoglienza».

Il coordinamento per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo interviene sul parere della Crite. «La decisione», dice Emilio Zen, «è in contraddizione con la mozione approvata martedì dal consiglio regionale, che chiedeva di congelare l’atto aziendale, e questo aspetto va chiarito. Ben vengano gli investimenti per l’ospedale di Dolo, che però non siano orientati verso destinazioni d’uso, come la week surgery, che non condividiamo e che non vuole la gente».

Una puntualizzazione viene fatta dal consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd). «La Crite ha ascoltato la proposta della direzione generale», precisa, «ma dobbiamo tenere presente che a decidere sarà una delibera di Giunta. Dal momento che sono state approvate due mozioni che danno un indirizzo politico e che impegnano la Giunta, è chiaro che il programma della direzione generale va rivisto fino alla decisione della Giunta».

Giacomo Piran

 

ASL 13 Il direttore Gumirato: «Giornata importante». Ma Pigozzo è scettico

Il Crite ha approvato gli investimenti per gli ospedali di Dolo, Mirano e Noale

Il 2015 sarà l’anno della svolta per l’Asl 13? Ne è convinta la Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia che ha dato il via libera a 28 milioni per gli ospedali di Dolo, Mirano e Noale. Dopo anni di incertezze è arrivato finalmente l’ok per l’abbandono definitivo degli affitti del “Mariutto” a Mirano e dei locali amministrativi di Dolo per trasferire l’area direzionale a Noale.

«A gennaio 2015 – spiega il direttore dell’Asl 13 Gino Gumirato – partiranno tutti gli iter e le fasi propedeutiche per dare inizio ai lavori sui tre presidi e dare risposte concrete al territorio. Un importante piano degli investimenti che certifica la volontà regionale di procedere nel percorso delineato con le schede ospedaliere».

Su Dolo in particolare sono previsti 14 milioni e 200mila euro di investimenti per mettere in sicurezza il blocco sud dell’Ospedale e realizzare il nuovo pronto soccorso, la piastra operatoria e radiologica. Previsto anche un nuovo edificio da costruire ex novo, di duemila mq, diviso su due piani e da realizzare di fronte al pronto soccorso.

A Mirano il piano prevede 8 milioni e 200mila per la messa a norma del blocco ospedaliero del De Carlo 1 e la ridefinizione logistica della sterilizzazione, la mensa, il magazzino dei farmaci.

Per Noale poi il progetto di investimenti, che ha ricevuto il via libera del Crite, prevede 5 milioni e 700mila per la messa in sicurezza e la ristrutturazione dei locali che andranno ad ospitare gli uffici direzionali.

«È un giorno importante per l’Asl 13, e in verità per tutti i cittadini che afferiscono ai nostri servizi – ha concluso Gumirato – da domani finalmente si comincia a lavorare per dare risposte concrete».

Non la pensa così però il consigliere regionale Bruno Pigozzo: «Il parere del Crite – tiene – è solo tecnico e per diventare operativo ha bisogno di una delibera di Giunta che lo renda attuativo. Vi sono due elementi di novità che andranno a revisionare il progetto: l’indirizzo dato dal Consiglio con l’approvazione delle due mozioni di martedì e dell’assestamento di bilancio regionale con lo storno dei 50 milioni stanziati per l’ospedale di Padova e che ora saranno ripartiti anche a favore dell’Asl 13»

Luisa Giantin (ha collaborato Lino Perini)

 

Oggi l’analisi in commissione regionale del piano del dg Gumirato

DOLO – Rinviare la discussione sul progetto di sistemazione dell’ospedale di Dolo, proposto dalla direzione generale dell’Asl 13, prevista oggi nella riunione del Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia (Crite). A chiederlo, dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della mozione che chiede il blocco dell’atto aziendale previsto per l’Asl 13, è il coordinamento per la difesa dell’ospedale di Dolo.

«Chiediamo al Crite», dice Walter Mescalchin, «di rinviare una decisione su un progetto che non risponde alle funzioni previste dal Piano Sanitario Regionale. Ci opponiamo alla suddivisione tra area medica e chirurgica per Dolo e Mirano proposta dal direttore generale Gino Gumirato».

Sulla questione interviene anche Alessandro Campalto, presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera «Un plauso ai consiglieri regionali che all’unanimità hanno colto quello che era emerso nelle scorse settimane dai consigli comunali della Riviera. La direzione dell’Asl 13 può rielaborare un nuovo piano aziendale in grado di liberare le risorse necessarie agli investimenti urgenti su Dolo e Mirano, ma che allo stesso tempo ne salvaguardi l’impostazione di “ospedale di rete”, come previsto dal Piano Regionale».

«Le iniziative sono state condivise tra i colleghi di tutte le forze politiche», dichiarano i consiglieri Tiozzo, Pigozzo, Pettenò, Piccolo, «ritenendola una questione prioritaria che rende giustizia ai cittadini e agli operatori sociosanitari della Riviera e del Miranese. Chiediamo alla giunta regionale e alla direzione dell’Asl 13 di farsi carico di quanto indicato dalle mozioni, a cominciare da quanto si apprestano a decidere nella seduta del Crite, tralasciando quelle opere che non vanno nella direzione indicata dal consiglio regionale all’unanimità».

Giacomo Piran

 

Noale. erano destinati alla casa di riposo

La Regione dice sì ai 40 letti in più nel vecchio ospedale

NOALE – C’è una nuova puntata sulla storia dell’ospedale di comunità di Noale. Stavolta a scriverla è il Consiglio regionale, che chiede alla giunta di palazzo Balbi di intervenire sull’Asl 13 per inserire i 40 posti previsti, non all’interno della casa di riposo di via De Pol inaugurata un anno mezzo fa ma nei vecchi padiglioni dell’ospedale. Di fatto, è stata approvata la mozione presentata ancora in ottobre dal consigliere del Pd Bruno Pigozzo e ora si attendono quali effetti potrà scaturire.

«La struttura di Noale», scriveva l’ex sindaco di Salzano nel documento presentato più di due mesi fa, «risponde perfettamente ai criteri e requisiti indicati nella delibera della giunta regionale, e in quelle successive, per l’allocazione dello stesso ospedale di comunità. Infatti trattasi di un ospedale parzialmente dismesso che ha però mantenuto operativo un centro riabilitativo di area vasta, un reparto di lungodegenza, ambulatori di varie specialità mediche e una consolidata unità territoriale in grado di rispondere perfettamente alle necessità e agli obiettivi di un ospedale di comunità».

Più volte l’azienda sanitaria aveva spiegato come il progetto del trasloco fosse stato deciso nelle schede e fosse stato dato il via libera all’unanimità dalla conferenza dei sindaci; di contro, il Comune di Noale chiedeva che da Venezia cambiassero strategia, tenendosi i 40 posti già assegnati ma che andassero dentro al Pier Fortunato Calvi. E il governo locale presieduto dal sindaco Patrizia Andreotti lo aveva anche messo nero su bianco, approvando un ordine del giorno. Invece dentro alle strutture del vecchio ospedale, dovrebbero trovare posti i dipendenti amministrativi della stessa Asl 13 in una riorganizzazione più ampia.

Alessandro Ragazzo

 

Gazzettino – Dolo “Ospedale, rilancio possibile”

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18

dic

2014

DOLO «Evitare la specializzazione del polo sanitario. Chirurgia per tutte le 24 ore»

L’ottimismo dei consiglieri regionali dopo il “sì” alla mozione in Regione

Un punto a favore dell’ospedale di Dolo. Sono soddisfatti i firmatari delle due mozioni approvate all’unanimità dal consiglio regionale, relative all’organizzazione dei servizi sociosanitari dell’Ulss 13 e al blocco dell’Atto aziendale.

I consiglieri regionali Bruno Pigozzo, Pietrangelo Pettenò, Francesco Piccolo, Lucio Tiozzo chiedono «alla giunta di definire con chiarezza le risorse disponibili e in base a queste, attraverso una revisione della programmazione, evitare la specializzazione dei due ospedali in polo chirurgico (Mirano) e medico (Dolo): un modello che non tiene né dal punto di vista tecnico né da quello funzionale. Va invece perseguito il modello a forte integrazione tra i due poli già avviato in questi anni, che ha prodotto ottimi risultati: servizi di qualità, equilibrio territoriale, pareggio di bilancio. È indispensabile rimodulare le schede ospedaliere e garantire la chirurgia a Dolo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

«Aspettiamo da anni – ha ricordato Bruno Pigozzo – le risorse per gli investimenti mai arrivati e vogliamo quindi che la Regione li garantisca e in base a questo chiediamo la rimodulazione degli interventi su Dolo, Mirano e Noale». «La riorganizzazione ospedaliera – ha ribadito Pietrangelo Pettenò – viene fatta senza tenere conto delle esigenze del territorio, dimostrando ancora una volta la necessità di dover ragionare per la riorganizzazione socio sanitaria in generale in una logica di aree vaste».

«Ci sono le condizioni – è convinto Francesco Piccolo – per il rilancio sia dal punto di vista socio-sanitario sia dal punto di vista strutturale. A Dolo, in particolare, dovranno partire i lavori per la realizzazione del nuovo pronto soccorso e di una struttura polivalente che permetta l’utilizzo e lo spostamento dei vari reparti in ristrutturazione».

Lino Perini

 

OSPEDALE / 2

Oggi in Regione l’esame del piano contestato

DOLO – Il Crite regionale esaminerà oggi il progetto del direttore generale dell’Asl 13 Gumirato per gli interventi ritenuti prioritari per la messa in sicurezza e a norma delle strutture ospedaliere di Dolo, Mirano e Noale.

Un progetto che non piace ai promotori del coordinamento a difesa dell’ospedale di Dolo, che si augurano la bocciatura del documento di programmazione.

«Non è accettabile sia dal punto di vista tecnico-funzionale che da quello economico – sostengono al coordinamento – È inspiegabile che nell’ospedale di Dolo si vogliano ristrutturare i prefabbricati a suo tempo usati per neurologia e psichiatria e nel contempo vengano dismessi 12 fabbricati, fra cui Villa Massari, ancora in grado di essere utilizzati e si trasferiscano altrove reparti e amministrazione. Sono operazioni poco accorte di risorse pubbliche in rapporto alle esigenze dei servizi».

Aggiungono inoltre, i comitati, che «non si capisce perché si preveda la necessità di svuotare i reparti per i lavori mentre in altre sedi, come Chioggia e Borgo Roma a Verona, si è lavorato con spostamenti dei reparti in altri padiglioni. A Dolo da anni è stato liberato il sesto piano, basterebbe utilizzarlo».

L.Per.

 

Noale, «posti-letto dentro l’Ospedale»

Approvata in Consiglio regionale la mozione di Pigozzo. “Avviso” all’Ulss 13

NOALE – «L’Ulss 13 preveda i 40 posti-letto dell’ospedale di comunità nella struttura pubblica dell’ospedale di Noale, anziché nella casa di riposo Santa Maria dei Battuti». Con una mozione approvata martedì, il consiglio regionale chiede un intervento alla giunta Zaia e lancia un chiaro messaggio al direttore dell’azienda sanitaria, Gino Gumirato.

Le schede ospedaliere emanate dalla Regione lo scorso giugno prevedono che a Noale venga attivato un ospedale di comunità (una struttura intermedia tra il tradizionale ospedale per acuti e la degenza a domicilio), nella mozione presentata dal noalese Bruno Pigozzo si chiede che questi posti siano previsti all’ospedale “Pier Fortunato Calvi” e non nella nuova Rsa di via de Pol. «I posti-letto devono essere attuati in strutture pubbliche e in via prioritaria laddove vi sia una presenza contestuale di una Medicina di Gruppo Integrato, così da poter garantire la copertura assistenziale 24 ore su 24 – si legge nella mozione -. Optare per una struttura privata come la casa di riposo Relaxxi significherebbe non seguire le indicazioni della Regione. L’ospedale di Noale risponde perfettamente ai criteri indicati per ospitare quei posti-letto». Questa posizione era già stata assunta anche dal sindaco di Noale Patrizia Andreotti con un atto di indirizzo firmato dalla sua giunta.

Nel processo di riorganizzazione dell’Ulss 13 il reparto di lungodegenza di Noale dovrebbe trasferirsi all’ospedale di Dolo, liberando proprio a Noale lo spazio per gli uffici direzionali dell’Ulss 13.

(g.pip.)

 

 

DOLO – Il Consiglio regionale ha approvato ieri all’unanimità una mozione che impegna la giunta «a intervenire presso la direzione generale dell’Asl 13 affinché siano sospesi i provvedimenti relativi all’atto aziendale, in attesa degli indirizzi sulle schede territoriali e sulle nuove Asl, e sia prevista una gestione di ospedale di rete in due sedi, Mirano e Dolo».

La mozione era stata presentata da Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra), da Bruno Pigozzo e Lucio Tiozzo (Pd) e da Francesco Piccolo (Gruppo Misto). La decisione del Consiglio regionale è arrivata poche ore dopo la consegna al presidente Clodovaldo Ruffato e al presidente della Commissione Sanità, Leo Padrin, di 5 mila firme per la difesa dell’ospedale di Dolo.

«Sono molto soddisfatto della votazione», spiega Pietrangelo Pettenò, «questo atto valorizza il lavoro fatto in questi mesi dal coordinamento per la difesa dell’ospedale di Dolo. È inoltre un messaggio politico nei confronti della giunta e della commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia».

Questa si riunirà infatti domani per valutare i progetti, previsti dalla direzione dell’Asl 13, per la sistemazione dell’ospedale di Dolo. Grande entusiasmo c’è anche nel coordinamento per la difesa dell’ospedale di Dolo.

«Un successo popolare», dice Emilio Zen, «e la soddisfazione va condivisa con tutti i cittadini del territorio. Questa mozione risponde positivamente alle istanze della gente che vuole la rivisitazione e il rilancio del ruolo dell’ospedale di Dolo e dell’offerta socio-sanitaria del territorio. È una tappa importante ma non il risultato definitivo perché il nostro obiettivo è la modifica delle schede ospedaliere dell’Asl 13».

Giacomo Piran

 

DOLO – Voto unanime in Consiglio regionale. Ieri sono state consegnate le cinquemila firme

DOLO – Il consiglio regionale all’unanimità ha accolto ieri la mozione presentata dai consiglieri Francesco Piccolo, Pietrangelo Pettenò, Bruno Pigozzo e Lucio Tiozzo che chiedevano di sospendere l’Atto aziendale e il blocco delle schede ospedaliere previste per l’Asl 13.

Grande soddisfazione per la delegazione del gruppo di coordinamento “A tutela dell’ospedale di Dolo” che ieri mattina aveva consegnato al presidente del Consiglio del Veneto Clodovaldo Ruffato le oltre cinquemila firme raccolte lungo la Riviera del Brenta negli ultimi mesi.

Al momento della consegna erano presenti anche tre consiglieri che hanno firmato la mozione, e il presidente della V Commissione Regionale Leonardo Padrin.

Walter Mescalchin del coordinamento è soddisfatto: «Anche se si tratta solo dell’accoglimento di una mozione, il fatto che l’abbia votata a favore tutto il consiglio è un bel segnale. Credo che venerdì, quando si riunirà il Crite per esaminare il progetto presentato dal direttore generale dell’Asl 13, non potrà non tenerne conto».

Ora che succede? «Per l’8 gennaio ci è stata fissata un’audizione di merito in V Commissione. Questo ci soddisfa perché in tale occasione potremo esporre i motivi delle nostre richieste che coinvolgono un territorio che interessa 130.000 abitanti, e crediamo sia possibile la sospensione del riordino dei reparti e dei servizi degli ospedali dell’Asl 13 in attesa di un piano organico».

(L.Per.)

 

DOLO – Domani saranno consegnate al presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato le circa 5000 firme raccolte dal gruppo di coordinamento costituito da vari comitati a difesa dell’ospedale di Dolo. Lo ha annunciato il coordinatore del movimento Emilio Zen ricordando che il consiglio regionale esaminerà anche la mozione presentata da 4 consiglieri regionali per la sospensione dell’atto aziendale. Sull’argomento Walter Mescalchin ha aggiunto: «Forzeremo perché la mozione venga discussa prima che il Crite, che doveva riunirsi lunedì ed è stato rinviato a giovedì 18, esamini il progetto presentato dal direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato, in quanto nel caso venisse approvato ciò determinerebbe la fine dell’ospedale dolese».

Emilio Zen spiega l’obiettivo: «Vogliamo che l’Atto aziendale venga bloccato e le schede ospedaliere siano riviste». L’atto aziendale, infatti, prevede che l’ospedale di Dolo diventi ad orientamento prevalentemente medico-informatico-riabilitativo e con 25 posti di chirurgia generale in regime di week-surgery diurno, mentre l’ospedale di Mirano diventerebbe ad orientamento prevalentemente chirurgico con presenza di Cardiologia generale.

«L’assurdo è – ha aggiunto Mescalchin del comitato Marcato – che si prevede un’ingiustificata costruzione a Dolo di un “monoblocchino” in prefabbricato per Chirurgia, pronto soccorso e Diagnostica per un costo di 24 milioni. Ma se dovesse passare il progetto prima si svuoterebbero i reparti che passerebbero a Mirano e, quindi, col tempo sarebbero eseguiti i lavori. Di fatto l’ospedale di Dolo non avrebbe più chance di esistere».

Lino Perini

 

DOLO «Va confermata l’integrazione tra Dolo e Mirano come ospedale di rete su due presidi. La Regione non deve avallare investimenti che aprano la strada alla specializzazione dei poli».

Lo sostengono dal Pd Gabriele Scaramuzza, responsabile Sanità, e Michele Bedin, segretario della Riviera, che appoggiano le richieste del coordinamento per la salvaguardia di Dolo.

«Non è più tollerabile», proseguono, «che la direzione generale dell’Asl 13 tenti forzature non rispettose degli indirizzi della conferenza dei sindaci. Si dia invece corso al finanziamento della messa a norma del Pronto soccorso dell’ospedale di Dolo e della riqualificazione funzionale delle sale operatorie di Dolo e Mirano secondo il piano presentato dalla precedente direzione. Nel frattempo, il consiglio regionale deve discutere le mozioni presentate che chiedono il blocco della specializzazione degli ospedali per dare un indirizzo chiaro e vincolante alla direzione generale dell’Asl 13».

Nel consiglio regionale di martedì Bruno Pigozzo e Lucio Tiozzo (Pd) presenteranno un emendamento in occasione dell’assestamento di bilancio per destinare 20 milioni di euro agli ospedali di Dolo e di Mirano.

(g.pir.)

 

Gazzettino – Il Pd alla Regione: fuori i soldi per l’Asl 13

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14

dic

2014

DOLO – Mozioni ed emendamenti in Consiglio regionale sulla sanità

MIRA – Azione congiunta del Pd in difesa dell’Asl 13 e in particolare dell’ospedale di Dolo e di Mirano come struttura in rete. Nei prossimi giorni in consiglio regionale verranno presentate e discusse due mozioni e un emendamento da parte dei consiglieri regionali Bruno Pigozzo, componente della commissione sanità, e Lucio Tiozzo, capogruppo del Pd, per garantire i finanziamenti necessari all’Asl 13. Contestualmente anche il responsabile Sanità del Pd metropolitano di Venezia Gabriele Scaramuzza si sta mobilitando affinchè la «Regione non avalli investimenti che preparino la strada alla specializzazione dei poli, Dolo e Mirano».

Pigozzo e Tiozzo chiederanno se in occasione dell’assestamento del bilancio 2014 verranno destinate finalmente le risorse (20 milioni), promesse ma non erogate dalla Regione all’Asl 13 per la messa a norma delle strutture ospedaliere di Dolo e di Mirano.

«Si tratta di una richiesta che ripetiamo ogni anno – spiega Pigozzo – considerando che all’Asl1 3 viene riconosciuta la più bassa quota pro capite (1500 euro) del Fondo sanitario regionale».

In consiglio regionale saranno discusse anche due mozioni: la prima chiede la sospensione dell’atto aziendale per definire con chiarezza le risorse disponibili con l’obiettivo di evitare la specializzazione dei due ospedali in polo chirurgico (Mirano) e medico (Dolo); garantire la chirurgia a Dolo h24 e 7 giorni su 7 e rafforzare la collaborazione tra Mestre e Mirano per l’attività di Cardiochirurgia per tutto il 2015.

Scaramuzza incalza la Regione proprio per «scongiurare una volta per tutte la scelta di specializzazione degli ospedali di Dolo e Mirano in polo medico e chirurgico».

«Non è infatti più tollerabile che la direzione generale dell’Asl 13 – affermano Scaramuzza e il segretario del Pd di zona Michele Bedin – tenti forzature inopportune e non rispettose degli indirizzi della conferenza dei sindaci. Per queste ragioni, ogni scelta sul piano degli investimenti dell’azienda che ponga le basi per realizzare nei fatti la specializzazione va sterilizzata dando invece corso alla messa a norma del pronto soccorso dell’ospedale di Dolo e alla riqualificazione delle sale operatorie di Dolo e Mirano».

Luisa Giantin

 

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