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Gazzettino – Dolo, l’opposizione attacca la Lega

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3

feb

2014

DOLO – «Che si dimettano tutti!». Non si esaurisce la polemica politica dolese. Giorgio Gei e Alberto Polo dell’opposizione incalzano: «Il consigliere Fattoretto ha svelato in consiglio comunale un interessante retroscena, tutte le disgrazie che stanno capitando a Dolo sono il frutto delle liti di un partito oramai frantumato. Questo dimostra una gravissima situazione e conferma quanto da noi temuto: la Lega occupa le istituzioni “manu militari”. Il sindaco di Dolo, fuori linea, non è degno di ricevere risposte dai vertici regionali leghisti su ospedale, distretto sanitario, Romea. Traspare evidente un concetto proprietario delle istituzioni che sfiora il ricatto. Vuoi litigare e io punisco te e tutti i tuoi cittadini!» E concludono: «Pdl o Forza Italia, si dimostrano irrilevanti e, comunque, insieme stanno producendo un danno immenso per Dolo e la Riviera del Brenta.

(L.Per.)

 

Nuova Venezia – Dolo. Tutti contro tutti nella Lega.

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31

gen

2014

I “lealisti” contro il segretario 

DOLO «Il gruppo Lega formato da Sabrina Bachet, Cecilia Canova, Silvia Carraro e Roberto Stradiotto si ritiene perfettamente in linea con i principi del movimento e non riconosce chi si è schierato dalla parte di coloro che usano l’arroganza e l’offesa per perseguire i propri scopi. Nessun movimento o partito che si rispetti può imporre a qualsivoglia persona di andare contro a principi guida quali l’etica e la moralità». A dirlo sono i quattro consiglieri comunali della Lega Nord che si sono schierati a favore del sindaco Maddalena Gottardo dopo gli attacchi subiti dai consiglieri Fattoretto e Vescovi anche loro del Carroccio. Nel frattempo continuano le richieste di dimissioni. «Il segretario della sezione dolese della Lega Carlo Levorato», proseguono i quattro consiglieri “lealisti”, «con la sua lettera aperta ha preso posizioni evidentemente personali e per conto di pochi. Tutto ciò risulta imbarazzante e a nostro avviso si dovrebbe dimettere da segretario non essendo in grado di sostenere il sindaco e la maggioranza del suo comune».

Una staffilata alla Lega arriva poi da Giorgio Gei (Ponte del Dolo). «Avevano promesso fuoco e fiamme», dichiara Gei, «espulsioni e licenziamenti in tronco. Sono invece disarmanti le dichiarazioni del commissario del Carroccio per il quale la Lega ha posizioni diverse rispetto al sindaco Gottardo su Veneto City, ospedale, Romea commerciale e Pati, ma rimane in maggioranza in posizione critica. Sarebbe interessante conoscere quali sono le divergenze della locale sezione dolese su Veneto City o chiedere quali prese di posizione ufficiali ci siano state verso i vertici regionali per difendere l’ospedale di Dolo da parte della Lega della Riviera».

Giacomo Piran

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Gazzettino – Dolo. La Lega spara sul suo sindaco.

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29

gen

2014

DOLO  – La Lega accusa il “suo” sindaco «Ci denigra»

Il Commissario della Lega Nord, Ennio Zane, contro il sindaco Maddalena Gottardo: «Ce l’ha con me perchè ho preso il posto del marito.»

DOLO «Non vorrei che il suo astio sia dovuto al fatto che ho preso il posto di suo marito»

Il commissario Zane attacca la Gottardo: «Non fa che denigrare il movimento»

NEL MIRINO – Maddalena Gottardo, primo cittadino di Dolo, attaccata dal commissario Zane

Non si placa la polemica che sta scuotendo il Carroccio di Dolo. Il commissario della Lega Nord della Riviera del Brenta Ennio Zane si produce in una replica al vetriolo al sindaco Maddalena Gottardo, da cui è stato chiamato in causa nei giorni scorsi. Zane non esclude che vi possano essere, all’interno della maggioranza, cambiamenti per il gruppo consiliare della Lega Nord.

«La signora Gottardo deve avere la capacità di scindere la sfera politica da quella amministrativa, non strumentalizzando quest’ultima, come sta facendo a suo comodo in questo periodo – attacca Zane – È palese che la vittoria amministrativa la legittima a rimanere fino alla scadenza del suo mandato, ma non deve scordare di essere parte di un movimento politico. Non si capisce poi quali sarebbero le mie dichiarazioni personali, poiché, non solo non ve ne sono ma nemmeno ne ho rilasciate. È vero invece che la signora Gottardo, da molto tempo, pur essendone ancora iscritta, ha cominciato un’opera di denigrazione nei confronti della Lega Nord, che non ha risparmiato nessuno, dal semplice militante, fino a giungere a colpire, da ultimo, anche Luca Zaia».

Poi Zane torna sulla questione della riorganizzazione del movimento, scagliando un affondo: «Ritenendo che alcune circoscrizioni non stessero lavorando bene, si è provveduto a prendere delle decisioni che hanno riguardato persone ed organi, come nella circoscrizione della Riviera del Brenta. Qui i segretari delle varie sezioni hanno votato a maggioranza la sfiducia a Stefano Boscolo, marito della signora Gottardo, non ritenendolo più politicamente adatto a ricoprire questo ruolo. Non vorrei che questo astio nei miei confronti derivi proprio dal risentimento personale della signora per quanto accaduto al marito». E ancora: «La signora Gottardo dovrebbe poi spiegare cosa intenda con la sibillina frase: “Un partito deve aiutare solo i suoi amici e parenti?” ed eventualmente fare nomi e cognomi».

Il commissario conclude: «La signora Gottardo deve continuare a svolgere il suo mandato fino a scadenza naturale, accettando, visto la sua mancanza di condivisione e partecipazione con il movimento Lega Nord, la critica dei consiglieri su quelle azioni messe in atto dalla maggioranza dolese, per le quali la Lega ha una posizione diversa da quella del Sindaco, come per esempio su Pati, Romea Commerciale, Ospedale e Veneto City».

Lino Perini

 

L’ospedale noalese ospiterà anche il centro direzionale

ULSS 13 Il dg Gino Gumirato pronto a inviare alla Regione il progetto di riorganizzazione

Portare all’interno dell’ospedale di Noale il centro direzionale dell’Ulss 13: il direttore generale Gino Gumirato lavora da mesi a questo progetto, ora il piano appare ben delineato e presto il documento sarà inviato alla Regione per chiedere le necessarie autorizzazioni.

Sono giorni cruciali per il futuro dell’Ulss 13, dove nei prossimi mesi potrebbe scattare una grande riorganizzazione con spostamenti di reparti, uffici e personale. I contatti tra la direzione e i sindacati sono stati avviati da tempo, Gumirato è convinto che la riorganizzazione porterà ad una maggiore efficienza dei servizi con un corrispondente taglio di alcune spese. Già questa settimana è molto importante in questo senso: entro il 31 gennaio, infatti, la direzione dell’Ulss 13 presenterà alla Regione l’atto aziendale con le scelte relative alla riorganizzazione dettata dalle schede ospedaliere approvate dalla giunta Zaia.

Alcuni reparti di Dolo, Mirano e Noale saranno spostati, ma Gumirato per ora non si sbottona: «Ci stiamo lavorando, in questi giorni consegneremo il documento e poi entro marzo presenteremo un cronoprogramma dettagliato» spiega il direttore generale.

Idee chiare, invece, per quanto riguarda la volontà di portare molti uffici a Noale: «Siamo pronti a fare una richiesta formale alla Regione per avere le autorizzazioni necessarie – spiega Gumirato -. Noale rimarrà il polo dedicato alla Riabilitazione e manterrà tutte le altre attività su cui conta attualmente, tranne la Lungodegenza che sarà affidata a Dolo. Il piano prevede di portare in quel piano superiore vari uffici».

La direzione è convinta che con una razionalizzazione generale degli immobili (che prevede pure alcune vendite per quelli inutilizzati) l’azienda potrà risparmiare circa due milioni di euro. Attualmente l’ufficio acquisti e l’ufficio personale sono a Dolo mentre l’ufficio tecnico è suddiviso tra il Miranese e la Riviera, giusto per fare alcuni esempi. Nei prossimi mesi invece si lavorerà per concentrare molti di questi uffici proprio a Noale, ma prima si proverà a convincere i dipendenti della bontà del progetto.

Gabriele Pipia

 

Nuova Venezia – Dolo. Contributi, Menegazzo sotto accusa.

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28

gen

2014

Minoranze contro Lega-Pdl: il capogruppo in conflitto d’interessi 

DOLO – Proseguono gli attacchi all’interno della maggioranza dopo il consiglio comunale della scorsa settimana che ha sancito la frattura tra il sindaco Maddalena Gottardo e la Lega Nord. A difesa del Carroccio interviene il consigliere Giovanni Fattoretto. «Nell’ultimo consiglio ho presentato le mie legittime critiche di consigliere comunale sul Pati», spiega Fattoretto, «riguardanti l’area di Veneto City e la vendita di Villa Massari dentro l’ospedale di Dolo. Evidentemente sono domande scomode per il sindaco visto che sono otto mesi che attendo risposte». Fattoretto si sofferma sul tema delle dimissioni. «Non credo che le critiche di consiglieri comunali debbano in alcun modo comportare le loro dimissioni. Se il sindaco poi dichiara d’essere vicino ai problemi dei cittadini come ha potuto acconsentire alla spesa per i trattamenti contro le farfalline sugli ippocastani quando ci sono famiglie che non arrivano a fine mese?».

Nel frattempo l’opposizione chiede al sindaco e al segretario comunale di fare chiarezza. Per questo motivo ieri mattina è stata presentata un’interrogazione, firmata dagli otto consiglieri dei tre gruppi Dolo Cuore della Riviera, Ponte del Dolo e Gruppo Misto.

«Registrate le dichiarazioni di Mario Vescovi riguardo un presunto conflitto di interessi da parte del capogruppo della maggioranza Paolo Menegazzo», si legge nel testo, «inerente all’ottenimento di contributi comunali a una associazione a lui riconducibile, si chiede quali verifiche e provvedimenti il sindaco e il segretario comunale intendano immediatamente intraprendere al fine di garantire il rispetto delle istituzioni rappresentate e la salvaguardia giuridico amministrativa del proprio operato». Insomma: tutti contro tutti.

Giacomo Piran

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Nuova Venezia – Sanita’. Modello veneto da salvaguardare.

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23

gen

2014

Appello dei professori di psichiatria a Zaia, oggi incontro a Mestre

Il collegio regionale di clinici e professori di psichiatria ha scritto una lettera al governatore Zaia e all’assessore alla Sanità Coletto nel quale si chiede il mantenimento e la salvaguardia del modello veneto di assistenza al malato. Una continuità tra assistenza ospedaliera e territoriale, che ha fatto della nostra regione un esempio, ma che ora sarebbe a grosso rischio per i tagli lineari che sono stati praticati al settore psichiatrico. Per tenere in piedi il modello, infatti, un primario gestiva un’area con una popolazione massima di 150 mila abitanti, potendo tenere sotto controllo con i propri collaboratori tutti i passaggi delle cure da ospedale a territorio, partendo dai letti di reparto fino al centro salute mentale e le altre strutture di assistenza e cura dei malati. Una direzione clinica che, alla luce dei tagli, potrebbe scricchiolare, con un primario, come nel caso di Dolo e Mirano, che da solo si trova a confrontarsi con una popolazione quasi doppia sul territorio di competenza e molti meno collaboratori. Il decreto Balduzzi, inoltre, che già ha portato ai tagli lineari, rischia di impoverire ulteriormente una attività fondamentale per il territorio e i cittadini che ne possono avere bisogno. Senza contare che i Serd rischiano, secondo gli psichiatri del collegio veneto, di fare la fine di un semplice servizio di sportello. A tutto questo si aggiunge il pensiero di terzializzare al privato sociale determinati servizi. Tutti argomenti che verranno affrontati anche domani a Mestre nella sede dell’Ordine dei Medici di via Mestrina, dove sono attesi tra gli altri il dottor Fabrizio Ramacciotti, primario a Venezia, e il coordinatore del collegio veneto, il dottor Claudio Busana che ha firmato la lettera inviata a Zaia.

Simone Bianchi

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Fattoretto attacca il sindaco: «Vai contro le promesse elettorali»

DOLO. Polemica dura dopo l’adozione da parte della giunta della Provincia del Piano assetto territoriale intercomunale (Pati) di Dolo e Fiesso. A protestare è Giovanni Fattoretto, consigliere dolese della Lega Nord e presidente della commissione urbanistica: «Anche se rappresenta un strumento di indirizzo – dice – il Pati non rappresenta la volontà della commissione urbanistica. La settimana prossima era in previsione una quarto incontro perché erano emerse cose da approfondire. Ad esempio la presenza di un casello autostradale ad Albarea quando il sindaco Gottardo due anni fa dava per imminente la costruzione di quello a Roncoduro. Così come l’alienazione della parte vecchia dell’ospedale chiamato Villa Massari, quando sempre il sindaco Gottardo nel ottobre 2013 aveva chiesto alla 5ª commissione di non venderla».

Favaretto va contro la sua stessa maggioranza: «Mi dissocio da questo piano urbanistico perché non è frutto di un confronto in commissione urbanistica, né approvato dal Consiglio, né rispetta le promesse della campagna elettorale del 2010».

Sul Piano interviene anche il gruppo d’opposizione “Dolo, Cuore della Riviera”. «Invitiamo i cittadini a mobilitarsi», spiega il gruppo, «per fermare un’ondata di cemento che altrimenti inghiottirà il nostro patrimonio rurale e paesaggistico. La Regione dice basta a nuove lottizzazioni, basta consumo di suolo, tutela del paesaggio, recupero dell’esistente. A Dolo invece la giunta di centrodestra del sindaco Gottardo va contro ogni buon senso e con ancora 290 mila metri cubi di possibile sviluppo edificabile dato dal Prg vigente, decide di aumentare l’uso di suolo agricolo per nuove urbanizzazioni per altri 190 mila metri cubi. Una follia».

Giacomo Piran

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Gazzettino – “Per Dolo” sferza la Giunta sul Pati

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20

gen

2014

Per il gruppo di minoranza si tratta di una “colata di cemento” sulla Riviera

Il Gruppo consigliare di opposizione «Per Dolo, cuore della Riviera» critica aspramente il PATI approvato dalla Provincia di Venezia.

«La Giunta dolese della sindaco Gottardo continua a decidere sopra la testa dei cittadini adottando sistemi offensivi e dannosi per la cittadinanza e il buon senso comune: ha dato il via libera a Veneto city con il consiglio blindato dai Carabinieri in tenuta antisommossa mentre per il Pati, con l’approvazione di nuove espansioni urbanistiche davvero molto discutibili, ha bypassato direttamente la commissione consigliare, e quindi la cittadinanza, e ha redatto un piano di assetto che consuma 24.000 mq di area agricola. Quanto approvato dalla Provincia di Venezia, è in netto contrasto con quanto proposto e raccomandato dai consiglieri di minoranza a, tutela del paesaggio, recupero e valorizzazione dell’esistente».

«Invece – prosegue – la nota – la giunta di centro destra lega-PDL-forza Italia-Ncd con ancora 290.000 mc di possibilità di sviluppo edificabile dato dal PRG vigente, decide di aumentare la possibilità d’uso di suolo agricolo per nuove urbanizzazioni per altri 190.000 mc. Una colata di cemento sulla Riviera. Si tratta di un piano che rilancerà pochissimi fortunati a spese della qualità della vita di tantissimi dolesi e rivieraschi. Un piano che evita di prendere in esame la Romea Commerciale, il casello autostradale e il destino di Villa Massari, ma che prevede di edificare a confine di Veneto city e attorno al polo sportivo a ridosso del Serraglio, come anche nelle campagne lungo la Riviera che collegano il capoluogo alla località Musatti».

 

IL CASO

di Paola Gasbarri – Cobas Sanità Venezia

Ha fatto bene l’assessore Bettin a revocare la concessione all’impresa di onoranze funebri all’interno della struttura ospedaliera

Cobas Sanità rileva con favore l’intervento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin, finalizzato alla revoca della concessione all’impresa di onoranze funebri, all’interno dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Con la scusa del meccanismo del project financing, purtroppo, il mercato del “caro estinto” – e cioè la possibilità che Asl, ospedali, Comuni favoriscano il lavoro di alcune imprese, prassi dichiarata illecita da alcune sentenze del Tar e Consiglio di Stato – sembrava proprio esser rientrata dalla finestra.

«I negozi non vengono più visti come fonte di reddito fine a se stessi, ma come un servizio ulteriore che migliora la qualità dell’offerta ospedaliera», aveva dichiarato Piergiorgio Baita, vicepresidente della Veneta sanitaria, poco dopo l’attivazione del nuovo ospedale di Mestre. Servizio, non business? Infatti: Alla pasticceria Santi si possono ordinare orzo, ginseng e cioccolata calda, ma non un caffè. La tazzina resta esclusiva dell’altro bar H Group, sempre nella hall. E molti clienti sono ancora costretti a fare mezza colazione da una parte, mezza dall’altra. Gli interessi privati stanno di fatto devastando la sanità pubblica. Tutto è divenuto un affare che, con il sistema degli appalti e subappalti, sta determinando dei costi ormai non più controllabili. La gestione di tutto questo denaro oggi lega politica, imprenditoria, multinazionali e banche. Cobas Sanità chiede infine chiarimenti circa quel 5% dell’impresa funebre dell’Ospedale dell’Angelo che risulta appartenere all’Ocral dell’Asl 12 Veneziana. Gli Organismi per attività culturali, ricreative e assistenziali, promossi all’interno delle Aziende, sono previsti dall’articolo 11 della legge 300/1970 – “Statuto dei lavoratori”, e sono gestiti a maggioranza dai “rappresentanti dei lavoratori”. Che cosa c’entrano questi affari poco chiari, con gli interessi dei lavoratori e con le loro rappresentanze? Il sindacato deve tornare a vivere soltanto dei soldi dei suoi iscritti e non di enti bilaterali o altre forme di finanziamento pubblico o privato. I lavoratori hanno il diritto di farsi rappresentare da chi vogliono e la legge deve garantire il diritto di ogni organizzazione sindacale a concorrere liberamente alla rappresentanza dei lavoratori. Se il sindacato non dipende solo dalle quote dei lavoratori, sarà un sindacato sempre più ricattabile e in mano alle controparti.

 

Nuova Venezia – Dolo. Guardia medica, monta la polemica.

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16

gen

2014

 

Dolo. Sede inadatta per anziani e disabili. Appello al sindaco Gottardo

DOLO. Non si placano le polemiche sulla sede dell’ambulatorio di Guardia medica dell’ospedale di Dolo dopo le segnalazioni del consigliere Giovanni Fattoretto (Lega Nord). L’ambulatorio è ospitato nell’ala sinistra della villa stile Liberty all’interno dell’area ospedaliera dove una volta c’era il reparto di Medicina. L’esponente del Carroccio nei giorni scorsi aveva evidenziato le difficoltà di accesso alla struttura soprattutto per persone anziane o con disabilità, la presenza di pochi cartelli segnaletici e la notevole distanza dai parcheggi. Fattoretto aveva poi lanciato la proposta di spostare l’ambulatorio in villa Massari. «C’è una scala esterna priva di fasce antisdrucciolo e di una protezione in caso di intemperie» segnala. «L’insegna della Guardia medica, gli orari di apertura del servizio e il citofono sono posti nella porta d’entrata dell’ambulatorio situata sopra le scale. L’ascensore è posto nella parte posteriore dello stabile in un piano seminterrato, non è indicata al pubblico prima di imboccare le scale. Stiamo parlando di una struttura dove si recano pazienti di ogni età, anche di sera, spesso febbricitanti e sofferenti di varie patologie. Mi chiedo dove dovrà attendere un paziente che si reca in anticipo sull’orario di apertura dell’ambulatorio dato che non c’è una pre-sala d’attesa». La polemica innescata da Fattoretto ha trovato terreno fertile anche su Facebook dove ci sono stati molti commenti a supporto dell’azione del consigliere comunale dolese e di lamentele per il posizionamento dell’ambulatorio. Alcuni hanno anche chiesto l’intervento del sindaco Maddalena Gottardo, ricordando che rappresenta la prima autorità sanitaria. Della questione si discuterà nel prossimo consiglio comunale che dovrebbe svolgersi la prossima settimana.

Giacomo Piran

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L’Asl 13: “Non ci sono barriere nel servizio guardia medica”

DOLO. «Non ci sono barriere architettoniche nello stabile che attualmente ospita la Guardia Medica dell’ospedale di Dolo». Questa è la risposta della direzione generale dell’Asl 13 Dolo- Mirano dopo le accuse lanciate, con tanto di fotografie, da parte del consigliere comunale di Dolo, Giovanni Fattoretto (Lega Nord).

Il consigliere aveva infatti segnalato la presenza di ben 13 scalini all’ingresso della Guardia Medica di Dolo lamentando le difficoltà di accesso per le persone anziane o con disabilità motorie di qualsiasi tipo.

La direzione dell’azienda sanitaria locale sostiene invece che il plesso è raggiungibile da tutti. «Nella parte posteriore dello stabile», fanno sapere dell’ufficio relazioni con il pubblico, «è infatti presente e attivo un ascensore che permette l’accesso alle persone con difficoltà motorie e con disabilità. È funzionante anche nelle ore notturne».

Sulla proposta di Giovanni Fattoretto di spostare la Guardia Medica dall’ex Medicina in villa Massari, la direzione spiega che: «la scelta di mettere il servizio nello stabile dell’ex reparto di Medicina era stata presa dalla precedente direzione».

Giacomo Piran

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